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I VANGELI.

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Presentazione sul tema: "I VANGELI."— Transcript della presentazione:

1 I VANGELI

2 Vangelo predicato e Vangelo scritto
Come per l'Antico Testamento, la stesura del Nuovo Testamento non fu immediata, ma avvenne in fasi successive, in un arco di tempo di circa cinquant’anni. La stesura scritta si colloca in un periodo immediatamente successivo alla morte e risurrezione, e fu preceduto da un periodo di trasmissione orale della Parola di Gesù. Gesù non scrisse nulla, né chiese agli apostoli di scrivere il suo messaggio, bensì li esortò a predicare il suo Vangelo.

3 Vangelo predicato e Vangelo scritto
Ai tempi di Gesù si usava molto la memoria e poco la parola scritta. I maestri spirituali, quando insegnavano, usavano mezzi pedagogici che facilitassero la memorizzazione: formule ritmiche, ripetizioni, rime, similitudini... Anche Gesù, esprimendosi in aramaico, con frasi brevi, molto ritmate, ricche di immagini, facili da ricordare, fece si che gli apostoli memorizzassero gran parte delle parole da lui pronunciate. Dopo la morte di Gesù gli apostoli, scossi dall’avvenimento pasquale e dalle apparizioni di Gesù, guidati dallo Spirito Santo, su mandato di Gesù stesso cominciarono ad annunciare la Buona Notizia: è il Vangelo predicato, prima in aramaico, poi ben presto in greco.

4 La lingua del Nuovo Testamento
Via via che il tempo passava e i testimoni oculari scomparivano, divenne sempre più forte la necessità di mettere per iscritto l’insegnamento orale degli apostoli, affinché gli elementi fondamentali della fede cristiana non subissero, anche involontariamente, modifiche e manipolazioni. Il greco scritto del Nuovo Testamento è detto “della koiné”, è cioè una “lingua comune", non letteraria, che poteva essere facilmente compresa da tutti: non si poteva comunicare al popolo un messaggio con linguaggio da letterati. Le opere evangeliche corrispondono quindi a una letteratura media e popolare, in modo da garantire la maggiore diffusione possibile.

5 La formazione dei vangeli
Nell’elaborazione dei loro scritti, gli evangelisti si rifecero alle testimonianze sulla vita di Gesù: sia quelle tramandate oralmente sia quelle raccolte in forma scritta e anonima, senza indicazione dell’autore. Si trattava: 1. delle più antiche fonti che narravano la passione – morte - risurrezione; 2. di narrazioni contenenti la raccolta dei miracoli; 3. dei cosiddetti “loghia”, cioè i detti e le massime più memorabili di Gesù.

6 La formazione dei vangeli
Marco scrisse per primo il suo Vangelo, intorno al 65 d.C. circa, rifacendosi alla predicazione di Pietro e alle raccolte precedenti. Seguirono Matteo e Luca, che utilizzarono entrambi il testo di Marco, unitamente a un’altra fonte comune, la fonte Q (dal tedesco Quelle, fonte). Giovanni scrisse molto più tardi il suo Vangelo e rielaborò il materiale in modo autonomo.

7 La formazione dei vangeli
di cui è possibile verificare la storia tramite lo studio critico dei numerosissimi manoscritti pervenuti (sono più di 5000). Il papiro più antico, il papiro Ryland (P52), risale alla prima metà del II secolo d.C. Anche il testo del Nuovo Testamento, come quello dell’Antico Testamento, fu studiato e oggetto di frequenti revisioni,

8 I vangeli sinottici Sinottici: da “sinossi”, termine che deriva dal greco “sunoyis” che significa “sguardo d’insieme”. Se si ponessero i vangeli di Marco, Matteo e Luca su tre colonne parallele, si potrebbe vedere che l’esposizione segue il medesimo schema.

9 I vangeli sinottici Nei vangeli sinottici, Marco, Matteo e Luca, si possono cogliere le molteplici affinità e i frequenti parallelismi, dovuti al fatto che gli autori di questi vangeli usarono tradizioni orali e fonti scritte comuni. Tuttavia un’analisi più attenta rivela che ogni evangelista rielaborò i dati in modo originale e secondo le esigenze della comunità cui era rivolto lo scritto. Il quarto vangelo, di Giovanni, è indipendente dai sinottici.

