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Millennium Developmen Goal 3
Prevenire le mutilazioni dei genitali femminili/escissione nel contesto della migrazione Cristiana Scoppa Roma 26 novembre 2009 Millennium Developmen Goal 3 and the media
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Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani
Progetto Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle comunità migranti Obiettivo Contribuire all’abbandono delle mutilazioni dei genitali femminili in Italia Attività Ricerca-Azione Formazione Informazione-Sensibilizzazione Questo schema non rigido
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AIDOS - Associazione italiana donne per lo sviluppo
Coordinato da AIDOS - Associazione italiana donne per lo sviluppo In collaborazione con ADUSU - Associazione diritti umani - sviluppo umano Culture Aperte Finanziato da Dipartimento per le Pari opportunità attraverso la legge n. 7 del 9 gennaio 2006 Questo schema non rigido
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mediatori/trici culturali associazioni della diaspora africana
Target donne/uomini di origine africana provenienti da paesi dove le MGF/E sono diffuse b) -personale socio/sanitario che è in contatto con donne/uomini di origine africana mediatori/trici culturali associazioni della diaspora africana Questo schema non rigido
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Strumenti di informazione e sensibilizzazione
Target a) : - leaflet “Abbandonare le MGF/E è un diritto” proiezioni con dibattito del film Moolaadé di Ousmane Sembène e della docu fiction Vite in cammino di Cristina Mecci Target b) libretto informativo Al fianco delle donne africane verso l’abbandono delle MGF/E guide al dibattito su Moolaadé e Vite in cammino rapporto di ricerca in Veneto e Friuli Venezia Giulia manuale Strada facendo. Verso l’abbandono delle MGF/E in Italia. Manuale per il/la trainer Questo schema non rigido
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Cosa spinge una donna/coppia/famiglia a decidere di non praticare più
Domanda Cosa spinge una donna/coppia/famiglia a decidere di non praticare più le MGF/E sulla/e propria/e figlie? Quali elementi entrano in gioco in Africa/nel contesto della migrazione? Cosa rende l’abbandono delle MGF/E duraturo? Questo schema non rigido
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Coinvolge cuore e testa.
Risposta L’abbandono duraturo/irreversibile delle MGF/E nasce da una presa di coscienza femminile, per cui una donna cambia il modo di percepire se stessa come donna (l’identità di genere) e sfida le dinamiche di potere esistenti. Coinvolge cuore e testa. Rischi Senso di perdita di identità/bisogno di appartenenza che genera paura del cambiamento, più forte quando cambia il contesto (migrazione) Questo schema non rigido
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Tale presa di coscienza deve investire anche i soggetti collettivi che hanno un ruolo decisionale rispetto alle MGF/E: ruolo diretto: intervegono nella decisone (madri, nonne, suocere, padri) - ruolo indiretto: gli uomini (futuri mariti), perché le donne sono convinte che loro “preferiscano” le donne escisse; i padri, perché in un regime di matrimoni combinati tendono a scegliere donne escisse come spose per i figli; la famiglia/comunità dalla quale si teme che la bambina sia emarginata Questo schema non rigido
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Presa di coscienza: di che cosa?
che le MGF/E “fanno male” (salute, sessualità, violenza) che le MGF/E anziché apportare un beneficio futuro, possono costituire un danno che le norme socio-culturali sono in continua evoluzione che in contesti diversi vigono diverse norme socio-culturali che i valori preservati da norme socio-culturali diverse sono gli stessi (benessere della bambina/figlia) Questo schema non rigido
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che le MGF/E possono essere abbandonate
e quindi che le MGF/E non sono (più) necessarie per gli obiettivi che una donna può avere nella vita (amore, felicità, benessere, procreazione, famiglia, autonomia, ruolo sociale) che le MGF/E possono essere abbandonate Questo schema non rigido
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Docu-fiction: sceneggiatura
basata su un laboratorio esperienziale: serie di incontri con donne africane, conversazioni guidate/accompagnate da una psicologa (approccio transculturale) su: famiglia, gerarchie di potere valori tradizionali, ruolo/senso della tradizione ruoli di genere, rapporti di coppia rapporti con uomini/donne italiani relazioni con la comunità nel paese d’origine/nel paese di immigrazione sessualità maternità, rapporto con le figlie rapporto con la propria madre, con le “pari” Questo schema non rigido
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Com’è la sessualità/il desiderio sessuale
