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IL SEICENTO E LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA
La rivoluzione scientifica è storicamente collocabile tra il XVI ed il XVII secolo, e sarà seguita dal "secolo dei lumi" - il XVIII - in cui la consacrazione del sapere scientifico è definitiva.
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RIVOLUZIONE = PROCESSO DA CUI NON SI PUO’ PIU’ TORNARE INDIETRO
SEICENTO = ACCANTO AI CAMBIAMENTI CHE L’EUROPA STAVA VIVENDO DAL PUNTO DI VISTA RELIGIOSO, CON LA RIFORMA PROTESTANTE E LE AZIONI CHE LA CHIESA CATTOLICA METTEVA IN ATTO PER FERMARE IL DILAGARE DEL NUOVO SPIRITO RELIGIOSO (CONTRORIFORMA), AVEVA INIZIO UNA GRANDE TRASFORMAZIONE DEL SAPERE SOPRATTUTTO MATEMATICO E FILOSOFICO TALMENTE SCONVOLGENTE DA ESSERE DEFINITA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA.
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Anche la rivoluzione scientifica, come tutti gli eventi storici importanti, non avvenne all’improvviso, ma le origini si devono cercare nel nuovo clima culturale creato dall’Umanesimo e dal Rinascimento. L’uomo vitruviano è il simbolo di questa trasformazione del modo di concepire la realtà stessa. Non più Dio al centro dell’universo, ma l’uomo.
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Oggi, noi che siamo un po’ come il “prodotto” della rivoluzione scientifica, facciamo fatica a rappresentarci quanto deve essere stato faticoso e difficile il cammino delle idee che hanno portato al primato della scienza sul complesso delle superstizioni, degli occultismi e delle magie del medioevo. A questo dobbiamo aggiungere l'atteggiamento apertamente ostile della Chiesa cattolica, che attraverso il Tribunale dell’Inquisizione e l’Indice dei Libri proibiti, spesso ha reagito con arbitraria violenza che non verrà mai sufficientemente condannata.
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Il rigore del metodo scientifico si è affermato lentamente contro un'antichissima concezione sacerdotale del sapere, e questa è indubitabilmente stata una delle principali conquiste nella storia dell'uomo. Il metodo scientifico venne elaborato da Galilei ed è quello secondo cui lo studioso deve osservare i fenomeni naturali, misurarli, fare delle ipotesi, verificare le ipotesi attraverso gli esperimenti. Solo se gli esperimenti, ripetuti più volte, danno lo stesso risultato, allora un’ipotesi può diventare legge.
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Dunque, non credo più in maniera cieca, secondo una fede prestabilita, a tutto ciò che mi circonda, ma devo poterlo dimostrare con delle leggi matematiche. Ricordiamo che un’ipotesi è una supposizione (dal greco hypo = sotto e thesis = posizione) e cioè un'idea provvisoria il cui valore dev'essere accertato.
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La Rivoluzione Scientifica prima mise in crisi e poi fece crollare definitivamente quelle teorie (comprese quelle di Aristotele) che per due millenni avevano costituito dei punti di riferimento per gli uomini. La crisi iniziò nel campo dell'astronomia, dove Copernico, Keplero e Newton attaccarono il vecchio principio Tolemaico secondo il quale la terra sarebbe stata immobile e al centro dell'universo.
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La rivoluzione scientifica ebbe origine da quella astronomica, con il superamento delle antiche concezioni filosofiche. Le teorie medievali sull’universo riprendevano quelle di: Tolomeo,studioso del II secolo d.C. Aristotele Racconti della Bibbia Tutto il sapere era però veicolato/diffuso attraverso la Chiesa che deteneva il potere della trasmissione delle conoscenze.
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Tolomeo pensava che la terra fosse al centro dell’universo (teoria geo centrica) e che attorno ad essa ruotassero gli altri pianeti Secondo la tradizione aristotelica e poi anche religiosa, invece, il mondo celeste era superiore a quello terrestre; infatti, mentre il primo si muoveva ed era perfetto, il secondo era immobile e imperfetto.
