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Gli Imperatori Flavi a Roma
La prima dinastia flavia fu una delle dinastie dell’impero romano (69/96). Vespasiano Tito e Domiziano La Cultura a Roma
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Vespasiano Anarchia : Stato di disordine politico dovuto alla mancanza o alla debolezza di governo. Tito Flavio Vespasiano prese potere durante l’anno dei quattro imperatori, con il nome di Cesare Vespasiano Augusto. Con la morte di Nerone, Roma cadde sotto una forte Anarchia. Flavio Vespasiano, dopo aver sconfitto Aulo Vitellio, divenne imperatore di Roma. Al potere per la prima volta un cavaliere e non un aristocratico.
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In campo politico … Riuscì ad ottenere i poteri di un Monarca Assoluto. Per risolvere il problema del bilancio dello Stato che era in cattive condizioni attuò una rigorosa Politica Finanziaria, aumentando le entrate attraverso nuovi tributi e contenendo le spese. Nello stesso tempo favorì la creazione di grosse opere pubbliche per aumentare i posti di lavoro. Estese il diritto di cittadinanza agli abitanti della Spagna. Diede la possibilità ai provinciali di accedere alle cariche imperiali. I provinciali sono abitanti dell’impero romano, che erano nati e vivevano fuori dall’Italia.
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In campo militare … Vittoria contro i germani e conquista del territorio tra l’alto Reno e il Danubio. Tra il 69/70 d.C. riporta la pace in Gallia dove era scoppiata una rivolta. Conquista di Gerusalemme nel 70 d.C. ad opera di Tito, figlio dell’imperatore, che sconfisse definitivamente la rivolta dei Giudei scoppiata nel 67 d.C. . In ricordo di questa impresa, a Roma fu costruito l’arco di Tito.
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Tito
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Il Colosseo OGGI Il Colosseo era l’arena dei giochi gladiatori e circensi più grande e famosa nel mondo antico. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. e fu inaugurato da Tito nell’80 d.C., con ulteriori modifiche apportate durante il regno di Domiziano. Il nome "Colosseo"deriva dalla statua del Colosso del Dio Sole. Ben presto l'edificio divenne simbolo della città imperiale. Oggi è un simbolo della città e una delle sue maggiori attrazioni turistiche. IERI
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Pompei Nell'autunno del 79 d.C. Pompei fu vittima di una forte eruzione del Vesuvio. La città fu sommersa da una pioggia di cenere che, salvo un intervallo di alcune ore, cadde ininterrotta fino a formare uno strato di almeno una decina di metri. Al momento dell'eruzione del 79 molti edifici erano ancora in ricostruzione a causa del sisma del 62. Sin dall'alba del 24 agosto di quell'anno 79, apparve sul Vesuvio una grande nuvola. Alle dieci del mattino i gas che si trovavano all'interno fecero esplodere la lava solidificata che ostruiva il cratere del vulcano, riducendola in innumerevoli frammenti, i lapilli, i quali furono scagliati su Pompei, insieme con una pioggia di cenere così fitta da oscurare il sole. Fra terribili scosse e la presenza di gas, la città cessò d'esistere quello stesso giorno, rimanendo per secoli sepolta sotto d'oltre sei metri di cenere e lapilli. Sui circa diecimila abitanti che doveva avere in quel periodo Pompei, circa duemila sarebbero state le vittime, alcune avvelenate dai gas durante la fuga, altre stritolate nelle loro stesse case dai tetti crollati sotto il peso dei lapilli.
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Domiziano Non seguì il sistema attuato dal padre e dal fratello, in quanto mise in pratica un potere assoluto di carattere orientale. Dopo la sconfitta in Dacia subì diverse congiure e l’ultima fu nel 96 d.C quando venne pugnalato e morì. Per aumentare la ricchezza dello Stato operò confische ed espropri a danno della nobiltà. Ampliò i possidenti romani in Britannia. Si assicurò di avere dalla sua parte il popolo e aumentò notevolmente il potere del consiglio del principe. Perseguitò cristiani ed ebrei colpevoli di non riconoscere il lui un Dio. Fece costruire una linea di difesa lungo il confine con i Germani. Si espanse fino all’alto Reno e il Danubio guidando personalmente l’esercito e rafforzò i confini sul Reno.
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