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PubblicatoOrsola Greco Modificato 9 anni fa
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Etica della comunicazione pre e post test Sandro Spinsanti Istituto Giano, Roma
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La comunicazione che passa attraverso l’INFORMAZIONE
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Come coniugare il verbo INFORMARE (in medicina)
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I. Il tempo verbale PASSATO REMOTO (Periodo pre-moderno: la stagione dell’ETICA MEDICA)
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“Io (medico) NON ti informo” (Io so e non te lo dico!) Prendo le decisioni “in scienza e coscienza” Per il tuo bene In alleanza con i familiari
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L’etica medica (= la “buona medicina”) autorizza il medico a: - tacere - distorcere le informazioni - mentire
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Un riscontro indiretto: la scrittura dei medici
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Uno sguardo alle cartelle cliniche tradizionali - la scrittura : grafia per lo più illeggibile (antico retaggio di tempi in cui i dottori si ritenevano i depositari dei segreti della salute e della vita, da tener nascosti ai profani; un scrittura quasi illeggibile era una sorta di “status symbol”) - sigle inquietanti Copia a.u.d. (“ad usum delphini”: referti addomesticati; documenti clinici relativi a un paziente le cui condizioni sconsigliano la comunicazione diretta) Terapie U.A.F.V. (“ut aliquid fieri videatur”)
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Cambio di paradigma (e di regole deontologiche ed etiche!!!)
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II. Il tempo verbale PASSATO PROSSIMO ( periodo moderno: la stagione della BIOETICA) “ Io (medico) ti ho informato su diagnosi/ alternative terapeutiche/ rischi/ benefici; Adesso aspetto il tuo consenso per procedere” (“Tu puoi saperlo: vuoi che indaghiamo?)
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“Mentre alcuni terapeuti tradizionali potrebbero essere descritti come persone che adottano l’atteggiamento: ‘Io lo so, io te lo dico’, la posizione che io sostengo è del tipo: ‘Tu lo sai, dimmelo’ John Bowlby: Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell’attachment, 1988
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Le regole deontologiche L’evoluzione del Codice dei medici italiani 1995 Art. 31: il medico è tenuto a informare i congiunti del paziente che non sia in grado di comprendere le informazioni relative al suo stato di salute o che esprima il desiderio di rendere i suddetti partecipi delle sue condizioni Art. 30: Il medico non può intraprendere alcuna attività diagnostica o terapeutica senza il consenso del paziente validamente informato. 1998 Art. 31: Informazione a terzi - L’informazione a terzi è ammessa solo con il consenso esplicitamente espresso dal paziente, fatto salvo quanto previsto all’art. 9 allorché sia in grave pericolo la salute o la vita di altri. In caso di paziente ricoverato il medico deve raccogliere gli eventuali nominativi delle persone preliminarmente indicate dallo stesso a ricevere la comunicazione dei dati sensibili. 2006 Art.33 Informazione al cittadino - Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate (…) Art.34 Informazione a terzi - L’informazione a terzi presuppone il consenso esplicitamente espresso dal paziente.
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La regola fondamentale del paradigma della “modernità”: Condividere con il paziente le decisioni cliniche
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III. Il tempo verbale FUTURO ANTERIORE ( Periodo post-moderno) Futuro anteriore (secondo la grammatica): Indica eventi o fatti considerati come compiuti, ma che si trovano nell’ambito dell’avvenire
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Il futuro anteriore dell’informazione in medicina: “ Quando il malato sarà stato informato, disporrà di tutti gli elementi per decidere ”
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Una icona del nuovo tempo: Salvatore Iaconesi La cartella clinica in rete: “Chi mi può aiutare?”
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Il nuovo scenario: Il medico non è più la sola fonte di informazione; la rete e la comunità degli internauti come riferimento
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Quale aiuto dalla comunicazione 2.0? -Per la gestione delle malattie croniche -Per le decisioni di fine vita
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La app per far rispettare le decisioni di fine vita (“End of Life Care: Delivering a Digital Death”, BMJ 2013; 346, 24 aprile 2013) I pazienti di Londra possono aggiungere una app al loro telefonino, che dà accesso alla loro cartella “Coordinate my care”. Questo servizio assicura alle persone che ricevono cure di fine vita i trattamenti appropriati da tutti i professionisti sociali e sanitari che incontrano. Ciò include il rispetto dei desideri riguardo alla rianimazione e la preferenza di morire a casa o in ospedale.
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IV. Il tempo verbale PRESENTE “Io (medico) ti informo della diagnosi, della prognosi, delle prospettive terapeutiche. Mi confronto con te per indagare sulla tua dotazione genetica che ti potrebbe predisporre a malattie future”
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A quale scopo viene fornita l’informazione? Due scenari: A) Medicina su misura “sartoriale” B) Medicina difensiva
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Nel primo scenario l’obiettivo è la promozione dell’empowerment del malato La decisione condivisa Fino a ipotizzare scelte cliniche personalizzate (“su misura”)
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Un cambiamento di scenario:
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Nel secondo scenario: Si informa il paziente come misura precauzionale, in vista di rivendicazioni/ denunce/ richieste di risarcimenti (“Paziente informato, medico salvato”)
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IL FUTURO – FUTURO: Quale via sceglieremo? (l’eterno dilemma di Ercole al bivio…)
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