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(visita d’istruzione del 28/10/15)
I Monti Sartorius (visita d’istruzione del 28/10/15) Ludovica Maccarrone I C
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Dove si trovano? I Monti Sartorius si trovano nel versante nord-est dell'Etna, a poche centinaia di metri dallo storico Rifugio Citelli, in territorio di Sant'Alfio. La zona è raggiungi-bile sia salendo dal paese di Fornazzo che da Linguaglossa. II percorso si snoda a partire dalla sbarra forestale posta a quota 1660 m s.l.m. per una lunghezza di circa 4 km.
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Cosa sono? I Monti Sartorius sono crateri a “bottoniera” nati dall’eruzione del Si dicono a bottoniera perché ricordano la posizione dei bottoni delle camicie. Infatti, l’eruzione del 1865 creò una frattura di circa 400 metri che emise ulteriori 8 fontane di lava che diventarono coni eruttivi. Prendono il nome da Sartorius von Waltershausen che era un geologo e astronomo tedesco. Nel 1838 accompagnato da Christian Henry Frederick Peters,
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Sartorius arrivò in Sicilia, dove rimase fino al 1843.
Eseguì numerosi studi e cartografie sulle lave formatesi nei secoli. I crateri dell’eruzione del 1865 dell’Etna verranno dedicati a lui e battezzati, per l'appunto, Monti Sartorius. Nel 1880 pubblicò il “Der Aetna” un trattato sullo studio delle lave e cavità dell'Etna.
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Qual è la flora? A poche decine di metri dall'inizio del percorso il paesaggio si apre in una radura a Graminacee (Festuca e Poa) con cespugli di Tanaceto e cuscini spinosi di Astragalo. Proseguendo nel percorso è interessante notare la differenza tra l’asprezza del territorio lavico e la delicatezza dei colori delle forme vegetali: il bianco della corteccia degli alberi, il grigio-verde dei licheni e dei muschi e il verde e il giallo delle spighe della Festuca e della Poa .
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Inoltrandosi nel bosco di Betulle è possibile vedere esemplari di Pino laricio e cespi di Ginestra dell'Etna. La Betulla non è però soltanto motivo coreografico dell'ambiente montano etneo, ma riveste, con il suo specifico adattamento al substrato lavico, un preciso ruolo ecologico e dinamico nell'economia del paesaggio vegetale.
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Qual è la fauna? In questo territorio difficile ed in continua trasformazione per l’attività vulcanica sono presenti specie animali rare, diffidenti, onnivore e dotate di forte adattabilità. Popolano queste zone animali in via d’estinzione come la Volpe, il Gatto selvatico, l’Istrice, la Lepre, la Donnola, il Riccio e il Ghiro. Sono anche presenti topi, pipistrelli e serpenti.
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Gli uccelli sono per lo più rapaci come la Poiana, L’Aquila Reale, il Barbagianni, l’Allocco, il Gufo e lo sconosciuto Succiacapre.
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Riflessioni personali
L’escursione ai Monti Sartorius è stata, oltre che interessante, affascinante. Infatti, abbiamo iniziato il percorso con una buona visibilità riuscendo a vedere gli aspetti della vegetazione che ci circondava ma poi, piano piano, siamo entrati in una dimensione, per me nuova, affascinante e suggestiva. La NEBBIA !!! La nebbia ha ovattato i nostri occhi tanto che sembravamo immersi nelle nuvole. Ha reso questa esperienza fantastica e memorabile!
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