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PubblicatoVanessa Giordani Modificato 9 anni fa
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Il rispetto del calendario delle vaccinazioni per l'età evolutiva
Igiene Scolastica AA Prof.ssa Valeriani Federica
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PROFILASSI: Le misure di profilassi hanno lo scopo di conferire ai soggetti suscettibili di infezione uno stato di immunità (di resistenza). La profilassi immunitaria o specifica ha carattere specifico per ciascuna malattia e si applica nelle persone sane, che per speciali condizioni epidemiologiche, si ritengano esposte al pericolo di determinate infezioni. Può venire realizzata attraverso due modalità: la profilassi immunitaria passiva (o immunoprofilassi passiva, detta anche sieroprofilassi: effettuata mediante la somministrazione di sieri ottenuti da animali iperimmunizzati (bovini ed equini) o di immunoglobuline umane. L’organismo non produce gli anticorpi ma li riceve dall’esterno. Vantaggio: conferire una protezione immediata. Svantaggio: non crea memoria. La profilassi immunitaria attiva (o immunoprofilassi attiva) ottenuta tramite la pratica dei vaccini (vaccinoprofilassi). L’organismo è stimolato a produrre specifici anticorpi. Vantaggio: crea una immunizzazione che dura nel tempo. Svantaggio: va considerato il tempo di latenza.
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Definizione di Vaccino
Il vaccino è un preparato biologico che contiene il microrganismo o delle sua parti opportunamente modificate (antigeni) in modo tale da indurre una risposta immunitaria nell’ospite senza provocare la malattia.
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Edward Jenner ( ) Nel 1796 inietto in un bambino di 8 anni materiale purulento prelevato dalle ferite di una donna malata di Vaiuolo Vaccino. Questa pratica fu chiamata “vaccinazione”. Pochi anni dopo Napoleone impose la vaccinazione per il vaiolo a tutte le sue truppe e successivamente alla popolazione francese.
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Louis Pasteur ( ) L’agente eziologico (un virus) della rabbia è presente nel cervello degli animali ammalati Estratti essiccati di cervello infetto non sono più virulenti ma possono essere usati per immunizzare altri soggetti Dopo una sperimentazione su cani, nel 1885 il vaccino è usato su uomo
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Albert B. Sabin ( ) Polacco, naturalizzato statunitense, sviluppa il vaccino per la poliomelite. Subito dopo la seconda guerra mondiale sviluppò un metodo per attenuare il virus in modo tale da ottenere un vaccino somministrabile per via orale (somministrazione di virus vivi attenuati).
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Tipologie di vaccino Agenti eziologici attenuati (es. virus vivi ma incapaci di dare la malattia) Agenti eziologici inattivati-uccisi (es. per il virus dell’influenza) Molecole ricombinanti (un componente del virus è sintetizzato in laboratorio e usato come vaccino) Proteine di origine batterica (tossine inattivate chimicamente)
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Vie di somministrazione
Via mucosale ad esempio per via orale: utile per i patogeni delle mucose, induce anticorpi nel sito di infezione che hanno la funzione di impedire la colonizzazione e l'eventuale invasione dei tessuti dell'ospite da parte del patogeno. Via parenterale Scelta della via di somministrazione: efficacia e sicurezza, tenendo conto di tutti i componenti del prodotto; in genere i vaccini contenenti adiuvanti devono essere iniettati profondamente nel muscolo, mentre i vaccini a virus vivi attenuati si somministrano sottocute; la via intradermica è peculiare del vaccino BCG (Bacillo Calmette-Guerin: Mycobacterium bovis ; vaccino anti-tubercolosi).
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Vaccino anti-morbillo
Vaccini costituiti da Agenti eziologici attenuati Vaccino anti-morbillo Costituito da virus vivi attenuati coltivati su cellule embrionali di pollo. In queste preparazioni possono essere presenti minime quantità di antigeni proteici dell’uovo. In Italia è somministrato come vaccino trivalente (MORBILLO/PAROTITE/ROSOLIA) Bruno G et al. Pediatr Allergy Immunol 197
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Vaccino anti-epatite A
Vaccini costituiti da Agenti eziologici inattivati Vaccino anti-epatite A E’ indicato per l'immunizzazione attiva contro l'infezione da virus dell'epatite A (HAV) nei soggetti esposti al rischio di infezione da HAV Sospensione sterile che contiene il virus dell’epatite A (ceppo HM 175) inattivato con formaldeide ed adsorbito su idrossido d’alluminio. Il virus è coltivato su cellule umane MRC5. NOTA: Sono vaccini sicuri perché i microrganismi trattati in questo modo non possono ritornare alla forma patogena. Sono stabili (non termolabili). Alcuni vaccini inattivati inducono una protezione immunitaria relativamente debole, che richiede la somministrazione di diversi richiami. Bruno G et al. Pediatr Allergy Immunol 1997
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Vaccino costituito da Molecole ricombinanti Vaccino anti-papillomavirus Vaccino quadrivalente ricombinante anti-Papillomavirus umano (tipo 6, 11, 16, 18) vaccino (somministrato mediante iniezione) Tetravalente (sierotipi 6, 11, 16 e 18 di HPV) Combatte cancro cervicale, lesioni cervicali anomale e precancerose,lesioni vaginali anomale e precancerose, lesioni vulvari anomale e precancerose, verruche genitali Gli ingredienti principali sono proteine purificate inattive provenienti da tipi 6, 11, 16 e 18 di HPV.
