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PubblicatoLia Serafina Serra Modificato 9 anni fa
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Il bambino iperattivo
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1939, Shirley: The prematurity syndrome Bambini irascibili, petulanti, disattenti, dipendenti, inibiti, negativisti.
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Il bambino iperattivo Presenza di sintomi di DDAI più che di vero Disturbo specifico Similitudini, ma condizioni differenti Bambini con scarsa concentrazione, disattenzione, rendimento scolastico mediocre, difficoltà a seguire le direttive Bambini con insufficienza ad acquisire alcuni goal per l’età
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La storia naturale Prematurità Disturbi di Bambino regolazione iperattivo SGA
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1. DISTURBI DI REGOLAZIONE I disturbi della regolazione sono caratterizzati da difficoltà nel regolare il comportamento, i processi fisiologici, sensoriali, attentivi o affettivi, e nell’organizzazione uno stato di calma, di vigilanza o uno stato affettivo positivo CLASSIFICAZIONE DIAGNOSTICA 0-3 National Center for Clinical Infant Programs, 1994
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CRITERI DI INCLUSIONE PER IL DISTURBO DI REGOLAZIONE Presenza di problemi in almeno 2 delle seguenti aree esplorate attraverso un’accurata intervista clinica rivolta ai genitori, o ad altri caregivers 1.Disturbi del sonno 2.Difficoltà di autocontenimento 3.Difficoltà di alimentazione 4.Disagio ai cambiamenti della routine 5.Disagio per il caregiving di routine 6.Labilità emotiva Maestro et al, 2003
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Peso alla Età DDAI o sintomi nascita osservazione 2 studi < 1,001 5-6 anni presente 6 studi < 1,501 5-15 anni presente in 2 studi, solo nei M 7 studi < 2,000/ 5-17 anni in 4 presente 2,500 (1 con PN<1,500) Chapieski, Evankovich, 1997
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Metanalisi 1759 nati pretermine vs 2629 controlli comportamenti esternalizzanti o internalizzanti nell’81% degli studi prevalenza di problemi di attenzione nel 67% dei casi rischio di disturbi di apprendimento scolastico + 10,9 rispetto ai controlli rischio di prevalenza dei disturbi psichiatrici Bhutta et al., 2002
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I disturbi comportamentali nei VLBW sono stati riportati come insufficienza della funzione autoregolatoria Diminuita soglia dell’aurousal, che supporta l’attenzione sostenuta e la codifica delle informazioni Diminuzione dell’attenzione selettiva, requisito necessario all’apprendimento
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Effetti della prematurità Fattori influenti generali complicazioni neurologiche maggior frequenza in classi socio- economiche inferiori, a rischio di disturbi comportamentali ed emozionali effetti secondari a differenti percezioni ed attitudini genitoriali, con distorsioni dell’interazione e della relazionalità bambino-genitori e con anomalie dell’attaccamento
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“Modello multieziologico” con impatto di fattori biologici e sociali di rischio
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E’ possibile che rifletta un danno cerebrale neonatale, ma non si sono trovate correlazioni con anomalie neonatali neurologiche o agli ultrasuoni, né con la durata di ricovero in UTI, anche se è più frequente in bambini con QI inferiori
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Fattori, Immaturità genetici, ambientali neurologica e/o e relazionali fattori microlesionali DDAISintomi DDAI in pretermine e SGA
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DDAI Secondo i criteri del DSM IV (APA, 1994), il “Disturbo da deficit attentivo con iperattività” è caratterizzato da due gruppi di sintomi (“dimensioni psicopatologiche”) definibili come inattenzione e impulsività/iperattività
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DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA’ (DDAI) Condizione complessa che implica disfunzioni inerenti: area cognitiva disattenzione area motoria iperattività area comportamentale-relazionale impulsività Saccomani, 2003
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DISATTENZIONE O INATTENZIONE Si manifesta soprattutto come scarsa cura per i dettagli ed incapacità a portare a termine le azioni intraprese: i bambini appaiono costantemente distratti come se avessero sempre altro i mente, evitano di svolgere attività che richiedono attenzione per i particolari ed abilità organizzative perdono frequentemente oggetti significativi o dimenticano attività importanti
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IPERATTIVITA’ Bambini che si muovono continuamente, non riescono a stare seduti con irrequietezza motoria che impedisce di rispettare le regole imposte dall’ambiente con difficoltà a rispettare le regole, i tempi e gli spazi degli altri, a casa e a scuola
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IMPULSIVITA’ Difficoltà ad organizzare azioni complesse, con tendenza al cambiamento rapido da un’attività all’altra e difficoltà ad aspettare il proprio turno in situazioni di gioco e/o di gruppo Impetuosità irriflessiva e scarsa capacità di inibire parole ed azioni