Alla base delle MGF/E: matrimonio/sessualità Le donne considerano le MGF/E necessarie: - per accedere al matrimonio (in particolare quando il matrimonio è combinato dalle famiglie) per avere una sessualità “come si deve” (moderare il desiderio sessuale femminile) Com’è la sessualità/il desiderio sessuale di una donna intatta? Non c’è una risposta, ma piuttosto dei preconcetti basati sulla paura di non essere adeguate, di restare nubili, essere ripudiate ecc. Questo schema non rigido
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I/le protagonisti/e Lei: divisa tra due mondi, è diventata donna secondo la tradizione, vive in Italia, è sollecitata a rispettare la tradizione per la figlia che nascerà, ma sa che le MGF/E sono una pratica estranea al paese in cui ha scelto di vivere (dubbi) Lui: favorevole all’abbandono, accoglie la nuova identità di genere per la figlia, pur senza imporre la sua volontà alla moglie, perché sa che “le MGF/E sono una questione di donne” Questo schema non rigido
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La comunità/l’amico: pareri discordanti
I/le protagonisti/e La comunità/l’amico: pareri discordanti alcuni uomini vogliono mantenere le MGF/E (rispetto della tradizione, Islam), altri vogliono abbandonarle (chiamando in causa l’Islam o la nuova identità/ruolo economico del migrante rispetto alla famiglia rimasta in patria); le donne si schierano per l’abbandono: le MGF/E non sono più essenziali per il matrimonio, nel contesto della migrazione le opportunità di vita per le figlie si ampliano e diventano accessibili anche senza sposarsi Questo schema non rigido
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…affiancano ma non determinano la scelta ultima della protagonista
I/le protagonisti/e Gli/le esperti/e: illustrano la legge che vieta le MGF/E, le conseguenze dele MGF/E per la salute, la posizione dell’Islam (integrità del corpo e diritto al piacere inerente a ciascun essere umano) …affiancano ma non determinano la scelta ultima della protagonista Questo schema non rigido
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I/le protagonisti/e La zia: autorità morale, interna alla comunità, riconosciuta fonte affidabile di informazione/esperienza, autorevole per età e ruolo. Il suo parere “dobbiamo mantenere le tradizioni che fanno bene e abbandonare quelle che fanno male e le MGF/E sono una di queste” guida la decisione finale della protagonista Questo schema non rigido
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3) animazione di Manaz Esmaelli
Regia: Cristina Mecci Tecniche audiovsive 1) documentario 2) fiction 3) animazione di Manaz Esmaelli 4) musiche di Rokia Traoré: 3 brani scelti anche per il significato dei testi (in bambara) Questo schema non rigido
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Obiettivi (documentario) informare: la cinepresa segue i protagonisti nella loro vita reale (questura, casa, ufficio collocamento, ospedale). L’informazione - che permette di prendere decisioni consapevoli - è veicolata da esperti: medico legale, presidente del Centro islamico di Trieste e della Venezia Giulia, ginecologa (legge penale italiana, religione/Islam, salute/conseguenze) Questo schema non rigido
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Obiettivi 2. (fiction) partecipazione emotiva: la fiction costruisce una storia verosimile in modo da consentire anche ad altre persone (spettatori/spettatrici) di origine africana di identificarsi con i personaggi Questo schema non rigido
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Obiettivi 3. (animazione) dilemmi interiori: L’introduzione delle animazioni dà vita a una rappresentazione simbolica delle emozioni profonde: dolore della partenza, ricordo angoscioso delle MGF/E subite, senso di perdita di identità (elementi non sempre esprimibili per le donne africane). Questo schema non rigido
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Percorso interiore della protagonista
I pensieri della protagonista nella forma di un diario per la figlia che nascerà danno conto della presa di coscienza rispetto a una diversa identità di genere (uguaglianza di genere/MDG 3) . Questo schema non rigido
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Epilogo il marito, la zia, l’Imam - soggetti che sono percepiti dalle donne come custodi della tradizione, coloro per i quali le MGF/E vanno continuate - sono favorevoli all’abbandono 2) cioè: accolgono la nuova identità di genere (femminle) permettendo alla donna di assumerla su di sé nell’atto di risparmiare la figlia al coltello, contro-bilanciando il senso di perdita di identità/bisogno di appartenenza che deriva dal non rispetto della tradizione Questo schema non rigido
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Conclusione 3) il futuro immaginato dalla protagonista per la figlia - “culturalmente meticcio”: africano (canti, balli, cibo) italiano (scuola, lavoro, diritti) - risponde al valore (“tradizionale”) rappresentato dal benessere della bambina che è preservato aderendo alla nuova norma socio-culturale 4) l’uguaglianza di genere (MDG 3) equilibra le dinamiche di potere e permette l’abbandono delle MGF/E Grazie Questo schema non rigido
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