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Vaccino anti-papillomavirus Vaccino quadrivalente ricombinante anti-Papillomavirus umano (tipo 6, 11, 16, 18) È un vaccino non infettante costituito da particelle simili al virus e dalla proteina maggiore del capside L1 dell’HPV, sottotipi 6, 11, 16 e 18 altamente purificate. Le particelle simili al virus non contengono DNA virale e non possono quindi infettare le cellule, riprodursi o causare malattia. L’indicazione è basata sulla dimostrazione di efficacia del vaccino in donne adulte di età compresa tra 16 e 26 anni e sulla dimostrazione della sua capacità di indurre lo sviluppo di anticorpi specifici contro i sottotipi HPV in bambine ed adolescenti di età compresa tra 9 e 15 anni. Il vaccino contro il HPV non ha mostrato di avere effetto terapeutico
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Proteine di origine batterica
Vaccini costituiti da Proteine di origine batterica Vaccino antiteno La prevenzione della malattia si basa sulla vaccinazione, prevista in Italia per tutti i nuovi nati. In Italia, infatti, la vaccinazione antitetanica è stata resa obbligatoria dal 1938 per i militari, dal 1963 (Legge del 5 marzo 1963, n. 292) per i bambini nel secondo anno di vita e per alcune categorie professionali considerate più esposte a rischio di infezione (lavoratori agricoli, allevatori di bestiame, ecc). Dal 1968 la somministrazione è stata anticipata al primo anno di vita. Il vaccino antitetanico consiste in una anatossina che stimola l'organismo a produrre anticorpi in grado di neutralizzare la tossina tetanica. Anatossina: tossina batterica privata del potere tossico ma che rimane immunogenica.
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Vaccino antitetano In Italia è somministrato un vaccino trivalente: anti difterite-tetano-pertosse anatossina difterica anatossina tetanica Vaccino acellulare costituito da componenti purificate di Bordetella pertussis
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Adiuvanti "immune stimulating complexes"
Gli Adiuvanti (dal latino "adjuvare" = aiutare) sono delle sostanze che amplificano la risposta immunitaria e sono presenti nei vaccini. Inducono un aumento della produzione di anticorpi e della memoria della risposta immunitaria agiscono fondamentalmente favorendo la presentazione degli antigeni al sistema immunitario, producendo una leggera infiammazione che attiva l'attrazione delle cellule immunitarie. L' adiuvante finora usato per la maggior parte dei vaccini per uso umano e' l'Idrossido di Alluminio: produce un leggera infiammazione che favorisce la lenta eliminazione dell'antigene (stimolazione antigenica più duratura) Ancora in studio l’associazione con alcune citochine come la IL 2 o l'interferone.
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L’obbligo vaccinale per la popolazione generale, fu adottato per la prima volta nel 1806, nel principato di Piombino e Lucca, in seguito ai positivi risultati ottenuti dalla vaccinazione di massa degli eserciti contro il vaiolo, alla fine del secolo precedente (B.M. Assael, Il favoloso innesto. Storia sociale della vaccinazione. Laterza ed., 1995).
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BAMBINI In Italia sono offerte attivamente (“obbligatoriamente”) a tutti i nuovi nati le vaccinazioni contro difterite, tetano, poliomielite, epatite virale B. Sebbene il ricorso all’obbligo di legge possa apparire anacronistico ai giorni nostri, va ricordato che lo strumento legale ha garantito il diritto alla salute e alla prevenzione di ogni bambino sul territorio nazionale e ha fornito la copertura finanziaria delle spese di vaccinazione, permettendo un ottimo controllo delle malattie così prevenibili. Ben prima di altri Paesi europei l’Italia ha eliminato la poliomielite (ultimi casi indigeni nel 1982), di cui è stata ufficialmente certificata l’eradicazione a livello europeo nel giugno 2002. L’ultimo caso di difterite in età pediatrica in Italia (peraltro in una bambina non vaccinata) risale al 1991. Da diversi decenni non si registrano casi di tetano in età pediatrica o adolescenziale. L’incidenza dell’epatite virale B ha subito, dal 1991 ad oggi, una riduzione superiore all’80% nei gruppi di età destinatari dell’intervento vaccinale (0-14 e anni).
