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Stato dell’arte del Piano di Prevenzione Attiva Regione Puglia

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Presentazione sul tema: "Stato dell’arte del Piano di Prevenzione Attiva Regione Puglia"— Transcript della presentazione:

1 Stato dell’arte del Piano di Prevenzione Attiva Regione Puglia 2005-07
20 Luglio 2006 SATO DI ATTUAZIONE DELL’INTESA TRA STATO E REGIONI IN MATERIA SANITARIA Dott. Vincenzo Pomo ARES Agenzia Regionale Sanitaria Stato dell’arte del Piano di Prevenzione Attiva Regione Puglia Dott. Vincenzo Pomo Dott. Vincenzo Pomo

2 SALUTE “…bene essenziale per lo sviluppo sociale, economico e personale…” che vede nella “persona stessa la maggiore risorsa” … (Carta di Ottawa 1980) Dott. Vincenzo Pomo

3 La PROMOZIONE della SALUTE si realizza INDIVIDUALE E COLLETTIVO
nei 2 ambiti INDIVIDUALE E COLLETTIVO INDIVIDUALE interventi finalizzati a modificare i comportamenti soggettivi (promuovere l’adozione da parte del cittadino di migliori stili di vita). COLLETTIVO - migliorare i contesti e le condizioni di vita rilevanti ai fini della salute. La prevenzione della salute e sicurezza della collettività sono realizzate attraverso la costruzione e manutenzione di una rete di prevenzione, di controllo e di gestione coordinata degli eventi, riconoscendo nodi territoriali, regionali, nazionali, del sistema sanitario. Dott. Vincenzo Pomo

4 L’Intesa STATO-REGIONI E PROVINCE AUTONOME del 23 Marzo 2005
Ha previsto l’attuazione del PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE Definendo le priorità degli interventi di prevenzione da sviluppare nel prossimi triennio. Entro il 30 giugno 2005 ogni Regione elabora il proprio piano di prevenzione per gli anni Dott. Vincenzo Pomo

5 Con il D.G.R. 824 del 28/06/2005 la Regione Puglia approva il
PIANO DI PREVENZIONE Integrato con D.G.R. 157 del 21/02/2006 Dott. Vincenzo Pomo

6 L’Assessorato alle Politiche della Salute d’intesa con l’A. Re. S
L’Assessorato alle Politiche della Salute d’intesa con l’A.Re.S. Puglia, sentiti i responsabili dei dipartimenti di prevenzione della AUSL, ha elaborato il PIANO e le successive integrazioni avvalendosi della collaborazione delle società scientifiche, dell’Università di Bari e dei consulenti dell’assessorato. Tutti i progetti sono stati approvati con atto formale e presentati al Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo della Malattie del Ministero. Dott. Vincenzo Pomo

7 SVILUPPO DEI PROGRAMMI REGIONALI
Prevenzione cardiovascolare: diffusione della carta del rischio cardiovascolare a gruppi di soggetti; - prevenzione delle recidive nei soggetti che hanno già avuto accidenti cardiovascolari cosicché non si ripetano; - prevenzione attiva delle complicanze del diabete di tipo II nell’adulto e nel bambino, aumentando la compliance del paziente; Prevenzione dell’ obesità. Piano delle vaccinazioni: implementazioni coperture vaccinali, attestabili attraverso l’anagrafe vaccinali; implementazione dell’offerta vaccinale per i soggetti appartenenti alle categorie a maggio rischio; miglioramento della qualità dei servizi a delle attività vaccinali. Dott. Vincenzo Pomo

8 ...del cancro della cervice uterina; ...del cancro del colon retto.
Gli Screening: ...dei tumori al seno; ...del cancro della cervice uterina; ...del cancro del colon retto. Gli Infortuni: …nei luoghi di lavoro; …stradali; …domestici. Dott. Vincenzo Pomo

9 Piano di Prevenzione Attiva Prevenzione delle Complicanze del Diabete
Il diabete mellito è una patologia cronica a larghissima diffusione nel mondo Secondo l’OMS nel mondo ci sono 177 milioni di diabetici Entro il 2025 il numero di diabetici potrebbe raddoppiare

10 La distribuzione nelle cinque province è sovapponibile.
Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____ Nella regione Puglia la prevalenza di soggetti diabetici è pari al 5.4% dell’intera popolazione. La distribuzione nelle cinque province è sovapponibile. La maggior parte dei casi è concentrato nella fascia d’età compresa tra 60 e 79 anni.