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Criteri diagnostici per il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività A. O (1) o (2) 1) Sei o più dei seguenti sintomi di disattenzione persistiti per almeno 6 mesi con un’intensità che provoca disadattamento e che contrasta con il livello di sviluppo (…) 2) Sei o più dei seguenti sintomi di iperattività-impulsività persistiti per almeno 6 mesi con un’intensità che causa disadattamento e contrasta con il livello di sviluppo (…) B. Alcuni dei sintomi di iperattività-impulsività o di disattenzione che causano compromissione erano presenti prima dei 7 anni di età C. Una certa menomazione a seguito dei sintomi è presenti in due o più contesti D. Deve esservi un’evidente compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo E. I sintomi non si manifestano esclusivamente durante il decorso di un DGS, di Schizofrenia, o di un altro Disturbo Psicotico, e non risultano meglio attribuiti a un altro disturbo mentale
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Secondo il DSM IV esistono QUATTRO SOTTOTIPI di DDAI: Tipo Combinato [314.01] Tipo con disattenzione prevalente [314.00] Tipo Iperattività/Impulsività prevalenti [314.01] NAS [314.9]
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Per formulare diagnosi di DDAI, i sintomi devono presentarsi con frequenze ed intensità tali da provocare disagio e compromissione del funzionamento sociale e scolastico. Disturbo significativo, cioè presente in più di una situazione
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Per la Diagnosi: uso di questionari da somministrare ai genitori e agli insegnanti (CBCL, Scale di Conners, SDAG, SDAI) valutazione del profilo neuropsicologico
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DDAI: IPOTESI EZIOLOGICHE Disturbo di genesi biologica aspetti genetici (frequente familiarità, prevalenza nei maschi) e/o componenti microlesionali (esiti di sofferenza cerebrale precoce) disfunzioni delle strutture frontali e dell’emisfero dx Favorito da meccanismi psicogenetici (grave disagio emozionale, carenze affettive, stati conflittuali, traumi, abusi)
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Fattori, Immaturità genetici, ambientali neurologica e/o e relazionali fattori microlesionali DDAISintomi DDAI in pretermine e SGA
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DATI EPIDEMIOLOGICI: Prevalenza 3-5 % M-F = 4/9:1 In età scolare 10 % M 5% F Tipo prev. Iperattività/Impulsività M:F = 4:1 Tipo prev. Disattenzione M:F = 2:1 APA, 1994 Sintomi DDAI SGA11% Pretermine 15% Pretermine neurologici22% McGrath et al, 2000
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L’incapacità di mantenere l’attenzione e lo scarso controllo degli impulsi possono indurre disturbi di apprendimento La difficoltà ad adeguarsi alle regole ostacola le relazioni sociali
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Storia naturale del disturbo: graduale riduzione dell’Iperattività, mentre persistono nel tempo Disattenzione ed Impulsività. Carriera scolastica: - spesso apprendimento discontinuo - talvolta disturbi specifici di apprendimento Disfunzione cognitiva: - deficit di attenzione, - difficoltà di memorizzazione, - disturbi della capacità di pianificazione
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1. Consigli per i genitori Agite ed aiutateli, non predicate: questi bambini non sono in grado di autocontrollare i propri comportamenti senza l’aiuto o l’istruzione di altri Siate positivi: premiateli quando lo meritano, subito e semplicemente, per incoraggiare ulteriormente lo sviluppo del comportamento desiderato. Spesso le punizioni, anche se inizialmente efficaci, non riescono a controllare i comportamenti indesiderati per un lungo periodo di tempo Elogiateli con costanza. Ciò li aiuta a controllare i comportamenti e migliorare i risultati del proprio lavoro. Usate commenti brevi o rapidi incoraggiamenti anche fisici
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2. Consigli per i genitori Siate preparati e organizzati. Prevedete in quali situazioni il comportamento del vostro bambino sarà difficile da gestire o da controllare; pianificatene la gestione con il bambino rivedendo con lui le regole fondamentali. Durante la situazione continuate a dare attenzione/rassicurazione (time-in) perché segua la regola corretta; commentate subito e brevemente i suoi comportamenti corretti o sbagliati La “confusione” lo disorienta “l’iperstimolazione” lo peggiora ha bisogno di ambiente calmo, semplice, tranquillo e di essere aiutato a strutturare/organizzare le sue attività
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3. Consigli per i genitori Scegliete le vostre “battaglie”. Ricordatevi che nei confronti di questi bambini avete degli obiettivi di importanza sociale e di crescita. Imparate a conoscere quali “battaglie” portare avanti e quali lasciare Limitate i discorsi, cercate i comportamenti giusti e non fate conto di quelli sbagliati Siate indulgenti Dedicategli una mezz’ora speciale. Divertitevi condividendo un’attività, stando insieme, seguendo le sue proposte (floor-time). Fatene un’abitudine quotidiana e non rendetelo condizionale
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Il bambino iperattivo Quadro transitorio Condizione difficile da vivere e da gestire Aiutare a superarla “serenamente” previene futuri disagi e problemi
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