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PICCOLA SCUOLA BIBLICA CASTELLANA ANNO II°. IL DESERTO.

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Presentazione sul tema: "PICCOLA SCUOLA BIBLICA CASTELLANA ANNO II°. IL DESERTO."— Transcript della presentazione:

1 PICCOLA SCUOLA BIBLICA CASTELLANA ANNO II°

2 IL DESERTO

3 Premessa Perché ripartire dal deserto? -Esso non è semplicemente un territorio/ponte verso la conquista della terra di Canaan. -E’ un momento decisivo nella formazione del popolo di Dio, tratto dalla schiavitù. -Elemento determinante nel cammino di fede di ogni uomo

4 MIBDAR / deserto ETIMOLOGIA 271 volte la parola ricorre nell’AT al singolare. -Nei LXX e nel NT ricorre la parola “eremos” con sfumature, riguardanti l’aspetto ecologico e geografico. -Nell’AT è una terra che incute terrore, ma anche dove sbocciano amori e romanzi. -Gli abitanti del deserto controllano le grandi carovaniere. -Esso è anche il luogo di malviventi e predoni, asilo per gli esiliati e fuggiaschi

5 CARATTERISTICHE DEL DESERTO 1.DESERTO: è il canto del corpo Emergono le cose fondamentali dell’uomo: sete e fame Acqua : significato ambivalente: segno della vita, ma anche della distruzione, del caos: Es.17 Manna: il cibo con cui Dio nutre il suo popolo. Acqua e manna segno della presenza di Dio che custodisce e protegge il suo popolo Es.16

6 2. DESERTO: canto della solitudine Occasione fondamentale per l’incontro con Dio: cfr il primo comandamento Es.19 Rilettura profetica: in particolare Os.2

7 3. DESERTO: canto dello splendore dell’uomo È il modo con cui si devono rileggere i comandamenti: -Lo schema del vassallaggio (Es.19-24): a)Autopresentazione del Dio Sovrano b)Narrazione delle imprese del Dio/Sovrano c)Le clausole (le leggi) d)Benedizioni e maledizioni e)Ratifica del Berit (patto) con un sacrificio e banchetto di “comunione”

8 4. DESERTO: luogo della miseria e della tentazione -In particolare il libro dei Numeri (Num.21) e Deut. 8 -Ger.2

9 5.DESERTO: Canto della libertà Es.7,14s Cfr. Deut.4,1-8; 7,7ss Tutta l’esperienza biblica, in fondo, si riassume nella capacità di sorridere sull’impossibile, come la madre del popolo, Sara, aveva riso di fronte alla promessa del figlio insperato. Nel nome di lui, Isacco (= risata di Dio), è impresso per sempre il principio attraverso cui il Signore conduce la sua storia: il gioco, il sorriso, la danza (sono alcuni dei significati della radice tzachaq). In questi termini i mistici cristiani rileggono anche il mistero del Signore crocifisso: la follia di Dio più sapiente degli uomini.


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