11 Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____
La qualità dell’assistenza e la gestione integrata sul territorio sono condizioni fondamentali per un’efficace prevenzione delle complicanze ed un miglioramento della qualità di vita dei pazienti diabetici La partecipazione attiva del paziente all’autogestione è il punto di forza per la riuscita di qualsiasi strategia assistenziale Dott. Vincenzo Pomo

12 Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____
Obiettivi del piano: Gestione integrata dei pazienti diabetici tra MMG e diabetologi; Formulazione di linee guida condivise e codificate; Identificazione di indicatori di processo e di esito; Sistema di raccolta comune dei dati clinici; Valutazione delle criticità della gestione integrata del paziente diabetico.

13 Ambito territoriale di realizzazione del progetto
Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____ Ambito territoriale di realizzazione del progetto Il progetto verrà proposto a tutte le ASL della regione Puglia Le Unità Aziendali di Progetto, delle quali fanno parte un medico di MMG, un diabetologo,un medico del Distretto e un medico del Dipartimento di Prevenzione, coordineranno le attività a livello territoriale. Il Comitato Regionale di Progetto, costituito da un rappresentante dell’Assessorato, dell’AReS, dell’OER, della diabetologia e della medicina Generale, avrà compiti di indirizzo e monitoraggio e verifica dei requisiti di arruolamento dei Centri di Diabetologia. Dott. Vincenzo Pomo

14 Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____
I pazienti sono reclutati in modo opportunistico dai Medici di Medicina Generale e dai centri diabetologici in base ai seguenti criteri di inclusione: persone con diabete di entrambi i sessi, di età compresa tra 20 e 75 anni, che diano il loro consenso alla partecipazione al progetto.

15 Centri diabetologici e MMG
Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____ Centri diabetologici e MMG I MMG saranno reclutati sulla base della disponibilità ad ottemperare a quanto richiesto dal progetto. La partecipazione dei MMG è su base volontaria. I medici che aderiscono si impegnano a: partecipare agli eventi formativi programmati; arruolare almeno il 25% dei pazienti diabetici in carico, nel primo anno di attuazione del progetto, valutare con periodicità semestrale il grado di attuazione del programma di follow-up nei pazienti arruolati; inviare i dati relativi ai pazienti arruolati, in forma elettronica, all’OER per la valutazione degli indicatori. Dott. Vincenzo Pomo

16 Centri diabetologici e MMG
Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____ Centri diabetologici e MMG I CD saranno selezionati sulla base della rispondenza ai requisiti strutturali ed organizzativi minimi stabiliti dal protocollo di intesa AMD–SID–SIMG (Raccomandazioni per l’organizzazione del centro di diabetologia) con particolare riguardo a: Sistema di prenotazione Possibilità di effettuare visite non programmate (almeno 20%) Disponibilità di attrezzature per la valutazione delle complicanze di competenza (quando non demandate, tramite accordi, ad altri servizi). Presenza di un sistema di raccolta dati informatizzato. Dott. Vincenzo Pomo

17 Cartella clinica informatizzata
Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____ Cartella clinica informatizzata MMG: Il vigente accordo integrativo regionale per la disciplina dei rapporti con i medici della medicina generale prevede l’informatizzazione di tutti gli studi dei MMG per la gestione della scheda sanitaria di tutti gli assistiti. CD: la tipologia di cartella clinica (cartacea/informatizzata) adottata dalle strutture diabetologiche sarà oggetto di valutazione nella prima fase del progetto. Dott. Vincenzo Pomo

18 Condivisione delle informazioni tra MMG e CD
Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____ Condivisione delle informazioni tra MMG e CD Sarà avviata la sperimentazione di un sistema informatizzato di raccolta dei dati clinici fondamentali condiviso da MMG e centri diabetologici, facendo riferimento alle specifiche del protocollo di intesa AMD – SID – SIMG. Dott. Vincenzo Pomo

