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PROSPETTIVA PSICOLOGICA Azione presume che vi sia un individuo in grado di: 1) rappresentarsi e prefigurarsi il futuro 2) scegliere 3) decidere in modo.

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Presentazione sul tema: "PROSPETTIVA PSICOLOGICA Azione presume che vi sia un individuo in grado di: 1) rappresentarsi e prefigurarsi il futuro 2) scegliere 3) decidere in modo."— Transcript della presentazione:

1 PROSPETTIVA PSICOLOGICA Azione presume che vi sia un individuo in grado di: 1) rappresentarsi e prefigurarsi il futuro 2) scegliere 3) decidere in modo consapevole 4) proporsi degli obiettivi e tradurli in progetti che cerca di attuare controllando i mezzi, le risorse e lo svolgimento dellattività QUINDI:

2 AZIONE COME PROCESSO SOCIO-COGNITIVO È: 1.processo che collega attivamente la dimensione soggettiva e quella oggettiva delluniverso umano 2.è avviata e controllata in modo parziale da fattori psicologici, ma per realizzarsi ha bisogno di fattori oggettivi parzialmente controllabili dai soggetti: abilità e risorse 3.non si realizza mai indipendentemente da fattori non cognitivi di cui necessita 4.ha sempre un effetto sullesterno del soggetto produrre o impedire un cambiamento 5.può comporsi di diverse sotto-azioni integrate in un sistema feedback tra attività mentale e attività pratica dellintenzionalità Esclusa ogni forma di meccanicismo e determinismo. In primo piano problema dellintenzionalità

3 Intenzionalità Nozione che acquisisce una consistenza psicologica e sociale nella misura in cui è vista in stretta connessione con il processo gerarchico-sequenziale dellazione Implica una serie di rappresentazioni, valutazioni, decisioni, collegamenti mezzi-scopi che si realizzano attraverso successive fasi di pianificazione, esecuzione,\ controllo dellesecuzione Comporta flussi di informazione di tipo top-down e bottom-up

4 PERCORSO RETROATTIVO DELLAZIONE Miller, Galanter e Pribram (1960): Miller, Galanter e Pribram (1960): analisi dei processi psicologici coinvolti nella pianificazione ed esecuzione dellazione MODELLO TOTE (Test Operate Test Exit) MA: MA: Più vicino allesperienza comune è lo schema del Livello di Aspirazione (Lewin et al., 1944)

5 Schema del Schema del Livello di Aspirazione Consente di: Verificare il livello di realtà cui un soggetto si colloca Verificare le possibilità che un individuo ha di proiettarsi su una realtà possibile producibile con lazione Cogliere degli aspetti delle dinamiche tra volontà soggettiva e riferimenti oggettivi

6 INTENZIONE (I) Momento in cui nellattore prende consistenza lidea di una qualsiasi forma di impegno nellazione insieme al proposito di metterla in atto Operazioni di scelta e stabilizzazione dellintenzione sono regolate da: a) valenza della meta b) distanza psicologica della meta c) valutazione del sé d) valutazione delle risorse disponibili

7 INTENZIONE (II) senso Ha un effetto guida nel mantenere lazione: la meta persiste al di là delle vicissitudini delle prove, suo senso psicologico soggettivo va oltre gli effetti di retroazione dei risultati. E una relazione tra il soggetto e loggetto determinata dalla volontà. E un vero e proprio processo di regolazione e controllo dellazione

8 KUHL (1985) Persona che agisce è sollecitata da molte istanze motivazionali, quindi deve esistere un processo che è in grado di tutelare lalternativa di azione scelta e di controllare il corso dellazione finché la meta non è raggiunta Mediatore volizionale Nellazione sono distinguibili due momenti distinti

9 1) tendenza motivazionale (rimanda alla scelta di un certo corso di azioni) 2) intenzione come espressione diretta dellatto di volontà Quando unintenzione specifica è attivata entrano in gioco 6 strategie: 1.Attenzione selettiva (favorisce acquisizione di informazioni che sostengono lintenzione) 2.Controllo dellencoding (facilita codificazione degli stimoli legati allintenzione) 3.Controllo emotivo (frenati stati emotivi che potrebbero diminuire efficacia della volizione) 4.Controllo motivazionale (evidenzia importanza degli incentivi che sostengono lintenzione) 5.Controllo ambientale (protegge da interferenze) 6.Riduzione dellelaborazione di informazioni

10 RICERCA AZIONE Non cè nulla di più pratico di una buona teoria (Lewin, 1951) Introdurre nella sperimentazione psicosociale delle esperienze organizzate nellambito della vita reale

11 METODO SPERIMENTALE CLASSICO sistemavariabile ricerca azione ambiente sistema

12 ricercascientifica problemi pratici teoria Problemi pratici come spinta per lindagine psicologica

13 RICERCA AZIONE Metodo adatto a produrre cambiamenti nei contesti della vita reale dei gruppi analisi scientifica dei processi che producono il cambiamento risoluzione di problemi legati alla pratica

14 ALCUNI CONCETTI-CHIAVE AZIONE: elemento attivo della costruzione di persona e ambiente. Processo circolare attraverso cui il soggetto attivo modifica la situazione in senso: -sociale e/o materiale -psicologico BISOGNO: elemento dinamico di coordinazione tra valenze, forze, tensioni, ecc. GRUPPO: totalità dinamica che la psicologia sociale può assumere come unità di analisi CAMBIAMENTO: mutamento nella struttura del campo di forze caratterizzanti una data situazione

15 CAMBIAMENTO la resistenza al cambiamento si vince diminuendo le forze che vi si oppongono coinvolgimento del gruppo e partecipazione attiva al processo un processo di cambiamento ben riuscito consta di 3 tappe: una di rottura, una di spostamento, una di ricostruzione


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