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PubblicatoNorberto Foti Modificato 9 anni fa
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INCONTRO DI FORMAZIONE SULL’ERGONOMIA, LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI e I MOVIMENTI RIPETUTI ai sensi dell’art.169 Titolo VI D.Lgs. 81/08 a cura del Servizio di Prevenzione e Protezione Febbraio 2012
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Come prevenire disturbi e malattie
I RISCHI posturali Come prevenire disturbi e malattie L’ergonomia è la scienza che studia la riduzione degli sforzi (in particolare ci interessa l’applicazione all’ambiente di lavoro) Obbiettivo: adattare il posto di lavoro all’uomo e non il contrario La legge e la medicina del lavoro mirano al contempo a prevenire disturbi e patologie legate al SOVRACCARICO BIOMECCANICO DEGLI ARTI SUPERIORI Questo è spesso legato a abitudini scorrette in termini di: Posture mantenute Movimentazione manuale Movimenti ripetuti 24/04/2017
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Come prevenire disturbi e malattie
I RISCHI posturali Come prevenire disturbi e malattie LA QUOTA DI LAVORO Evitare di rimanere flessi a lungo: se necessario operare su parti poste sotto il ginocchio PRENDERE UNO SGABELLO O UNA PEDANA E SEDERSI Oppure inginocchiarsi con appoggio di una gamba su supporto morbido alternando poi le due gambe. Se necessario operare su parti poste sopra la quota delle spalle UTILIZZARE UNA PEDANA O UNA SCALETTA A 3 GRADINI PER ALZARSI 24/04/2017
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Come prevenire disturbi e malattie
I RISCHI posturali Come prevenire disturbi e malattie LA PRESA OTTIMALE LE PRESE DA EVITARE 24/04/2017
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Prevenzione dei danni da posture incongrue e da movimenti ripetitivi
Evitare di tenere afferrato a lungo e senza pause un oggetto o un'attrezzatura di lavoro: rischio di infiammazione tendinea e muscolare. Alternare la prensione con altre operazioni. Fattori di rischio per la mano e il braccio possono essere: Esposizione a vibrazioni Operazioni di estrema precisione Esposizione al freddo (importante tenere calde le mani) Movimenti bruschi e contraccolpi Ripetitività (frequenza e durata) Distanza del braccio dal corpo (tenerlo più possibile vicino) Peso dell'oggetto impugnato 24/04/2017
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La postura della testa / collo
1: movimenti accettabili 2: movimenti non raccomandabili Possibili conseguenze del protrarsi di posture incongrue Artrosi cervicali 24/04/2017
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La postura delle spalle
1: movimenti accettabili 2: movimenti non raccomandabili 3: movimenti da evitare Possibili conseguenze del protrarsi di posture incongrue Tendiniti della spalla (cuffia del rotatore) Sindrome dello stretto toracico Periatriti e atrosi 24/04/2017
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La postura del gomito e del polso
1: movimenti accettabili 2: movimenti non raccomandabili 3: movimenti da evitare Possibili conseguenze del protrarsi di posture incongrue Epicondiliti STC: sindrome del tunnel carpale Sindrome del canale di Guyon Sindrome del “dito bianco” o di Raynaud Sindrome di De Quervain 24/04/2017
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Possibili conseguenze del protrarsi di posture incongrue
La postura del tronco Rischio nullo basso medio alto Possibili conseguenze del protrarsi di posture incongrue Lombalgie Contratture muscolari 24/04/2017
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MMC - PREMESSA Le lavorazioni svolte nelle aziende possono comportare, più o meno frequentemente, la movimentazione manuale di oggetti (MMC) di peso e dimensioni variabili. Tali attività possono comportare: - infortuni - malattie. E' bene: -> dotarsi di mezzi di sollevamento che aiutino a limitare le operazioni manuali ->investire sull'attività formativa per ridurre la possibilità che si verichino almeno quegli infortuni evitabili con una conoscenza -> rispettare corrette procedure di lavoro.
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GLI INFORTUNI E' importante analizzarne: il numero (in un periodo di riferimento adeguato) la gravità (i giorni di assenza dal lavoro) l'incidenza sul fenomeno complesivo (in % sul totale) le sedi di lesione più ricorrenti le lavorazioni a maggior rischio
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LA MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI NELLA NORMATIVA Tra le principali “novità” che vennero introdotte dal D.Lgs. 626/94 c'è la regolamentazione delle attività di MMC cui veniva dedicato un intero titolo della legge, Ora ripreso dal nuovo Testo unico sulla sicurezza (D.Lgs. 81/08) TITOLO VI che definisce: - quali sono gli obblighi del datore di lavoro e dei preposti -le informazioni e la formazione da diffondere ai lavoratori
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Cos'è la MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (M. M. C
Cos'è la MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI (M.M.C.): Comprende sia le operazioni di trasporto che quelle di sostegno di un carico, sia ad opera di uno che di più lavoratori Ad esempio: sollevare deporre spingere tirare portare spostare Queste operazioni possono comportare tra l'altro rischi di lesioni dorso-lombari a carico di: ossa muscoli tendini nervi sistema circolatorio
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GLI OBBLIGHI AZIENDALI: Il datore di lavoro: - valuta i rischi legati alla movimentazione scegliendo criteri e standard adatti alla sua specifica realtà Per evitare la necessità di una M.M.C. da parte dei lavoratori o allo scopo di ridurre i rischi legati alla M.M.C. : - adotta le misure organizzative necessarie (definizione ad esempio di modalità di carico – scarico merci, di assemblaggio, ecc.) - ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche: carri ponte, gru a bandiera e paranchi carrelli elevatori, carrelli manuali e transpallet
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ESEMPIO DI POSSIBILE VALUTAZIONE: IL METODO NIOSH Attraverso l'attribuzione di valori numerici più o meno penalizzanti in funzione della criticità della situazione rilevata, partendo da una costante di peso fornisce un peso limite raccomandato ed un indice di sollevamento. La situazione è considerata critica se l'indice è > 1.
