La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

ruolo dello stato: le imposte

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "ruolo dello stato: le imposte"— Transcript della presentazione:

1 ruolo dello stato: le imposte
Economia politica Lezione 13

2 Classificazione delle imposte

3 Classificazione delle imposte (cont.)

4 Classificazione delle imposte (cont.)

5 Classificazione delle imposte (cont.)

6 Definizioni Reddito complessivo (RC) Reddito imponibile (RI)
somma dei redditi rilevanti ai fini dell’applicazione delle imposte (lordo) Reddito imponibile (RI) somma dei redditi rilevanti ai fini dell’applicazione delle imposte al netto delle agevolazioni Aliquota legale Quanto è dovuto dal contribuente per ogni unità di reddito imponibile Aliquota effettiva Quanto è dovuto dal contribuente per ogni unità di reddito complessivo Deduzione (D) riduzione del reddito complessivo che l norma prevede debba essere operata per ottenere la grandezza del reddito imponibile RI=RC-D Detrazione (d) un abbattimento dell’imposta

7 La progressività delle imposte
Imposta progressiva l’aliquota media aumenta con l’aumentare della base imponibile Imposta proporzionale l’aliquota media rimane costante all’aumentare della base imponibile Imposta regressiva l’aliquota media diminuisce all’aumentare della base imponibile

8 La progressività delle imposte
La progressività delle imposte può avere un’importanza rilevante nel valutare gli effetti distributivi del prelievo tributario Un’imposta progressiva distribuisce il carico in modo ineguale facendo sopportare un onere maggiore a chi ha una base imponibile maggiore L’imposta non deve mai raggiungere un livello tale da modificare l’ordinamento preesistente dei redditi – l’aliquota marginale non deve mai essere superiore all’unità

9 Metodi per attuare la progressività di un tributo
Progressività continua Progressività per classi Progressività per scaglioni Progressività per detrazione Progressività per deduzione

10 Progressività continua
L’aliquota media (t) viene espressa come funzione continua (e crescente) della base imponibile.

11 Progressività per classi
Vengono identificate alcune classi di imponibile, e a ciascuna classe viene associata una aliquota (crescente). Esempio: 0<Y<= t=0,1 (10%) Y> t=0,2 (20%) Yi = Ti = Ti/Yi =10% Yj = Tj = 300 Tj/Yj = 20%

12 Progressività per scaglioni
Il reddito è diviso in scaglioni a cui corrispondono aliquote via via crescenti, ad es.: 10% fino a 1000 euro, 20% da 1001 a 11000%, 30% da euro in sù… Qual è il debito di imposta su una base imponibile di euro? Sui primi 1000 euro paga il 10% 100 Sui successivi euro paga il 20% 2000 Sui restanti 1000 euro paga il 30% 300 _________________________________2400

13 Progressività per deduzione
Il debito d’imposta si ottiene applicando l’aliquota legale costante (t) al Reddito imponibile (RI) T = t RI = t (RC – D ) = t RC – t D

14 esercizio Francesca ha un reddito complessivo RCi = 1000 ed Enrico RCj = 2000, sapendo che l’aliquota legale è (t) = 0.1, e che il contribuente ha diritto ad una deduzione = 500, determinare per entrambi: l’ammontare dell’imposta; l’aliquota effettiva. Francesca RCi = 1000 € Ti = 0,1 ( ) = 50€ aliquota effettiva = Ti / RCi= 50/1000 =5% Enrico RCj = 2000 € Tj = 0,1 ( ) = 150 € aliquota effettiva = Tj / RCj= 150/2000 =7,5%

15 Progressività per detrazione
Il debito d’imposta o imposta netta Tn si ottiene applicando un’aliquota legale costante (t) al reddito imponibile (ottenendo l’imposta lorda Tl) e detraendo dal debito d’imposta così determinato un ammontare uguale per tutti i contribuenti (d). In assenza di deduzioni Tl= tRI = tRC Tn = t RC – d = Tl - d

