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PubblicatoSaverio Rocchi Modificato 9 anni fa
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 1 Aspetti critici e punti di forza per la partecipazione degli enti locali ai finanziamenti europei Le opportunità dei programmi comunitari per le politiche degli interventi locali e i rischi da controllare per accedervi efficacemente
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 2 I Programmi comunitari Rappresentano un importante strumento per integrare e sostenere le politiche sociali degli Enti locali Un loro uso efficace richiede un approccio non lineare alla progettazione che consenta di mettere sotto controllo alcuni rischi ricorrenti
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 3 E’ importante…. Sostenere: la centralità degli attori: le Partnership pubblico/privato/non profit Ampliare: l’orizzonte dei programmi comunitari anche se del caso al VIII Programma Quadro Proporre un supporto integrato all’accesso degli Enti locali ai fondi europei attraverso esperti e/o facilitatori
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 4 L’accesso alle risorse offerte dai programmi europei: i rischi da superare Una ricerca in 27 paesi europei ha messo in luce l’esistenza di fattori di rischio ricorrenti che limitano gli EE. LL. nell’accesso e nella utilizzazione di sovvenzioni offerte dai programmi comunitari
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 5 I rischi della progettazione Rischi di tipo soggettivo: legati agli attori della progettazione: si possono raggruppare in 7 fattori di rischio Rischio di tipo oggettivo: Relativi all’ambiente esterno: 5 fattori di rischio
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 6 Fattori di rischio soggettivi Si riscontrano in riferimento a 7 aree: Conoscenza Realtà Responsabilità Decisionalità Linguaggio Capitale sociale Organizzazione
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 7 Fattori di rischio oggettivi Le politiche; Adeguamento della Pubblica amministrazione alle regole dell’Unione Europea; Dinamiche delle organizzazioni; Risorse; Dinamiche sociali e istituzionali.
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 8 Un esempio di tipo “soggettivo”: il fattore di conoscenza (I/II) Scarsa conoscenza delle dinamiche dell’integrazione europea (processo di adesione, sostegno allo sviluppo regionale, priorità programmatiche, ecc.) Conoscenza inadeguata delle opportunità connesse ai finanziamenti europei Insufficiente conoscenza della normativa sull’uso dei fondi europei da parte di personale della Pubblica amministrazione Mancanza di esperienza circa l’uso dei fondi europei
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 9 Il fattore di conoscenza (II/II) Limitata capacità di selezionare le informazioni Mancanza di capacità di gestione delle informazioni Scarsa diffusione delle conoscenze sulle politiche di sviluppo locale Insufficiente conoscenza delle politiche urbane Carenza di conoscenze sulle politiche ambientali
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 10 Un esempio di tipo “oggettivo”: il fattore politiche (I/II) Effetti negativi della programmazione inadeguata per l’uso dei fondi strutturali Rigidità della programmazione rispetto ai mutamenti del contesto Eccessiva articolazione delle finalità dei programmi (congestione delle finalità) Effetti negativi della separazione delle politiche strutturali da quelle nazionali Effetti negativi (eventuali) della centralizzazione della gestione dei fondi europei
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 11 Il fattore politiche (II/II) Difficoltà di conciliazione tra la prospettiva regionale e quella settoriale Aumento degli squilibri territoriali determinati dall’accesso differenziato ai fondi europei Eccessiva dimensione economica dei progetti finanziabili Eccessiva rigidità delle norme relative alla gestione dei budget dei progetti Ineleggibilità di alcuni costi connessi alla formulazione e alla realizzazione dei progetti
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 12 La centralità degli attori: i partenariati Nei programmi comunitari il partenariato è spesso un requisito per l’eleggibilità. Ma è anche raccomandato il partenariato tra soggetti diversi (pubblici, privati e non profit) come garanzia di efficacia e sostenibilità Esempio: il partenariato transnazionale tra enti locali di paesi diversi
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 13 Un rischio ricorrente: un approccio strumentale al partenariato Spesso si tende a considerare il partenariato più come un adempimento burocratico che come una opportunità Questo approccio estemporaneo tende a creare problemi, produrre sprechi e limitare l’efficacia dei progetti
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 14 Un approccio strategico al partenariato Una ricerca in Italia, Regno Unito e Germania sulle partnerships tra diversi attori per la lotta all’esclusione sociale ha messo in luce le condizioni per realizzare un partenariato strategico e sostenibile
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 15 L’effetto “alchemico” di un buon partenariato: la capacità di costruire un “metà-attore”, che valorizzi l’apporto dei suoi singoli componenti Perché ciò avvenga sono necessari: Un “nucleo” interno di natura culturale e sociale Una formalizzazione giuridica e politica “esterna”.