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CLASSIFICAZIONE DELLE SITUAZIONI
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IL METODO NIOSH
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IL METODO NIOSH
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IL METODO NIOSH VALORE CRITICO
Scelti i valori nelle tabelle, dalla loro moltiplicazione si calcola il peso limite raccomandato e confrontando questo con il peso realmente sollevato si ottiene l'indice di sollevamento VALORE CRITICO
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INFORMAZIONE E FORMAZIONE: Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori informazioni su: a) il peso di un carico: ad es. kg /pezzo “medio” o kg / mq (lamiere....) o kg/mc (pietra) b) il centro di gravità o il lato più pesante (es. imballaggio con contenuto collocato in modo assimmetrico); c) la movimentazione corretta dei carichi e i rischi che i lavoratori corrono se queste attività non vengono eseguite in maniera corretta... Il datore di lavoro assicura ai lavoratori una formazione adeguata
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ELEMENTI DI RISCHIO NELLA M. M. C
ELEMENTI DI RISCHIO NELLA M.M.C. Caratteristiche del carico - il carico troppo pesante: >kg 30; - è ingombrante o difficile da afferrare; - è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi; - è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco; - può, per struttura esterna e/o consistenza, comportare lesioni per il lavoratore,in particolare in caso di urto.
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ELEMENTI DI RISCHIO NELLA M. M. C
ELEMENTI DI RISCHIO NELLA M.M.C. Sforzo fisico richiesto - sforzo eccessivo; - può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco; - può comportare un movimento brusco del carico; - è compiuto con il corpo in posizione instabile.
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ELEMENTI DI RISCHIO NELLA M. M. C
ELEMENTI DI RISCHIO NELLA M.M.C. Caratteristiche dell'ambiente di lavoro - spazio libero, in particolare verticale, insufficiente per lo svolgimento dell'attività richiesta; - il pavimento è ineguale, (rischi di inciampo o di scivolamento); - il posto o l'ambiente di lavoro non consentono la m.m.c. ad un'altezza di sicurezza o in buona posizione; - il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione del carico a livelli diversi; - il pavimento o il punto di appoggio sono instabili; - la temperatura, l'umidità o la circolazione dell'aria sono inadeguate.
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ELEMENTI DI RISCHIO NELLA M. M. C
ELEMENTI DI RISCHIO NELLA M.M.C. Esigenze connesse all'attività sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati; - periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente; - distanze troppo grandi di sollevamento di abbassamento o di trasporto; - un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore.
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FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO - inidoneità fisica a svolgere il compito in questione; - indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore; - insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione Ecco perchè è opportuno fare il punto sui comportamenti corretti e su quali è bene evitare per non incorrere in infortuni o per non usurare oltre modo la colonna vertebrale
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IL RACHIDE (colonna vertebrale) - Zona cervicale: 7 vertebre (capo - spalle) - Zona dorsale: 12 vertebre (spalle - torace) - Zona lombare: 5 vertebre (torace – bacino) - Zona sacrale: 5 vertebre “saldate tra loro” (osso sacro) - Zona coccigea: 4 vertebre “saldate tra loro” (coccige)
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IL RACHIDE La colonna vertebrale è formata da vertebre e dischi intervetebrali tenuti assiema da un complesso di legamenti è attraversata dal midollo spinale. Ad essa (e alla cassa toracica) sono attaccati numerosi fasci muscolari della schiena Si dipartono i fasci nervosi che portano agli arti i segnali sui movimenti da effettuare.
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LA VERTEBRA E IL DISCO Il disco è formato da un nucleo polposo contornato da un anello fibroso. Nell'ernia del disco si verifica la graduale deformazione del disco e la sua fuoriuscita (sia anello che nucleo) dal margine della vertebra fino a toccare nervi e legamenti molto sensibili al dolore
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Ernia del disco
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Ernia del disco: perchè?
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Ernia del disco: perchè?
