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TEORIE, METODI E PRATICHE DELL’ANTROPOLOGIA

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Presentazione sul tema: "TEORIE, METODI E PRATICHE DELL’ANTROPOLOGIA"— Transcript della presentazione:

1 TEORIE, METODI E PRATICHE DELL’ANTROPOLOGIA
I LIVELLO M-DEA-ANTROPOLOGIA CULTURALE A.A Prof.ssa Martina Giuffrè Università degli studi di Sassari TEORIE, METODI E PRATICHE DELL’ANTROPOLOGIA

2 STEREOTIPO: l’immagine o l’atteggiamento che si mantiene nei confronti di individui o di interi gruppi basandosi non già sull’osservazione e l’esperienza ma su idee preconcette. Spesso gli stereotipi sono analizzati come aspetti del simbolismo dei rapporti sociali e di gruppo in quanto riflettono e perpetuano le divisioni sociali. Stereotipi negativi degli attributi o delle caratteristiche di un determinato gruppo sono parte integrante della DISCRIMINAZIONE e dei PREGIUDIZI.

3 ANTROPOLOGIA: la scienza che studia i tipi e gli aspetti umani dal punto di vista morfologico, psicologico, fisiologico e culturale. L’antropologia può essere definita come lo studio della natura, della società, della cultura e del passato dell’uomo ed ha per obiettivo la descrizione nel senso più ampio possibile del termine di che cosa significhi essere uomo. Comprende diverse aree di specializzazione: antropologia biologica, antropologia culturale, antropologia linguistica, antropologia applicata. (Composto di “antropo” e “logia”).

4 Antropologia applicata
Studio integrato della natura,della società e della storia umana Antropologia biologica Paleoantropologia Biologia e variazione umana Primatologia Antropologia culturale Parentela e organizzazione sociale Vita materiale e tecnologia Sussistenza ed economia Visione del mondo Antropologia applicata Antropologia medica Antropologia dello sviluppo Antropologia urbana Archeologia Archeologia preistorica Archeologia storica Antropologia linguistica Linguistica descrittiva Linguistica comparativa Linguistica storica

5 ANTROPOLOGIA CULTURALE: branca dell’antropologia che mostra come la variazione nei comportamenti e nelle credenze dei diversi gruppi umani sia frutto di idee e comportamenti appresi dagli esseri umani in quanto membri della società, cioè culturalmente. Questa disciplina comprende l’ETNOGRAFIA e l’ETNOLOGIA.

6 Antropologia applicata
Studio dell’impatto di piani di cooperazione e di sviluppo rivolti a paesi del Terzo mondo Antropologia applicata Significato culturale delle malattie; sistemi, teorie e pratiche sanitarie Antropologia medica Significati culturali del sistema educativo, sua flessibilità alla diversità culturale Antropologia delleducazione Aspetti qualitativi, dimensioni simboliche e culturali di un’azienda, «culture dell’impresa» Antropologia dell’impresa

7 Antropologia: un modo di vedere il mondo?

8 RIFLESSIVITA’: il pensare criticamente al modo nel quale si pensa; il riflettere sulla propria esperienza. La ricerca sul campo in antropologia è esperienza altamente riflessiva tanto per gli antropologi che per gli informatori. L’adesione alla riflessività ha avuto conseguenze di vasta portata sul modo di fare ricerca.

9 Un esempio per decodificare i messaggi
Lo studio di Maurizio Corte sui mass media per l’Università di Verona Centro Studi Interculturali ANSA tra il usa nel 92% dei casi termini negativi per descrivere i migranti

10 Quando nasce l’antropologia? Quando iniziano e quali
sono i contatti tra Occidente e resto del mondo? Quali le conseguenze politiche, economiche, sociali e culturali?

11 L’epoca delle esplorazioni geografiche

12 I nuovi assetti creati dalla colonizzazione
Conflitti etnici (es hutu e tutsi) Decimazione per malattie Sconvolgimento sistemi sociali Schiavitù

13 La schiavitù

14 La schiavitù

15 I resoconti dell’altro: le retoriche e gli stereotipi e l’altro come strumento per “parlare” dell’Occidente Dal “selvaggio” come degenerazione dell’essere umano al Mito del “Buon Selvaggio”

16 Il buon selvaggio

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21 Esotismo: la mitizzazione dell’altro costituita dal desiderio di allontanarsi dal proprio ambiente. L’esotismo rappresenta una specie di “paradiso perduto, proiettato in un’ alterità radicale che appare come l’inversione delle insoddisfazioni e delle frustrazioni legate alla cultura d’appartenenza”.

