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INFRASTRUTTURE E ACCESSORI IN AMBIENTI ALIMENTARI

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Presentazione sul tema: "INFRASTRUTTURE E ACCESSORI IN AMBIENTI ALIMENTARI"— Transcript della presentazione:

1 INFRASTRUTTURE E ACCESSORI IN AMBIENTI ALIMENTARI
Ing. Alessandro Monzani Responsabile R&D e Responsabile Qualità DEMO Protezioni Antiurto s.r.l. Mission: progettazione, produzione, commercializzazione, installazione sistemi di protezione antiurto e rivestimenti antiurto per ambienti alimentari principalmente 29/05/2010 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena

2 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena
Esempio di realizzazione sistema di protezione antiurto in materiale plastico all’interno di una cella di cottura per mortadelle, 100°C per 48 ore Attuale materiale MAX 80°C = NON utilizzabile Ricerca nuovi materiali che mantengano proprietà meccaniche paracolpi fino almeno a 125°C Trovare il quadro normativo di riferimento Eseguire analisi sul materiale per verificarne il comportamento a 100°C per 48 ore 29/05/2010 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena

3 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena
IPOTESI INIZIALI Essendo prodotti accessori che non vengono a contatto diretto con gli alimenti ma che sono installati in ambienti con presenza di alimenti, soprattutto ad alte temperature, è bene verificare le eventuali emissioni di prodotti inquinanti. Ipotesi conservativa di adottare gli stessi metodi utilizzati per i materiali a contatto con alimenti ma con analisi sia delle emissioni aerobiche sia a 100°C temperatura di esercizio 29/05/2010 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena

4 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena
DIRETTIVE DI RIFERIMENTO: REGOLAMENTO CEE 1935/ riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e che abroga le direttive 80/590/CEE e 89/109/C DM 21 MARZO Disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili, destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d’uso personale DIRETTIVA 2002/73/CEE - relativa ai materiali e agli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari DIRETTIVA 85/572/CEE - fissa l'elenco dei simulanti da impiegare per la verifica della migrazione dei costituenti dei materiali e degli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari DIRETTIVA 82/711/CEE - fissa le norme di base necessarie per la verifica della migrazione dei costituenti dei materiali e degli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari D.M. 22 Luglio 1998 n Regolamento recante l’aggiornamento del Decreto Ministeriale 21 Marzo a seguito del recepimento della Direttiva n. 47/98/CE D.M , n Regolamento concernente i materiali e gli oggetti che possono essere utilizzati negli impianti fissi di captazione, trattamento, adduzione e distribuzione delle acque destinate al consumo umano D.lgs. 2 febbraio 2001, n Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano. Regolamento (CE) N. 852/2004 del 29 aprile igiene dei prodotti alimentari D.lgs. 6 Novembre 2007, n Attuazione della direttiva 2004/41/CE relativa ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore FDA CFR 21 (2008) § Additivi alimentari indiretti: poliolefine e polimeri D. Lgs. 155 del 26/05/97 - assunzione delle direttive CEE 93/43 e 96/3 - HACCP 29/05/2010 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena

5 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena
WORK IN PROGRESS Dalla analisi delle direttive citate e dalle analisi di laboratorio eseguite secondo le medesime direttive, otterremo un risultato in merito alle emissioni dei materiali da noi analizzati. La loro conformità o meno verrà stabilita in merito ai parametri del D.M. 21/Marzo/1973 e succesive modificazioni NORMATIVA Dalle Direttive così esposte sono nate delle Normative che hanno il compito di ARMONIZZARE le direttive, ovvero stabilire una metodologia affinchè il rispetto delle azioni previste dalla normativa porti necessariamente al rispetto della direttiva. ESEMPIO UNI EN Materiali ed articoli in contatto con gli alimenti Materie plastiche - Guida per la scelta delle condizioni e dei metodi di prova per la migrazione globale UNI EN Materiali ed articoli in contatto con gli alimenti -Materie plastiche - Metodi di prova della migrazione globale in olio di oliva per immersione totale UNI EN Materiali ed articoli in contatto con gli alimenti - Materie plastiche - Metodi di prova della migrazione globale in simulanti alimentari acquosi per immersione totale NSF/ANSI 51 – Food equipment materials 29/05/2010 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena

