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POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 1 Prof. Carmelo Bruni Con il termine assistenza si indicano interventi diversificati di sostegno.

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1 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 1 Prof. Carmelo Bruni Con il termine assistenza si indicano interventi diversificati di sostegno rivolti ad individui deboli- bisognosi che temporaneamente o permanentemente sono incapaci di risolvere in modo autonomo la propria situazione di “povertà”;

2 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 2 Prof. Carmelo Bruni Ma cosa si intende per Servizi Sociali? «tutte le attività relative alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti ed a pagamento, o di prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e di difficoltà che la persona umana incontra nel corso della sua vita, escluse soltanto quelle assicurate dal sistema previdenziale e da quello sanitario, nonché quelle assicurate in sede di amministrazione della giustizia» (art. 128 del D.Lgs. 112/98); queste attività sono tipicamente finanziate tramite la fiscalità generale;

3 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 3 Prof. Carmelo Bruni Nel 2° dopoguerra ci fu un ampliamento delle prestazioni per i poveri, quali diritti sociali esigibili, per colmare le lacune esistenti nella copertura degli schemi di assicurazione obbligatoria (che riguardavano solo i lavoratori) e per far fronte ai cambiamenti socio- demografici (emancipazione femminile; bisogno di servizi);

4 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 4 Prof. Carmelo Bruni Si tratta di una forma d'intervento selettiva e residuale, poiché viene garantita in linea di massima solo agli individui in stato di comprovato bisogno ed in modo residuale a chi non è in grado di farcela da solo o contando sull’aiuto della famiglia; L’accesso a queste misure, quindi, richiede la compresenza di 2 requisiti: la presenza di un bisogno e l’assenza di risorse personali per soddisfarlo (means- test);

5 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 5 Prof. Carmelo Bruni Questo tipo di intervento ha diversi limiti tali da rendere inefficaci gli interventi stessi: «trappola della povertà», cioè il fatto che la struttura dei sussidi è tale da non incentivare i beneficiari a lavorare, finché questo non sia di importo tale da compensare la perdita del sussidio; C’è poi lo stigma e i costi psicologici legati all’auto e altrui riconoscimento come “povero” quando ci si sottomette alla prova dei mezzi;

6 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 6 Prof. Carmelo Bruni La prova dei mezzi mette in gioco i problemi di informazione che si strutturano su 2 dimensioni: rispetto alla reale situazione economica e alle caratteristiche dei cittadini e/o delle famiglie: può essere molto complicato e costoso evitare errori sia di inclusione — quando si ammettono persone che in realtà non avrebbero diritto alla prestazione (i cosiddetti falsi positivi), sia di esclusione — quando vengono di fatto esclusi soggetti che in condizioni di informazione perfetta sarebbero stati inclusi (i cosiddetti falsi negativi)

7 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 7 Prof. Carmelo Bruni rispetto ai programmi attivati e alle modalità di inoltro della domanda: per cui i meno istruiti, chi ha difficoltà a leggere o a capire la lingua, ha maggiori ostacoli nel comprendere a chi si deve rivolgere per vedere rispettati i suoi diritti;

8 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 8 Prof. Carmelo Bruni infine, c’è il problema di categorialità: cioè il fatto che alcuni provvedimenti sono a beneficio di alcune categorie di bisogno-persone, escludendo gli altri; p. es. la legge 285/97 sull’infanzia e l’adolescenza, la l. 309/90 sulla droga, il d.l. 286/98 sull’immigrazione e così via. È una sorta di selettività senza means test;

9 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 9 Prof. Carmelo Bruni Ci sono sempre stati interventi di sostegno a favore dei poveri, ma secondo un processo storico-evolutivo che passa dall’assistenzialismo ai servizi sociali: Mondo classico: evergetismo e filantropia; Medioevo-Cristianesimo: ambiguità e dovere evangelico Età moderna: poor law, protezione della società dal povero; Età industriale: concessione paternalistica; Età terziaria (post-industriale): diritto esigibile.

10 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 10 Prof. Carmelo Bruni Per quanto riguarda il carattere degli interventi, si nota una maggiore arretratezza dei sistemi meridionali nella presenza di adeguate strutture, perché: Familismo: che è concorrenziale; Lavoro periferico e sommerso; Debolezza istituzionale; Timing: Nord-Europa anni ‘60-’70 (espansione) Sud- Europa anni ’80-’90 (recessione).

