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Scrivere un articolo di giornale

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Presentazione sul tema: "Scrivere un articolo di giornale"— Transcript della presentazione:

1 Scrivere un articolo di giornale

2 L’articolo di giornale in classe
Non dare niente per scontato Preparare il terreno

3 Di cosa stiamo parlando?
Il commento (editoriale, articolo d’opinione, corsivo, rubrica)

4 Lavorare sulla prima pagina di un quotidiano e su commenti e rubriche di settimanali e periodici

5 Il commento è un articolo completamente diverso da quello che riporta una notizia. Quest’ultimo si limita a riferire i fatti. Il commento, invece, manifesta in modo esplicito le opinioni del giornalista. Anzi di solito non contiene altro: non ricostruisce nei dettagli l’avvenimento. Vi fa riferimento, ma senza preoccuparsi di spiegarlo individuando le cinque W.

6 Esistono diversi tipi di commento:
L’editoriale: pubblicato nella prima colonna a sinistra della prima pagina dei quotidiani, esprime la linea del giornale, il suo pensiero di fondo. Un tempo non veniva firmato, ora porta la firma dei direttori o di giornalisti autorevoli. L’opinione che esprime è quella del quotidiano.

7 L’articolo di opinione: il commento non viene firmato da un giornalista del quotidiano, ma da una personalità esterna, esperta, non necessariamente un giornalista. Può essere uno scrittore, un filosofo, un politico, uno scienziato, un economista. Il commento in questo caso non compromette il quotidiano, ma rappresenta un’opinione che il quotidiano pubblica come contributo a un dibattito.

8 Il corsivo: a volte è riconoscibile proprio dal carattere di stampa, il corsivo appunto. A livello di contenuti appare spesso polemico, più brioso degli altri commenti. Spesso viene pubblicato a lato dell’articolo che riporta la notizia dell’avvenimento, in modo da distinguere in modo netto la notizia dall’opinione.

9 La rubrica: può contenere un commento
La rubrica: può contenere un commento. E’ affidata a un opinionista autorevole, costituisce un appuntamento fisso che fidelizza il lettore. Costituisce un commento personale di chi scrive e non la posizione del giornale. Si distingue però dall’articolo di opinione perché è periodica, riproposta ad appuntamenti fissi. Ma si distingue pure dal corsivo perché può essere svincolata da un avvenimento per costituire una libera riflessione che trova spunto in un episodio personale, una frase , un ricordo, come pretesto per una considerazione generale.

10 Si tratta comunque di un testo argomentativo
Il cassetto degli attrezzi: Uso dei connettivi Coerenza e coesione del testo I registri linguistici

11 L’importanza dei modelli
Leggere per imparare a scrivere Leggere e smontare Scrivere un articolo alla maniera di… (proposta operativa)

12 Leggere articoli per imparare a scriverli
Imparare a scrivere significa innanzitutto imparare a leggere, come per imparare a cantare non bastano le tecniche, ma si ascoltano e si studiano le canzoni, per dipingere e scolpire si guardano e si studiano le opere d’arte.

13 Perché i ragazzi imparino a scrivere …
… bisogna allenarli a leggere di tutto: libri, articoli, lettere, manifesti, fumetti, slogan, documenti. Il tutto con l’intenzione di imitare. La lingua scritta non è una semplice trascrizione del parlato: si tratta di un’altra lingua, che si impara solo da ciò che è scritto.

14 E se non leggono? Se si lega l’attività di lettura al laboratorio di scrittura le cose cambiano. Si legge per scrivere, per imparare parole nuove, per scrivere bene, perché è bello, per osservare una struttura che funziona e provare a riprodurla.

15 Scegliere i modelli adatti
Articoli che mettano i ragazzi di fronte ad esperienze di vita simili alle loro o riguardanti temi di loro interesse (il sogno) Articoli che sappiano parlare ai ragazzi Articoli scritti in una lingua significativa: fantasiosa o piana ma mai anonima Articoli avvincenti, coinvolgenti

16 Leggere e smontare E’ importante abituare i ragazzi a riconoscere la struttura di un articolo come quella di qualunque altro testo.

