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LA PIANIFICAZIONE (3° fase)

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Presentazione sul tema: "LA PIANIFICAZIONE (3° fase)"— Transcript della presentazione:

1 LA PIANIFICAZIONE (3° fase)
Obiettivi d’apprendimento per lo studente: definire la pianificazione ed il rapporto con le altre fasi del processo; descrivere le attività della pianificazione; spiegare il concetto di risorsa;  definire le priorità e come si stabiliscono;    descrivere gli obiettivi e come si costruiscono;  definire e distinguere i termini interventi infermieristici dalle prestazioni infermieristiche ;  identificare, selezionare e prescrivere interventi infermieristici

2 “ l’infermiere pianifica, gestisce e valuta l’intervento assistenziale infermieristico” Art.3.b del Profilo “l’infermiere identifica per il singolo assistito i risultati attesi e sviluppa un piano d’assistenza che prescrive interventi finalizzati al raggiungimento degli obiettivi identificati” “Standards of clinical nursing practice”, A.N.A. 1998

3 LA PIANIFICAZIONE E la fase del processo di assistenza nella quale l’infermiere stabilisce, con la partecipazione dell’assistito, gli obiettivi derivati dalle D.I., i risultati attesi e identifica gli interventi infermieristici atti al raggiungimento degli obiettivi previsti. Il prodotto finale è l’elaborazione di un piano di assistenza scritto, pensato e gestito dall’infermiere, ma centrato sulla persona assistita e basato sull’utilizzo delle risorse disponibile della stessa..

4 tratto da: ”Processo infermieristico e pensiero critico”
LE RISORSE “Le risorse sono aree di funzionalità normale, proprie di un organismo sano, che aiutano la persona a raggiungere un livello di benessere maggiore o a prevenire, controllare o risolvere i suoi problemi” tratto da: ”Processo infermieristico e pensiero critico” J.M.Wilkinson, 2003 L’obiettivo della pianificazione, quindi, è l’uso migliore delle risorse disponibili al fine di aiutare la persona a raggiungere i risultati attesi.

5 La pianificazione prevede tre attività dell’infermiere:
FISSARE LE PRIORITA’ STABILIRE GLI OBIETTIVI IDENTIFICARE GLI INTERVENTI

6 LA PIANIFICAZIONE fissare le priorità
PROCESSO DI DECISION MAKING riflessione valutazione scelta Problema Problema problema problema Problema prioritario Decision making

7 PROCESSO DI DECISION MAKING
La capacità di assumere decisioni (decision making), è una competenza cognitiva dell’infermiere: consente di selezionare le aree problematiche, di scegliere le azioni che più probabilmente produrranno il risultato atteso. Include riflessione, valutazione e scelta È presente in tutte le fasi del processo di assistenza.

8 LA PIANIFICAZIONE fissare le priorità
In base alla valutazione di: quelle condizioni di salute che determinano un rischio per la vita della persona; Problemi che possono essere affrontati e risolti in un momento successivo senza che questo comprometta la salute dell’assistito; Indicazioni di priorità percepite ed espresse dalla persona

9 LA PIANIFICAZIONE livelli di priorità dei problemi della persona
Alta priorità Se non risolto immediatamente vi è pericolo per la vita della persona (processi standardizzati) Media priorità Deve essere risolto in tempi “brevi” in modo da prevenire l’ alterazione dello stato di salute Bassa priorità Può essere risolto dalla persona con l’aiuto dell’infermiere in tempi lunghi ( educazione terapeutica)

10 OBIETTIVO “E’ il risultato auspicato nel piano di assistenza infermieristica, cioè ciò che si spera di ottenere con la partecipazione della persona e che mira a prevenire, risolvere totalmente o parzialmente un problema diagnosticato dall’infermiere.” Atkinson-Murray, 1994

11 L’obiettivo è: PRECISO deve descrivere in dettaglio i risultati/comportamenti che la persona deve saper mostrare/manifestare OSSERVABILE visibile, misurabile, concreto l’infermiere deve vedere il risultato raggiunto REALISTICO considera il livello di capacità della persona e le risorse disponibili CONGRUENTE e di supporto ad altri trattamenti CONDIVISO e accettato dalla persona e dalla famiglia

12 L’obiettivo non è: Una diagnosi infermieristica Un intervento
Un comportamento dell’infermiere

13 COSTRUZIONE DELL’OBIETTIVO
Comportamento della persona (performance) + Criterio di performance Tempo Condizione (Se rilevante)

14 COMPONENTI DELL’OBIETTIVO
SOGGETTO: è un sostantivo che indica la persona, la famiglia, il gruppo. Se non specificato nell’enunciazione, si sott'indente ESPRIME