16 esercizio Francesca ha un reddito complessivo RCi = 1000€ ed Enrico RCj = 3000€ , sapendo che l’aliquota legale è (t) = 0.1, e che il contribuente ha diritto ad una detrazione pari a 50€, determinare per entrambi: l’ammontare dell’imposta; l’aliquota effettiva. aliquota legale (t)= 0.1, detrazione = 50 € Francesca RCi = 1000 € Ti = 0.1(1000) - 50 = 50 e aliquota effettiva =Ti / RCi = 50/1000 = 5% Enrico RCj = 3000 € Tj = 0.1(3000) - 50 = 250 € aliquota effettiva Tj / RCj = 250/3000 =8,3%

17 Aliquota marginale effettiva
Nella realtà le deduzioni e le detrazioni (così come anche l’aliquota marginale legale) non sono costanti. In questo caso assume importanza la ALIQUOTA MARGINALE EFFETTIVA pari alla variazione dell’imposta netta al variare del reddito complessivo

18 Finalità delle deduzioni e detrazioni
Progressività dell’imposta : si realizza un’imposta che è fortemente progressiva per i redditi più bassi (l’aliquota media effettiva cresce rapidamente nella prima parte della distribuzione) ma che poi tende a divenire proporzionale al crescere del reddito. Per questo motivo viene generalmente indicata come flat tax rate Personalizzazione del reddito: sgravi in relazioni a carichi familiari o allo stato di salute Discriminazione qualitativa dei redditi: attribuzione di un onere differenziato alle diverse categorie di reddito (da capitale e da lavoro) Incentivo di impieghi specifici del reddito: acquisto della prima casa (interessi passivi), contributi per fondi pensione, premi per polizza assicurativa, finanziamenti a enti di beneficenza o simili

19 Tax expenditures Le diminuzioni di gettito imputabili a previsioni legislative che permettono non solo deduzioni dal reddito imponibile e detrazioni d’imposta, ma anche esclusioni, esenzioni, aliquote preferenziali o differimento dell’imposizione. Gli viene attribuita la natura di spese pubbliche effettuate tramite il sistema tributario Sono la causa principale dell’erosione della base imponibile

20 Misura del grado di progressività
Vi sono molti modi per definire un’imposta progressiva (o regressiva). La progressività può essere definita in termini di Indici locali Aliquota fiscale media (rapporto tra l’imposta totale e il reddito totale) Aliquota fiscale marginale (l’aliquota applicata sull’ultima unità di reddito) Indici globali Indice di Gini Indice di redistribuzione complessiva R=Gpre-Gpost Indice di Reynolds Smolensky RS=Gpre-Cpost Indice di Kakwani K=Ctax-Gpre

21 Indici locali: Liability progression
un sistema fiscale è più progressivo di un altro se l’elasticità del gettito fiscale rispetto al reddito imponibile è più elevata.

22 Indici locali: Residual progression
Misura la variazione percentuale del reddito netto rispetto al reddito imponibile

23 Indici locali: Average rate progression
il sistema tributario è tanto più progressivo quanto maggiore è l’incremento delle aliquote medie al crescere del reddito.

24 Criteri di ripartizione del carico fiscale
Smith Come deve essere distribuito l’onere delle imposte tra i contribuenti? Se possibile individuare il beneficiario oneri a carico diretto dell'utente Se non è possibile l'attribuzione dei benefici finanziamento generale attraverso imposte Principio del beneficio Principio della capacità contributiva

25 Principio del beneficio
Riconducibile alle teorie dello scambio volontario Esiste un rapporto di scambio (o controprestazione) fra ciò che il cittadino paga allo Stato e ciò che riceve in termini di beni e servizi È esclusa ogni finalità di tipo redistributivo Equità nello scambio - l’imposta deve essere fissata sulla base del prezzo di mercato Giustizia riferita alla supremazia dei diritti individuali rispetto alla sovranità statale (gli individui hanno diritto di disporre liberamente dei propri guadagni) Difficoltà applicative: Free riding, beni meritori, esternalità positive Utilizzo di indicatori Progressività dell’imposta legata alla elasticità della domanda del servizio pubblico rispetto al reddito e rispetto al prezzo