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Fu lo scienziato Niccolò Copernico, polacco, dopo attente osservazioni degli astri e studi vari , a negare la teoria di Tolomeo, dimostrando, attraverso calcoli matematici,che la Terra e gli altri pianeti ruotano attorno al Sole (teoria elio centrica) Attorno a questa teoria si rivoluzionò tutto il sapere acquisito dall’uomo fino a quel momento.
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Il periodo della rivoluzione scientifica cambiò e trasformò radicalmente la vita degli uomini anche per le numerose ed eccezionali scoperte e conquiste scientifiche che ebbero delle conseguenze materiali nella vita delle persone: L’orologio Il pendolo Il cannocchiale Il microscopio Il barometro La calcolatrice
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Nel campo della medicina:
I primi studi di anatomia (lo studio del corpo umano) Le prime autopsie Il sistema di circolazione del sangue Nel campo della fisica: Leggi di Keplero (le orbite dei pianeti) Newton e la teoria della gravitazione dei corpi (la forza gravitazionale è la forza che "tiene insieme" l'universo. Ogni corpo materiale attira ogni altro corpo materiale con una forza che è inversamente proporzionale al quadrato della distanza, ovvero se la distanza fra due corpi raddoppia, la forza gravitazionale fra di essi diventa un quarto, se triplica diventa un nono ecc..
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Nel Seicento, grazie appunto alla nuova mentalità sperimentale e all'impiego di strumenti tecnici migliori, si giunse a dover riconoscere che il modello geocentrico era imperfetto poiché: la terra non viene più ad occupare la posizione centrale dell'universo, né risulta essere immobile la distinzione aristotelica tra una fisica celeste, caratterizzata dal movimento circolare e perfetto dei corpi, e una fisica terrestre, caratterizzata dai movimenti imperfetti, viene abbandonata in quanto priva di fondamento una volta abbandonata la teoria secondo la quale il mondo era racchiuso in un orizzonte limitato dalle stelle fisse, l'universo viene ad assumere i caratteri dell'infinità
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Perché la rivoluzione avviene nel Seicento
L’organizzazione del sapere fu certamente aiutata dai seguenti elementi: La nascita di Università che permettevano scambi tra studiosi; il sapere non era più chiuso nei monasteri ma poteva circolare anche grazie all’invenzione della stampa La relativa stabilità economica delle nazioni da cui partirono le grandi scoperte: Olanda e Inghilterra, in primo luogo L’osservazione diretta della natura (metodo che adoperò per primo Leonardo da Vinci, genio italiano assoluto, che per primo staccò il sapere dai libri e dalle conoscenze acquisite da altri) e dunque la conoscenza intesa come qualcosa di attivo e non passivo
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La specializzazione del sapere, la scienza cominciò a separarsi dalla religione, dalla filosofia e dagli altri saperi Il miglioramento tecnologico degli strumenti La circolazione degli strumenti Un ruolo molto importante lo ebbero gli artigiani, perché proprio loro contribuirono a costruire i nuovi strumenti dietro indicazione degli studiosi. Quindi, nel Seicento, il sapere puramente pratico degli artigiani si fuse con il sapere scientifico e poco pratico degli scienziati. Si cominciarono a costruire strumenti in base alle esigenze che di volta in volta si creavano.
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Cause La rivoluzione scientifica non è stata un mutamento chiaro, violento e diretto, anzi è avvenuto molto gradualmente per mezzo di piccoli miglioramenti da parte di grandi personaggi. Per questo motivo non esistono cause riconducibili solo a questioni economiche o sociali. Anzi, la maggior parte degli scienziati godeva di un discreto benessere tanto da potersi procurare gli strumenti ed i testi sui quali lavorare. Uno dei motivi di questa ricerca era forse la necessità di una libertà scientifica. Cioè la necessità di allontanarsi da vecchie concezioni per avvicinarsi alla realtà ed elaborare teorie più aderenti all'esperienza; senza coinvolgere elementi magici o divini.
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Addirittura, Copernico può essere considerato un conservatore poiché, nelle sue teorie, cerca di mantenere in vita molti elementi degli antichi modelli. Per esempio l'universo visto come una sfera finita e limitata; l'idea che tutti i moti dei cieli siano perfettamente circolari e che siano distinti in naturali e violenti. Esattamente come scrisse Aristotele.
