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1 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI  Roma 8 OTTOBRE 2015  Il 15 ottobre (didattica sospesa per Evento 16-18 ottobre Maker Faire alla città universitaria)

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1 1 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI  Roma 8 OTTOBRE 2015  Il 15 ottobre (didattica sospesa per Evento 16-18 ottobre Maker Faire alla città universitaria) Orario: Mercoledì 9-11 Aula magna Sani Giovedì 9-11 Aula magna Sani (Lunedì 17-19 Laboratorio) E-mail: piera.rella@uniroma1.itpiera.rella@uniroma1.it Stanza B12 Via Salaria113, tel.: 06 49918446- ricevimento giovedì 11.30-13

2 2 Le politiche proposte dal neoliberismo (Gallino)  Politiche attive del lavoro: diventare imprenditori di se stessi per contrastare la scarsa voglia di lavorare  Teoria inversa dei beni comuni: qualsiasi bene è meglio produrlo con mezzi privati ↓ Vocazione totalitaria di tali teorie speculare a quella marxista

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4 4 Il liberismo: le origini  Significato mutevole di liberismo nel tempo e nello spazio  Nel ‘600 i liberali erano rivoluzionari che si opponevano alla monarchia e alle gerarchie ecclesiastiche e cercavano di ottenere libertà di pensiero – e poi di commercio col crescere della borghesia commerciale e industriale → separazione tra stato, economia e Chiesa e politica → separazione tra stile di vita individuale e giudizio morale

5 5 Il liberismo nel ‘700 e nell’ ‘800  Nel ‘700 libertà è con uguaglianza e fraternità tra le parole della rivoluzione francese (contro la nobiltà e l’assolutismo monarchico e per la separazione dei poteri nello stato)  A fine ‘800 negli stati nazione i diritti borghesi erano diventati fonte di dominio e potere  Molti osservatori sociali lamentavano il primato del mercato e del denaro su ogni altro aspetto della vita  Nascono 2 correnti di pensiero liberale contrapposte ↓

6 6 Divaricazione tra liberali a inizio ‘900  Attenzione ai diritti individuali incluso quello delle masse lavoratrici ad uscire dalla povertà ↓ Affidamento sempre più sullo stato (vecchio nemico dei liberali)  In scomoda compagnia coi socialisti che volevano abolire la proprietà privata  attenzione alla libertà di proprietà e di mercato  In sintonia con gli antichi avversari conservatori

7 7 Dopo la I guerra mondiale si affermano approcci politici che prevedono l’intervento dello stato  Comunismo in URSS  Fascismo in Italia e Spagna e nazional socialismo in Germania  Socialdemocrazie nei paesi scandinavi e dopo la crisi del 1929 politiche keynesiane di gestione della domanda contro la disoccupzione e welfare state anche negli Usa

8 8 Dopo la II guerra mondiale l’intervento dello stato si rafforza  Il liberalismo sopravvisse solo come rivendicazione di diritti e libertà individuali  Quando con la guerra fredda si affermò il Mc Cartysmo negli Usa (persecuzione di anarchici, socialisti e comunisti), i “liberals” si opposero  In Germania poiché Hitler era stato appoggiato da imprese gigantesche si guardò con favore alla legislazione antitrust (ordoliberalismus, che negli anni ’80 diventa = stato sociale interventista)

9 9 Ordo liberalismus o economia sociale di mercato  In Austria, Olanda e Germania, al compromesso sociale tra lavoratori e classi dirigenti delle socialdemocrazie, si aggiunse quello tra imprese e lavoratori: le imprese accettano la libertà di organizzazione dei lavoratori e ne permettono una limitata partecipazione all’organizzazione e i sindacati attenti anche a un funzionamento efficiente dei mercati.

10 10 La seconda occasione del neo liberismo  Senza relazioni neo-corporative tra sindacati e imprese alla lunga le politiche Keynesiane producevano inflazione → nascono idee monetariste ≈ richieste allo stato di contenere la massa monetaria (Friedman, premio Nobel nel 1976 applica le sue teorie al Cile dopo il golpe militare contro Allende) → economia sociale di mercato (Von Hayek, premio Nobel nel 1974)

11 11 I nuovi convertiti al neo-liberismo  Ocse (Org. per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico dei paesi sviluppati), che fino a metà anni ’70 aveva raccomandato interventi Keynesiani  Anni ’80 Thacher e Reagan, che paradossalmente eliminò l’anti-trust, favorendo la supremazia dei giganti a danno dei consumatori, dicendo di voler proteggere il benessere dei consumatori (idea paternalista) e dei lavoratori (ma smantellando la legislazione protettiva)  Inizio XXI sec UE ripudia il modello sociale europeo ≈ bilanciamento tra diritti sociali ed esigenze di competitività, proprio mentre l’Ocse riconsiderava l’importanza della tutela del lavoro

12 12 Una crisi globale dovrebbe essere affrontata da istituzioni volte a regolamentare l’economia internazionale Esistono? Appartengono all’Onu?