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 16 I 4 elementi del nucleo del partenariato Orientamento volontario Finalità sociali condivise Dinamiche cognitive Orientamento alla facilitazione
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 17 Ostacoli e rischi alla “praticabilità interna” Priorità e obiettivi (non espliciti) contrastanti, se non conflittuali presso i partners Il venir meno, in corso d’opera, delle motivazioni originarie Una diversa percezione del partenariato e una diversa concezione del tempo da dedicare ai programmi
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 18 Ostacoli e rischi alla “praticabilità esterna” Il sovraccarico degli impegni su alcuni partner, con le connesse forme di stress e conflittualità La scarsa, o comunque insufficiente, definizione prima delle modalità di controllo delle risorse L’inadeguata valutazione dei possibili rischi di concorrenza reciproca La carenza o la inadeguatezza delle forme di autovalutazione adottate La presenza di conflitti circa l’attribuzione di meriti e demeriti dei progetti svolti in comune
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 19 I partenariati come strumento di governance della lotta contro l’esclusione sociale Capacità di percepire e agire su più fronti Mobilitazione di notevoli energie e risorse umane e materiali Più forte controllo e una maggiore presa operativa sui fenomeni di esclusione sociale e di povertà Trasformazione delle modalità di erogazione dei servizi Collegamento tra attori che altrimenti non lavorerebbero mai insieme Modifica di rappresentazioni e stereotipi negativi
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 20 Il VII Programma Quadro: dal 2007 al 2013 I 4 PROGRAMMI SPECIFICI 1. Cooperazione 32.365 MEURO 2. Idee 7.460 MEURO 3. Persone 4.728 MEURO 4. Capacità 4.217 MEURO
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 21 Il VII PQ: alcune opportunità per gli enti locali Cooperazione: Scienze socio-economiche e umanistiche: 610 Meuro Capacità: Infrastrutture per la ricerca: 1.850 Meuro Regioni della conoscenza: 126 Meuro Scienza nella società: 280 Meuro
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 22 Una proposta per sostenere l’accesso ai programmi comunitari degli Enti Locali Finalità generale Contribuire a migliorare/agevolare l’accesso degli enti italiani e, in particolare degli enti locali, ai finanziamenti europei. Obiettivo specifico Funzione di mediazione e di “esplorazione” tra Commissione Europea ed enti locali per mettere in migliore connessione le potenzialità ed expertise degli enti locali con le necessità della Commissione Europea, contribuendo a potenziare gli elementi del “Sistema Italia” a Bruxelles.
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Dr.ssa Serafina BUARNE' Ragusa 5 novembre 2009 23 Funzioni/attività Analisi strategica delle opportunità offerte dalla Commissione Europea Analisi delle convergenze tra le strategie/politiche degli enti locali e le strategie/politiche della Commissione Europea Analisi delle potenzialità ed expertise degli enti locali Identificazione delle migliori “connessioni” degli enti che partecipano Attività di networking tra gli attori italiani funzionali al rafforzamento delle capacità degli enti locali nelle loro possibilità di accesso ai finanziamenti europei “centro di coordinamento” o “camera di compensazione” per la minimizzazione degli sprechi nelle attività di progettazione degli enti locali italiani Attività di politica culturale funzionali al rafforzamento della presenza italiana a Bruxelles
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