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I DISTURBI DELL’ATTACCAMENTO
Prof. Vigna Anno accademico
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I DISTURBI DELL’ATTACCAMENTO
Secondo la teoria dell’attaccamento la propensione a stringere relazioni emotive intime, nell’infanzia come nell’età adulta, è una componente fondamentale della natura umana con importanti funzioni biologiche Il legame di attaccamento si sviluppa attraverso le predisposizioni all’interazione sociale e alla creazione di un rapporto stabile e duraturo presenti fin dalla nascita Tali predisposizioni sono iscritte nel patrimonio genetico dell’individuo e con la crescita si organizzano in sistemi comportamentali complessi.
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La classificazione dei disturbi dell’attaccamento è relativamente recente rispetto ad altre forme di psicopatologia infantile. I criteri diagnostici sono stati definiti solo negli ultimi vent’anni, a partire dalla prima descrizione del disturbo DSM-III, nonostante la letteratura scientifica avesse da tempo descritto gli effetti della deprivazione materna sullo sviluppo precoce dei bambini istituzionalizzati (Bowlby, 1944)
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La motivazione di questo ritardo come può essere spiegato? Mancanza di ricerca empirica che ha reso difficile la conferma della validità di tali definizioni diagnostiche. La distanza teorico- clinica da sempre presente tra l’immensa mole di dati provenienti dalla ricerca sull’attaccamento in popolazioni normali e ad alto rischio e i sistemi diagnostici che non ne hanno integrato che in minima parte i risultati.
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Uno sforzo concettuale di integrazione è stato tentato in questi anni da un gruppo di ricercatori (Boris, Zeanah,1999) che hanno proposto di considerare l’attaccamento lungo un continuum clinico che va dall’attaccamento sicuro ai disturbi da assenza di attaccamento.
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La valutazione clinica dei disturbi dell’attaccamento ha utilizzato in maniera quasi esclusiva osservazioni standardizzate e procedure di laboratorio come la Strange Situation La Strange Situation è una procedura osservativa standardizzata, ideata per valutare l’equilibrio tra il sistema di attaccamento e il sistema di esplorazione e per mettere in luce le differenze individuali nei modelli di attaccamento, che i bambini stabiliscono con il genitore durante il primo anno di vita.
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STRANGE SITUATION 1 minuto : Genitore – Bambino: La coppia entra nella stanza 3 minuti : Genitore- Bambino: il bambino sta seduto o esplora; il genitore interviene solo se necessario 3 minuti : Genitore- Bambino- Estraneo: entra un estraneo e gioca con il bambino verso la fine dell’episodio 3 minuti : Bambino- estraneo: il genitore lascia il bambino con l’estraneo- prima separazione 3 minuti : Genitore- bambino: il genitore ritorna; l’estraneo lascia la stanza- prima riunione 3 minuti : Bambino: il genitore lascia da solo il bambino nella stanza- seconda separazione 3 minuti : Bambino- estraneo: l’estraneo entra nella stanza e sta con il bambino, se necessario interagisce 3 minuti : Bambino- genitore: il genitore rientra; l’estraneo lascia tranquillamente la stanza – seconda riunione
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Strange Situation La Ainsworth e i suoi collaboratori attraverso la procedura della Strange Situation hanno inizialmente identificato 3 modelli di attaccamento: Sicuro Insicuro- evitante Insicuro- ambivalente La validità di questa classificazione è stata confermata da un numero molto elevato di osservazioni in campioni normali e ad alto rischio in tutto il mondo occidentale
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Le prime ricerche condotte sul comportamento di bambini che presentavano modelli di attaccamento che non rientravano perfettamente nel sistema di classificazione tripartito proposto dalla Ainsworth furono condotte da Sameroff e Chandler su soggetti che appartenevano a gruppi ad alto rischio sociale e con figure genitoriali incoerenti nelle loro funzioni di cura e accudimento In seguito fu coniato il termine attaccamento atipico per individuare quell’insieme di comportamenti, messi in atto dai bambini in situazioni stressanti, che non rientravano nei criteri tradizionali stabiliti I modelli di attaccamento atipici che più frequentemente si riscontrano in letteratura sono: Disorganizzato/disorientato Evitante/ambivalente Instabile/evitante
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Queste tre classificazioni non si escludono necessariamente a vicenda e non sono indipendenti l’una dall’altra I bambini che rientrano all’interno dei modelli di attaccamento atipico possono non mettere in atto comportamenti di esplorazione ne di attaccamento in presenza di un genitore; potrebbero tuttavia manifestare un certo stato di paura- cautela o una combinazione di tale stato e un comportamento di attaccamento verso il genitore
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Modello disorganizzato/ disorientato I primi che identificarono tale modello di attaccamento atipico furono Main e Solomon (1986,1990) Dalle loro indagini osservarono come tale modello avesse una prevalenza in bambini maltrattati e come la sua presenza fosse correlata con la gravità del rischio psicosociale a cui questi bambini erano esposti Sono state riscontrate molte interazioni atipiche al livello della comunicazione affettiva, che comprende messaggi contraddittori e scambi comunicativi che non sono in sintonia con le richieste del bambino
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Modello atipico evitante/ambivalente E’ stata la Crittenden (1985) a identificare questo tipo di attaccamento, osservando un gruppo di bambini economicamente svantaggiati, abusati e trascurati. Questo modello di attaccamento si caratterizza per una combinazione di comportamenti di resistenza, accanto a comportamenti che oscillano da una elevata a una moderata ricerca di prossimità e di mantenimento di contatto con il caregiver, tipico comportamento dei bambini con un attaccamento sicuro. I bambini con un attaccamento evitante/ambivalente esibiscono una strategia organizzata per fare fronte allo stress. Sono bambini molto vigili verso i comportamenti della figura genitoriale e mantengono sotto continuo monitoraggio i suoi spostamenti e azioni, in modo tale da intervenire momento per momento a correggere le loro strategie relazionali
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Modello atipico instabile- evitante Un altro modello di attaccamento atipico è stato identificato da Lyons- Ruth e collaboratori in un campione di bambini ad alto rischio psicosociale per problemi di attaccamento da parte delle figure genitoriali che a loro volta presentavano elevati livelli di sintomi depressivi. Questo modello si caratterizza per una diminuzione sostanziale del comportamento di evitamento tra il primo e il secondo episodio di riunione della Strange Situation. Questo modello può essere valutato solo al livello di comportamenti interattivi.
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Classificazione Diagnostica DSM-IV parla di disturbo reattivo dell’attaccamento suddividendolo in due sottotipi: Il tipo inibito (caratterizzato da risposte inibite, ambivalenti o ipervigili verso uno o più adulti) Il tipo disinibito (caratteizzato da una eccessiva e indiscriminata socievolezza e da una incapacità a sviluppare un attaccamento selettivo)
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Classificazione Diagnostica ICD-10 Distingue due quadri Disturbo reattivo dell’attaccamento (che corrisponde al tipo inibito del DSM-IV) Disturbo disinibito dell’attaccamento (che corrisponde al tipo disinibito dell’attaccamento) Un quadro clinico analogo, ma senza distinzioni in sottotipi, viene descritto nella classificazione diagnostica 0-3. Una recente ricerca (O’Connor) sembra confermare l’esistenza in questi due pattern distinti
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