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Herd immunity
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CALENDARIO DELLE VACCINAZIONI PER L’ETÀ EVOLUTIVA NEL LAZIO (DGR 133 del 29 febbraio 2008)
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PNV 2012-2014 si demanda alle Regioni
Obbligatorietà Adesione consapevole Monitoraggio continuo semestrale dei livelli di vaccinazione
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un’adeguata copertura vaccinale;
indicatori e obiettivi di cui una Regione dovrebbe dotarsi per iniziare il percorso per il superamento dell’obbligo vaccinale un sistema informativo efficace che abbia come base anagrafi vaccinali ben organizzate; un’adeguata copertura vaccinale; un adeguato sistema di sorveglianza delle malattie trasmissibili; un buon sistema di monitoraggio degli eventi avversi a vaccino, in grado di assicurare anche il follow up dei casi.
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Il Piano Nazionale di Prevenzione indica, tra gli obiettivi da assumere per la prevenzione delle malattie infettive suscettibili di vaccinazione: - raggiungere e mantenere le coperture vaccinali nei confronti delle malattie per le quali è prevista l’eliminazione o il significativo contenimento per altre; - verificare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali, come strumento fondamentale per la politica vaccinale. La Regione Veneto ha promulgato una Legge regionale (Legge 7/2007) che ha permesso l’attivazione del percorso per la sospensione dell’obbligo vaccinale a partire dai nati della coorte 2008. Con Circolare Regionale del 2006 il Piemonte ha previsto la sospensione delle sanzioni amministrative nei casi di rifiuto delle vaccinazioni obbligatorie e introdotto un protocollo per la gestione dei soggetti inadempienti. Similmente la Regione Toscana (delibera 369/06 “Linee di indirizzo per la gestione dei casi di inadempienza all’obbligo vaccinale”)
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Vaccini e ammissione a scuola
Nella Gazzetta Ufficiale n. 243 del è stato pubblicato il D.P.R. 26 gennaio 1999, n. 355, avente per oggetto il "Regolamento recante modificazioni al d.P.R. 1518/67, in materia di certificazioni relative alle vaccinazioni obbligatorie". Con il suddetto d.P.R. 355, composto di un unico articolo, viene integralmente sostituito l'art. 47 del vecchio Regolamento. L'originaria formulazione prevedeva, da parte dei capi d'istituto, la non ammissione - alla frequenza o agli esami - di quegli alunni sprovvisti della certificazione di vaccinazione obbligatoria. Il nuovo testo, invece, stabilisce che i dirigenti scolastici sono "tenuti ad accertare se siano state praticate agli alunni le vaccinazioni obbligatorie e, nel caso di mancata presentazione della certificazione o della dichiarazione sostitutiva, a comunicare il fatto, entro 5 giorni, per gli opportuni e tempestivi interventi, all'Azienda USL di appartenenza e al Ministero della Sanità". La mancata certificazione, tuttavia, non comporta il rifiuto di ammissione dell'alunno alla scuola dell'obbligo o agli esami.
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Il ruolo dell’insegnante nell’ adesione consapevole al piano vaccinale
IN PRIMIS: qual’è la situazione vaccini dell’insegnante? conoscenza del piano vaccini vigente nella Regione conoscenza del contesto familiare (grado d’istruzione dei genitori, presenza di altri bambini, presenza di fattori di rischio come ad es. viaggi, attività sportiva dei bambini etc., presenza di un pediatra di base con controlli periodici) presenza di migranti nel contesto sociale (città, quartiere) o nella scuola: che grado di vaccinazione hanno i migranti? attenzione alle indicazioni delle ASL (struttura semplice di Controllo Malattie Infettive e Vaccinazioni, all’interno della struttura complessa di Servizio Igiene e Sanità Pubblica): esistono epidemie? Identificazione dei rischi in classe: soggetti con malattie esantematiche o altre malattie infettive, pronta comunicazione al dirigente scolastico. Identificazione dei rischi per fasce di età: perché parlare del vaccino anti HPV ai genitori di bambine che stanno per entrare nell’adolescenza?
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Corte d'Appello di Bologna: nessun nesso causale tra vaccinazione e autismo
Vaccino Mpr e autismo La presenza di una possibile associazione causale tra vaccinazioni e autismo è stata estensivamente studiata e non è stata evidenziata alcuna correlazione. Anche l’ultima ricerca pubblicata nel marzo 2013 sul Journal of Pediatrics (Increasing Exposure to Antibody-Stimulating Proteins and Polysaccharides in Vaccines Is Not Associated with Risk of Autism) conferma tale conclusione in linea con le altre numerose evidenze scientifiche disponibili in materia.
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