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POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 1 Prof. Carmelo Bruni Le riforme degli anni Novanta hanno evitato il collasso del sistema agendo su due versanti:

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1 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 1 Prof. Carmelo Bruni Le riforme degli anni Novanta hanno evitato il collasso del sistema agendo su due versanti: 1)sostenibilità finanziaria e contenimento dei costi; 2)armonizzazione normativa (sistema contributivo per tutti) ed equità intragenerazionale

2 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 2 Prof. Carmelo Bruni 2000201020202030 13.814.615.315.9 20402050MAX 15.213.616.0 (2033) Sul controllo della spesa

3 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 3 Prof. Carmelo Bruni Tutto questo in un contesto nel quale: L’indice di dipendenza demografica (anziani- ultra65/15*64enni) nel 2020 sarà del 39 (UE del 30) e nel 2040 del 66 (UE del 44); L’indice di dipendenza economica degli anziani (anziani-ultra65/15*64enni occupati) nel 2020 sarà del 64,5 e nel 2040 del 97,8.

4 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 4 Prof. Carmelo Bruni Per quanto riguarda gli importi, si prevede: Sostanziale invarianza del rapporto tra pensione lorda e ultima retribuzione lorda fino al 2010; Riduzione del rapporto al 49,6% nel 2030 (in caso di pensionamento a 60 anni con 35 di contribuzione). Le strade sono due: aumento dell’età pensionabile e prolungamento dell’attività lavorativa; integrazione con prestazioni complementari.

5 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 5 Prof. Carmelo Bruni La cosiddetta riforma Maroni-Tremonti (2004) ha previsto alcuni aggiustamenti finalizzati a prolungare la permanenza nel mercato del lavoro degli occupati più anziani (incentivi per il rinvio del pensionamento che consistono nel versamento di tutti i contributi in busta paga). Innalzamento di 3 anni — da 57 a 60 anni — del requisito anagrafico per accedere alle pensioni di anzianità in combinazione con il requisito contributivo di 35 anni a partire dal 1° gennaio 2008 (Scalone).

6 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 6 Prof. Carmelo Bruni Con il dlgs 252/2005 il trasferimento obbligatorio del TFR ai fondi pensione è convertito in un meccanismo di «silenzio-assenso». A partire dal 1° gennaio 2008 i lavoratori dipendenti privati avranno 6 mesi di tempo per decidere la destinazione del TFR; nel caso rimangano «silenti» quest'ultimo confluirà al fondo complementare collettivo di riferimento. In questi anni sono aumentate le pressioni dirette e indirette sul controllo della spesa. In primo luogo l’adeguamento dell’età pensionabile delle donne a quella degli uomini nel settore pubblico (65 anni).

7 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 7 Prof. Carmelo Bruni Con l’art. 24 della L. 214/2011 (riforma Fornero) i requisiti della pensione di anzianità, che modifica il nome in Pensione Anticipata, sono così ridefiniti: AnnoEtàAnni UominiAnni Donne 20126242 e 1 mese41 e 1 mese 201362,342 e 5 mesi41 e 5 mesi 2014 2015 62,342 e 6 mesi41 e 6 mesi 2016-2017 2018 62,3 (+ attesa di vita) 42 e 6 mesi41 e 6 mesi

8 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 8 Prof. Carmelo Bruni Nel caso in cui si vada in pensione prima, ci sono delle penalizzazioni: 1% se a 61 anni, sino al 10% se a 56. È stata introdotta la possibilità di pensionamento posticipato a 70 anni. Il pensionamento è consentito prima dei 70 anni solo se l'importo della prestazione è almeno pari a 1,5 volte il valore all'assegno sociale. Inoltre, è stata di fatto reintrodotta un'età pensionabile flessibile tra i 63 e i 70 anni. Tuttavia il pensionamento anticipato a 63 anni è possibile solo per i lavoratori integralmente soggetti al sistema contributivo e soltanto nel caso in cui l'importo della prestazione mensile sia almeno pari a 2,8 volte l'assegno sociale

9 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 9 Prof. Carmelo Bruni Con lo stesso art. 24 della L. 214/2011 sono cambiati anche i requisiti della pensione di vecchiaia, così ridefiniti: AnnoEtà UominiEtà DonneEtà Donne lav. autonome 2012666263,6 201366,362,363,9 2014 2015 66,363,964,9 2016 2017 66,3 (+ attesa di vita) 65,3 (+ attesa di vita) 65,9 (+ attesa di vita) 201866,3

10 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 10 Prof. Carmelo Bruni Inoltre, è previsto: 1)graduale armonizzazione, entro il 2018, dell'età pensionabile per le donne impiegate nel settore privato alle altre categorie; 2)revisione del meccanismo di adeguamento automatico dell'età pensionabile all'aspettativa di vita, primo incremento al 2013, e successivi adeguamenti triennali fino al 2019 e biennali in seguito; 3)età pensionabile minima nel 2021 pari a 67 anni; 4)eliminazione del periodo di attesa delle prestazioni pensionistiche, dopo il raggiungimento dei requisiti (cosiddette «finestre mobili»), precedentemente introdotto dalla L. 120/2010.

11 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 11 Prof. Carmelo Bruni Come si è giunti a tutto questo? 1)Pressioni esogene: UE e mercati finanziari internazionali; 2)Capacità di contrattazione con i sindacati (principali gruppi di interesse e di veto): Berlusconi toccò i sindacati nei principali iscritti (anziani pensionati), Dini- Treu fecero il contrario; 3)Condizioni facilitanti sono stati: governi tecnici; decisioni concertate; disgregazione del sistema dei partiti; in ultimo frantumazione dell’unità sindacale.

12 POLITICA SOCIALE L E POLITICHE PREVIDENZIALI 12 Prof. Carmelo Bruni Bilancio: 1)Il sistema oggi è più sostenibile; 2)Ha garantito equità intragenerazionale: omogeneità tra le categorie e tra i sessi; 3)Non è garantita l’equità intergenerazionale: i nuovi entrati dopo la riforma Dini, pagano di più per mantenere le pensioni retributive, per avere meno domani e stare meno in pensione.


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