11 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 11 Prof. Carmelo Bruni  In Italia il primo provvedimento risale al 1862 con l’istituzione delle Congregazioni di Carità in ogni Comune (i primi organismi pubblici unitari di gestione dei servizi ai bisognosi);  Nel 1890 si ha la legge Crispi (L. 6972/1890) che trasforma le Opere Pie in Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficienza (IPAB). Queste costituiranno gli enti di riferimento e il perno centrale del settore e saranno ancora presenti fino ai giorni nostri (Aziende Servizi alla Persona, dlgs 207/01);

12 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 12 Prof. Carmelo Bruni  Nel ventennio fascista vennero create molte strutture categoriali (ONMI; ENAOLI etc.) e per la gestione comunale dei servizi gli Enti Comunali di Assistenza (ECA, che sostituiscono le Congregazioni di Carità): cosicché la struttura verticale prevedeva IPAB-ECA- Stato;

13 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 13 Prof. Carmelo Bruni  Con la legge 132 del 1968 si separarono le 2 funzioni, assistenziali e sanitarie, precedentemente unite;  Nel 1970 ci fu l’istituzione delle Regioni a Statuto Ordinario (art. 117 della Costituzione) cui seguirono i decreti delegati, tra cui il 616/77 che ci interessa (competenza regionale nei servizi);  Conseguenza: proliferazione di leggi, regolamenti e servizi diversi da regione a regione;

14 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 14 Prof. Carmelo Bruni  Al centro del sistema vi è la programmazione integrata: sia quella verticale che orizzontale;  Riforma del Titolo V della Costituzione nel 2001 prevede la competenza esclusiva delle Regioni con l’art. 120 che prevede una clausola di tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali;  Il settore dei servizi sociali italiano appare oggi pletorico e lacunoso: troppo ridondante su alcuni interventi e mancante su altri (RMI);

15 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 15 Prof. Carmelo Bruni MISURE DI ASSISTENZA SOCIALE IN ITALIA MISURAGESTIONEDESTINATARI Assegno SocialeINPS> 65enni Invalidità CivileINPS e REGIONIInabili Indennità di accompagnamento INPS e REGIONINon autosufficienti Assegno 3 figli minoriINPS e COMUNIFamiglie Assegno di maternitàINPS e COMUNIDonne

16 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 16 Prof. Carmelo Bruni MISURE DI ASSISTENZA SOCIALE IN ITALIA MISURAGESTIONEDESTINATARI Social cardINPSAnziani over 65 e bambini under 3 Sostegno alle locazioni Ministero e RegioniLocatari Minimo vitale famiglie bisognose COMUNEFamiglie indigenti Assistenza economica/Esenzioni COMUNE e REGIONE Cittadini Servizi SocialiCOMUNE-ASLCittadini

17 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 17 Prof. Carmelo Bruni Le sfide per il futuro:  definire i Livelli Essenziali di Prestazione (LEP);  crescita delle risorse finanziarie;  migliorare le competenze istituzionali (macchia di leopardo): programmazione, gestione, monitoraggio, valutazione.

18 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 18 Prof. Carmelo Bruni Le sfide per il futuro:  Prestazioni socio-sanitarie stabilite con il DPCM 14 febbraio 2001;  Sono da considerare prestazioni sanitarie a rilevanza sociale le prestazioni sanitarie che, erogate contestualmente ad adeguati interventi sociali, sono finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite o acquisite, contribuendo, tenuto conto delle componenti ambientali, alla partecipazione alla vita sociale e alla espressione personale. Dette prestazioni, [sono] di competenza delle aziende unità sanitarie locali ed a carico delle stesse;

19 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 19 Prof. Carmelo Bruni Sono da considerare prestazioni sociali a rilevanza sanitaria tutte le attività del sistema sociale che hanno l'obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute. Tali attività, [sono] di competenza dei comuni:  gli interventi di sostegno e promozione a favore dei minori e delle responsabilità familiari;  gli interventi per contrastare la povertà;  gli interventi di sostegno dei non autosufficienti;  gli interventi di ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali;  gli interventi per l'inserimento sociale di soggetti affetti da disabilità o patologia psicofisica e da dipendenza;

20 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE S OCIO - ASSISTENZIALI 20 Prof. Carmelo Bruni Sono da considerare prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria […] tutte le prestazioni caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente sanitaria, che attengono prevalentemente alle aree materno-infantile, anziani, handicap, patologie psichiatriche e dipendenze da droga, alcool e farmaci, patologie per infezioni da H.I.V. e patologie terminali, inabilità o disabilità conseguenti a patologie cronico-degenerative. Dette prestazioni a elevata integrazione sanitaria sono erogate dalle aziende sanitarie e sono a carico del fondo sanitario;


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