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GABRIELE D’ANNUNZIO
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Biografia 1863 Nasce a Pescara 1881 Si trasferisce a Roma (Il Piacere)
Napoli scrive Il trionfo della morte Venezia incontra Eleonora Duse Firenze con la Duse, scrive Novelle della Pescara, La figlia di Iorio 1910 si rifugia in Francia per debiti «volontario esilio» 1915 E’ tra gli interventisti, ferito all’occhio: Notturno 1919 Impresa di Fiume 1921 Villa di Gardone Riviera «Vittoriano degli Italiani» 1938 muore
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La vita come un’opera d’arte
D'Annunzio visse un'esistenza ricca e varia e realizzò l'estetismo che è un atteggiamento di fondo del Decadentismo La sua stessa vita divenne un’opera letteraria: vita e opere si intrecciarono e si influenzarono vicendevolmente e in modo inscindibile Fu al centro delle cronache mondane, ebbe relazioni amorose con le donne più affascinanti e note dell'epoca (come Eleonora Duse) e fu attivo sulla scena politica e sociale, provocando una profonda fascinazione sui suoi contemporanei e sui successori
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Arte e vita (2) Egli elaborò e sagacemente utilizzò il mito che costruì intorno a sé, già dal suo soggiorno romano; si dedicò al culto della Bellezza e all'affermazione dell'io. Anche le sue opere contribuirono a mitizzare l'autore. Il Piacere: visione estetica dell’esistenza L'interesse per la politica e l'appoggio all'intervento nella Grande guerra servirono come occasioni letterarie: il suo discorso interventista non fu altro che un susseguirsi di ardite metafore e citazioni colte e raffinate, lontanissimo dalle lacerazioni che dilaniavano l'Italia del 1914.
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Il Piacere Amore della parola vista come forma e musicalità
Ideale di vita elegante e raffinata. Amore della parola vista come forma e musicalità Mito del superuomo Andrea Sperelli eroe decadente
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Poetica Modelli iniziali: Carducci e Verga.
L'autore si sofferma compiaciuto nella descrizione della violenza, dell'efferatezza, del primitivo; l'incedere oggettivo della prosa sembra voler celare la volontà di sensazionalismo che le sue opere producono La sensualità e la vitalità si trasformano in lussuria e nella ricerca dell'artificio e all'appagamento del “piacere” segue una fase malinconica e di vagheggiamento di bontà: questi sono i motivi che sottostanno alla produzione successiva
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Il mito del superuomo Dopo la lettura di Nietzsche D'Annunzio approda alla costruzione del superuomo, un individuo privilegiato, libero dalle regole morali. Trionfo della Morte Le Vergini delle rocce Il Fuoco Nei romanzi influenzati dal superomismo si assiste a una difesa della Bellezza contro i politici che non riescono a perseguire tale ideale. Serve la creazione di una nuova oligarchia che possa domare le folle. D'Annunzio stesso vuole far parte di tale oligarchia e da qui nascono le sue imprese politiche: esse tuttavia sono mosse dal desiderio di avventure estetizzanti.
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Poetica Il superuomo costruito da D'Annunzio è rappresentato innanzitutto dal poeta stesso; la sua produzione artistica vira perciò verso il teatro, visto come modo peculiare per diffondere efficacemente il suo “verbo” Le tematiche dannunziane fin qui analizzate (sensualità, lussuria, sangue, violenza, sacrilegio, costruzione del superuomo) sono presenti in gran parte delle sue opere; fa eccezione la raccolta Alcyone.
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Alcyone e Notturno Alcyone fa parte dell’opera incompiuta Le Laudi, un susseguirsi di laudi celebrative della natura; il poeta mira a una fusione con essa. Rappresenta una tregua rispetto alla produzione superomistica. Si celebra il mito dell’estate e della metamorfosi della natura Panismo: identificazione con la natura
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Notturno venne scritta nella convalescenza del poeta: in esso emerge il senso della finitezza e quasi della morte. Alcyone e Notturno rappresentano la produzione dannunziana più autentica, distanziata dai motivi estetizzanti, dalla scaltrezza letteraria che invece caratterizza le altre opere, dal superomismo, dall'uso della poesia come modalità per suscitare scalpore.
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