6 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena
NORMATIVA COME ARMONIZZAZIONE DELLE DIRETTIVE Come le UNI EN 1186 armonizzano le procedure per le prove di cessione, per quello che riguarda le procedure per la buona gestione abbiamo la UNI EN ISO che di fatto armonizza quelle che è il decreto D. Lgs. 155 del 26/05/97 HACCP e procedure di gestione tipo la ISO 9001: Legislazione alimentare europea (Reg. CE 1935/2004). Norma ISO specifica per la food supply chain. Necessità di armonizzazione. Necessità di integrazione (ISO 9001, ISO 14001, SA 8000). Rappresentatività di tutte le parti interessate alla catena di fornitura. ALLEGATO A ISO ARMONIZZAZIONE TRA ISO E ISO 9001 ALLEGATO B ISO ARMONIZZAZNONE TRA ISO E HACCP 29/05/2010 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena

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ESTRATTO DALL’ALLEGATO A ISO 22000 ESTRATTO DALL’ALLEGATO B ISO 22000 29/05/2010 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena

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APPROCCIO ISO 22000 Conformità materie prime ad uso food (es. Acciaio inox). Gestione eventuali trattamenti di superficie (cessioni). Progettazione e design della macchina Facilità di pulizia e sanificazione superfici della macchina. Gestione preventiva eventuali inquinamenti dalla macchina all’alimento (es. Lubrificanti, perdita parti meccaniche). 29/05/2010 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena

9 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena
DIRETTIVA MACCHINE 2006/42/CEE Anche nella nuova direttiva macchine si fa specifica menzione alle macchine per gli ambienti alimentari farmaceutici (Articolo 2.1 dei “Requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute relativi alla progettazione e alla costruzione delle macchine” Della 2006/42/CEE) TESTO UNICO SICUREZZA D.Lgs n° 81 – 9 Aprile 2008 Anche il testo unico sulla sicurezza tende a definire in modo più spinto il concetto di buona organizzazione alla base della sicurezza aziendale. ESEMPIO Il POS nella “vecchia” 626 era un documento che serviva per comunicare al cliente i rischi apportati dal fornitore, e dal quale il cliente produceva un DUVRI Il nuovo POS secondo l’interpretazione di molti consulenti deve già riportare dati relativi al cantiere e ai rischi in esso già presenti quindi presuppone una migliore comunicazione preventiva e quindi una migliore pianificazione a vantaggio della sicurezza. 29/05/2010 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena

10 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena
CONCLUSIONI Laddove non esistono specifiche norme di riferimento è bene cercare di valutare i prodotti, i servizi, o le procedure di gestione che più si avvicinano al prodotto, sistema, o procedura in oggetto. Seguendo la regola del buon senso è opportuno essere conservativi nelle scelte normative scegliendo normative più severe laddove di fatto pare esservi un “buco” normativo: Nell’esempio esposto applichiamo in forma “aggravata” (100°C) le procedure per le emissioni dei materiali a contatto con simulanti alimentari, e ne facciamo anche uno studio per le analisi di emissioni aerobiche 29/05/2010 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena

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Ringraziamo l’Ing. Spaggiari di OMEN Consulenze s.r.l. che ha fornito materiale per questa presentazione e pur non essendo presente ci ha messo in grado di illustrare un caso pratico di interesse FONTI OM.EN Consulenze srl Via U. Terracini, Colorno (PR) / Via A. Spinelli, Cadelbosco Sopra (RE) Ringraziamo L’istituto TIFQ di Milano che ci ha fornito consulenza in merito alle direttive e alle metodologie di prova per le cessioni dei materiali in ambito alimentare via A. Scarsellini, 13 - MILANO Ringraziamo DEMO Protezioni Antiurto s.r.l. per avere fornito il caso pratico dell’esempio 29/05/2010 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena

12 BACK UP APPROFONDIMENTO SU ISO 22000 Per gentile concessione di
29/05/2010 Ordine degli Ingegneri della Provincia di Modena

13 ISO 22000: 2005 Applicazione di un sistema di gestione della sicurezza alimentare al settore macchine e impianti

14 Argomenti: Perchè ISO 22000? Chi l’ha creata Obiettivo
Campo di applicazione Aspetti tecnici DNV Training 2005

15 Perché ISO 22000?: Legislazione alimentare europea (Reg. CE 1935/2004). Norma ISO specifica per la food supply chain. Necessità di armonizzazione. Necessità di integrazione (ISO 9001, ISO 14001, SA 8000). Rappresentatività di tutte le parti interessate alla catena di fornitura. DNV Training 2005