22 La nascita dell’antropologia
La Società degli Osservatori dell’Uomo (1799) Il creazionismo e il degenerazionismo L’evoluzionismo

23 Il cattivo selvaggio

24 La nascita dell’antropologia
EVOLUZIONISMO CULTURALE UNILINEARE: teoria ottocentesca secondo la quale tutte le società devono passare (o sono passate) attraverso una serie di stadi per giungere alla civiltà. Utilizza un sistema di classificazione basato su tipologie ed ha un approccio nomotetico ed universalista. Si inserisce all’interno del pensiero positivista.

25 La nascita dell’antropologia
NOMOTETICO: tipo di studio volto alla ricerca di leggi generali e alla formulazione di teorie comprensive di intere classi di casi. POSITIVISMO: concezione secondo la quale esistono una realtà “esterna” conoscibile per mezzo dei sensi e un’unica serie appropriata di metodi scientifici per investigarla.

26 Esponenti evoluzionismo unilineare
1) In Inghilterra: Tylor, padre fondatore dell’antropologia 2) In America: Morgan

27 Tylor Scienza delle società primitive Centralità concetto cultura Idea cumulatività e crescita civiltà Stadi culturali sopravvivenze

28 Morgan Articolazione stadi evolutivi in periodi etnici Sistemi classificatori e sistemi descrittivi Evoluzione organizzazione sociale da parentela a Stato

29 Gli stadi etnici di Morgan
Stato selvaggio Inferiore (Infanzia della razza umana) Intermedio (alimentazione ittica e uso del fuoco) Superiore (invenzione dell’arco e delle frecce) Barbarie Inferiore (invenzione tecniche ceramica) Intermedia (domest. Animali, coltivazione, uso pietra e argilla cotta al sole) Superiore (lavorazione ferro) Civiltà (invenzione alfabeto fonico, uso scrittura)

30 Il PARTICOLARISMO STORICO di Franz Boas nasce da una forte critica all’evoluzionismo unilineare. Ricerca le cause storiche delle differenze/omogeneità culturali e studia le culture nella loro singolarità. Nasce il DIFFUSIONISMO: che si basa sull’idea del prestito culturale nel tempo di determinati tratti culturali in aree culturali specifiche. Utilizza un approccio idiografico e relativista.

31 AREA CULTURALE: area delimitata dal prestito, o diffusione, di un tratto o di una serie di tratti particolari.  TRATTI CULTURALI: certi caratteri a parti di una tradizione culturale, come una danza, un rituale, uno stile ceramico.

32 Evoluzionismo: approccio nomotetico (tipo di studio volto alla ricerca di leggi generali e alla formulazione di teorie comprensive di intere classi di casi.) Particolarismo storico o diffusionismo: approccio idiografico (di studio o ricerca relativi a casi particolari o singoli.)

33 ETNOCENTRISMO L’opinione secondo la quale il proprio modo di vita è corretto e naturale, anzi il solo vero modo di essere pienamente uomini. Questo avviene perché si ha la tendenza a giudicare o interpretare le culture altrui in base ai criteri della propria.

34 RELATIVISMO CULTURALE
La comprensione di un’altra cultura alle sue condizioni in modo abbastanza simpatetico da farla apparire come progetto di vita coerente e significativo.

35 La messa in discussione dell’evoluzionismo anche nell’antropologia britannica (crisi delle certezze, declino Gran Bretagna coloniale ed economico, etc) Dall’ «antropologia da tavolino» all’ «antropologia sul campo»

36 Rivers precursore Malinowski sia nella metodologia…
«Un caso tipico di lavoro intensivo è quello per cui il ricercatore sul campo vive per un anno o più in una comunità di quattro-cinquecento persone studiando tutti i dettagli della loro vita e della loro cultura; in cui egli giunge a conoscere personalmente tutti i membri della comunità; in cui egli non si mostra pago di informazioni generali, ma studia ogni aspetto della vita e delle usanze nei dettagli pratici e mediante l’uso della lingua locale… E’ solo attraverso un simile lavoro che diventa possibile scoprire il carattere incompleto quando non addirittura fuorviante di gran parte della vasta massa di survey che forma l’attuale base dell’antropologia» (1913)