19 Linee guida (percorsi) per l’assistenza ai pazienti diabetici
Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____ Linee guida (percorsi) per l’assistenza ai pazienti diabetici Il progetto sarà realizzato facendo riferimento alle raccomandazioni nazionali AMD-SID-SIMG così come previsto dal progetto IGEA. Sarà cura delle unità operative territoriali, con la supervisione del CRP, di adattare le suddette raccomandazioni ad eventuali particolari esigenze locali. Dott. Vincenzo Pomo

20 Formazione per gli operatori
Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____ Formazione per gli operatori MMG: Sono state attuate iniziative di formazione rivolte ai MMG a livello locale sia da parte delle ASL (formazione obbligatoria) che delle Società Scientifiche della Medicina Generale . CD: La formazione è assicurata nell’ambito dei programmi formativi aziendali Dott. Vincenzo Pomo

21 Iniziative educative e materiale informativo per i pazienti
Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____ Iniziative educative e materiale informativo per i pazienti Sarà cura del CRP raccogliere il materiale utilizzato in precedenti iniziative di educazione al paziente diabetico svolte a livello locale e quello prodotto dalle società scientifiche diabetologiche e della medicina generale per realizzare un pacchetto educativo che sarà messo a disposizione di MMG e CD. Dott. Vincenzo Pomo

22 Indicatori Indicatori di processo (1)
Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____ Indicatori Indicatori di processo (1) N° di pazienti reclutati / Totale pazienti diabetici in carico N° di pazienti arruolati con dato di pressione arteriosa registrato negli ultimi 6 mesi/ Totale pazienti arruolati N° di pazienti arruolati con dato di emoglobina glicata registrata negli ultimi 6 mesi/ Totale pazienti arruolati N° di pazienti arruolati con dato di colesterolo totale registrato negli ultimi 12 mesi/ Totale pazienti arruolati Dott. Vincenzo Pomo

23 Indicatori Indicatori di processo (2)
Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____ Indicatori Indicatori di processo (2) N° di pazienti arruolati con dato di creatininemia registrato negli ultimi 12 mesi/ Totale pazienti arruolati N° di pazienti arruolati con dato di microalbuminuria registrato negli ultimi 12 mesi/ Totale pazienti arruolati N° di pazienti arruolati con dato di BMI registrato negli ultimi 6 mesi/ Totale pazienti arruolati N° di pazienti arruolati con dato di rischio CV assoluto (ISS) registrato negli ultimi 12 mesi/Totale pazienti arruolati Dott. Vincenzo Pomo

24 Indicatori Indicatori di esito
Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____ Indicatori Indicatori di esito N° di pazienti arruolati con ultimo valore registrato di PA ≤ 130/80 / Totale pazienti arruolati; N° di pazienti arruolati con ultimo valore registrato di emoglobina glicata ≤ 7% / Totale pazienti arruolati; N° di pazienti arruolati con ultimo valore registrato di colesterolo totale ≤ 190 mg/dl / Totale pazienti arruolati; N° di pazienti arruolati vaccinati per l’influenza nel corso dell’ultima campagna vaccinale / Totale dei pazienti arruolati. Dott. Vincenzo Pomo

25 Modalità di rilevamento degli indicatori
Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____ Modalità di rilevamento degli indicatori I parametri necessari per il monitoraggio del paziente diabetico vengono rilevati dal MMG e/o dal CD (secondo linee guida) e riportati sulla cartella personale (diario) che il paziente porta con sé ad ogni visita programmata. I MMG invia i dati relativi ai pazienti arruolati, in forma elettronica, all’Osservatorio Epidemiologico Regionale (OER) L’OER raccoglie e custodisce tutti i dati relativi alla gestione del progetto, effettua il monitoraggio e la valutazione periodica degli indicatori. Dott. Vincenzo Pomo

26 Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____
Attività dell’O.E.R. L’Osservatorio Epidemiologico Regionale ha condotto uno studio per definire, sia pur a livello di stima, la prevalenza di soggetti diabetici nella Regione Puglia. Sono stati utilizzati, a tale scopo, tre archivi: l’archivio SDO, l’elenco degli esenti ticket e il database delle prescrizioni farmaceutiche (antidiabetici orali e insulina). E’ stato preso in considerazione per tutti gli archivi l’anno Per gli archivi SDO e Farmaceutica sono stati eliminati i record ripetuti. I dati raccolti dall’OER saranno incrociati con quelli inviati dai MMG partecipanti al progetto. Dott. Vincenzo Pomo