13 13 istituzioni volte a regolamentare l’economia internazionale Sono:  FMI  Banca Mondiale  Wto non sono dell’Onu, ma nascono da accordi tra i paesi più ricchi.

14 14 Fondo Monetario internazionale istituito nel 1944 insieme alla Banca Mondiale  A Bretton Woods 45 governi si accordarono per una cooperazione economica internazionale.  2 visioni diverse sul ruolo del FMI :  Keynes immaginava un fondo di cooperazione al quale gli stati potevano accedere per risolvere i problemi di occupazione durante le crisi periodiche. Keynes  Il delegato americano White propose un FMI che agisse più come una banca, che presta agli stati che restituiranno il loro debito nel tempo e il punto di vista degli Usa prevalse perché:White  Il Regno Unito era indebitato e gli Stati Uniti invece avevano molti crediti e gran parte delle riserve auree.

15 15 Le istituzioni di Bretton Woods  pensate per evitare il ripetersi della crisi del 1929. Oltre al Fondo monetario la Banca Mondiale di ricostruzione e sviluppo, che teoricamente ha l’obiettivo di contrastare la povertà. Banca Mondiale  Il FMI si basava su rapporti di cambio fissi tra le valute, agganciate al dollaro il quale a sua volta era agganciato all'oro. Nel 1971 la convertibilità del dollaro in oro) fu sospesa da parte di Richard Nixon e poi eliminata con la crisi petroliferaRichard Nixon

16 16 Reagan completa l’opera di Nixon di demolizione del Fmi come organo internazionale di regolamentazione  Negli anni ’80 la battaglia ideologica in campo economico ha visto una netta vittoria e supremazia della politica neoliberista nella storia, poiché l'alternativa ideologica, di carattere comunista e statalista, è risultata inefficace.  Il Fmi anziché aiutare gli stati impone la svalutazione della moneta nazionale, la riduzione del deficit di bilancio da conseguire con forti tagli alle spese pubbliche e aumento delle imposte (e quindi privatizzazioni massicce), l'eliminazione di qualsiasi forma di controllo dei prezzi svalutazionedeficitprivatizzazioni  Ciò che prima era imposto ai Pvs riguarda anche i paesi UE dopo il 2007

17 17 I neo-liberisti contro le imprese pubbliche  L’attacco è contro quelle presenti in situazioni di monopolio naturale (elettricità e acqua)  La privatizzazione non sempre favorisce l’efficienza dei servizi pubblici  Applicazione in toto del neo liberismo solo in situazioni non democratiche ↓ Cile di Pinochet e Singapore

18 18 Il neo-liberismo: oggi  Negli stati ex socialisti è di destra ≈ applicazione rigorosa dei principi di mercato che comporta smantellamento stato sociale Negli Usa i “liberals” sono contrari alle posizioni fondamentaliste delle religioni (ad es. movimenti per la vita) e persino fautori dell’intervento statale in economia

19 19 La vittoria del neo liberismo sul modello keynesiano: Dipende anche da trasformazioni sociali  Il modello keynesiano era orientato soprattutto agli interessi dei lavoratori manuali  Una classe sociale storicamente in declino in Occidente

20 20 Il mercato e i suoi limiti  L’immagine di imprese efficienti e orientate al cliente versus servizi pubblici incompetenti ed arroganti non tiene conto dei limiti del mercato↓  Sistema privato non omogeneo  Società è qualcosa di più della somma di individui  Esclusione scelte etiche  “ più mercato possibile e tutto lo stato che occorre” dei Socialdemocratici si è trasformato nell’usare l’intervento statale solo per migliorare il mercato ↓ Non si elimina il fallimento più rischioso del mercato: le grandi concentrazioni che indeboliscono la democrazia e lo stesso mercato

21 21 Aspetti comuni a Gallino e Crouch  Attenzione al neo-liberismo  La attuale globalizzazione è poco democratica  Bisogna guardare aldilà dello stato nazione  Vanno smascherati gli intrecci tra politica ed economia

22 22 Crisi:piramide schemi esplicativi Causa a breve: eccessiva concessione di mutui per la prima casa in Usa →crisi banche→derivati e crisi finanza (anche Stiglitz) Anni ’90: dimensioni eccessive finanza mondiale e sistema fin. ombra non sorvegliato Anni ’80: carente regolamentazione dei mercati finanziari: non si tiene conto della diffusione Ict Fragilità sistemica del finanzcapitalismo dopo le vittorie di Reagan sui liberal e di Tatcher sulla socialdemocrazia europea