37 … che nel nuovo approccio funzionalista:
«Nulla è più inutile per il ricercatore che il fatto di limitare il proprio studio alla sociologia, alla religione o alla tecnologia di un popolo. E’ inutile sperare di ottenere un quadro completo della religione di una popolazione senza studiare contemporaneamente il suo modo di vita, la sociologia, la lingua e la tecnologia» (1912)

38 Dal paradigma evoluzionista al paradigma funzionalista
FUNZIONALISMO: termine applicato a teorie o modelli delle scienze sociali che spiegano le istituzioni, i rapporti e il comportamento sociale e culturale in base alle funzioni che essi svolgono nei sistemi socio-culturali. La società viene vista come una TOTALITA’ INTEGRATA

39 La rivoluzione etnografica di Malinowski
La nascita del metodo etnografico e l’osservazione partecipante Cogliere il punto di vista dei nativi

40 La rivoluzione etnografica di Malinowski

41 La rivoluzione etnografica di Malinowski

42 La rivoluzione etnografica di Malinowski

43 La rivoluzione etnografica di Malinowski

44 La rivoluzione etnografica di Malinowski

45 La rivoluzione etnografica di Malinowski
OSSERVAZIONE PARTECIPANTE: questa tecnica risale a Malinowski (1922) ed è il metodo impiegato dagli antropologi per raccogliere informazioni, vivendo il più possibile a contatto con i portatori della cultura studiata e partecipando alla loro vita. Col tempo questa tecnica è stata riesaminata criticamente in modo particolare l’assunto della “neutralità dell’osservatore”.

46 EMICO-ETICO Termini coniati dal linguista Kenneth Pike 81954) e derivati dalle parole “fonemico” e “fonetico”. La distinzione è stata impiegata per contrapporre l’illustrazione e l’esposizione della realtà da parte dell’osservato a quella dell’”osservatore”. Quindi le analisi emiche sono quelle che pongono in rilievo i significati soggettivi condivisi da un gruppo sociale e il loro modello di esperienza culturalmente specifico; al contrario l’analisi etica concerne lo sviluppo e l’applicazione di modelli desunti dalle categorie teoriche e formali dell’analista

47 La rivoluzione etnografica di Malinowski
La pubblicazione dei diari segreti e i problemi epistemologici della ricerca sul campo

48 E’ possibile l’antropologia come scienza esatta
E’ possibile l’antropologia come scienza esatta? E’ possibile studiare gli esseri umani come un “laboratorio vivente”?

49 La ricerca sul campo Il progetto di ricerca
I finanziamenti e i rapporti con le istituzioni Ricerca sul campo Osservazione partecipante Interviste Diario di campo

50 PROGETTO DI RICERCA Introduzione La definizione dell’oggetto della ricerca La formulazione dell’ipotesi di ricerca La definizione del modello teorico di riferimento Gli obiettivi e le eventuali finalità La presentazione del luogo e dei soggetti da coinvolgere Analisi dello stato dell’arte

51 PROGETTO DI RICERCA Metodo La scelta del metodo di ricerca
Gli strumenti e le tecniche che ci si propone di utilizzare Tempi previsti I tempi previsti Le fasi della ricerca Bibliografia

52 Ricerca sul campo Lungo periodo di stretto contatto con la gente alla cui lingua o modo di vita ci si interessa, durante il quale gli antropologi raccolgono di solito la maggior parte dei dati.

53 Punto cruciale antropologia
Coinvolgimento personale antropologo come fulcro del metodo

54 INFORMATORI Persone di una particolare cultura che lavorano con gli antropologi, fornendo loro conoscenze sul proprio modo di vita. Sono chiamati anche intervistati, interlocutori, insegnanti o amici.

55 SIGNIFICATI INTERSOGGETTIVI
I sistemi simbolici pubblici e condivisi di una cultura.

56 RIFLESSIVITA’ Il pensare criticamente al modo nel quale si pensa; il riflettere sulla propria esperienza. La ricerca sul campo in antropologia è esperienza altamente riflessiva tanto per gli antropologi che per gli informatori. L’adesione alla riflessività ha avuto conseguenze di vasta portata sul modo di fare ricerca.

