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PubblicatoSerafino Fortunato Modificato 9 anni fa
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Le migrazioni contemporanee sono un fenomeno ormai di massa, imponente (l’ONU stima in 200 milioni lo “stock” di migranti nel mondo, circa il 3% della popolazione mondiale) e che coinvolge ormai moltissime aree del pianeta. Nonostante questa complessità le politiche migratorie dei paesi d’arrivo sono spesso state dettate da emotività, pressapochismo e opportunismo politico. La complessità del fenomeno, tuttavia, richiederebbe Conoscenza delle caratteristiche dei migranti Analisi delle cause dei flussi migratori Politiche migratorie conseguenti
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Da cosa è sostenuto questo flusso immigratorio?
Globalizzazione: facilita scambi e contatti, li allarga a regioni distanti e isolate, comprime i costi degli spostamenti, rende evidenti le opportunità della migrazione (Livi Bacci, 2009); Differenziale economico: nel 1973 il reddito pro-capite in Europa occidentale era pari a dollari e nell’Africa Sub-Sahariana a dollari (dati espressi in dollari 1990, a parità di acquisto equivalenti). Nel 2003, i valori sono stati pari a e 1.550: il divario assoluto tra le due regioni è cresciuto da dollari a , e il rapporto da 8,1:1 a 12,8:1; Differenziale demografico: tra il 2010 ed il 2030, la popolazione di età anni diminuirebbe del 26% in Europa e aumenterebbe del 56% in Africa; Caratteristiche peculiari del modello economico e produttivo dell’Italia: grande peso dell’economia sommersa e del lavoro in nero. “Un welfare familiare debole e avaro puntellato dal lavoro domestico straniero per l’allevamento dei figli e la cura degli anziani” (Livi Bacci, 2009). Caratteristiche geografiche: l’Italia è il paese prima e più facilmente raggiungibile dai migranti provenienti dall’Africa, una sorta di ponte naturale verso l’Europa. 2
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L’incremento della popolazione nel mondo - 2008
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Prodotto interno lordo nel mondo - 2008
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La popolazione straniera in Italia dal 1993 ad oggi
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Confronto tra Italia ed Europa
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La presenza straniera in Italia. Dati provinciali anno 2008
Numero indice Italia = 100 La presenza straniera in Italia. Dati provinciali anno 2008 Fonte: Istat, Movimento e calcolo annuale della popolazione straniera residente e struttura
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Composizione per nazionalità della popolazione straniera
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Popolazione straniera e italiana (15-64 anni) per grado di istruzione e classe di età - Anno 2008 (valori percentuali) Fonte: Istat, Rilevazione continua sulle forze di lavoro
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Struttura occupazionale per nazionalità – Italia, 2008
Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro, I trimestre 2008.
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Indicatori socio-demografici – Anno 2009 Confronto tra popolazione italiana e straniera
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La politica migratoria italiana/ 1
La politica migratoria dello stato italiano è oggi regolamentata dalla legge n° 189 del 30 luglio 2002 (Bossi-Fini). I principi ispiratori possono sintetizzarsi come: Immigrazione come fenomeno da bloccare e disincentivare Stretto legame tra concessione del permesso di soggiorno e lavoro Politica delle quote Accentuazione delle norme che rendono le migrazioni un processo circolare (migrazioni temporanee) Maggior facilità nelle espulsioni e nei respingimenti Assenza di norme e politiche che favoriscono l’integrazione e l’inserimento nella società italiana 12
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La politica migratoria italiana/ 2
Il decreto “Sicurezza” ha poi introdotto altre norme per il controllo dell’immigrazione, Introduzione del reato di clandestinità Obbligo di presentazione del permesso di soggiorno per poter richiedere qualsiasi atto di stato civile e accedere ai pubblici servizi (eccetto cure sanitarie e iscrizione dei minori alla scuola dell’obbligo) Controlli igienico-sanitari dell’alloggio per ottenere la residenza Obbligo di sottoscrivere un “accordo di integrazione” nel momento in cui si riceve il permesso di soggiorno Superamento di un test di italiano per ottenere la carta di soggiorno (o permesso di soggiorno UE) Pagamento di una tassa da 80 a 200 Euro per il rilascio o rinnovo del permesso Restrizioni sull’acquisizione della cittadinanza per matrimonio 13
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“Gli europei vorrebbero una società chiusa ma sono costretti ad aprirla. Con il pericolo di operare la più pericolosa e schizofrenica delle scelte: quella di gestire una società di fatto aperta con politiche disegnate per una società chiusa” M. Livi Bacci, 2009 14
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