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La salute del disco
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I COMPORTAMENTI CORRETTI: Quando è possibile ricorrere ai mezzi di sollevamento disponibili; se la movimentazione manuale non è evitabile (mezzi non disponibili, spazi insufficienti, ecc.), seguire le regole che seguono: Proteggersi le mani con guanti antiscivolo 2---Portare scarpe antinfortunistiche Verificare la presenza di chiodi, schegge e spigoli taglienti sull'oggetto Valutare le dimensioni ed il peso del carico
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I COMPORTAMENTI CORRETTI: Chiedere una mano se il peso è troppo voluminoso o pesante: non bisognerebbe superare il carico medio di kg per lavoratore Tenere conto della frequenza dei sollevamenti nella scelta del carico massimo sollevabile: dovendo ripetere il sollevamento molte volte di seguito, sarà prudente diminuire il peso dei singoli sollevamenti Controllare che il punto di appoggio sia solido, avendo cura di essere in buone condizioni di equilibrio; se necessario predisporre spessori per ottenere una posa sicura ed equilibrata Controllare se c’è uno spazio sufficiente per poter effettuare i movimenti in modo corretto: non devono essere presenti ostacoli
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I COMPORTAMENTI CORRETTI: Collocare i materiali o porsi ad altezza tale da evitare i movimenti estremi di flessione ed estensione: il punto di partenza e di arrivo del carico dovrebbero essere collocati ad un’altezza compresa tra i 50 ed i 150 cm. Centrare il peso del corpo sopra la base di appoggio (piedi), ridurre il più possibile la distanza fra peso e corpo. Tenere la schiena dritta senza curvarla < Afferrare bene l'oggetto e portarlo verso il petto Evitare di sollevare oggetti con un solo braccio.
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I COMPORTAMENTI CORRETTI: Sollevarsi con i muscoli delle gambe e non con la schiena. Muovere i piedi per girarsi e non ruotare la schiena: meglio ruotare tutto il corpo. Evitare di mantenere a lungo le posizioni in flessione. Utilizzare uno sgabello a gradini o una robusta scala a pioli per raggiungere tutti i carichi che sono ad un'altezza superiore delle spalle. Posizione corretta dei piedi: mantenere una certa distanza da un piede all'altro per avere una sufficiente base di appoggio Modo corretto di afferrare : i carichi devono essere afferrati con tutta la mano, non con le sole dita, per ridurre lo sforzo muscolare dell'avambraccio.
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Carico sul III disco in ≠ posizioni
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I COMPORTAMENTI CORRETTI e SCORRETTI: alcuni esempi
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I COMPORTAMENTI SCORRETTI e gli infortuni correlati
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ATTENZIONE ALLE ALTEZZE!
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I MOVIMENTI RIPETITIVI
I FATTORI DI PERICOLO: carenza di periodi di recupero elevata frequenza di azione impiego di forza posture incongrue degli arti superiori stereotipia dei movimenti Per valutare il rischio in maniera semplice si può utilizzare il metodo Check list OCRA…
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I MOVIMENTI RIPETITIVI
Attività Giudizio Punteggio Recupero Modalità di interruzione del lavoro a cicli con pause o con altri lavori 0 - 10 Frequenza Attività delle braccia e frequenza di azioni nello svolgere i cicli Forza Uso ripetuto di forza delle mani/braccia (scala di Borg) 0 – 32 Postura Presenza di posture inadeguate delle braccia durante lo svolgimento del compito ripetitivi 0 – 24 Complementari Presenza di fattori di rischio complementari 0 – 2 Punteggio intrinseco postazione Recupero+frequenza+ forza+postura+complementari Punteggio reale postazione Punteggio intrinseco post. x fattore moltiplicativo dovuto all’effettiva durata del lavoro ripetitivo in min. Punteggio di esposizione per più compiti ripetitivi (Punteggio1 x % di tempo del compito1) + (Punteggio2 x % di tempo del compito2) + … Risultato RISCHIO FASCIA
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I MOVIMENTI RIPETITIVI
RISULTATO CHECK LIST FASCE CLASSIFICAZIONE DEL RISCHIO MISURE DI PREVENZIONE < 5,1 FASCIA VERDE SITUAZIONE OTTIMALE Nessuna 5,1 - 7,6 FASCIA GIALLO-VERDE RISCHIO ACCETTABILE 7,6 – 11,0 FASCIA GIALLA RISCHIO MOLTO LIEVE Riverifica, se possibile ridurre il rischio 11,1 – 14,0 FASCIA ROSSO LEGGERO RISCHIO LIEVE Ricerca soluzioni migliorative, sorveglianza sanitaria consigliata, informazione e formazione 14,1 – 22,5 FASCIA ROSSO MEDIO RISCHIO MEDIO Riprogettazione compiti e posti di lavoro secondo priorità, attivazione sorveglianza sanitaria, > 22,5 FASCIA VIOLA RISCHIO ELEVATO
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I MOVIMENTI RIPETITIVI
COME FARE PREVENZIONE: Organizzare il lavoro in modo da alternare operazioni con movimenti diversi (cambiare «distretto del corpo interessato»). Nell’ambito della stessa attività saper cambiare ritmo (come si fa nel jogging per «prendere fiato»), rispettare il proprio corpo. Modulare la forza evitando di impiegarla eccessivamente Seguire le indicazioni sulle posture congrue Avvertire il medico competente al sorgere di disturbi anche lievi evitando di sottovalutarli o di aspettare che passino «da soli».
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