15 COMPONENTI DELL’OBIETTIVO
COMPORTAMENTO: è espresso con un verbo che indica l’azione che la persona riuscirà a compiere. E’ osservabile e misurabile. Esempio: Respirare, comunicare, bere, descrivere, camminare, camminare, descrivere, muovere, spiegare, usare, iniettare SI MANIFESTA MEDIANTE

16 COMPONENTI DELL’OBIETTIVO
CRITERIO DI PERFORMANCE: Descrive la misura esatta del comportamento atteso. Possono specificare quantità, qualità, distanza. Risponde alle domande: COME rispettando il piano COSA 1,5lt di acqua QUANDO la mattina alle 8 DOVE fino in fondo al corridoio

17 COMPONENTI DELL’OBIETTIVO
CONDIZIONE: è la circostanza o il modo con la persona raggiunge l’obiettivo. Non è sempre richiesta Risponde alle domande: in quale circostanza, con quali aiuti? Esempi: Con l’aiuto di un bastone Con la consulenza della dietista

18 COMPONENTI DELL’OBIETTIVO
TEMPO: Specifica il tempo entro il quale si attua il comportamento atteso. Si esprime indicando ore, giorni, settimane, mesi. Esempio: Entro 48 ore Prima della dimissione Entro il 31/12

19 ESEMPIO DI COSTRUZIONE DELL’OBIETTIVO
“riduzione della motilità autonoma, in seguito a prolungato allettamento, manifestato da riduzione della forza e della massa muscolare”. O.B.T. Il soggetto la persona Il comportamento camminerà Criterio senza mostrare segni di sofferenza fisica (dolore, affanno, instabilità) per 5 m. tre volte al giorno Condizione con l’aiuto di un infermiere Tempo entro 24 ore

20 OBIETTIVI A breve termine
Si riferiscono ad obiettivi che si fissano per un tempo che va da poche ore a qualche settimana (1-2) Frequenti Ambito ospedaliero A lungo termine Si riferiscono ad obiettivi che si realizzano in tempi più lunghi Ambito case di cura , patologie croniche, domicilio.

21 PIANIFICARE GLI INTERVENTI INFERMIERISTICI
L’intervento infermieristico è: “un qualsiasi trattamento basato sul giudizio clinico e sulle conoscenze cliniche che un infermiere mette in atto per migliorare i risultati prodotti dal paziente” McCloskey e Bulechk, 2000 È un‘attività pianificata ed attuata dall‘infermiere per aiutare la persona a raggiungere l‘obiettivo previsto

22 PIANIFICARE GLI INTERVENTI INFERMIERISTICI
PRESTAZIONI INFERMIERSTICHE E’ un sistema di decisioni tecnico-gestionali, costituito da un insieme di azioni fisiche e/o verbali e/o mentali, pianificate autonomamente dall’infermiere per rispondere ad uno specifico bisogno di aiuto espresso dall’assistito

23 TIPOLOGIA DI INTERVENTI
AUTONOMI scaturiscono dalle D.I sono di esclusiva competenza infermieristica Infermiere prescrittore INTERDIPENDENTI derivano dai problemi collaborativi (prescrizioni farmaci, indagini diagnostiche…) vengono quindi effettuate in collaborazione con altri professionisti. Infermiere collaboratore

24 Gli interventi devono identificare:
-        tipologia d’intervento (cosa fare); -        tempi d’inizio, termine frequenza dell’atto (quando, quante volte) -        durata dell’intervento -        sequenza degli atti da compiere -        data di prescrizione -        firma dell’infermiere prescritttore

25 Esempio: “la persona cammina con l’aiuto di un’infermiere, senza mostrare segni di sofferenza fisica (dolore, affanno, instabilità) per 5’, tre volte al giorno, entro 48 ore”. Intervento infermieristico: 1.     spiegare alla persona la necessità di compiere l’azione; 2.     illustrare al modalità ed i tempi previsti; 3.     controllare l’ambiente e garantire la sicurezza; 4.     compiere l’azione con l’aiuto di un infermiere; 5.     controllare se necessario i parametri vitali; 6.     valutare i comportamenti dall’assistito durante l’attività; 7.     al termine dell’atto accompagnare la persona in poltrona; 8.     valutare l’attività 9. specificare data ora e firma del prescrittore  

26 CRITERI PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI
rimanere aderenti alle D.I. ed agli obiettivi formulati; capacità, abilità e conoscenze della persona ad effettuare l’intervento pianificato (int. realistici); mettere in grado la persona di capire l’importanza degli interventi pianificati nel suo processo di guarigione; età e stadio di sviluppo; coerenza delle prescrizioni infermieristiche con altre prescrizioni; coinvolgere non solo la persona assistita ma anche la famiglia, gli amici nella pianificazione degli interventi, considerandoli una risorsa; basarsi sulle conoscenze scientifiche; considerare le preferenze della persona quando è possibile scegliendo interventi compatibili con i suoi valori ed aspettative


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