26 La capacità contributiva
Smith «Tutti i sudditi di ogni Stato devono contribuire al mantenimento del governo in proporzione, la più esatta possibile, alla loro rispettiva capacità, cioè in proporzione al reddito di cui godono per effetto della protezione dello Stato. La spesa del governo rappresenta per i cittadini ciò che sono le spese di amministrazione per i comproprietari di una grande fortuna. Essi sono infatti obbligati a contribuire in ragione del rispettivo interesse a questa fortuna. E conformandosi a questa massima, o violandola, che si introduce ciò che io chiamo l'eguaglianza o la disuguaglianza nell'imposizione» [Smith 1776, trad. it. 1973, 814J.

27 Scopo delle imposte non è solo quello di finanziare la produzione pubblica di beni e servizi ma anche quella di finanziare l’attività redistributiva dello Stato Tre assunti Equità orizzontale Individui con uguale capacità contributiva devono pagare la stessa imposta – principio di non discriminazione (sesso, età, religione, etc.) Equità verticale Individui con maggiore capacità contributiva devono pagare più imposte (non richiede necessariamente un imposta progressiva) Equità fiscale Non ribaltamento delle posizioni ante prelievo (aliquota marginale non superiore all’unità) – assenza di re-ranking La ripartizione dell’onere di imposta deve essere tale da rendere il sacrificio di utilità (rinuncia a parte del proprio reddito), uguale per tutti

28 Ipotesi: 1) La misura della capacità contributiva è l’utilità del reddito, misurata cardinalmente 2) Il reddito prima dell’imposta è dato 3) Gli individui hanno le stesse preferenze (uguale funzione di utilità, cardinale rispetto al reddito) 4) L’utilità marginale del reddito decresce al crescere del reddito

29 Stuart Mill accoglieva l'ipotesi di un'imposta ispirata al principio della capacità contributiva, la cui realizzazione, in questo contesto, passa attraverso le imposte dirette personali un'imposta proporzionale (o solo moderatamente progressiva, dato il riconoscimento dell'esenzione del minimo di sussistenza) è conforme a canoni equitativi incontrovertibili, in quanto realizza l'uguaglianza dei sacrifici

30 I diversi “uguali sacrifici”
Stuart Mill l'espressione uguaglianza dei sacrifici è passibile di interpretazioni divergenti e, soprattutto, le possibili interpretazioni e le diverse ipotesi sull'andamento della curva dell'utilità del reddito portano a scelte di politica tributaria profondamente diverse. Il principio dell'uguale sacrificio può essere infatti inteso come: Uguale sacrificio assoluto Uguale sacrificio proporzionale. Uguale sacrificio marginale.

31 Uguale Sacrificio Assoluto
Deve essere uguagliata, in valore assoluto, la perdita di utilità sopportata dai due contribuenti a seguito dell’introduzione dell’imposta La struttura delle aliquote dipenderà dall’elasticità dell’utilità marginale al variare del reddito: e>1 Imposta progressiva e=1 Imposta proporzionale e<1 Imposta regressiva

32 Uguale Sacrificio Proporzionale
si entra nell'area della progressività non appena si abbandona l'ipotesi di costanza dell'utilità marginale del reddito. ha il pregio di lasciare invariata, in termini di utilità, la posizione relativa dei diversi contribuenti. Stuart Mill

33 Uguale Sacrificio Marginale (sacrificio minimo collettivo)
Stuart Mill si vuole minimizzare il sacrificio totale connesso all'applicazione dell'imposta a contribuenti con utilità marginale del reddito decrescente; Posta un'unica curva dell'utilità marginale del reddito valida per tutti i componenti della collettività, l'uguale sacrificio marginale comporterebbe la progressiva ugualizzazione dei redditi, fino a raggiungere il livello di gettito necessario per finanziare la spesa pubblica esogenamente data; forma estrema di ugualitarismo che si scontrerebbe immediatamente, con problemi di disincentivo all'intraprendenza individuale.