23 23 Esplosione del debito (Gallino) Passaggio delle banche dal paradigma A.Fai un prestito e scrivilo in bilancio a B.Fai un prestito e vendilo a qualcun altro → i mutui concessi con estrema facilità, una volta cartolarizzati permettono di fare altri prestiti Ha contribuito anche la Fed che aumentò il tasso d’interesse sui mutui e rese le persone incapaci di pagare → l’insolvenza si diffonde a chi ha acquistato le cartolarizzazioni → le case si deprezzano e le banche anche europee si indebitano

24 24 Dov’erano le regole e i regolatori?  Negli anni ’80 sono stati aboliti i controlli sui movimenti di capitale e di valuta da un paese all’altro: i socialisti francesi che fino al 1983 erano contrari, cambiarono posizione alleandosi con Kohl e con il coinvolgimento di Italia, Spagna  Negli Usa la legge Glass Steagall del 1933 fu sostituita nel 2000 dal Commodity Future Modernization Act che permetteva la moltiplicazione senza limiti dei derivati

25 25 Le vecchie regole sono state in realtà sostituite con nuove  Non necessariamente più semplici  Che non tengono conto delle Ict  Né delle grida di allarme emersi in molti studi del sistema finanziario RISULTATO: per salvare le banche è stata usata dagli stati una cifra di 14- 15 trilioni di $ pari a ¼ del Pil mondiale

26 26 La razionalità ineluttabile di una contro- rivoluzione che ridistribuisce il reddito dal basso verso l’alto  le conquiste operaie degli anni ’60 e ‘70 avevano fatto diminuire i profitti  Negli anni ’80 le imprese fordiste hanno anche il problema di non poter contare più su una forte crescita dei consumi, ma avanza la globalizzazione che mette in concorrenza i mercati del lavoro del Nord con quelli del Sud  Con il 1989 si aprono i mercati dell’Europa dell’Est, entrano in crisi i partiti comunisti e avanza la privatizzazione dei servizi pubblici  Si afferma una elite transnazionale

27 27 L’elite o classe capitalistica transnazionale ha guidato il passaggio al finanzcapitalismo È formata da:  10mln di grandi azionisti, imprenditori e top-manager +  Circa 20mln di politici, dirigenti organizzazioni internazionali, professionisti, alti funzionari dello stato,editori, giornalisti, intellettuali

28 28 I redditi si divaricano e le classi medie tendono a scomparire  Il compromesso socialdemocratico, insieme alla crescita della terziarizzazione aveva permesso ai figli di contadini ed operai di diventare impiegati e pubblici dipendenti →le differenze di classe non sparivano, ma si attenuavano  Il neo-liberismo con la destrutturazione del mercato del lavoro ha reso problematica la speranza dei figli di fare lavori migliori di quelli dei padri  In più le classi medie sono state attratte dalla finanza per soddisfare bisogni di base: casa, istruzione, salute, etc

29 29 Aumento della povertà e degli affamati  Povertà relativa in Ue: reddito<60% del reddito mediano → 16% popolazione  Povertà assoluta : non si raggiungono alcuni standard di consumi → 9,5 mln di europei  Affamati nel mondo in aumento a causa della speculazione, di un mercato oligopolistico (3 Tnc Usa controllano l’85% delle granaglie), espulsione contadini dalle terre da parte di grandi società per coltivare biocarburanti → impossibile raggiungere 1 degli obiettivi del millennio: dimezzare gli affamati nel 2015

30 30 8 obiettivi del Millennio 1)Eliminare la poverta' estrema e la fame 2) istruzione elementare universale 3) Promuovere l'uguaglianza fra i sessi e conferire potere e responsabilità alle donne 4) Diminuire la mortalità infantile 5) Migliorare la salute materna 6)Combattere l'HIV/AIDS, la malaria e altre malattie 7) Assicurare sostenibilità ambientale 8)Promuovere una partnership globale per lo sviluppo

31 31 Come si potevano impiegare altrimenti i capitali usati per salvare la finanza  Raggiungere tutti gli 8 obiettivi del millennio  Un servizio sanitario nazionale Usa  Fare ricerche contro il cancro equivalenti alle risorse impegnate negli ultimi 60 anni

32 32 Contraddizioni della crisi  biocarburanti prodotti espellendo contadini e aggravando la fame nel mondo sono Green economy?  tagli alla spesa pubblica: Meno istruzione, meno salute → meno speranza di vita + lavoro minorile (anche con alta disoccupazione! )  Megalopoli e Slums sempre più presenti: dal 5% nel 1980 al 20% nel 2000, potreb- bero diventare 2mld nel 2030 (UN habitat, 2008), anche perché la popolazione urbana ha da qualche anno superato quella rurale


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