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PubblicatoAlbana Bondi Modificato 9 anni fa
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TRUCIOLI Sono frammenti legnosi di diverse dimensioni e a vari livelli di tostatura, ottenuti da diversi tipi di legno di rovere. Questi materiali vengono aggiunti al mosto durante la fermentazione o al vino durante l’affinamento. In base alla granulometria vengono suddivisi in: polvere (dimensione < 3 mm); grana fine (scaglie di mm x mm); grana grossolana (schegge di mm x mm).
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del legno per l’affinamento
Xoakers (diametro 2,5 cm) Chips Chips e altri prodotti del legno per l’affinamento Cubes (1 cm) Staves (1m x 25-75mm x 10 mm)
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Prodotti alternativi alle barrique: polveri
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Prodotti alternativi alle barrique: trucioli
trucioli tostati di medie-piccole dimensioni trucioli tostati di medio-grandi dimensioni
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Prodotti alternativi alle barrique: “staves”
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La provenienza del legno
Viene utilizzato legno di rovere, appartenente al genere Quercus. Fra le diverse specie, quelle più rappresentative sono: Quercus peduncolata e Quercus sessilis, definite rovere europeo; Quercus alba, definito rovere americano. Gli estratti dei legni francesi sono ricchi di tannini ellagici e vanillina, quelli americani presentano una minore presenza di composti tannici e un’elevata quantità di composti aromatici (whisky-lattone).
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Distribuzione di Quercus spp. nel mondo
Q. alba Q. macrocarpa Q. muehlenbergii Q. petraea Q. robur Q. mongolica Distribuzione di Quercus spp. nel mondo
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Porosità del legno I chips presentano una porosità di circa il % del volume apparente del legno. Questa porosità comporta: sottrazione di una piccola parte di vino (1,4 mL per litro di vino), dovuta all’imbibizione del legno, che nei primi giorni è rapida, poi rallenta nel tempo. apporto di una piccola quantità di ossigeno, in quanto il 30 % del volume dei trucioli, che rappresenta la porosità, è occupato da aria. Vengono ceduti 0.3 mL di ossigeno.
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La stagionatura del legno
Il trattamento naturale, effettuato all’aria aperta, determina: fenomeni di lisciviazione di una frazione dei componenti tannici idrosolubili da parte dell’acqua meteorica; degradazione di alcuni composti grazie ad aria ed acqua; sviluppo di funghi in grado di elaborare enzimi con capacità idrolitica nei confronti dei composti fenolici; perdita di astringenza e di amaro; aumento del potenziale aromatico del legno. Il trattamento artificiale, effettuato in stufa, comporta solo una perdita di acqua senza che si verifichi nessun altro fenomeno.
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Influenza della stagionatura sui sentori di tostato e vanigliato
0.5 1 1.5 2 2.5 6 12 18 24 36 ppm vanillina 5-idrossi-metil furfurale Influenza della stagionatura sui sentori di tostato e vanigliato tempo (mesi)
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Influenza della stagionatura
0.5 1 1.5 2 2.5 3 ppm 6 12 18 24 36 cis b-metil-g-octolattone Influenza della stagionatura sul sentore di tostato tempo (mesi) trans b-metil-g-octolattone
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Gradiente termico all’interno delle doghe durante la tostatura
200 180 2mm Sup. Est. 160 6mm 140 10mm Temperatura (°C) 120 Int. doga 14mm 100 80 60 40 20 10 25 50 tempo (minuti)
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La tostatura del legno In base al tempo e alle temperature di esposizione al fuoco si parla di: tostatura bassa, fino a 5 minuti, temperature raggiunte: °C; tostatura media, circa 10 minuti, temperatura raggiunta: circa 200 °C; tostatura alta, da 15 a 20 minuti, temperature raggiunte: °C. Una tecnica alternativa al fuoco prevede l’irradiazione dei trucioli con raggi infrarossi (T = 180 °C) all’interno di un forno. Questa tecnica tuttavia non consente l’acquisizione da parte del legno del sentore di affumicato, caratteristica importante per l’affinamento dei vini.
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Stagionatura e tostatura inducono sostanziali modificazioni nella composizione chimica ed aromatica del legno, in relazione alla modalità di trattamento, al tempo e alle temperature raggiunte. I trucioli trattati nei diversi modi danno una diversa impronta ai prodotti venuti a contatto con essi, pertanto al momento dell’acquisto dei materiali legnosi devono essere prese in considerazione queste variabili.