34 Limiti del principio del sacrificio
Il reddito pre-imposta può cambiare Gli individui non hanno uguali preferenze L’utilità non è misurabile (non è possibile stabilire confronti interpersonali di utilità) Non ci sono argomentazioni a favore dell’uno o dell’altro(non è possibile stabilire confronti tra i sacrifici)

35 Effetti economici delle imposte: la teoria dell’incidenza
Possono essere distinti alcuni importanti concetti per la teoria dell’imposta: Ripartizione formale o giuridica del carico tributario sui contribuenti l’individuazione dei soggetti passivi – incidenza legale Percussione: concretizzazione della fase di ripartizione incidenza economica Effetti dei tributi (che determinano la ripartizione effettiva) si sostanziano in una serie di comportamenti che si può articolare in: Rimozione Traslazione (in avanti e all’indietro) Elusione Erosione Evasione

36 Rimozione Individua una variazione nei comportamenti degli individui a seguito dell’introduzione dell’imposta al fine di recuperare una posizione di ottimo Lavorare di meno Risparmiare di più ……

37 Traslazione Comportamenti che trasferiscono di fatto l’onere d’imposta ad un altro soggetto (modifica dei prezzi). Se il soggetto si trova a valle del processo produttivo sarà una traslazione in avanti Se il soggetto si trova a monte del processo produttivo sarà una traslazione all’indietro

38 Elusione (tax planning)
Tentativo da parte del contribuente di usare vie lecite per evitare di essere sottoposto al carico fiscale Utilizza strumenti giuridici che il legislatore aveva pensato per altre finalità (in effetti utilizza le inefficienze della macchina amministrativa)

39 Erosione Fenomeno che porta alla riduzione del gettito fiscale a causa di un disegno consapevole del sistema fiscale realizzato dal legislatore

40 Evasione Comportamenti illeciti di occultamento parziale o totale della base imponibile. Si differenzia rispetto all’elusione rispetto al tema dell’illegalità

41 L’incidenza delle imposte nei Modelli di equilibrio parziale
Poiché le imposte producono variazioni nei prezzi relativi è necessario capire le modalità di determinazione dei prezzi Considereremo modelli di equilibrio parziale: considerano unicamente il mercato nel quale viene imposto il tributo, ignorando gli effetti su altri mercati. È estremamente appropriato quando il mercato dei beni soggetto a imposta è relativamente ridotto rispetto all’economia nel suo insieme. Il modello di riferimento è quello di domanda e offerta in concorrenza perfetta

42 Modelli di equilibrio parziale: le imposte specifiche sul consumo in concorrenza
Le imposte specifiche sono pari a un ammontare fisso su ogni unità di bene venduto Ipotizziamo la concorrenza perfetta. Il punto di equilibrio iniziale è (Q0, P0) Ipotizziamo che in questo mercato venga introdotta un’imposta specifica di u euro al litro ai consumatori. Elemento fondamentale: in presenza di un’imposta, il prezzo pagato dai consumatori differisce dal prezzo ricevuto dai produttori. In precedenza si usava l’analisi della domanda e dell’offerta per determinare un unico prezzo di mercato; adesso ci sono due prezzi diversi, uno per i produttori e uno per i consumatori.

43 Modifica della curva di domanda
Qual è l’impatto dell’imposta sulla curva di domanda? Considerate il punto a. Pa è il massimo prezzo che i consumatori sono disposti a pagare per Qa. La disponibilità a pagare dei consumatori NON cambia a seguito dell’introduzione dell’imposta. Cambia però la curva di domanda come viene percepita dai produttori. I produttori percepiscono di poter ricevere soltanto (Pa–u) se offrono la quantità Qa. Cioè i produttori percepiscono che la curva di domanda si sposta verso il basso, al punto b

44 Modifica della curva di domanda (cont.)
Ripetendo questo procedimento per ogni punto lungo la curva di domanda, si ottiene una nuova curva di domanda D’c Questa nuova curva di domanda, è quella che interessa ai produttori perché mostra quanto possono ricevere per ogni unità venduta. L’equilibrio adesso consiste di una nuova quantità e di una coppia di prezzi (uno pagato dai consumatori, l’altro ricevuto dai produttori). Il prezzo dei produttori (Pn) si determina all’intersezione della nuova curva di domanda e della vecchia curva di offerta. (prezzo al netto dell’imposta) Il prezzo pagato dai consumatori è Pg = Pn + u. (prezzo al lordo dell’imposta) La quantità Q1 si ottiene come Dc(Pg) o Oc(Pn).

