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Azione Cattolica Ragazzi –
Prati di Tivo Campi scuola agosto 2006 Effatà Apriti!
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MC 7,31-37 Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: «Effatà» cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
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Chi è il sordomuto Nel mondo di Israele l’ascolto della Parola è ciò che il credente deve vivere prima di poter annunciare la sua fede Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte. (Deuteronomio 6,4-9)
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E portandolo in disparte lontano dalla folla,
gli pose le dita negli orecchi L’orecchio è la porta attraverso la quale entra la parola e che immette immediatamente il pensiero nella mente e dunque è la porta dell’intelligenza. Gesù stesso ripete spesso nei Vangeli “chi ha orecchi per intendere intenda” L’orecchio ha sempre affascinato gli antichi anche per la sua forma somigliante a quella di un feto
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e con la saliva gli toccò
la lingua La lingua era per gli antichi l’organo della parola, l’organo con cui si comunica all’esterno. Essa era pertanto anche una metafora per significare tutto il corpo, la persona nella sua interezza. Alle mummie si dava una “nuova lingua” per poter parlare con gli Dei.
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Il rito delL’EFFATA’ NEL BATTESIMO
Il celebrante tocca, con il pollice, le orecchie e le labbra dei singoli battezzati, dicendo: Il Signore Gesù, che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare presto la sua parola, e di professare la tua fede, a lode e gloria di Dio Padre. Amen.
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nella realtà sacramentale della iniziazione cristiana
Il paradigma del corpo nella realtà sacramentale della iniziazione cristiana Noi veniamo salvati attraverso gesti che si compiono sul nostro corpo, ciò significa che la salvezza avviene per la persona nella sua interezza, non è solo un fatto intellettuale (eresia della gnosi), ma è un fatto che coinvolge mente (orecchio) e corpo-vita (lingua). Diventare cristiani riguarda tutta la nostra persona.
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COSA è L’INIZIAZIONE CRISTIANA?
TRE SACRAMENTI PROFONDAMENTE UNITI TRA LORO Battesimo, Cresima o Confermazione, Eucaristia Sono i sacramenti dell’iniziazione cristiana tramite questi sacramenti, il cristiano pone le “fondamenta” per la costruzione della sua vita spirituale. Egli dice “si” a Cristo e alla Chiesa, e questa lo “accoglie” come figlio suo. I sacramenti dell’iniziazione cristiana sono strettamente collegati tra loro: la persona che viene “immersa” nel mistero di Cristo e risorge a vita nuova (Battesimo), viene confermata nella fede (Cresima) può nutrirsi del corpo e sangue di Cristo (Eucaristia).
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IL BATTESIMO Il termine “battesimo” deriva dal greco e significa “immersione”. Gesù dopo la risurrezione disse: “Andate e ammaestrate tutte le nazioni battezzandole nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19). Il battesimo, quindi, è una “immersione” nella vita di Cristo e nello Spirito Santo, per essere rigenerati come creature nuove. Con il battesimo, il battezzato si impegna a seguire Gesù, ad entrare nella sua logica di amore e di donazione senza limiti. Il battesimo è il grande momento che ci fa entrare nella “storia di salvezza”: siamo membri della Chiesa, ma lo saremo pienamente partecipando all’Eucaristia, perché allora si realizzerà la nostra piena comunione con il Signore morto e risorto.
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LA CRESIMA o CONFERMAZIONE
Il termine Cresima deriva dal greco e significa unzione. Il termine Confermazione esprime rafforzamento; i due termini indicano lo stesso sacramento che fortifica ciò che il battesimo ha operato. Con l’unzione e l’imposizione della mani da parte del vescovo, il cristiano viene confermato nella fede per essere testimone della parola di Gesù. Gesù, è il Messia, è il Cristo, è l’Unto dal Padre per compiere la missione di salvezza del genere umano. Il Concilio Vaticano II (LG 11) dice a proposito dei battezzati: «Col sacramento della confermazione vengono vincolati più perfettamente alla Chiesa, sono arricchiti di una particolare forza dallo Spirito e in questo modo sono strettamente obbligati a diffondere e difendere con la parola e con l'opera la fede come veri testimoni di Cristo».
