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SCIENZE MOTORIE A.A. 2007/2008 CORSO DI PEDAGOGIA GENERALE 3° PARTE.

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Presentazione sul tema: "SCIENZE MOTORIE A.A. 2007/2008 CORSO DI PEDAGOGIA GENERALE 3° PARTE."— Transcript della presentazione:

1 SCIENZE MOTORIE A.A. 2007/2008 CORSO DI PEDAGOGIA GENERALE 3° PARTE

2 ESAME scritto PEDAGOGIA max 21/21 STORIA DELLO SPORT max 9/9 Min, 12/21 per sommare gli esiti Min 5/9 Può essere ripetuta, o valutata positivamente anche una sola parte Il voto va registrato entro la sessione successiva

3 Bibliografia generale del corso Obbligatorio "La scelta di educare" di R. Botturi, ediermes, Le tematiche oggetto di trattazione trovano i propri punti di riferimento nella bibliografia sottostante. Riferimenti bibliografici Il corpo e il suo linguaggio di Argyle, Zanichelli, cap. 11 L uomo e i suoi gesti D. Morris, Mondatori La struttura della magia di Bandler e Grinder, Astrolabio, cap.1 "Educare il movimento", R.Botturi e B.Mantovani, Ediermes, cap.10 "L'analisi degli obiettivi", R.Mager, ed. Giunti&Lisciani, cap. 1 e 2 "Pragmatica della comunicazione umana" Watzlawick,ed. Astrolabio, capp.1,2 il linguaggio del cambiamento P. Watzlawick, ed. Feltrinelli capp. 1,2 e 3 Intelligenza emotiva Goleman, ed. Rizzoli, parte 2° Intelligenza visiva J.Robertson, ed. Rizzoli capp.4 e 5 Lettura consigliata Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte M.Haddon, ed.Mondadori

4 LESSICO Progetto Programmazione Obiettivi Indicatori Complessità Complicazione Misurazione Verifica Valutazione Processo di formazione

5 EDUCARE PUO ESSERE UNA OPERAZIONE OCCASIONALE ED INCONSAPEVOLE O UNA SEQUENZA DI INTERVENTI CONSAPEVOLMENTE MIRATI

6 COSTRUIRE E REALIZZARE UN PROGETTO DI FORMAZIONE

7 Stato presente progetto Stato desiderato

8 UN PROGETTO, E LA RISPOSTA AD UN PROBLEMA AD UNA RICHIESTA, AD UN OPPORTUNITA

9 Problema Opportunità miglioramento intentoobiettivi

10 QUANDO VALE LA PENA REALIZZARLO? QUANDO CONSENTE DI IMMAGINARE UN FUTURO MIGLIORE MA SOPRATTUTTO… QUANDO ENTUSIASMA!

11 UN PROGETTO E LA RAPPRESENTAZIONE, DEFINITA CONSAPEVOLMENTE E CHIARAMENTE, IN TERMINI CODIFICATI E CONDIVISI, DI UNA SITUAZIONE INNOVATIVA O RISOLUTIVA DI UN PROBLEMA SI INCENTRA SU UN INTENTO ED OBIETTIVI

12 A chi dovrà servire?A cosa dovrà servire? Come sarà? Quali caratteristiche Avrà? UTILITA E FUNZIONALITA

13 TAPPE DEL PROCESSO 1-ANALISI DEI BISOGNI Soggetti coinvolti 2-PROGETTAZIONE 3-ATTUAZIONE 4-VERIFICA

14 1-ANALISI DEI BISOGNI A chi servirà: per chi stiamo lavorando? A cosa servirà, quali benefici porterà? Quali caratteristiche avrà? (attrattiva/innovatività ) Cè un sintomo di riferimento? Perché proprio ora?

15 2-PROGETTAZIONE Mezzi Risorse Tempo Costi/benefici

16 2-PROGETTAZIONE intenti obiettivi metodologia Modalità di verifica

17 3-ATTUAZIONE Ipotesi di attuazione Programmazione

18 PROGETTARE E PROGRAMMARE

19 IL CICLO DELL APPRENDIMENTO COMPETENZA INCOMPETENZA INCONSCIACONSCIA Area esperienze di riferimento Mappe cognitive Appr. inconscio Modell. intuitivo apprendimento