45 Il gettito fiscale Il gettito fiscale è pari a uQ1, cioè all’area kfhn
Il prezzo ottenuto dai produttori corrisponde al prezzo ottenuto per litro venduto e diminuisce da P0 a Pn Il prezzo pagato dai consumatori aumenta da P0 a Pg, un aumento che (in questo caso) è inferiore al valore nominale dell’imposta, u. Il gettito fiscale è pari a uQ1, cioè all’area kfhn L’incidenza economica dell’imposta è divisa tra i consumatori e i produttori

46 Esercizio il mercato dello champagne è caratterizzato dalle seguenti curve di offerta e di domanda: A seguito dell’introduzione di un’imposta specifica sui consumatori, in misura di 8 euro all’unità, calcolare: prezzi e quantità di equilibrio incidenza legale incidenza economica

47 Risolvendo il sistema otteniamo PS=PD = 20 e Q = 60.
L’introduzione dell’imposta specifica crea un divario tra il prezzo pagato dai consumatori e quello ricevuto dai produttori. Prima dell’imposta, possiamo riscrivere il sistema di equazioni come: Risolvendo il sistema otteniamo PS=PD = 20 e Q = 60. Dopo l’introduzione dell’imposta i produttori ricevono, per ogni confezione, 8 euro in meno del prezzo pagato dai consumatori. Quindi: Risolvendo il sistema dopo l’introduzione dell’imposta, otteniamo:

48 In questo caso l’incidenza legale cade al 100% sui consumatori, ma l’incidenza economica è ripartita in uguale misura tra produttori e consumatori:

49 Imposte sui produttori e sui consumatori a confronto
Se l’imposta fosse introdotta dal lato dell’offerta, la curva di offerta come percepita dai consumatori traslerebbe verso l’alto di un ammontare pari all’imposta. I consumatori percepiscono che è diventato più costoso per le imprese fornire una data quantità del bene.

50 Imposte sui produttori e sui consumatori a confronto
Il prezzo ottenuto dai produttori corrisponde al prezzo ottenuto per litro venduto e diminuisce da P0 a P’n Il prezzo pagato dai consumatori aumenta da P0 a P’g, un aumento che (in questo caso) è inferiore al valore nominale dell’imposta, u. L’incidenza di un’imposta specifica è indipendente dal fatto che gravi formalmente sui consumatori o sui produttori.

51 Surplus e imposte Diminuzione della quantità domandata;
Effetti sul benessere: Surplus dei produttori (da p∗EF a pSDF): −p∗EDpS; Surplus dei consumatori (da AEp∗ ad ABpD ): −pD BEp∗; Entrate del settore pubblico: pD BDpS ; Perdita secca: BED.

52 Esercizio il mercato dello champagne è caratterizzato dalle seguenti curve di offerta e di domanda: A seguito dell’introduzione di un’imposta specifica sui produttori, in misura di 8 euro all’unità, calcolare: prezzi e quantità di equilibrio incidenza legale incidenza economica

53 Risolvendo il sistema otteniamo PS=PD = 20 e Q = 60.
Prima dell’imposta, possiamo riscrivere il sistema di equazioni come: Risolvendo il sistema otteniamo PS=PD = 20 e Q = 60. L’introduzione dell’imposta specifica crea un divario tra il prezzo pagato dai consumatori e quello ricevuto dai produttori. l’imposta sui produttori da luogo alla seguente relazione: Risolvendo il sistema dopo l’introduzione dell’imposta, otteniamo:

54 Imposte sui produttori e sui consumatori a confronto (cont.)
Chiaramente, queste equazioni sono identiche fra loro. In equilibrio si troveranno la stessa quantità e gli stessi prezzi. Implicazione: L’incidenza legale di un’imposta non ci dice nulla circa l’incidenza economica dell’imposta stessa. Si definisce cuneo fiscale la differenza tra il prezzo pagato dai consumatori e quello ricevuto dai produttori.