57 INTERPRETAZIONE Processo che porta alla comprensione. Nell’antropologia contemporanea l’interpretazione delle azioni e delle idee di altri esseri umani si basa sulla riflessività e non sull’oggettività. Per l’antropologo la comprensione antropologica dell’altro culturale è costruita intersoggettivamente, utilizzando strumenti tratti dal sistema culturale sia dell’antropologo che dell’informatore. Afferrando il significato culturale dell’altro, scopriamo in parte il significato della nostra identità.

58 La dialettica della ricerca sul campo
Olismo dialettico Nuova conoscenza della cultura che è più della somma delle sue parti

59 La costruzione del significato
Il significato è sempre negoziato e soggetto a continue traduzioni culturali sia da parte del ricercatore che da parte dell’interlocutore

60 Gli effetti della ricerca sul campo
Sugli “informatori” Sugli antropologi

61 SHOCK CULTURALE Reazione psicologica che si scatena quando ci si trova in una società e/o contesto sconosciuto e non si comprende quel che accade. In situazioni di contatto culturale questo shock può essere reciproco. Le sue componenti sono sia emotive che cognitive. Il termine di fatto abbraccia un’ampia gamma di possibili reazioni a questo tipo di tensione, incluso disorientamento, depressione, apatia, risposte irrazionali e così via.

62 I FATTI dell’antropologia
I fatti dell’antropologia sono creati e ricreati 1) sul campo 2) quando il ricercatore, tornato a casa, riesamina le note e ripercorre l’esperienza di ricerca, e 3) quando discute le sue esperienze con altri antropologi.

63 L’osservazione dell’Altro in tre orientamenti teorici (Salmond 1982)

64 Che cos’è la CULTURA?

65 CULTURA Insieme di idee e comportamenti appresi che gli esseri umani acquisiscono in quanto membri della società e che usano per adattarsi al mondo nel quale vivono e per trasformarlo

66 CULTURA Dal modello stratigrafico al modello interattivo
Uomo come produttore cultura ma anche come suo prodotto

67 Il processo di evoluzione degli ominidi
Australopiteci (alimentazione carnivora, organizzazione per caccia e difesa) H. habilis (strumenti in pietra, campi-base) H. erectus (fuoco, strumenti migliori, cottura cibo, cooperazione e linguaggio) H. sapiens (abiti, nuovi utensili, sepoltura dei morti) Homo sapiens sapiens (capacità di astrazione, simbolismo, attività artistiche)

68 La cultura è: Appresa (formale, informale, linguistico, corporale). Nozione habitus Condivisa (inculturazione, acculturazione) Adattiva (flessibile, cambia nel tempo) Simbolica (cultura come campo semiotico; significato/significante; teoria referenziale, teoria dell’uso)

69 INCULTURAZIONE processo grazie al quale gli esseri umani che vivono insieme devono venire a patti con i modi di pensare e di sentire ritenuti appropriati nelle rispettive culture.

70 ACCULTURAZIONE termine utilizzato fin dal XIX secolo per descrivere i processi di accomodamento e mutamento nel contatto culturale. A partire dagli anni Trenta gli studi sull’acculturazione cercavano di descrivere i processi di cambiamento, partendo da una base di modelli culturali anteriori al contatto. In pratica si concentrarono prevalentemente sull’influenza che le società industriali ebbero sulle popolazioni native non tenendo conto delle influenze reciproche e dei fenomeni di SINCRETISMO, RIVITALIZZAZIONE, ASSIMILAZIONE, etc.

71 Trasmissione Memoria Reiterazione Innovazione Selezione
La cultura rappresenta la continuità nell’evoluzione della specie umana Trasmissione Memoria Reiterazione Innovazione Selezione

72 Uomo per primo sviluppa la codificazione simbolica complessa
Uomo come organismo bioculturale

73 Che cos’è l’uomo ?

74 Le spiegazioni della condizione umana
Dualismo Idealismo Materialismo Determinismo ambientale Determinismo culturale Olismo

75 OLISMO Caratteristica della prospettiva antropologica che descrive il tentativo dell’antropologia di integrare tutte le conoscenze sugli essere umani e le loro attività a livello più alto e comprensivo. E’ una prospettiva per la quale mente e corpo, individui e società, e individui e ambiente si compenetrano e si definiscono a vicenda.