10 I vangeli sono soprattutto una testimonianza di fede.
Storicità dei vangeli I Vangeli sono libri storici, in quanto riportano testimonianze attendibili su un fatto storico: la vita e la predicazione di Gesù. Tuttavia non possono essere considerati fonti storiche vere e proprie, in quanto la loro finalità non è quella di offrire un quadro completo e fedele della vita di Gesù e dei suoi tempi, bensì quella di mettere in risalto gli episodi dell’esperienza vissuta dalla Chiesa delle origini, cioè come la presenza di Gesù Risorto continua nel presente nella sua Chiesa. I vangeli sono soprattutto una testimonianza di fede.

11 Storicità dei vangeli Se da un lato perciò è possibile compiere una ricerca sul Gesù storico presente nei Vangeli, d’altro lato la testimonianza evangelica si propone la finalità di far comprendere ai lettori il mistero di Cristo, Figlio di Dio, e di condurre il lettore all’adesione nella fede.

12 I quattro vangeli Ogni evangelista rivela un approccio personale nel presentare la figura di Gesù. Ogni vangelo ha una sua struttura, un suo progetto e una visione teologica, cioè un modo specifico di interpretare la persona e l’opera di Gesù. Occorre tener presente che ciascun evangelista scriveva per un pubblico diverso e, a seconda dei destinatari si possono spiegare le caratteristiche di ciascun Vangelo.

13 Il Vangelo di Matteo Matteo, uno dei dodici apostoli, faceva parte di una comunità di cristiani provenienti dall’ebraismo e i suoi destinatari erano ebrei convertiti al cristianesimo. Ciò perché nel suo testo viene dato spazio alle parole di Gesù, attraverso cinque solenni discorsi; nello stesso tempo vi è un’attenzione particolare a collegare la figura e l’insegnamento di Gesù all’Antico Testamento.

14 Il Vangelo di Matteo Lo scopo del suo Vangelo era dimostrare ai suoi lettori che Gesù era veramente il Messia annunciato dalle Scritture. La stesura definitiva del suo Vangelo viene fatta risalire all’80 d.C. circa e comprende 28 capitoli.

15 Il Vangelo di Marco Marco fu discepolo e interprete di Pietro e scrisse il suo Vangelo probabilmente a Roma, per pagani convertiti, intorno al 65 d.C. Proprio perché si rivolge a cristiani che vivono fuori dalla Palestina si preoccupa di spiegare espressioni aramaiche (la sua lingua d’origine) e riti giudaici. Nel suo testo il lettore viene avviato su un itinerario che procede dall’oscurità verso la piena rivelazione. Gesù è presentato come un uomo, che però compie atti sorprendenti di liberazione dal male nei confronti di coloro che sono malati sia fisicamente sia spiritualmente.

16 Il Vangelo di Marco Il Vangelo di Marco, composto di 16 capitoli, è il più breve dei quattro. A metà del suo cammino Gesù è riconosciuto da Pietro come il “Cristo", cioè il Messia. Questo Messia non viene presentato come un trionfatore bensì come uno sconfitto, ma è proprio nella passione, morte e risurrezione che si scopre il segreto ultimo di Gesù e i discepoli arrivano alla piena professione di fede.

17 Il Vangelo di Luca Luca, collaboratore di Paolo di Tarso, possedeva una notevole cultura greca e giudaica e infatti il suo scritto è più elaborato dei precedenti sia nel progetto sia nello stile. Scrisse il suo Vangelo intorno all’80 d.C. ed è indicato anche come l’autore del libro degli Atti degli apostoli.

18 Il Vangelo di Luca I destinatari del suo scritto sono tutti i cristiani provenienti dal mondo pagano. Al centro del racconto di Luca vi è un lungo viaggio che conduce a Gerusalemme, partendo dalle origini di Cristo e dalla sua predicazione nella regione settentrionale della Galilea sino alla morte e alla gloria prima dell’ascensione in cielo. Nel viaggio verso Gerusalemme Luca tratta i temi che ai suoi occhi meglio raffigurano il volto di Cristo: l’amore, la gioia, la povertà, lo Spirito Santo, la preghiera, la vigilanza. Il Vangelo di Luca è composto di 24 capitoli.

19 Il Vangelo di GIOVANNI Il Vangelo di Giovanni è composto di 21 capitoli. Giovanni è identificato dalla tradizione con l’apostolo fratello di Giacomo e figlio di Zebedeo e Salome. La data di redazione definitiva dello scritto viene fatta risalire alla fine del I secolo.

20 Il Vangelo di GIOVANNI Il suo Vangelo è il frutto di una lunga elaborazione all’interno della comunità che riconosceva in lui il suo fondatore. Il testo è molto elaborato e complesso, ricco di simboli ed è destinato ai cristiani dell’Asia Minore che vogliono conoscere meglio il messaggio di Gesù.


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