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Da studi effettuati sui trucioli è emerso che:
è sconsigliato l’utilizzo di polveri di legno, nonostante la buona superficie di scambio, in quanto possono esservi mescolate sostanze aggiunte diverse dal legno; i trucioli a grana fine sembrano apportare un gradevole sentore di legno senza snaturare l’aroma tipico del vino, mentre quelli più grossolani determinano note olfattive più marcate che possono, a volte, risultare indesiderate; il rovere francese risulta quello con la composizione aromatica più equilibrata; i trucioli trattati con alte tostature determinano minori cessioni di composti tannici rispetto alle tostature più basse.
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Funzioni dei trucioli di legno
rilascio nel mezzo di composti fenolici non volatili in grado di arricchire la struttura del vino; precipitazione delle sostanze colloidali instabili nel vino (che consente di ottenere un ottimo un livello di stabilità e di limpidezza); apporto di un importante quantitativo di sostanze aromatiche che caratterizzano i vini affinati in legno.
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Sostanze aromatiche dal legno al vino
aldeidi fenoliche (vanillina che conferisce il sentore di vaniglia); fenoli volatili (guaiacolo, 4-etil guaiacolo, 4-etil fenolo, guaiacolo) che conferiscono al vino un piacevole sentore di affumicato e di legno; lattoni (whisky lattone) che conferisce odore di cocco, legno fresco, speziato, tostato; aldeidi furaniche che conferiscono il sentore di mandorla tostata; acidi fenolici (acidi gallico, protocatechico, vanillico, caffeico, siringico, p-cumarico, ecc.) che contribuiscono alla nota amara ed astringente dei vini.
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Interazione vino-legno
Gli scambi che si instaurano fra vino e legno sono influenzati principalmente da: rapporto superficie/volume (dovuto alla quantità di trucioli aggiunti e alla loro granulometria); caratteristiche del vino; tipologia dei trucioli (che è funzione dell’origine botanica e pedoclimatica del legno); tipo di trattamenti effettuati sul legno (stagionatura e tostatura); tempo di contatto; temperatura di affinamento.
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Vantaggi dell’utilizzo dei trucioli
Stabilizzazione della materia colorante dei vini durante la conservazione; incremento in sostanze polifenoliche; miglioramento delle caratteristiche organolettiche; aumento della stabilità dell’aroma e del gusto del vino; passaggio dei composti fenolici del legno al vino che avviene più velocemente impiegando trucioli rispetto alla botte; ottenimento di vini comparabili con quelli affinati in barrique, accelerando i tempi e riducendo i costi.
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Svantaggi dell’utilizzo dei trucioli
necessità frequente di affiancare ai trucioli la tecnologia di micro ossigenazione; possibile rilascio di inquinanti microbiologici (germi aerobi mesofili, funghi che producono muffe, ecc.); possibile cessione di metalli pesanti (Pb, Cd, As, Hg, Zn, Cr, Ni); caratteri organolettici meno fini, armoniosi e complessi di quelli legati ad un reale affinamento in fusti di legno; rapida estrazione dei composti fenolici per l’ampia superficie di contatto per cui il vino che ne deriva non ha una grande struttura.
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Schema delle prove Nessuna aggiunta + trucioli 2 g/L + trucioli 4 g/L
Vino rosso
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Scopo delle prove individuare la quantità di trucioli da aggiungere per apportare al vino caratteristiche idonee alla sua valorizzazione commerciale; determinare l’influenza dei trucioli aggiunti ai vini in fase di affinamento sulle caratteristiche compositive e sensoriali dei vini; valutare la possibilità di ottenere vini con caratteristiche simili a prodotti affinati nei tradizionali contenitori di legno, ma utilizzando i trucioli.
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test
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Influenza dell’aggiunta di trucioli sul profilo sensoriale dei vini
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Analisi sensoriale: duo-trio test
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Conclusioni Le prove condotte hanno mostrato come l’aggiunta di trucioli comporti: una profonda modificazione del patrimonio polifenolico e soprattutto un’esaltazione del profilo aromatico rispetto al testimone mantenuto in acciaio; b) differenze minime nei confronti dell’affinamento in barrique, soprattutto se all’aggiunta di trucioli viene abbinata eventualmente la micro-ossigenazione;
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Conclusioni c) la possibilità di dotare i vini di caratteristiche proprie dell’affinamento in legno in tempi più brevi; d) l’aggiunta di 4 g/L di trucioli sembra indurre meglio il sentore di legno desiderato rispetto all’aggiunta di 2 g/L. Infine, le caratteristiche intrinseche del vino sono fondamentali per decidere le modalità di addizione, i tempi di contatto solido/liquido, la quantità e le caratteristiche dei trucioli da impiegare (tipo di legno, grado di tostatura, dimensione, ecc.), l’eventuale micro-ossigenazione, al fine di ottenere un prodotto con le caratteristiche volute.
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