76 ETNOCENTRISMO L’opinione secondo la quale il proprio modo di vita è corretto e naturale, anzi il solo vero modo di essere pienamente uomini. Questo avviene perché si ha la tendenza a giudicare o interpretare le culture altrui in base ai criteri della propria.

77 RELATIVISMO CULTURALE
La comprensione di un’altra cultura alle sue condizioni in modo abbastanza simpatetico da farla apparire come progetto di vita coerente e significativo”.

78 Relativismo culturale diverso dal determinismo culturale perché:
Le culture non sono chiuse ermeticamente Le culture non sono monolitiche Esseri umani non sono delle pedine mosse dalla cultura ma presenza del libero arbitrio

79 Le culture come sistemi aperti
Le aree culturali e i tratti culturali di Franz Boas e la teoria diffusionista

80 Traduzione Culturale Nella ricerca antropologica sul campo, processo grazie al quale si impara a descrivere una cultura in forma comprensibile ai membri di un’altra. In tale traduzione l’informatore è impegnato attivamente tanto quanto l’antropologo.

81 Il potlatch Kula I duelli canori degli Inuit Il Muru in Nuova Zelanda
Alcuni esempi Il potlatch Kula I duelli canori degli Inuit Il Muru in Nuova Zelanda

82 Le zone del potlatch

83 Nativi americani al potlatch

84 Durante il potlatch

85 Nativi americani durante il potlatch

86 I più importanti donatori durante il potlatch

87 Il potlatch nell’800

88 Il potlatch oggi

89 Il Kula nelle Trobriand. Malinowski

90 Il Kula nelle Trobriand. Malinowski

91 Il Kula nelle Trobriand. Malinowski

92 Il ring del Kula

93 La canoa del Kula

94 Duelli canori

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96 Che cos’è il linguaggio?

97 LINGUAGGIO Sistema di simboli vocali arbitrari usato dagli esseri umani per codificare e comunicare l’esperienza di sé e del mondo. Il linguaggio è un fenomeno bio-culturale

98 Linguaggio e cultura L’interesse antropologico per il linguaggio (linguaggio, lingue, comunicazione, contesto) Parlare dell’esperienza (comunanza interlinguistica, varietà risorse espressive, strutture e funzioni)

99 Caratteri formali del linguaggio umano (Hockett, 1966)
Apertura o produttività Dislocazione o distanziamento Arbitrarietà Dualità configurazioni o duplicità strutture Semanticità Prevaricazione

100 LINGUAGGIO E CONTESTO Competenza linguistica (Chomsky)
competenza comunicativa (Hymes)

101 Dialetto parlato nella regione centrale di Giava dalle persone non nobili, di città e con una certa istruzione (Da Geertz, 1960)

102 Antropologia linguistica
Non strutture linguistiche universali ma il modo in cui le persone utilizzano le strutture linguistiche nello spazio e nel tempo Lingua come pratica culturale in determinati contesti

103 Che relazione c’è tra LINGUA, CULTURA e PENSIERO
Che relazione c’è tra LINGUA, CULTURA e PENSIERO? La lingua plasma la visione del mondo?

104 Ipotesi Sapir-Whorf e il relativismo linguistico
Struttura e vocabolario lingua determinati da esperienza e ne rappresentano una codificazione ma a loro volta orientano la percezione e il pensiero degli individui sulla base di quell’esperienza codificata

105 I componenti della lingua
Fonologia: i suoni Morfologia: la struttura della parola Sintassi: la struttura delle frasi Semantica: il significato Pragmatica: contesti d’uso Etnopragmatica

106 Le ineguaglianze linguistiche
Lingue pidgin e creole (negoziare il significato) La lingua degli afro-americani (etnocentrismo linguistico) Usi femminili e maschili della lingua

107 Che cos’è la PARENTELA?

108 PARENTELA Rapporti sociali che derivano dalle esperienze universali dell’accoppiamento, della nascita e dell’allevamento.

