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Tecniche di valutazione e programmazione urbanistica Introduzione al corso Trasformazione urbana e strumenti di attuazione del piano urbanistico.

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Presentazione sul tema: "Tecniche di valutazione e programmazione urbanistica Introduzione al corso Trasformazione urbana e strumenti di attuazione del piano urbanistico."— Transcript della presentazione:

1 Tecniche di valutazione e programmazione urbanistica Introduzione al corso Trasformazione urbana e strumenti di attuazione del piano urbanistico

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9 La valutazione La pratica valutativa deve necessariamente articolarsi in fasi diverse, fra loro complementari, relative a momenti diversi dell’evoluzione progettuale e attuativa degli interventi. Esse possono così riassumersi: La valutazione EX-ANTE ha un significato di aiuto alla decisione,cioè consente al decisore di migliorare la sua condotta, individuare e se necessario trasformare le ipotesi di intervento. La valutazione IN-ITINERE ha per obiettivo lo studio del processo di implementazione degli interventi, attraverso il riscontro degli stadi attuativi delle opere, in rapporto ai tempi, risorse e livelli qualitativi previsti. Le analisi in tempo reale rendono possibile la eventuale rimodulazione dei contenuti di progetto. La valutazione EX-POST è finalizzata a valutare il risultato a regime delle operazioni di trasformazione urbana e territoriale mediante la misura della efficienza/efficacia delle azioni attuate.

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12 I Piani dei Servizi La valutazione (ex ante, in itinere, ex post) si avvale degli indicatori di risultato che servono sia a dimensionare gli obiettivi che a valutare gli impatti della trasformazione, con riferimento ai diversi sistemi (insediativo, ambientale, della mobilità, dei servizi, ecc.) in funzione di una possibile misurazione dei parametri specifici di qualità di ciascun ambito. Il Piano dei Servizi è uno strumento di valutazione della qualità degli ambiti consolidati della città che consente alla amministrazione di analizzare lo stato dei servizi pubblici e delle aspettative dei cittadini. E’ uno strumento di bilancio delle situazioni urbane, come il Documento Programmatico per la Qualità Urbana (L.R. 19/98), che contiene gli obiettivi di riallineamento funzionale e qualitativo che costituiscono le priorità di interesse pubblico a cui subordinare le procedure attuative:.Dotazione funzionale (piano dei servizi) · Impianto urbanistico (forma della città) · Ecosistema urbano (sostenibilità ambientale)

13 Conclusione: per un decalogo della qualità urbana 1) Per un corretto bilancio tra domanda e offerta di nuova qualità nei servizi della città pubblica, occorre l’intermediazione di progetti urbani che interpretino e diano forma urbana alle trasformazioni ipotizzate, anche con il concorso dei privati: non basta una previsione quantitativa in termini di dotazioni territoriali ma servono modelli integrati di intervento alla scala appropriata agli ambiti di trasformazione. 2) Per una obiettiva valutazione dei singoli progetti urbani proposti - anche in confronto concorrenziale – è necessario tornare alla scala del piano strutturale per una verifica delle coerenze con l’impianto generale, soprattutto in relazione al sistema delle funzioni strategiche e delle infrastrutture essenziali per il funzionamento complessivo della città. 3) Il sistema dei trasporti pubblici e il piano della mobilità rappresentano in questo quadro valutativo il criterio esigenziale prioritario, perché è la mobilità e l’accessibilità che possono garantire la vitalità dei singoli ambiti urbani e caratterizzarli in una rete policentrica di cui il trasporto pubblico è il sistema connettivo. 4) La qualità urbana deve diffondersi dal centro alla periferia attraverso un progetto integrato degli spazi pubblici, la cui immagine coordinata costituisce un importante elemento identitario che può indurre un positivo processo di identificazione e di partecipazione da parte dei cittadini; essi possono così contribuire alla cura degli spazi di cui sono al tempo stesso fruitori e custodi.

14 1.5) Perché lo spazio pubblico acquisisca e conservi nel tempo una vivacità sufficiente a produrre la massa critica di presenze necessarie a rendere vitale un luogo occorre analizzare preventivamente le attività che vi si possono insediare coinvolgendo nel progetto gli operatori commerciali, i gestori degli esercizi pubblici, le associazioni ricreative e in generale le rappresentanze dei cittadini interessati a definire una mappa delle funzioni e dei relativi orari di attività distribuite nelle strade e nelle piazze che attraversano l’ambito urbano. 2.6) Solo un approccio integrato alle trasformazioni urbane, tale da coinvolgere tutti gli aspetti del sociale, può generare una sostanziale permanenza del tessuto urbano originario e conferire coesione sociale ai contesti riqualificati. Per allontanare il rischio di insicurezza dei cittadini e del degrado come effetto della diffusione di comportamenti antisociali, va attentamente controllato il rapporto tra spazio pubblico e spazio privato, per promuovere il controllo spontaneo dei luoghi pubblici da parte dei residenti. 3.7) La qualità urbana è fortemente influenzata da un corretto rapporto con l’ambiente e il territorio. Ogni progetto urbano deve porsi obiettivi di sostenibilità e perseguire il riequilibrio dei fattori ambientali. Anche la progettazione degli spazi verdi e delle fasce boscate può contribuire alla sostenibilità ambientale, ma occorre superare il concetto risarcitorio degli standard, in quanto non ci consegna un progetto complessivo del verde ma solo una sequela di spazi la cui sommatoria rispetta i livelli quantitativi: servono anche le aiuole, ma non bastano a garantire la qualità.

15 1.8) La qualità del paesaggio è la risultante della convergenza di fattori diversi in cui le preesistenze storiche, i beni ambientali e il patrimonio architettonico sono valorizzati per essere fruiti e percepiti dai cittadini come parti di un tutto in cui l’ambiente si fonde con il costruito in un progetto di contemporaneità. 2.9) Il fattore della densità, della compattezza non garantisce di per sé la qualità urbana, ma al di sotto di un certo rapporto abitanti/mq non si crea l’effetto urbano perché non si raggiunge la massa critica necessaria alla vivacità di un contesto costruito. Il progetto urbano deve individuare soluzioni di volta in volta appropriate, partendo dal disegno dello spazio pubblico come tessuto connettivo che deve reggere l’impatto dei nuovi insediamenti modellando i percorsi, i traffici, gli spazi di aggregazione, i punti nodali. 3.10) La densità urbana deve essere temperata da una giusta mixitè sociale e da una pluralità di funzioni urbane. Il progetto complessivo della forma urbana trae origine dal tracciato ordinatore del suo tessuto connettivo e diventa progetto strategico se, liberato dalle logiche della zonizzazione, utilizza lo strumento perequativo per conferire equità non solo ai diritti edificatori ma anche ai diritti della collettività.

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