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PubblicatoOttavio Calabrese Modificato 9 anni fa
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Fate clic per aggiungere testo Dott.ssa Antonella De Luca Psicologa – Psicoterapeuta – Phd in Psicologia e Clinica dello Sviluppo Docente di Psicopatologia dello Sviluppo Università degli Studi di Roma TRE Disturbo d'Ansia
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Fate clic per aggiungere testo L’ansia è un’emozione, una risorsa che nel corso dell’evoluzione il cervello ha sviluppato ed affinato nell’intento di proteggere l’individuo dalle minacce che il mondo esterno può sollecitare
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Fate clic per aggiungere testo E’ un sistema difensivo, la sua funzione principale è di allertare una serie di circuiti che si sono andati perfezionando nei secoli, e di consentirci di reagire in modo appropriato Il sistema è molto complesso e prevede una reazione che è contemporaneamente fisica e psicologica
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Recentemente le neuroscienze hanno permesso di “vedere dentro” il cervello e sono stati identificate, anche se ancora in modo impreciso, aree cerebrali, circuiti nervosi e biochimici che sovrintendono a questa delicata funzione
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E’ assolutamente certo che l’essere umano erediti geneticamente gli strumenti che permettono al cervello, durante la vita fetale, di sviluppare in modo perfetto i sistemi di difesa che costituiscono la base biologica dell’ansia
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Naturalmente questi sistemi di difesa non predispongono allo sviluppo dell’ansia patologica, ma esclusivamente alla salvaguardia dell’individuo dagli attacchi del mondo esterno che potrebbero mettere a repentaglio la nostra vita
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Nell’ansia patologica, specie per quanto riguarda il disturbo da attacchi di panico e il disturbo ossessivo compulsivo, non si esclude che si possa ereditare la cosiddetta “propensione al disturbo”, vale a dire imperfezioni nel corretto funzionamento di alcuni sistemi biologici (specie della serotonina)
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Significa che non si eredita il disturbo: il cervello è un sistema plastico fortemente adattabile, e si possono creare nel corso della vita situazioni educative, ambientali sociali o culturali che attivano, in chi è predisposto, i sintomi dei disturbi d’ansia
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Il cosiddetto “tratto ansioso” è una caratteristica della personalità di alcuni soggetti i quali tendono ad avere il sistema di difesa dell’ansia particolarmente marcato, tanto da vivere la maggior parte delle esperienze in modo preoccupato, agitato, inquieto, ansioso, appunto.
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Costoro, in circostanze di maggiore rilievo emotivo, corrono quindi il rischio di rispondere con comportamenti esagerati, dispendiosi e spesso inutili alle sollecitazioni che vengono dall’esterno. In questo caso si parlerà di “stato di ansia”
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L'ansia è una risposta sostanzialmente fisiologica ad una sollecitazione interna o esterna che il cervello riceve. La percezione che normalmente si ha dell'ansia è, nel linguaggio comune, di qualcosa di fastidioso, che procura disagio o addirittura sofferenza nell'individuo. Non potremmo vivere senza ansia: immaginiamoci ad attraversare la strada, a guidare, a prepararci per un esame.
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Bisogna effettuare una sostanziale divisione tra ansia fisiologica o normale e ansia patologica
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La differenza fondamentale tra la normalità e la malattia dell'ansia consiste nella percezione di disagio che proviamo quando siamo di fronte alla tensione, alla preoccupazione, al malessere che sentiamo in assenza di stimoli esterni o interni.
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Andiamo incontro ad un'integrazione, in cui dovremo accettare che anche i disturbi psicologici, come quelli fisici sono il risultato di una d'integrazione tra il nostro corpo e la nostra mente.
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Il Disturbi da ansia generalizzata (DAG/GAD) è caratterizzato da un costante, e peraltro ingiustificato, senso di preoccupazione verso qualsiasi evento che raggiunge una tale gravità da causare una sintomatologia che persiste per almeno sei mesi.
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Sintomi Fisici Sintomi Psicologici Tachicardia Disturbi del sonno Alterazione della pressione sanguigna Paura Crisi lipotimiche Irrequietezza Tics Facile affaticamento Pallore o rossoreDifficoltà di concentrazione Sudorazione Vuoti mentali TremoreSenso di tensione muscolare Acidità di stomaco Crampi all'addome Problemi respiratori Stipsi Diarrea Vertigini Cefalea
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Questo disturbo può compromettere la qualità di vita delle persone che ne sono affette poiché esse vivono in uno stato di tensione continua
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La naturale conseguenza è un progressivo isolamento, prima dagli amici, poi dal lavoro, riducendo al minimo le proprie attività. Alcuni sviluppano un episodio di depressione maggiore per cui si rivolgono allo specialista, altri, preoccupati per la loro salute, iniziano iter diagnostici e terapeutici dispendiosi e del tutto inutili.