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Obiettivi degli scienziati del Seicento
Il fine della scienza moderna è il dominio sulla natura,è tipico dei maggiori geni scientifici avere un atteggiamento di passione per il sapere, come qualcosa che ha in sé la sua ricompensa, senza bisogno di altro. Tuttavia se la società incoraggia e promuove il lavoro degli scienziati è perché ne spera un vantaggio in termini di benessere materiale, un benessere che deriva appunto dal dominio sulla realtà fisica, possibile grazie a una sua conoscenza più precisa.
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Un altro obiettivo, soprattutto di Galilei, è l'abolizione del principio di autorità secondo il quale i grandi filosofi Aristotele, Platone e gli scienziati come Tolomeo sono i portatori dell'unica verità. La ricerca di verità per mezzo dell'esperienza, si scontra contro l'autorità degli antichi e della credenza ad “occhi chiusi” e “mani in preghiera”. Nel "Dialogo sopra i due massimi sistemi", Galileo scrive: "Salviati: <…dico che è temerarietà voler far giudice il nostro debolissimo discorso delle opere di Dio e chiamar vano o superfluo tutto quello dell'universo che non serve per noi.> Sagredo: <...Prosuntuosa, anzi temeraria, ignoranza de gli uomini!>"
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In queste righe si nota anche la critica all'idea aristotelica secondo cui non esiste il vuoto e ogni cosa esistente deve avere uno scopo. La risposta di Galilei è ironica perché, per esempio, prima dell'invenzione del cannocchiale non si erano notati gli anelli di Saturno, ma non per questo non esistevano precedentemente. E solo per il fatto che non si vedano, non significa che o non esistano, o non abbiano una funzione ben precisa.
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Opposizioni alla rivoluzione scientifica
Nella battaglia per l'affermazione del nuovo modo di concepire la scienza, i filosofi seicenteschi dovettero combattere non solo contro le resistenze degli aristotelici e quindi degli studiosi ma anche contro "maghi e stregoni“ e soprattutto contro l’opposizione della Chiesa della Controriforma. La magia considerava il mondo come un organismo vivente, che il mago doveva trasformare attraverso procedure miracolistiche svelate solo a pochi. Il mago parla una lingua enigmatica e misteriosa, conosciuta soltanto dagli adepti, e ogni esperienza di magia vuole essere nascosta e segreta.
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Al contrario, la scienza non ammette segreti, si schiera contro l'idea della presenza dell'occulto, affermando la possibilità di conoscere la natura per tutti gli uomini dotati di ragione. Inoltre, la Chiesa europea, nonostante una breve parentesi di libertà scientifica sotto il pontificato di papa Leone X, è stata molto restìa nell'accettare le nuove teorie. Il problema più grande contro cui si scontrò fu la teoria eliocentrica per due motivi: negava l'idea antropocentrica del mondo avente quindi l'uomo e la terra al centro dell'universo in sviluppi successivi negava la perfezione del cosmo perché i pianeti descrivevano orbite ellittiche e non circolari. Quindi cadeva in difetto la perfezione dell'universo, la sua stabilità e la sua immutabilità.
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Il secondo grande contrasto riguarda l'interpretazione delle Sacre Scritture. Infatti la Chiesa, già piegata dalle tesi di Lutero riguardo al protestantesimo, non poteva accettare un'altra sconfitta così evidente. Galileo stesso, essendo un convinto cattolico, si trovò di fronte al dubbio di quale verità proteggere. La soluzione fu la distinzione tra le rispettive funzioni; la scienza ha uno scopo tecnico-matematico, il testo sacro morale e salvifico.