55 Incidenza di un’imposta specifica ed elasticità
L’incidenza di un’imposta specifica dipende dalle elasticità della domanda e dell’offerta. A parità di altre condizioni, quanto più elastica è la curva di domanda, tanto minore è l’imposta che grava sui consumatori. L’elasticità fornisce una misura della capacità di un agente economico di “sfuggire” all’imposta. Quanto più elastica è la domanda, tanto più facile è per i consumatori passare ad altri prodotti quando il prezzo aumenta. I produttori devono quindi sopportare una maggiore quota dell’imposta. A parità di altre condizioni quanto più è elastica la curva di offerta tanto minore sarà l’imposta che grava sui produttori La perdita netta di benessere è tanto minore quanto minore è: l’elasticità della domanda al prezzo; l’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo. Un’imposta su un bene la cui curva di offerta è perfettamente rigida non genera alcuna perdita secca.

56 Curva di offerta anelastica
v. Figura 11.4, p. 183 il prezzo pagato dai consumatori non cambia dopo l’introduzione dell’imposta. I produttori sopportano l’intero onere

57 Curva di offerta perfettamente elastica
il prezzo che i consumatori pagano aumenta in misura esattamente uguale all’aumentare dell’imposta. Il prezzo ricevuto dai produttori non cambia

58 Modelli di equilibrio parziale: le imposte ad valorem sui beni di consumo
Un’imposta ad valorem è un’imposta con un’aliquota proporzionale al prezzo. L’analisi grafica è molto simile a quella delle imposte specifiche. Anziché traslare verso il basso la curva di domanda di uno stesso importo assoluto per ciascuna quantità, la si fa traslare della stessa percentuale.

59 Modelli di equilibrio parziale: le imposte ad valorem
Il Grafico mostra un’imposta ad valorem applicata ai consumatori. Come nel caso dell’imposta specifica, la curva di domanda come percepita dai produttori cambia; si usa la stessa analisi per trovare i prezzi e la quantità di equilibrio.

60 Esercizio il mercato dello champagne è caratterizzato dalle seguenti curve di offerta e di domanda: A seguito dell’introduzione di un’imposta ad valorem sui produttori, in misura del 10%, calcolare: prezzi e quantità di equilibrio incidenza legale incidenza economica

61 Con un’imposta ad valorem (τD), il sistema diventa:
Con un’imposta ad valorem del 10%, la relazione tra i prezzi è:

62 Imposte sui fattori di produzione: il capitale
La strategia per l’analisi di un’imposta sul capitale è la stessa di quella per l’analisi di un’imposta sul lavoro Economia chiusa curva di domanda con pendenza negativa (all’aumentare del prezzo le imprese domandano meno capitale) curva di offerta con pendenza positiva (all’aumentare del reddito del risparmio aumenta il risparmio) Economia aperta e capitale perfettamente mobile tra i Paesi: l’offerta di capitale è perfettamente elastica I fornitori del capitale non sopportano alcun onere Il capitale viene trasferito all’estero se viene gravato, anche parzialmente, dall’imposta Persino nell’economia globalizzata di oggi il capitale non è perfettamente mobile (esiste la possibilità di tassare il capitale) Finché il capitale è mobile le imposte sui capitali saranno trasferite ad altri e la loro progressività è solo apparente

63 Le imposte sui profitti
Le imprese possono essere tassate sul profitto economico, definito come la differenza tra i ricavi totali e il costo opportunità dei fattori utilizzati nella produzione. Le imprese che massimizzano il profitto non possono trasferire l’imposta sui consumatori. Spiegazione intuitiva: la combinazione di prezzo-quantità che massimizzava inizialmente il profitto continua a essere la combinazione ottimale. La quantità di equilibrio non cambia.

