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29 gennaio 2009 il FMI presenta le nuove previsioni
% crescita 2009 USA – 1,5 Eurozona - 2 Giappone - 1,5/2 Cina + 6,5 India + 5 Il deterioramento peggiore in Russia “global growth about half a percent in 2009, and this is the lowest rate since World War II”
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Bastano 2,2 trilioni di dollari?
Fattore di crisi n. 1 nei paesi avanzati: crollo di fiducia dei consumatori e delle imprese Fattori di crisi nei paesi emergenti: a) indebolimento domanda estera b) innalzamento del costo del denaro su prestiti esteri c) abbassamento dei prezzi delle commodities Rimedio n. 1 per i paesi avanzati: stimolo della domanda mediante leva fiscale Ma il problema maggiore resta il risanamento del sistema finanziario mondiale Bastano 2,2 trilioni di dollari? “The losses need to be recognized”
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San Francisco, 3-5 gennaio 2009 Convention Annuale della
American Economic Association Vengono presentate varie ricerche comparative sulle crisi precedenti, tutte concordano nel dire che "recessions associated with credit crunches and housing prices busts tend to be deeper and longer than other recessions" Previsioni di superamento della crisi non prima del 2011
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IMF 28 gennaio 2009 Press conference
e l’Italia? IMF 28 gennaio 2009 Press conference gli aiuti all’industria automobilistica possono essere considerati distorsivi della concorrenza la manovra fiscale come stimolo alla domanda è difficilmente praticabile causa il debito pubblico l’Italia è il Paese dell’EU che è arrivato alla crisi nelle condizioni di maggiore fragilità Report IMF sull’Italia a febbraio (il 13 febbraio l’ISTAT comunicherà i dati del PIL del quarto trimestre 2008)
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Drewry rivede le previsioni di settembre 2008 Far East-Mediterraneo
+ 1,9% - 2,2% Far East-Nordeuropa ,9% ,1% Una dozzina i servizi soppressi sulla relazione Europa/Mediterraneo alla fine 2008, con circa 106 navi in meno
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Far East-Mediterranean trade
Estimated and forecast containerised cargo volumes eastbound westbound E/W Ratio 2008 1trim - 10,6 + 16,1 5.0 trim + 0,2 + 2,8 4.6 trim - 5,3 - 4,4 4.2 trim - 8,5 - 4,6 4.9 trim - 3,4 - 2,2 trim trim trim trim + 3,0 + 3,1 Fonte: Drewry
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Terminal Eurogate, 2008 (TEU)
Tot. (Mln tonn) Var% 08/07 Mln TEU Var% dic 08/07 Rotterdam 420 + 2,7 10,6 Amsterdam 80,5 + 1,4 2,5 - 7 Anversa 189 + 3,5 8,6 + 6 Amburgo* 140 9,9 Bremerhaven 75,5 + 9 5,6 + 14 Le Havre 1,4 Marsiglia 96 - 0,3 1,0 - 15 Barcellona** 32,8 + 1,14 2,4 + 0,3 Valencia** 44,6 + 20 3,3 + 18,4 Los Angeles 7,8 - 6,0 - 15,1 Long Beach 6,4 - 11,3 - 13,6 Terminal Eurogate, 2008 (TEU) Amburgo – 7,7% (dicembre 08 – 9,8%) Bremerhaven + 12,4% (dicembre 08 – 4,3%) * Dati ufficiosi ** gennaio-novembre
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Porto di Rotterdam Andamento mensile dei traffici 2007- 2008 mln tonn
“nel 2009 potremmo avere una contrazione dei traffici tra il 5 e l’8% rispetto al 2008”, Hans Smits, CEO Port Authority di Rotterdam,
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Principali porti spagnoli, gennaio-novembre 2008
Tot Var % 08/07 TEU Var % 08/07 incidenza t/s Algeciras + 1,4 - 3,2 Barcellona + 1,1 + 0,3 39% Bilbao + 0,1 + 2,7 Las Palmas - 3,7 - 1,0 Malaga - 29,6 - 21 Tenerife - 14,5 - 17 Valencia + 20,0 + 18,4 43,5%
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Principali porti italiani, 2008, Var %
Tot tonn Tot TEU Savona-Vado Genova La Spezia Livorno Napoli Gioia Tauro Ravenna Venezia Trieste TOTALE -2,6% 3,4% -5,2% -4,2% -4,1% 5,0% 4,8% 4,5% 1,6% 0,9% 0,8% 1,5% -1,6% 3,6% 0,1% 15,0% 4,7% 26,4% -0,1% 2,3%
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continua la contrazione a Genova
I dati del traffico ferroviario intermodale nei porti da gennaio a settembre 2008 evidenziano: continua la contrazione a Genova La Spezia quindi si afferma come primo porto intermodale italiano è in forte crescita Trieste risultati positivi o stabilità a Livorno, Savona, Ravenna, Taranto presenza di RTC a Gioia Tauro e Napoli - ruolo delle Regioni (FVG, Campania)
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I grandi interrogativi del futuro
riusciranno le manovre anticrisi degli Stati ad ottenere l’effetto sperato? riuscirà il risanamento del sistema finanziario? continuerà il modello di sviluppo fondato sulla delocalizzazione delle produzioni nei Paesi a basso costo di mano d’opera? gli Stati ricorreranno a manovre protezionistiche? l’euro sarà in grado di reggere l’urto della crisi in un’Europa a 25? ci sarà il consenso per finanziare settori in crisi e bancarotte bancarie?
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Interrogativi nel settore shipping, portualità e logistica
ci saranno risorse pubbliche o private per finanziare gli investimenti programmati? ci sarà consenso per investire in infrastrutture quando i bisogni primari di una larga fetta della popolazione rischiano di restare insoddisfatti? quante imprese piccolo-medie di logistica e trasporto sopravviveranno? ci sarà ancora qualcuno disposto ad investire in innovazione? torneremo all’epoca dei monopoli pubblici nel trasporto? quante megacarrier saranno trasformate in alberghi, shopping center o prigioni?
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