27 Tempi di attuazione delle varie fasi del progetto
Piano di Prevenzione Attiva _____Prevenzione delle Complicanze del Diabete____ Tempi di attuazione delle varie fasi del progetto Azioni Semestri 1 2 3 4 5 6 Costituzione comitato scientifico regionale Costituzione delle unità operative territoriali Formazione degli operatori (MMG e Spec.) e condivisione delle LG Arruolamento dei MMG e dei Centri di Diabetologia Arruolamento dei pazienti diabetici. Firma del consenso informato Costruzione del registro pazienti Valutazione degli indicatori fondamentali di processo e di esito Riunioni periodiche fra MMG, diabetologi ed OER Reportistica Monitoraggio Dott. Vincenzo Pomo

28 Piano di Prevenzione Attiva Prevenzione del Rischio Cardiovascolare
Le malattie cardiovascolari in Italia da anni rappresentano uno dei più importanti problemi di sanità pubblica. Nel 2002 in Italia si sono verificati decessi per malattie cardiovascolari che rappresentano il 42,5% del totale. Dott. Vincenzo Pomo

29 Piano di Prevenzione Attiva Prevenzione del Rischio Cardiovascolare
Principali fattori di rischio: Dieta ricca di grassi, fumo, inattività fisica, abuso di alcool. Ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, diabete, obesità.

30 Piano di Prevenzione Attiva Prevenzione del Rischio Cardiovascolare
Obiettivo principale del progetto: valutazione del rischio cardiovascolare assoluto per stimare la possibilità di andare incontro ad infarto del miocardio o ictus cerebrale nel corso dei 10 anni successivi, in soggetti di età compresa tra 35 e 69 anni della popolazione pugliese. Dott. Vincenzo Pomo

31 Piano di Prevenzione Attiva Prevenzione del Rischio Cardiovascolare
Strumenti: utilizzo della carta del rischio cardiovascolare da parte dei medici di medicina generale per arrivare alla modifica dei fattori di rischio e quindi alla prevenzione della malattia. Dott. Vincenzo Pomo

32 Screening… Dott. Vincenzo Pomo

33 Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma della Cervice Uterina
Il carcinoma della cervice uterina rappresenta una delle principali neoplasie nella popolazione femminile ed una delle prime cause di mortalità per tumore. Nella Regione Puglia è stata rilevata una scarsa sensibilizzazione spontanea delle donne alla prevenzione. Solo il 6% delle “donne bersaglio” effettua abitualmente il pap-test.

34 Obiettivo principale del progetto:
Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma della Cervice Uterina Obiettivo principale del progetto: Sensibilizzare le donne di età compresa tra 25 e 64 anni all’esecuzione del pap-test. La popolazione “bersaglio” in Puglia è costituita da donne della suddetta fascia d’età residenti su tutto il territorio regionale. L’invito, mediante posta, sarà rivolto annualmente per fasce d’età con intervallo di tre anni in modo da richiamare ogni tre anni tutta la popolazione bersaglio.

35 Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma della Cervice Uterina
La Puglia è stata l’unica regione che ha previsto la contemporanea esecuzione del test HPV, ove necessario, alle donne che eseguono il pap-test.

36 Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma della Mammella
La Regione Puglia ha in fase di attuazione un proprio piano di diagnosi precoce del carcinoma mammario. É già operante nella Regione una rete di Centri specializzati di Diagnostica Senologica.

37 Obiettivi del progetto già in corso
Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma della Mammella Obiettivi del progetto già in corso elevare il livello di qualità della attuale rete di diagnostica senologica aumetare l’offerta sul territorio regionale aumentare la domanda allargando la popolazione che attualmente si sottopone regolarmente a controlli senologici Dott. Vincenzo Pomo

38 Obiettivi specifici del progetto già in corso:
Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma della Mammella Obiettivi specifici del progetto già in corso: implementazione di una rete di unità funzionali di senologia diagnostica (percorso diagnostico ottimale ed integrato: esame clinico, mammografia, ecografia, citologia); collegamento costante, funzionale ed informatico on line, tra la rete delle UFDS ed il centro regionale di riferimento; istituzione di un registro regionale di patologie mammarie; incremento di copertura diagnostica da estendere anche alla fascia di età anni oltre che a quella di Dott. Vincenzo Pomo