20 LE CONNESSIONI TRA MAPPA COGNITIVA ESPERIENZA DI RIFERIMENTO ESPERIENZA DI RIFERIMENTO apprendimento

21 PROCESSO DI FORMAZIONE OSSERVAZIONE RIFLESSIVA SPERIMENTARE CONCETTUALIZZARE

22 ISTRUIRE apprendimento Dal lat. In-struere Costruire, ammaestrare, informare Dal Lat. E-ducere Condurre, trarre Aiutare con opportuna disciplina a svolgere le inclinazioni dell animo e le potenze della mente EDUCARE FORMARE

23 SCOPO DEL PROGETTO E GARANTIRE UN ELEVATA PROBABILITA DI CONSEGUIMENTO DELL OBIETTIVO ATTESO QUINDI GLI ESITI DI UN PROGETTO POSSONO E DEVONO ESSERE ACCERTABILI E VALUTABILI

24 QUESTIONI DI MISURABILITA

25 Si misura l apprendimento?

26 OGGETTIVITA: CERTEZZA SOGGETTIVITA: OPINIONE

27 Sistemi semplici Sistemi complicati e Sistemi complessi

28 Indicatori dell apprendimento

29 LA GESTIONE DELLA COMPLESSITA' RICHIEDE LA SISTEMATICA RICERCA DI UN CORRETTO EQUILIBRIO TRA LA SENSAZIONE DI ONNIPOTENZA E L' INAZIONE COMPLETA

30 SE L ESITO NON E' UN FATTO CONCRETO POTREMMO ANCHE CREDERE D'AVERLO RAGGIUNTO

31 SE NON E' UN FATTO CONCRETO SAREBBE IMPOSSIBILE ESPRIMERE UN GIUDIZIO DI VALORE

32 SE NON E' UN FATTO CONCRETO SAREBBE IMPOSSIBILE STABILIRE CHE IL NOSTRO INTERVENTO HA FUNZIONATO

33 SE NON E' UN FATTO CONCRETO SAREBBE IMPOSSIBILE AVERE UNA VALIDA COLLABORAZIONE DAGLI ALLIEVI

34 SE NON E' UN FATTO CONCRETO NON POTREMMO MAI ESSERE CERTI D'AVER INSEGNATO QUALCOSA

35 SE NON E' UN FATTO CONCRETO NON POSSIAMO DIRE CON QUALI STRUMENTI PERSEGUIRLO

36 SE NON E' UN FATTO CONCRETO SAREBBE IMPOSSIBILE AFFERMARE CHE E' STATO RAGGIUNTO

37 SE NON E' UN FATTO CONCRETO SAREBBE IMPOSSIBILE ACCERTARNE L'ESISTENZA E MISURARLO

38 ALLA DESCRIZIONE DI UN OBIETTIVO VANNO ASSOCIATI I CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEGLI ESITI. (TEMPO, VELOCITA', PRECISIONE, STANDARD…) ALLA DESCRIZIONE DI UN OBIETTIVO VANNO ASSOCIATE LE MODALITA DI ACCERTAMENTO/VERIFICA.

39 SE L OBIETTIVO CONSISTE IN UN AFFERMAZIONE ASTRATTA??? ALLORA VA FATTA L'ANALISI DELL'OBIETTIVO CHE CI CONSENTE DI PASSARE DA UN AFFERMAZIONE ASTRATTA AD UNA DESCRIZIONE SENSORIALMENTE BASATA.

40 SE L OBIETTIVO non E UN COMPORTAMENTO… ANALIZZA LE COMPETENZE ATTUALI DEL SOGGETTO ANALIZZA LE COMPETENZE DI CHI GIA LO POSSIEDE ANALIZZA COSA NON VA NEL SOGGETTO

41 1. Formulare le descrizioni 2. Elencare i comportamenti 3. Cernita : controllo delle ulteriori astrazioni e doppioni 4. Descrizione conclusiva Se l obiettivo non è sensorialmente basato…

42 POTRAI AFFERMARE DI AVER RAGGIUNTO L'OBIETTIVO QUANDO SARAI IN GRADO DI: DIRE QUAL' E' LA PROVA DEL RAGGIUNGIMENTO DISTINGUERE CHI SI E CHI NO RICONOSCERE ALTRI CHE GIA' LO POSSIEDONO SOSTENERE CHE ANCHE UN ESTRANEO LO RICONOSCEREBBE

43 VALUTAZIONE ATTRIBUZIONE DI UN VALORE AI RISULTATI. Valutare rispetto ad uno standard Valutare rispetto al valore medio Valutare rispetto al risultato


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