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Sindromi corticali Disturbi del linguaggio Lesione del lobo frontale

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Presentazione sul tema: "Sindromi corticali Disturbi del linguaggio Lesione del lobo frontale"— Transcript della presentazione:

1 Sindromi corticali Disturbi del linguaggio Lesione del lobo frontale
Lesione del lobo parietale Lesione del lobo temporale Lesione del lobo occipitale

2 Disturbi del linguaggio
Linguaggio: codice comunicativo Afasia: perdita completa o parziale (disfasia) del linguaggio Quasi interamente localizzato nell’emisfero dominante nel ceppo caucasico

3 Afasia espressiva Lesione localizzata nella parte posteriore (piede) della III circonvoluzione frontale ascendente, nella corteccia motoria e nell’insula. Linguaggio spontaneo rallentato, sforzato (soprattutto l’inizio). Spesso limitato ai sostantivi e perciò ricco di significato anche se le parole usate sono poche e ripetute (perseverazione). Handicap vissuto con frustrazione ed ira. Persistenza di fonemi (che-che, ten-ten) e parole stereotipate. La comprensione è conservata, anche se comandi più complessi possono non essere eseguiti. Spesso associata ad emiparesi destra. Frequente aprassia bucco-linguale.

4 Afasia recettiva Lesione localizzata nella parte posteriore del giro temporale superiore. Afasia fluente, con normale prosodia e costruzione, ma con parafasie fonemiche e semantiche, neologismi fino alla gergoafasia. Comprensione sempre compromessa. Assenza di coscienza dell’handicap.

5 Afasia di conduzione Alessia o dislessia
Afasia fluente con parafasie fonemiche e semantiche, anomie, comprensione conservata ma scarsa capacità ripetitiva. Originariamente imputata a lesione delle fibre arcuate, è invece osservabile anche per lesioni posteriori. Alessia o dislessia Dovuta a lesione dell’area del giro angolare dell’emisfero dominante. L’alessia pura senza agrafia si verifica per lesioni del lobo occipitale dominante e dello splenio del corpo calloso

6 corteccia prefrontale
Sindrome prefrontale disturbi psichici moria, disinteresse, disattenzione, puerilismo deficit VII centrale afasia espressiva aprassia frontale riflessi arcaici s. di Forster-Kennedy crisi frontali corteccia prefrontale 9, 10, 45, 46

7 Sindrome frontale giro precentrale lobulo paracentrale
deficit f.b.c. controlaterale crisi parziali motorie lobulo paracentrale deficit crurale controlaterale crisi parziali motorie paraparesi

8 Sindrome temporale Laterale Mesiale Afasia sensoriale
ELO, quadrantopsia Crisi parziali complesse Deficit VII centrale Paralisi dissociata del III Mesiale Crisi uncinate Dreamy state Sintomi vegetativi

9 Sindrome parietale emianestesia epicritica ELO paresi controlaterale
crisi parziali sensitive crisi parziali motorie Emisfero non dominante neglect somatoagnosia Emisfero dominante acalculia, agnosia digitale agrafia, alessia

10 Sindrome occipitale deficit campimetrici crisi occipitali papilledema
quadrantopsia emianopsia laterale omonima (ELO) crisi occipitali papilledema

11 FUNZIONI COGNITIVE Memoria Linguaggio Orientamento Prassie Attenzione
Elementi più “alti” del funzionamento del SNC Difficili da identificare, definire e da studiare “Ponte” tra neurologia e psicologia Necessario restringere il campo ed esplorarle in maniera “non eretica” Memoria Linguaggio Orientamento Prassie Attenzione Gnosie

12 ATTENZIONE: DEFINIZIONE
Gli stimoli afferenti e le rappresentazioni interne sono in numero maggiore a quelli processabili. Il processing degli stimoli endogeni può limitare la capacità di processing degli stimoli afferenti. Dal momento che la capacità di processing è limitata è necessario che il sistema nervoso centrale operi attivamente un selezione degli stimoli (endogeni e esogeni). Possiamo definire l’attenzione come il processo mentale che consente il triage degli stimoli.

13 ATTENZIONE: TEORIE EFFERENT GATING: LOOP CORTICO-RETICOLARE:
Il sistema nervoso centrale invia fibre efferenti alle porzioni periferiche dei sistemi sensitivo-sensoriali, con funzione regolatoria sull’input afferente al SNC. Non è in grado di spiegare la capacità di riconoscere e processare on-line stimoli improvvisi. LOOP CORTICO-RETICOLARE: Gli stimoli afferenti sono processati dalla corteccia, che decide se attivare la SRA, nel caso in cui lo stimolo rivesta caratteristiche di novità. Non spiega la attenzione selettiva e la “top-down attention” (attesa di uno stimolo per motivazioni volizionali e il suo significato a lungo termine). LOOP CORTICO-LIMBICO-RETICOLARE: Sistema modulare, attivato in parallelo, che comprende: Corteccia parietale (soprattutto dx). Porzione ventrale del lobo temporale. Porzione dorsale del lobo temporale. Sostanza reticolare attivante.

14 MEMORIA Capacità di immagazzinare nuove informazioni e di richiamarle in un secondo tempo SECONDI MINUTI/ORE MESI/ANNI IMMEDIATA A BREVE TERMINE PERMANENTE TEMPI Acquisizione Capacità di imparare Capacità di immagazzinare Capacità di richiamare le informazioni apprese Retrieval Storaggio FASI Dichiarativa Procedurale Episodica Semantica Abilità Priming Condizionamento TIPI

15 ORIENTAMENTO Coscienza del proprio “esserci” nel contesto spazio-temporale Non valutabile in caso di modificazione del contenuto di coscienza (amenza o delirium degli anglosassoni) Spaziale: informazioni relative al contesto in cui si svolge la visita (località, piano dell’Ospedale, reparto, ecc.) Temporale: informazioni di interesse contestuale (data, ora) e relative alla biografia del soggetto o a eventi storici importanti

16 PRASSIE Organizzazione di sequenze motorie complesse e di comportamenti motori finalizzati appresi. Le aree coinvolte sono costituite dalla corteccia associativa prefrontale e parietale e dai fasci che le collegano (poco studiati). La aprassia è sempre indicativa di lesione o disfunzione della corteccia associativa. Gesti: Salutare con la mano Manipolazioni: Aprire la porta con la chiave Usare un martello Aprassia bucco-linguale: Protrusione della lingua Bacio Atti seriali: Piegare un foglio Inserirlo in una busta Applicare un francobollo Aprassia ideomotoria: Lavaggio dei denti Uso di un martello

17 GNOSIE Capacità di riconoscere il significato delle informazioni apprese attraverso i canali sensitivo-sensoriali Agnosia visiva, uditiva, digitale ecc. Frequente nelle demenze la prosopoagnosia (volti dei familiari) e la auto-prosopoagnosia (mancato riconoscimento della propria immagine)


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