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PubblicatoAmpelio Tommasi Modificato 11 anni fa
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Giacomo Pirelli La mia esperienza di studente audioleso
3/22/2017 Giacomo Pirelli La mia esperienza di studente audioleso presso il MultiDams dell'Università di Torino Presentazione alla Conferenza Giovani oltre le barriere: Niente di noi senza di noi verso l’Europa Torino, 19 marzo 2005
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3/22/2017 I miei studi Ho frequentato il Liceo Artistico di Varese e poi un corso annuale di Grafica Web. Attualmente frequento il terzo anno del corso di Multimedialità e Cinema (MULTIDAMS) all'Università di Torino. Ho scelto questo corso perchè vorrei studiare il cinema d'animazione e le nuove tecnologie, gli effetti speciali e la grafica a 3D.
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3/22/2017 Una scelta oralista La mia educazione oralista, basata sul linguaggio parlato, mi consente di vivere integrato nella società e di comunicare con tutti. Ho avuto un'insegnante di sostegno fin dalla scuola elementare: mi ha aiutato a studiare e ha favorito l’integrazione scolastica e i rapporti con gli altri.
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3/22/2017 Seguire le lezioni Faccio fatica a seguire le lezioni perchè devo fissare lo sguardo sulle labbra dei docenti e non riesco a prendere gli appunti contemporaneamente. E’ quasi impossibile seguire le spiegazioni dei professori e i consigli pratici degli assistenti mentre svolgo un esercizio o guardo un foglio o il pc.
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Il supporto degli studenti “150 ore”
Gli studenti "150 ore” dell'ufficio Disabili mi hanno aiutato e sono stati disponibili a fare un'esperienza utile con me, anche se non conoscevano bene i miei problemi di sordità. Mi è di grande aiuto sedermi in prima fila a fianco dello studente che prende gli appunti, così da poterli leggere quando perdo il filo del discorso.
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I supporti tecnici Ho potuto seguire meglio le lezioni con supporti multimediali (per es. Power Point). Quando guardo i filmati proiettati in aula, cerco di capire anche la musica e i dialoghi: in ciò incontro molte difficoltà, anche se capisco qualcosa grazie all'impianto cocleare ed agli appunti degli studenti "150 ore”.
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Un handicap invisibile
La sordità è un handicap invisibile: le sue difficoltà sfuggono a molti docenti e compagni. La sordità non significa solo non sentire, ma comporta importanti difficoltà nello sviluppo del linguaggio e nelle relazioni con il prossimo.
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Un handicap invisibile
E’ più facile intuire gli ostacoli incontrati da un non vedente o da un disabile motore, mentre le difficoltà di comunicazione degli studenti audiolesi sono spesso ignorate. Per esempio quando sostengo un esame orale ho bisogno che uno studente 150 ore mi aiuti a capire le domande del professore e che mi aiuti a far capire al professore le mie risposte.
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Bisogno di ausili specifici
In Italia alcune Università hanno introdotto il Servizio di stenotipia per permettere agli studenti audiolesi di seguire le lezioni sottotitolate da una stenotipista.. L’utilizzo dei sottotitoli prodotti dalla stenotipia o dal riconoscimento vocale potrebbe essere molto utile per aiutarmi a seguire meglio le lezioni. L’utilizzo dei sottotitoli è fondamentale per la comprensione di lezioni, rappresentazioni teatrali, trasmissioni televisive, film, per una migliore partecipazione alla vita sociale.
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Lo Sport lo sport per la riabilitazione motoria,
3/22/2017 Lo Sport lo sport per la riabilitazione motoria, ma anche approccio di vita importante per le persone con abilità diverse, per mettere in luce e sviluppare le proprie abilità residue. Spesso è sufficiente un aiuto modesto per l'inserimento in un gruppo di sportivi. In Italia ci sono pochi centri sportivi che offrono supporti o attrezzature particolari o istruttori dedicati.
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3/22/2017 Lo Sci da fondo Lo sci di fondo consente la partecipazione dei non udenti. Posso avere dei problemi per svolgere una gara perché ho solo punti di riferimento visivi. Quindi non riesco a sentire bene: il segnale acustico di partenza, i messaggi dell'altoparlante che indicano l'ultimo giro o chilometro della gara, gli incoraggiamenti del pubblico, un possibile allarme, ecc.
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3/22/2017 Lo Sci da fondo Durante gli allenamenti, posso avere delle difficoltà per capire i consigli a distanza di un istruttore o per fargli delle domande e quindi sono costretto a fermarmi frequentemente per leggere le sue labbra. Durante le gare, alla partenza ho bisogno di un segnale visivo o tattile (una mano sulla spalla) e posso ricevere indicazioni solo dal cronometro ad ogni giro.
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Il lavoro in gruppo All’Università, avrei desiderato avere rapporti migliori e più frequenti con i compagni. Discutere con gli altri è molto importante per approfondire lo studio ed essere informato di tante cose che altrimenti non riesco a sapere. Anche nello Sport, è importante essere parte di un gruppo ben affiatato, per partecipare agli allenamenti ed alle gare.
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grazie per l’attenzione giac_pirelli@hotmail.com arrivederci!
Giacomo Pirelli grazie per l’attenzione arrivederci!
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