109 Matrimonio: istituzione che trasforma lo status dei partecipanti, implica l’accesso sessuale, dà alla prole una posizione in seno alla società e stabilisce rapporti tra parenti dei coniugi. Discendenza:principio basato sul riconoscimento culturale dei rapporti di filiazione che definiscono le categorie sociali di appartenenza. Adozione: rapporti di parentela basati sull’allevamento, spesso indipendenti dalla procreazione.

110 TIPI DI DISCENDENZA DISCENDENZA BILATERALE DISCENDENZA UNILINEARE
Patrilineare matrilineare

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115 7 CRITERI DI DISTINZIONE (dal più frequente al meno frequente)
Generazione Sesso Affinità Collateralità Biforcazione Età relativa Sesso parente che fa da tramite

116 Modello eschimese Modello hawaiano Modello irochese Modello crow
TERMINILOGIE DI PARENTELA. Sono sei i modelli terminologici principali a seconda della classificazione dei cugini Modello eschimese Modello hawaiano Modello irochese Modello crow Modello omaha Modello sudanese

117 Terminologia eschimese

118 Terminologia hawaiana e terminologia irochese

119 1)Status ascritti 2)Status acquisiti (adozione, compadrazgo, etc) Es. altipiani Ecuador, comunità di Zumbagua Es negoziazione parentela tra i Kung Es. la parentela e le tecnologie assistite Es. compadrazgo in America Latina Es. Ie nel Giappone

120 Matrimonio Istituzione che trasforma lo status dei partecipanti, implica l’accesso sessuale, dà alla prole una posizione in seno alla società e stabilisce rapporti tra parenti dei coniugi.

121 Il matrimonio come processo sociale
Crea relazioni affinità (in contrapposizione con quelle di consanguineità) Endogamia ed esogamia (tabù incesto)

122 Modelli residenziali Neolocale Patrilocale e virilocale
Matrilocale e uxorilocale Avuncolocale Ambilocale Duolocale o Natolocale (es Nayar del Kerala)

123 FORME MATRIMONIO Monogamia Poligamia Poliginia Poliandria:
a) poliandria fraterna b) poliandria associata c) matrimonio secondario

124 LA STRUTTURA DELLA FAMIGLIA
Famiglia nucleare: famiglia composta da due generazioni: genitori e figli non sposati Famiglia poliginica: composto da uomo con le sue comogli e dai loro figli Famiglia estesa: famiglia composta di tre generazioni che vivono insieme:genitori, figli sposati e nipoti Famiglia congiunta: famiglia composta di fratelli con le rispettive mogli o di sorelle con i rispettivi mariti e figli che vivono insieme

125 Le pratiche sessuali non sono solo l’espletamento di una funzione naturale ma possono essere impiegate per rappresentare le reali differenze di POTERE

126 1) Evoluzionismo 2) Struttural-funzionalismo 3) Diffusionismo

127 Franz Boas come padre dell’antropologia americana
prestito culturale Tratti culturali e aree culturali Approccio idiografico Particolarismo storico

128 Cultura, carattere e personalità
Relazione tra individuo e cultura da un punto di vista psicologico

129 Margaret Mead Coming of Age in Samoa (1928) Sesso e temperamento in tre società primitive (1935) Maschio e femmina (1949)

130 Fulcro studio: tratti maschili e femminili degli individui determinati più dalla cultura che dalla natura

131 Sesso: caratteristiche visibili che distinguono i due tipi di esseri umani, maschi e femmine, necessari per la riproduzione biologica Genere: costruzione culturale di credenze e comportamenti ritenuti appropriati a ciascun sesso.

132 Che cos’è un rito ?

133 Rito Pratica sociale ripetitiva composta da una sequenza di attività simboliche in forma di danza, canto, parola, gesto, conforme ad uno schema culturalmente definito e in stretto rapporto con uno specifico insieme di idee spesso codificate nel mito

134 I riti di passaggio (Van Gennep 1909) composti di tre fasi:
Separazione Transizione Riaggregazione

135 Victor Turner e l’accento sul periodo di transizione (fase liminale) e sulla communitas. Per Turner le fasi diventano quattro: 1)Infrazione 2)Crisi 3)Azione riparatrice 4)Reintegrazione o riconoscimento dello scisma


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