17 L’attacco (incipit, cappello, lead)
Il corpo centrale (occhio alla struttura!) Dividi l’argomentazione in paragrafi, curando gli elementi di connessione (del resto, eppure, ma, infatti, di conseguenza…), senza esagerare, in modo da dare coesione al tuo articolo. Ogni 10 righe metti un capoverso per non costringere il lettore all’ apnea. Usa il capoverso proprio per dare ritmo alla lettura. La conclusione

18 L’attacco Attacco enunciativo: è il più freddo ma anche quello più completo Attacco descrittivo: di grande impatto L’attacco dichiarativo: si parte da una dichiarazione-citazione L’attacco interrogativo: tecnica giornalistica che permette di proporre riflessioni e previsioni

19 Ancora sulla conclusione
Finale aperto Conclusione-sintesi Finale a effetto Chiusura col punto interrogativo Non inserire informazioni fondamentali alla fine: la piramide rovesciata.

20 Finale aperto: senza offrire un giudizio conclusivo fornisce al lettore ulteriori elementi di riflessione La presa di posizione Conclusione-sintesi: tira le somme rispetto ai contenuti del testo Conclusione ad effetto: aneddoto, storia o immagine che stimolino la fantasia del lettore Chiusura con una domanda diretta o indiretta per prolungare il dibattito

21 Cosa mettere in evidenza mentre si legge e si smonta il testo
La struttura La punteggiatura ( la struttura visibile di un testo è la punteggiatura. ) Il linguaggio: la scelta del registro, l’uso delle parole.

22 La scrittura giornalistica
Ritmo e rapidità del montaggio Michelangelo sosteneva che una scultura diventa un capolavoro “per forza di levare”. Anche quando scriviamo è fondamentale saper togliere il superfluo. Scrivere è scegliere e rinunciare. Chi scrive di solito procede al contrario: butta sulla pagina tutto quello che gli passa per la mente, dilata all’inverosimile fatti minimi, aggiunge particolari insignificanti.

23 Nella fase di montaggio, ossia di assemblaggio di un testo, la sottrazione è quasi sempre necessaria. La selezione dei materiale giusti in un articolo o in un racconto, proprio come nel montaggio cinematografico, avviene spesso alla fine: prima si registra una massa di situazioni, impressioni, dati, poi si utilizzano quelli più pertinenti e si scartano gli altri.

24 Come si può ottenere uno stile rapido e conciso?
Per prima cosa facendo attenzione a non appesantire la propria prosa: è importante curare la scelta delle singole parole, la costruzione dei periodi, le ripetizioni. Evitare per esempio di usare troppo spesso lo stesso giro di frase, basato sull’accostamento di un gerundio a un passato remoto: “ Marco, passeggiando, trovò un portafoglio …. Entrando nel bar, si guardò intorno … Pensando a quello che gli era successo, decide che … “

25 In cerca di stile Variare la struttura delle frasi
Prediligere uno stile conciso

26 In cerca di stile Per riflettere concretamente sulla rapidità e scorrevolezza della scrittura è utile provare a imitare stili diversi. E’ un esercizio consigliato da molti. Lo stesso Calvino in Se una notte d’inverno un viaggiatore raccoglie dieci inizi di romanzi molto diversi tra loro partendo da una stessa immagine iniziale, quella di un uomo che si trova a viaggiare in pieno inverno.

27 Esercizi di stile di Raymond Quenau
Il banale episodio di un uomo che sale su un autobus viene raccontato per 99 volte con un linguaggio sempre diverso Esercizio: provare a scrivere un articolo breve usando prima uno stile succinto e poi uno ridondante.

28 E’ consigliabile usare:
Frasi non troppe lunghe alternate a frasi brevi, senza subordinate e con le coordinate per asindeto (virgole, due punti.) Può essere efficace lo stile nominale (che rinunci in parte all’uso dei verbi)

29 Per non perdere per strada il lettore
Contenuti capaci di stimolare l’attenzione e un ritmo mai basso Le frasi brevi rallentano il ritmo della lettura e mettono in risalto in contenuto del pezzo che arriva attraverso una sequenza di flash puntuali, comprensibili e precisi. Le frasi lunghe hanno invece l’ambizione di portare con sé il lettore tutto d’un fiato: va bene usarle, ma dosate e con cura.

30 E ancora…. Parole di facile comprensione
Uso sapiente della punteggiatura Un articolo va letto e riletto. Sempre. La lettura ripetuta (tornare sul testo) aiuta ad allontanarsi da quanto abbiamo scritto e a individuare i passaggi inutili, ripetitivi, le frasi in cui il discorso perde ritmo e forza.

31 Giornalisti da imitare: articoli con un’anima
Massimo Gramellini Michele Serra Indro Montanelli (editoriali chiusi in 50 righe) Enzo Biagi (le sue 40 righe su Repubblica) Gianni Brera (pubblicato in libri raccolta) Dino Buzzati (Cronache terrestri) Ma soprattutto … a ciascuno il suo

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