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L’ EUCARISTIA Gesù, prima di essere arrestato, volle celebrare la Pasqua con i suoi discepoli. Durante la cena, Gesù: “preso un pane, rese grazie lo spezzò e lo diede loro dicendo: Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi” (Lc 22,19-20). Il memoriale di questo pasto – l’Ultima Cena - si chiama Eucaristia, che significa “azione di grazia”, “ringraziamento”. I cristiani, nella Messa, ringraziano Dio Padre per la salvezza realizzata nel sacrificio di Gesù. L’Eucaristia è la “memoria” dell’unico e irripetibile sacrificio pasquale di Cristo sulla croce. L’Eucaristia è il “centro” della vita cristiana e della Chiesa, porta a compimento il cammino di identificazione con Cristo, iniziato con il battesimo.
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Sfraghis = Sigillo Come la ceralacca prende la forma impressa dal «sigillo» così il cristiano è segnato nella profondità del suo essere dallo Spirito che riceve. Appartiene in modo definitivo a Cristo «unto di Spirito» e alla Chiesa animata dallo Spirito, corpo vivente di Cristo. Il saluto «La pace sia con te» è il saluto pasquale rivolto dal Risorto ai discepoli, ed è riservato tradizionalmente al vescovo che presiede la comunità cristiana che è essenzialmente una comunità pasquale.
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Iniziazione cristiana cosa è?
Per iniziazione cristiana si può intendere il processo globale attraverso il quale si diventa cristiani. Si tratta di un cammino diffuso nel tempo e scandito dall’ascolto della Parola, dalla celebrazione dei Sacramenti di Dio, dall’esercizio di carità e dalla testimonianza dei discepoli del Signore attraverso il quale il credente compie un apprendistato globale della vita cristiana e si impegna a vivere come figlio di Dio, ed è assimilato, con il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia, al mistero pasquale di Cristo nella Chiesa CEI, Nota pastorale L’iniziazione cristiana 2. Orientamenti per l’iniziazione dei fanciulli e dei ragazzi dai 7 ai 14 anni.
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Tempo Il concetto di tempo è molto importante perché porta l’idea:
di gradualità (non tutto e subito) di continuità di attesa paziente… che il seme attecchisca di inserimento nella storia
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dall’ascolto della Parola
E’ la Parola di Dio annunciata ed ascoltata che ci fa conoscere Gesù la sua vita e la salvezza che ci ha portato
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dalla celebrazione dei Sacramenti di Dio
Durante il cammino della Iniziazione Cristiana si celebrano Battesimo, (Confessione) Comunione e Cresima
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dall’esercizio di carità e dalla testimonianza dei discepoli del Signore
testimonianza della carità rende i cristiani credibili ed autentici di fronte al mondo
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si impegna a vivere come figlio di Dio ed è assimilato con il Battesimo, la Confermazione e l’Eucaristia al mistero pasquale di Cristo nella Chiesa
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Cosa succede invece oggi nelle nostre comunità?
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Tempo? Spesso il nostro catechismo ed i nostri incontri di gruppo si riducono a un’ora alla settimana (striminzita) dove i ragazzi hanno l’impressione di vivere “fuori” dalla loro vita. La scansione dei gruppi di catechismo parallela alla scuola crea un “antipatico” doppione (oggi poi la scuola è molto vivace)
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Ascolto della parola? Spesso nelle nostre attività e nei nostri incontri non diamo il cibo “incorruttibile” della Parola, magari anche mediandolo per la loro età Ci affidiamo a qualche racconto-surrogato intriso di “buonismo” Preferiamo parlare di Gesù come “buon maestro” o “amico” che come il “risorto”
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Sacramenti della fede o…
delle foto?
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carità e testimonianza?
I ragazzi avvertono di fare parte del “catechismo” ma quanto avvertono di far parte di una COMUNITA’ DI ADULTI NELLA FEDE?