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La diagnosi di ansia generalizzata viene dal fatto che non c'è nessuno dei sintomi comuni agli altri disturbi d'ansia. Non deve stupire il fatto che manchi una causa o un elemento scatenante, perché questo disturbo ha, come anche altri, la caratteristica di non poter riconoscere un motivo esterno che lo giustifichi. Ed è questa spesso la causa di maggiore preoccupazione per chi ne è affetto.
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Il disturbo ossessivo compulsivo (DOC/OCD) Le ossessioni sono idee fisse, irrazionali che si presentano ripetutamente nella mente di un individuo. Le compulsioni sono, invece, rituali, gesti ripetitivi che una persona non può fare a meno di non compiere.
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Lo scopo di questi comportamenti è quello di alleviare uno stato d'ansia o prevenire situazioni temute. Le compulsioni tuttavia producono un sollievo che è solo momentaneo non conferiscono né soddisfazione né realizzazione
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Oltre il 90% dei pazienti affetti da DOC manifesta sia ossessioni che compulsioni, nonostante qualcuno sia più tormentato dall'uno che dall'altro. Colpisce dal 2 a 3% della popolazione mondiale ed esordisce generalmente durante l'adolescenza.
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Per questo disturbo, più che per altri, è possibile mettere in evidenza l'origine biologica e la predisposizione genetica: c'è, infatti, una alterazione dei gangli della base per cui questi pazienti tendono a diffidare del proprio sapere e della propria conoscenza. Questo dubbio –i francesi li definiscono malattia del dubbio- li spinge a controllare e/o ripetere le stesse azioni continuamente.
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Per alcuni il disturbo diventa talmente presente da interferire con il normale svolgimento della vita di tutti i giorni. Purtroppo questi soggetti contattano lo specialista quando i sintomi sono ormai strutturati e, di solito, causa di un altro problema, come ansia, depressione, dap…, ritenuto più grave ed importante.
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Le fobie specifiche Un tempo venivano denominate fobie semplici, costituiscono il disturbo d'ansia più comune. Sono paure fuori dall'ordinario, irrazionali, intense e persistenti nei confronti di oggetti o situazioni particolari.
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Nel corso della propria vita il 12.5% dei pazienti sviluppa una paura talmente grande da ricorrere ad estremi rimedi per evitare la situazione ansiogena. E' presente di solito un'ansia anticipatoria che accompagna il soggetto anche solo all'idea di dover affrontare la causa dei propri terrori.
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Anche per le fobie esiste una predisposizione genetica: parenti di primo grado di fobici hanno un'elevata probabilità di sviluppare lo stesso tipo di problema.
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I sintomi, di fronte all'oggetto che scatena la paura, sono gli stessi d altri disturbi ansiosi: sudorazione, tachicardia, difficoltà del respiro.
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Qualora la causa di una fobia specifica possa essere facilmente evitata, questa può non interferire in modo determinante con la vita di chi è affetto da questo disturbo. Se non è possibile evitare la situazione o l'incontro con l'oggetto ansiogeno, inizialmente sono presenti solo ansia e stress ma successivamente questi individui si troveranno a limitare la propria vita sociale e lavorativa solo per evitare la situazione temuta.
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Al fobico basta immaginare come pensiero o come fatto di entrare in contatto con ciò che teme per manifestare le reazioni tipiche che potrebbe avere di fronte all'oggetto della propria fobia.
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La fobia sociale Chiamata anche disturbo d'ansia sociale è una paura marcata e persistente che riguarda le situazioni sociali o prestazionali che possono essere di imbarazzo
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Le persone affette questo disturbo - circa il 13% della popolazione mondiale - cercano di evitare le situazioni in ci debbono fare qualcosa davanti agli altri, ad es. mangiare, parlare, fare la propria firma.
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Nei casi di ansia da prestazione, un tipo di fobia sociale, i soggetti temono, oltre il normale, la prova per cui devono essere giudicati, ad es. cantare, fare un esame, gareggiare, ecc.
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