16 ISO 22000:2005 Organi ufficiali di controllo Retailer Consumatore
Industria alimentare DNV Training 2005

17 Chi l’ha creata: Giappone Stati Uniti Australia Canada Corea Malta
ISO Technical Committee 34 Working Group 8 (ISO TC 34/WG 8) Giappone Stati Uniti Australia Canada Corea Malta Belgio Regno Unito Germania Francia Olanda Italia Svezia Danimarca Svizzera Grecia Altri partecipanti: Global Food Safety Initiative (CIES), Codex Alimentarius, CIAA. DNV Training 2005

18 Norme emesse ISO 22000: Food safety management systems - Requirements for organizations throughout the food chain ed (UNI ISO sistemi di gestione per la sicurezza alimentare - requisiti per qualsiasi organizzazione nella filiera alimentare) ISO 22003: Food safety management systems - Requirements for bodies providing audit and certification of food safety management systems ed ISO Food safety management systems - Guidance on the application of ISO 22000:2005 ed ISO 22005: Traceability in the feed and food chain - General principles and basic requirements for system design and implementation ed DNV Training 2005

19 Draft ISO 22006: Quality management systems - Guidance on the application of ISO 9001:2000 for crop production data ISO 2200X: Quality management systems - Basic hygiene elements for prerequisite programmes in food producing and handling organisation ed DNV Training 2005

20 I Capitoli di ISO 22000 1 Scopo e campo di applicazione. 2 Riferimenti normativi 3 Termini e definizioni 4 Sistema di gestione per la sicurezza alimentare 5 Responsabilità della direzione 6 Gestione delle risorse 7 Pianificazione e realizzazione di prodotti sicuri 8 Verifica, validazione e miglioramento del sistema di gestione per la sicurezza alimentare. Allegato A: corrispondenza tra ISO 22000: 2005 e ISO 9001: 2000 Allegato B: corrispondenza tra ISO 22000: 2005 e HACCP Allegato C: Riferimenti del Codex con esempi di misure di controllo, PRP’s e guida alla scelta ed utilizzo degli stessi DNV Training 2005

21 Cos’è ISO 22000? Modello di riferimento internazionale per sviluppare un sistema di gestione della sicurezza alimentare, certificabile da un organismo terzo e indipendente. DNV Training 2005

22 A cosa serve? DNV Training 2005

23 Autorità di regolamentazione
Campo di Applicazione Operatori del catering Fornitori di servizi Produttori di detergenti e sanificanti Produttori di impianti e macchine Produttori di imballaggi Produttori di pesticidi, fertilizzanti e medicinali veterinari Produttori di ingredienti e additivi Fornitori di trasporto piattaforme distributive    Produttori primari Autorità di regolamentazione Mangimifici Produttori di alimenti di base Trasformazione alimentare Trasformazione alimentare di 2 livello Grossisti Punti vendita iper o supermercati Consumatore DNV Training 2005

24 Terminologia in ISO 22000:2005 Programmi di Pre-requisiti (PRP):
Condizioni ed attività di base (della sicurezza alimentare) necessarie per mantenere un ambiente igienico lungo tutta la filiera alimentare, idoneo alla produzione, gestione e fornitura di prodotti finiti sicuri e di alimenti sicuri per il consumo umano Es Buona pratica agricola (GAP), Buona pratica igienica (GHP), Buona pratica produttiva (GPP), Buona pratica di distribuzione (GDP), buona pratica commerciale (GTP). PRP operativi: PRP identificati dall’analisi dei pericoli come essenziali per controllare la probabilità di introdurre pericoli per la sicurezza alimentare e/o la contaminazione o proliferazione di pericoli per la sicurezza alimentare nel prodotto o nell’ambiente di lavorazione DNV Training 2005

25 PRP HACCP + Approccio ISO 22000 ANALISI DEI PERICOLI (HA)
RISK ASSESMENT PRP operativi HACCP + DNV Training 2005

26 OPRP CCP Approccio ISO 22000 Agiscono sul rischio e non sul pericolo.
Riducono il fattore probabilità, non sono necessari limiti critici. Il monitoraggio può non essere in tempo reale. OPRP CCP Agiscono sul pericolo, riducendolo e/o eliminandolo. Necessitano della definizione di limiti critici. Necessitano di un monitoraggio in tempo reale. DNV Training 2005

27 Aspetti tecnici: Conformità materie prime ad uso food (es. Acciaio inox). Gestione eventuali trattamenti di superficie (cessioni). Progettazione e design della macchina Facilità di pulizia e sanificazione superfici della macchina. Gestione preventiva eventuali inquinamenti dalla macchina all’alimento (es. Lubrificanti, perdita parti meccaniche). DNV Training 2005

28 DNV Training 2005


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