64 Tassazione ed efficienza
Possiamo dire che un individuo non è influenzato dall’introduzione di un’imposta, se dopo l’introduzione dell’imposta il contributo fiscale versato dall’individuo è nullo? No, perché l’imposta può aver provocato un cambiamento delle scelte di consumo Il paniere consumato è meno desiderabile L’eccesso di pressione tributaria è la perdita di benessere (dovuta ad alterazione delle decisioni degli agenti) eccedente la raccolta di entrate tributarie.

65 Definizione dell’eccesso di pressione tributaria
Due beni Orzo e frumento Reddito fisso = I Po e Pf sono i prezzi dei due beni Mercato di concorrenza perfetta. Costi marginali sociali costanti rispetto all’output

66 Definizione dell’eccesso di pressione tributaria
Il Grafico mostra il vincolo di bilancio (AD) e il paniere di consumo che massimizza l’utilità, E1. Un’imposta ad valorem sull’orzo con aliquota to fa aumentare il prezzo dell’orzo a (1 + to)Po e ruotare il vincolo di bilancio lungo l’asse orizzontale. Il nuovo vincolo di bilancio è AF.

67 Definizione dell’eccesso di pressione tributaria
Per ciascun livello di consumo di orzo, la distanza verticale tra AD e AF mostra l’onere tributario sostenuto in termini di frumento. Normalizziamo i prezzi ponendo Pf = €1, così che la distanza verticale possa essere misurata in termini sia di frumento sia di denaro.

68 Definizione dell’eccesso di pressione tributaria
Il Grafico mostra la nuova scelta ottima lungo il vincolo di bilancio AF. L’utilità è massimizzata in corrispondenza del paniere E2. La distanza verticale tra il vecchio e il nuovo vincolo di bilancio è GE2, cioè il “contributo fiscale”.

69 Definizione dell’eccesso di pressione tributaria
Qualsiasi tributo porta il contribuente su una curva di indifferenza più bassa; Esiste un altro tributo che generi entrate fiscale pari a GE2, ma comporti una minore perdita di utilità? Oppure maggiori entrate fiscali, a parità di perdita di utilità? Se la risposta è affermativa, l’imposta sull’orzo causa un eccesso di pressione tributaria.

70 Definizione dell’eccesso di pressione tributaria
La variazione equivalente è la porzione di reddito che bisognerebbe sottrarre al consumatore, prima dell’introduzione dell’imposta, per indurlo a spostarsi sulla curva di indifferenza più bassa. Una sottrazione di reddito provoca uno spostamento parallelo del vincolo di bilancio verso l’origine. Il vincolo di bilancio HI nella Figura è quello che risulta dalla sottrazione del reddito.

71 Definizione dell’eccesso di pressione tributaria
ME3 = GN > GE2, ma entrambi i provvedimenti danno al consumatore le medesima utilità. La differenza E2N misura l’eccesso di pressione tributaria dell’imposta sull’orzo. L’imposta peggiora le condizioni della persona in misura superiore al gettito fiscale che viene generato.

72 Definizione dell’eccesso di pressione tributaria
Un’imposta in somma fissa è un’imposta il cui ammontare è indipendente dal comportamento del contribuente. Il vincolo di bilancio HI soddisfa questa condizione. Il gettito generato è esattamente uguale alla variazione equivalente. Conclusione: l’imposta in somma fissa non causa un eccesso di pressione tributaria. Perché la tassazione in somma fissa viene utilizzata così di rado? Ritenuta iniqua perché gli individui hanno capacità contributive differenti Per ottenere un sistema fiscale non distorsivo ed equo bisognerebbe calcolare l’imposta su un’indefinita “capacità” individuale che misuri la possibilità di produrre reddito

73 imposizione di un prezzo massimo

74 Elasticità e imposizione di un prezzo massimo

75 Imposizione di un prezzo minimo

76 Elasticità e imposizione di un prezzo minimo

77 Controllo dei prezzi e perdita secca


Scaricare ppt "ruolo dello stato: le imposte"

Presentazioni simili


Annunci Google