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MOTIVAZIONI DELL’EVOLUZIONE TIPOLOGICA

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Presentazione sul tema: "MOTIVAZIONI DELL’EVOLUZIONE TIPOLOGICA"— Transcript della presentazione:

1 MOTIVAZIONI DELL’EVOLUZIONE TIPOLOGICA
L’Ospedale risulta essere forse il “tipo edilizio” che più di altri porta con sé nella propria evoluzione storica i segni delle trasformazioni sociali, funzionali ed economiche delle varie epoche; attraverso un quadro delle modificazioni tipologiche dell’Ospedale si possono quindi leggere cambiamenti sostanziali nei caratteri della società in un determinato contesto storico. I criteri progettuali inbase ai quali è possibile seguire l’evoluzione tipologica dell’ Ospedale sono legati principalmente a 3 categorie di esigenze: AMBIENTALI TECNOLOGICHE ECONOMICHE Criteri localizzativi Criteri organizzativo-funzionali Criteri impiantistici Criteri edilizi Criteri economico-edilizi Criteri economico-gestionali Gli schemi tipologici scaturiti nei diversi contesti storici e socio-sanitari sono stati caratterizzati da un diverso equilibrio tra le categorie di esigenze sopra illustrate. Il problema nasce nel momento in cui un “modello” viene riproposto senza tener conto degli scenari che lo hanno generato.

2 LA NASCITA DEL TIPO EDILIZIO
Tra la fine del '300 e l'inizio del '400, quando la gestione delle attività assistenziali passa dalla Chiesa allo Stato, si può affermare sia nato un “tipo edilizio” destinato propriamente, all'assistenza ospedaliera, dove le esperienze maturate nella pratica medica produssero una generale riorganizzazione dei servizi assistenziali, tesi ora più alla cura (psico-fisica) che alla semplice ospitalità. La sostanziale novità rispetto alle strutture esistenti era nella rifunzionalizzazione dell'Ospedale, dove si iniziavano a vedere assegnate alle varie attività ambiti spaziali differenti, qualitativamente più specializzati in base alla funzione ospitata. Ospedale Maggiore, Milano, 1456 (Filarete) un esempio mirabile della tipologia “a crociera” che iniziava con successo ad affiancarsi alla secolare tipologia “ a navata”, che comunque continuò ad essere utilizzata per impianti di piccole dimensioni (Ospedale degli Innocenti, S.Gallicano a Roma). In questa fase non esistevano criteri progettuali precisi per la determinazione morfologica dell’Ospdale; data la forte rappresentatività della funzione svolta, la sua localizzazione e i suoi criteri firmali tendevano ad adeguarsi a quelli dei grandi edifici pubblici del centro urbano LA CHIESA IL PALAZZO TIPOLOGIA A NAVATA TIPOLOGIA A CROCIERA

3 L’OSPEDALE A PADIGLIONI
Questo tipo, che risale alla fine del '700, è stato per circa tre secoli il modello più utilizzato, soprattutto per i suoi innegabili vantaggi dal punto di vista sanitario, certamente predominanti rispetto ai suoi difetti funzionali (eccessiva distanza tra le diverse parti). L’Ospedale viene pensato secondo precisi criteri progettuali, legati ad esigenze sanitarie, tecnologiche ed economiche, prima tra tutte le necessità di salubrità ed igienicità diverse per le varie attività sanitarie. Nasce così l’idea di separare in edifici diversi le diverse patologie e collegare i vari nuclei tra loro con dei percorsi di servizio. Ospedale Militare Celio, Roma La tipologia a padiglioni si confronta bene con l’ambiente esterno sotto molti aspetti: Illuminazione delle degenze (orientate a sud e sud-est) Altezza contenuta (2-3 piani) Vista verso l’esterno Analogia con la città Le degenze sono organizzate secondo il criterio della corsia, con il tempo in base alle esperienze dell’applicazione del tipo di infermeria ipotizzato da F. Nightingale, le lunghe corsie vengono sostituite da nuclei di 4-6 post letto con un corridoio ben aerato e illuminato, mentre sul lato opposto vengono collocati i servizi di reparto Hospital Lariboisiere, Parigi, (M.P.Gauthier)


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