39 Estensione del progetto in corso:
Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma della Mammella Estensione del progetto in corso: in accordo con le associazioni femminili ed al fine di rendere più agevole l’accesso alle strutture, in particolare limitando i disagi relativi alle prenotazioni, si intende implementare il software in dotazione, realizzando un sistema di collegamento in rete delle unità di senologia, finalizzato a dare la corretta informazione agli utenti e razionalizzare gli accessi ai servizi. Dott. Vincenzo Pomo

40 I numeri del programma: Popolazione bersaglio: pari a 462.724;
Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma della Mammella I numeri del programma: Popolazione bersaglio: pari a ; Nei tre anni si prevede l’arruolamento di circa donne per anno; Si ipotizza un afflusso per Unitá Diagnostica pari ad donne nel corso del primo e del secondo anno e di nell’ultimo anno (in relazione alla esigenza di richiamare le donne già invitate nel corso del primo anno, considerata la cadenza biennale del test di controllo). Dott. Vincenzo Pomo

41 Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma della Mammella
Si avvia il sistema di arruolamento della popolazione bersaglio per chiamata individuale diretta, a garanzia della massima adesione possibile al programma di screening Obiettivo: il 55% della popolazione target Dott. Vincenzo Pomo

42 Organizzazione del programma
Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma della Mammella Organizzazione del programma Le Unitá di Diagnostica saranno coordinate a livello locale dalle Unitá Locali di Progetto (Dipartimento di Prevenzione, Distretto Socio Sanitario, Dipartimento Immagini) Il Progetto sará monitorato a livello Regionale da un Comitato Tecnico Scientifico Dott. Vincenzo Pomo

43 Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma del Colon-Retto
Il carcinoma del colon-retto rappresenta nel mondo la seconda causa di morte per tumore; L’incidenza in Italia è di circa /anno per abitanti; La sopravvivenza a 5 anni è pari al 55%. Dott. Vincenzo Pomo

44 Il programma si compone di due sottoprogetti:
Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma del Colon-Retto Il programma si compone di due sottoprogetti: soggetti a rischio moderato (parenti di pazienti affetti dalla stessa malattia). soggetti a rischio medio (popolazione normale di età compresa tra 50 e 70 anni). Dott. Vincenzo Pomo

45 Coordinamento Regionale Coordinamento Locale (UAP)
Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma del Colon-Retto Coordinamento Regionale Coordinamento Locale (UAP) Centro Unico di Riferimento (CUR) Dott. Vincenzo Pomo

46 Centri di Riferimento per lo screening (CRiS)
Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma del Colon-Retto Centri di Riferimento per lo screening (CRiS) Numero minimo di 400 CT/anno. Colonscopie parziali non superiore al 25% del totale. 20-25% di CT operative rispetto a quelle diagnosticate. Dott. Vincenzo Pomo

47 PIANO DI FORMAZIONE Perfezionamento di giovani endoscopisti.
Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma del Colon-Retto PIANO DI FORMAZIONE Perfezionamento di giovani endoscopisti. Aggiornamento per medici specialisti, MMG, infermieri. 3.Campagna di sensibilizzione. Dott. Vincenzo Pomo

48 MONITORAGGIO Valutazione degli indicatori.
Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma del Colon-Retto MONITORAGGIO Valutazione degli indicatori. Istituzione del Registro Regionale CCR. Dott. Vincenzo Pomo

49 SOTTOPROGETTO A 2500 pazienti per 1,5 = 3750 parenti di pazienti.
Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma del Colon-Retto SOTTOPROGETTO A 2500 pazienti per 1,5 = 3750 parenti di pazienti. 15000 contatti nel trienno. 7500 CT nel triennio. Dott. Vincenzo Pomo

50 SOTTOPROGETTO B 345000 utenti di età compresa tra i 50 e 70 anni.
Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma del Colon-Retto SOTTOPROGETTO B utenti di età compresa tra i 50 e 70 anni. Adesione 30% positività 5%. 7500 CT nel triennio. Dott. Vincenzo Pomo