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I cambiamenti apportati dagli studi di Copernico, Keplero e Galilei, diedero il coraggio e la spinta a molti intellettuali, filosofi in primo luogo, a ribellarsi alla mancanza di libertà di pensiero a cui la Chiesa costringeva. Uno fra tutti e forse il più coraggioso il questo senso fu il filosofo GIORDANO BRUNO, che per primo nelle sue opere filosofiche, diede un’idea diversa di universo (nuovi pianeti, forse abitati; un universo infinito e in continua trasformazione) pur non potendolo dimostrare scientificamente. La sua visione fu talmente rivoluzionaria da spaventare il mondo ecclesiastico perché sconvolgeva le teorie di creazione del mondo da parte di Dio. La Chiesa della Controriforma lo condannò a morte. Fu arso vivo a Roma, in piazza Campo dei Fiori il 17 febbraio 1600 (in ricordo ora c’è una statua sotto cui i ragazzi ogni sera… si ubriacano)
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Cambiamenti La mentalità razionale nata con la rivoluzione scientifica ebbe riflessi importantissimi anche sugli studi relativi al comportamento dell'uomo e alle sue idee. Il movimento culturale che ne segui fu detto Illuminismo perché ispirato dai "lumi della ragione". Scienziati e filosofi dell'epoca contrapposero la ragione, la libertà e la tolleranza all'autoritarismo dei secoli precedenti. Uno degli elementi caratteristici della scienza moderna è l'importanza che essa attribuisce all'esperienza, "La sapienza è figlia dell'esperienza" (Leonardo da Vinci).
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Tuttavia, l'esperienza non è la semplice registrazione dei fenomeni naturali ma si costruisce attraverso l'uso del calcolo matematico, che permette di misurare e di classificare i fenomeni. Galileo, ne "Il Saggiatore", dice la celebre metafora secondo cui la natura è un libro "scritto in lingua matematica". Con l'affermarsi della nuova fisica, si fa strada una visione del mondo che viene definita "meccanicismo". Il termine designa la concezione del mondo predominante nella cultura seicentesca, che assunse la "macchina" a modello di spiegazione di tutta la realtà fisica.
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La macchina per eccellenza era l'orologio
La macchina per eccellenza era l'orologio. Gli aspetti fondamentali del meccanicismo sono: la natura è un corpo esteso dotato di movimento il movimento è retto da leggi che sono determinabili matematicamente le qualità oggettive dei corpi sono la figura, la grandezza, il movimento e tutto quello che è misurabile;tutte le altre qualità come il sapore, l'odore ecc. sono soggettive, perché dipendono dal soggetto che le percepisce. Abbiamo già detto delle scoperte e dei cambiamenti nella vita quotidiana
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Conseguenze sul pensiero
Dal punto di vista letterario e artistico, il Seicento è il secolo della civiltà barocca. Il termine deriva, forse, da baroque (portoghese) che vuol dire “perla irregolare” ed è stato adoperato nel ‘700 per indicare l’arte del secolo precedente; un’arte dalle forme irregolari, “che sembrano volare” e che nelle pieghe che formano sembrano vuote. Alla base del pensiero barocco c’è il senso di smarrimento, vuoto, crisi che la rivoluzione scientifica provoca negli uomini. Nulla di tutto ciò a cui avevano creduto fino ad allora è reale, tutto cambia continuamente, ogni cosa è in movimento e scorre via.
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Mentre il mondo dilata i suoi confini geografici ed astronomici e la natura modifica i suoi principi biologici e meccanici, l'uomo lotta per il possesso di questo mondo e di questo Dio. Mentre la civiltà del Medioevo aveva nella sua fede cieca di affidarsi a Dio una direzione ben determinata mentre la cultura del Rinascimento aveva nel principio dell'uomo autonomo, libero e creatore, il motivo centrale in cui trovano unità e spiegazione i suoi vari temi e atteggiamenti la civiltà barocca al contrario non ha una sua fede e una sua certezza.
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Alcuni caratteri e temi fondamentali del Barocco: Uso della metafora
Molti studiosi hanno utilizzato il termine Barocco in senso negativo, come sinonimo di decadenza e vuoto. Non bisogna dare un giudizio assoluto, a loro modo i poeti barocchi furono poeti della rottura con la tradizione, uomini posti di fronte a cambiamenti così incredibili da dover rimodellare il proprio credo e la propria sensibilità. Alcuni caratteri e temi fondamentali del Barocco: Uso della metafora Il tema dello specchio Attenzione per la natura Il tema della clessidra e dell’orologio Il tema delle stagioni Per quest’altro interesse ricavate informazioni dallo sfondo di queste slide…. Cercate voi il perché di questi temi e interessi!
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