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Come mai tutto questo? Il passaggio da una società (tutta) cristiana ad una società in cui si sceglie di diventare ed essere cristiani
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Le tre “note” della CEI -1-
ORIENTAMENTI PER IL CATECUMENATO DEGLI ADULTI ( nota 1 ) La comunità cristiana è chiamata ad accompagnare colui o colei che chiede il battesimo in un cammino di incontro e conoscenza della fede cristiana, ritmato in cinque fondamentali fasi: fase di accoglienza precatecumenato catecumenato tempo della purificazione e della illuminazione ( l’ultima quaresima prima della celebrazione dei sacramenti ). tempo della mistagogia
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Le tre “note” della CEI -2-
INIZIAZIONE CRISTIANA DEI FANCIULLI E DEI RAGAZZI ( 7 – 14 anni ) ( nota 2 ) La crescente domanda di Battesimo per i fanciulli e i ragazzi ha posto all’attenzione delle comunità cristiane la necessità che, accanto agli itinerari che completano l’iniziazione cristiana dei fanciulli già battezzati, fosse avviato nuovamente l’itinerario proprio della iniziazione cristiana per i fanciulli non ancora battezzati. ( nota 2 n. 20 ) La richiesta dei genitori o il desiderio del fanciullo, unito al consenso dei genitori, sono la condizione necessaria ma non sufficiente per accedere ai sacramenti. Da lì dovrebbe iniziare un itinerario progressivo e disteso nel tempo, grazie al quale si consolida nella vita del fanciullo la conoscenza dei misteri della fede e la pratica delle virtù cristiane, per un’apertura incondizionata alla grazia sacramentale. ( ivi n. 7 ) Il contesto in cui viviamo non porta facilmente i fanciulli e i ragazzi alla fede, né li sostiene nel loro cammino; è necessario quindi creare un ambiente adatto alla loro età, capace di accompagnarli nella loro progressiva crescita nella fede, in un autentico cammino di conversione personale e di adesione a Cristo. Questo è possibile attraverso l’inserimento del fanciullo e del ragazzo in un gruppo “ catecumenale “, con la presenza di alcuni adulti ( catechisti, accompagnatori, padrini), della famiglia e, almeno in alcuni momenti più significativi, della comunità tutta. ( ivi n. 26) Il gruppo è l’ambiente umano in cui concretamente il fanciullo incontra e fa l’esperienza della Chiesa. La scelta può cadere su un gruppo catechistico esistente ( quello dei coetanei battezzati, che si preparano con la catechesi alla Confermazione e all’Eucaristia ) o su un altro appositamente formato. Qualunque sia il gruppo in cui il fanciullo catecumeno si inserisca, esso deve assumere una fisionomia particolare. Nel gruppo il catecumeno deve poter fare, insieme con i suoi coetanei, le molteplici esperienze della vita cristiana: ascolto della parola, preghiera personale e comunitaria, esercizio della carità, partecipazione alla vita della comunità…( ivi n. 27 ) Come per gli adulti, l’iniziazione dei fanciulli e dei ragazzi “ si protrae anche per più anni, se è necessario, prima che accedano ai sacramenti; si distingue in vari gradi e tempi, e comporta alcuni riti ( RICA, 307 ) I tempi sono: l’evangelizzazione o precatecumenato, il catecumenato, la purificazione quaresimale, la mistagogia. Le tappe o passaggi sono: l’ammissione al catecumenato, l’elezione o chiamata al Battesimo, la celebrazione dei sacramenti dell’Iniziazione cristiana. ( ivi n. 38 )
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Le tre “note” della CEI -3-
ORIENTAMENTI PER IL RISVEGLIO DELLA FEDE E IL COMPLETAMENTO DELLA INIZIAZIONE CRISTIANA IN ETA’ ADULTA ( nota 3 ) I capitoli di questa nota sono: L’ascolto L’annuncio L’accompagnamento Gli itinerari Il cammino, che si articola in tempi ritmati da tappe rituali e sostenuti dall’accompagnamento della comunità, si snoda lungo l’anno liturgico per celebrare pienamente il mistero di Cristo. In tale itinerario si distinguono diversi tempi: dell’accoglienza e della decisione; della conversione e della sequela; della preghiera e della riconciliazione; della presenza nella comunità e della testimonianza. ( ivi n. 42 ) anche per loro c’è poi il tempo della mistagogia. E’ opportuno che i giovani e gli adulti cristiani, che chiedono di completare il processo di iniziazione con la celebrazione della Confermazione – e talora con l’ammissione all’Eucaristia – seguano un itinerario di tipo catecumenale, sia pure con gli opportuni adattamenti. L’itinerario abbia una durata adeguata, in modo da consentire un vero incontro con il Signore Risorto, che conduca verso una maturità di fede e verso un più convinto inserimento nella Chiesa. Pur senza fissare a priori una durata generalizzata di tale itinerario, considerandole iniziative pastorali già in atto in molte Chiese locali, l’anno liturgico appare il contesto più idoneo per strutturare efficaci itinerari di fede. ( ivi n. 60 )
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Oggi è vero più che mai quello che dicevano già nel IV secolo dopo Cristo Cristiani non si nasce ma si diventa Tertulliano
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