51 ricerca sangue occulto nelle feci (popolazione a rischio medio).
Piano di Prevenzione Attiva Screening oncologici-Carcinoma del Colon-Retto Strumenti: ricerca sangue occulto nelle feci (popolazione a rischio medio). colonscopia totale. (popolazione a rischio moderato). Dott. Vincenzo Pomo

52 Piano di Prevenzione Attiva Progetto Vaccinazioni
La Regione Puglia è ormai da molti anni all’avanguardia nella pianificazione e gestione dei programmi di vaccinazione. Fino ad oggi sono stati raggiunti importanti obiettivi che hanno portato la Puglia al pari delle piu’ avanzate esperienze in Italia Dott. Vincenzo Pomo

53 Il Piano Vaccini della Puglia
La Regione Puglia è stata fra le prime Regioni italiane ad adottare il Piano Nazionale Vaccini E’ fra le poche ad averne fino ad ora accolto le indicazioni nella loro completezza. Dott. Vincenzo Pomo

54 Il Piano Vaccini della Puglia
A partire dal gennaio 2006 saranno introdotte nel calendario vaccinale dell’infanzia tre nuove importantissime vaccinazioni contro : meningococco, pneumococco e varicella. Queste tre vaccinazioni saranno offerte attivamente e gratuitamente su tutto il territorio regionale. Dott. Vincenzo Pomo

55 Piano di Prevenzione Attiva Progetto Vaccinazioni
Il Piano della Prevenzione sosterrà da un punto di vista progettuale il Piano vaccini secondo tre linee di programma: Realizzazione della gestione informatizzata delle vaccinazioni Miglioramento della qualità dell’offerta vaccinale Aumento delle coperture nelle categorie a rischio Dott. Vincenzo Pomo

56 Piano di Prevenzione Attiva Progetto Vaccinazioni
Informatizzazione Sarà realizzata, in collaborazione con l’Osservatorio Epidemiologico Regionale, la versione aggiornata del software GIAVA. Il programma, che opererà su una piattaforma basata su Internet, consentirà ad ogni ambulatorio periferico di accedere alla banca dati regionale per gestire nella maniera più razionale le procedure vaccinali. Dott. Vincenzo Pomo

57 Miglioramento della qualità
Piano di Prevenzione Attiva Progetto Vaccinazioni Miglioramento della qualità Questo obiettivo sarà raggiunto partendo dall’avvio di incontri sistematici fra gli operatori dei Servizi vaccinali, Pediatri e Medici di Medicina Generale Saranno inoltre dotate le ASL di nuove unità di assistenti sanitari ed infermieri professionali e saranno messe in grado di poter incentivare il personale esistente Sarà infine avviato un programma di certificazione della qualità secondo le norme ISO 9001 Dott. Vincenzo Pomo

58 Piano di Prevenzione Attiva Progetto Vaccinazioni
Gruppi a rischio Saranno attivati canali di comunicazione stabili fra Servizi di vaccinazione e differenti settori interni o esterni alla ASL, finalizzati alla identificazione dei soggetti appartenenti ai gruppi a rischio (PLS e MMG, ospedali, centri specialistici, distretti socio-sanitari, unità di statistica ed epidemiologia, associazioni di pazienti, ecc). Dott. Vincenzo Pomo

59 Piano di Prevenzione Attiva Gli infortuni
Infortuni nei luoghi di lavoro. Incidenti stradali. Incidenti domestici Dott. Vincenzo Pomo

60 Piano di Prevenzione Attiva Infortuni nei luoghi di lavoro.
Ai servizi di Prevenzione e Sicurezza nei luoghi di lavoro (SPESAL) dei Dipartimenti di Prevenzione delle aziende USL sono attribuite, da leggi nazionali e regionali, le competenze in materia di vigilanza, controllo, informazione e assistenza in materia di igiene e sicurezza del lavoro. Nel corso di questi ultimi anni la nostra regione ha partecipato a diversi iniziative di carattere nazionale: Piano triennale di monitoraggio dell’applicazione del D.lgs 626/94 (2000/2002). Due campagne nazionali per la sicurezza in edilizia (2003/04) Protocollo d’intesa Regione-Inail-Ispesl sui “Nuovi flussi informativi” (2002…) Progetto Regioni-Inail-Ispesl per una indagine sulle dinamiche degli “Infortuni Mortali” (2003/05). Dott. Vincenzo Pomo

61 Piano di Prevenzione Attiva Infortuni nei luoghi di lavoro.
CREAZIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO REGIONALE: - costruire un repertorio nazionale degli infortuni mortali; - definire un modello di riferimento unico per la conduzione delle inchieste infortuni; - mettere a disposizione di istituzioni e parti sociali (626/94) utili strumenti conoscitivi per l’attivazione di iniziative ed azioni di contrasto e riduzione del fenomeno degli infortuni mortali e gravi. Dott. Vincenzo Pomo

62 INTERVENTI DI PREVENZIONE.
A) Potenziamento delle azioni di controllo e vigilanza nel comparto delle Costruzioni. Dott. Vincenzo Pomo

63 Piano di Prevenzione Attiva Infortuni nei luoghi di lavoro.
In Puglia nel 2004 si sono verificati infortuni, di cui il 12,23% in edilizia; la causa più frequente è la caduta dall’alto che costituisce il 38,5% delle forme di evento. Dott. Vincenzo Pomo

64 Sintesi obiettivi specifici:
Piano di Prevenzione Attiva Infortuni nei luoghi di lavoro. Sintesi obiettivi specifici: individuare le criticità attraverso un’analisi della realtà e determinare i relativi indicatori di bisogno; potenziare le attività di vigilanza nel settore delle costruzioni; favorire criteri di omogeneità degli interventi; favorire attività di informazione ed assistenza verso il comparto costruzioni; favorire il coordinamento dei soggetti istituzionali preposti alle azioni di contrasto degli infortuni sul lavoro; valutare i risultati in seguito all’applicazione del metodo, modificando nel tempo gli strumenti sulla base di evidenza riscontrate. Dott. Vincenzo Pomo

65 Azioni: Costituzione Gruppo tecnico regionale di Coordinamento;
acquisizione dati sugli infortuni gravi e mortali e definizione delle priorità dei rischi su cui rivolgere prioritariamente gli interventi di vigilanza. Potenziamento della vigilanza nel settore delle costruzioni. Organizzazione di specifici Eventi Formativi per il personale reclutato Dott. Vincenzo Pomo

66 B) Attività di supporto alle microimprese
- Formazione lavoratori che operano in quota. C) Sostegno alla rete regionale degli RLS. D) Progetto sicurezza nella scuola Dott. Vincenzo Pomo

67 RISORSE ASSEGNATE NEL TRIENNIO:
5 milioni di EURO Dott. Vincenzo Pomo

68 Piano di Prevenzione Attiva Incidenti stradali.
La sorveglianza dell’incidentalità stradale richiede il coinvolgimeto di differenti istituzioni ciascuna interessata ad una parte del processo di valutazione: NUOVI FLUSSI INFORMATIVI Dott. Vincenzo Pomo

69 - Rappresentanti studenti -Rappresentanti genitori.
Programma di educazione alla sicurezza stradale nelle scuole superiore: - Rappresentanti studenti -Rappresentanti genitori. -Docenti referenti per la sicurezza stradale. -Altri soggetti interessati E’ prevista la distribuzione di: CD-ROM Cineforum nelle scuole. Somministrazione di questionari Distribuzione utenti di opuscoli Dott. Vincenzo Pomo

70 Piano di Prevenzione Attiva Incidenti domestici.
infortuni domestici. ricoveri per incidenti avvenuti in casa. Dinamica infortunistica CADUTA (58,8%) – TAGLIO (17,9%) – SCHIACCIAMENTO (9,6%) CUCINA (37,6%) CAMERA DA LETTO (15,3%) BAGNO (12,5%) Dott. Vincenzo Pomo

71 Piano di Prevenzione Attiva Incidenti domestici.
Azioni: Rilevazione presso il P.S. Interventi formativi e comunicazione. Dott. Vincenzo Pomo

72 …Grazie dell’attenzione.
Dott. Vincenzo Pomo

73 Dott. Vincenzo Pomo

74 Dott. Vincenzo Pomo

75 Dott. Vincenzo Pomo

76 Dott. Vincenzo Pomo

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79 Dott. Vincenzo Pomo

80 Dott. Vincenzo Pomo

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84 Dott. Vincenzo Pomo


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