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LE RETI NELL’INTEGRAZIONE TRA SANITA’ E SOCIALE: I NETWORK INTEGRATI.

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Presentazione sul tema: "LE RETI NELL’INTEGRAZIONE TRA SANITA’ E SOCIALE: I NETWORK INTEGRATI."— Transcript della presentazione:

1 LE RETI NELL’INTEGRAZIONE TRA SANITA’ E SOCIALE: I NETWORK INTEGRATI

2 L’integrazione tra servizi sociali e sanitari ( 1 ) 1. idea guida «forte» della riforma sanitaria 1978 LEGGE 833/1978 (Servizio sanitario universale) ELEMENTO QUALIFICANTE DEL SERVIZIO SANITARIO E DI PROTEZIONE SOCIALE ALTRI FONDAMENTI/RIFORMA: 2. PREVENZIONE malattie e disagio sociale 3. lotta all’emarginazione e superamento della tendenza alla ISTITUZIONALIZZAZIONE 4. PROGRAMMAZIONE come metodo per armonizzare gli interventi e gestire singoli servizi 5. DECENTRAMENTO

3 Novita’ 1978 ( 1 ) USL «COMPLESSO DI PRESIDI, DEGLI UFFICI E DEI SERVIZI GESTITI DAI COMUNI SINGOLI E ASSOCIATI E DALLE COMUNITA’ MONTANE» (LEGGE 833/1978) (ORGANISMI STRUMENTALI /COMUNI) NUOVI SERVIZI SOCIO-SANITARI 1.ASSISTENZA DOMICILIARE AI DISABILI ED AGLI ANZIANI ( CONTRASTO ISTITUZIONALIZZAZIONE) 2. PROGETTI GIOVANI, CENTRI SOCIALI, UNIVERSITA’ 3a ETA’(contrasto emarginazione) 3.CONSULTORI FAMILIARI

4 UNITA’ LOCALE SOCIO-SANITARIA USS ( 1 ) ALCUNE REGIONI ELABORANO LEGGI X RIORDINO COMPETENZE SOCIO-ASSISTENZIALI ALCUNI COMUNI DELEGANO ALLE USL COMPETENZE SOCIALI x CATEGORIE-FASCE UTENTI QUALI: TOSSICODIPENDENTI, MALATI PSICHIATRICI, MINORI

5 STORIA 1992 USL  ASL (Aziende sanitarie locali) (REGIONI) 1999 Norme x la razionalizzazione del SSN Competenze specifiche regioni, aziende sanitarie, enti locali) Tre livelli territoriali di riferimento Nazionale Regionale Locale

6 PSN ( piano sanitario nazionale ) e PSR( piano sanitario regionale) «PROGETTI OBIETTIVO» PER L’INTEGRAZIONE SERVIZI SOCIALI E SANITARI (x supplire a mancanza riforma/ servizi sociali) Esempi: 1. PROGETTO-OBIETTIVO «TUTELA DELLA SALUTE DEGLI ANZIANI» 1992 - SERVIZI DI ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA -CASE PROTETTE -RSA (RESIDENZE SANITARIE ASSISTITE) 2. PROGETTO-OBIETTIVO «TUTELA DELLA SALUTE MENTALE1994-20003. 3. PROGETTO-OBIETTIVO MATERNO-INFANTILE

7 Tre livelli di integrazione socio- sanitaria I. ISTITUZIONALEI. GESTIONALEI. PROFESSIONALE DIP. ISTRUZIONEGestione risorse umane Orientamento, politiche giovanili, pari opportunità Insegnante, educatore, dirigente. Sociologo, psicologo DIP. POLITICHE SANITARIE Pianificazione socio-sanitaria, organizzazione e qualità Assistente sociale, medico, infermiere, alcologo DIP. SICUREZZAPrevenzione, trattamento, monitoraggio Giudice, magistrato, consulente, operatori

8 Situazione settore socio-sanitario anni ‘90 1. Squilibri tra le diverse aree territoriali X diversità regioni: risorse, disposizioni, cultura, politiche. 2. Progetti del Terzo settore  progetto di legge  legge 328

9 PSN 1998-2000 ( 1 ) ASPETTI DELL’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA 1. INTEGRAZIONE DELLA PROGETTAZIONE E DELLA GESTIONI DI ISTITUZIONI DIVERSE 2. MESSA A PUNTO DI MODELLI ORGANIZZATIVI ATTI A SOSTENERE LA COLLABORAZIONE TRA SOCIALE E SANITARIO NELLE SINGOLE STRUTTURE E NEI SINGOLI SERVIZI 3.CAPACITA’ OPERATORI SOCIALI E SANITARI DI COLLABORARE A PROGETTI COMUNI

10 «LEGGE QUADRO PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI»(N.328/2000) CAMBIAMENTO OTTICA: 1. DALL’UTENTE COME PORTATORE DI BISOGNI SPECIALISTICI  A PERSONA NELLA SUA TOTALITA’ E SPECIFICITA’ PERSONALE, FAMILIARE, TERRITORIALE. 2. Dalla ACCEZIONE TRADIZIONALE DI ASSISTENZA (RIPARATIVA DEL DISAGIO SPECIFICO)  A PROTEZIONE SOCIALE ATTIVA A.LUOGO DI RIMOZIONE DELLE CAUSE DEL DISAGIO B.LUOGO DI PREVENZIONE E PROMOZIONE INSERIMENTO SOCIALE

11 SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI SIGNIFICA SPOSTARE ATTENZIONE 1. DALLA PRESTAZIONE DISARTICOLATA  AL PROGETTO DI INTERVENTO ED AL PERCORSO ACCOMPAGNATO 2. DALL’INTERVENTO MONETARIO X RISOLVERE PROBLEMI ESCLUSIVAMENTE ECONOMICI  A INTERVENTI COMPLESSI X RISPONDERE A MOLTEPLICITA’ DI BISOGNI 3.DALL’AZIONE ESCLUSIVAMENTE ENTE PUBBLICO  AD AZIONE PLURALITA’ ATTORI (ANCHE 3° SETTORE)

12 I DESTINATARI L.328/2000 «La Repubblica assicura alle persone ed alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali» (conciliazione 2 punti di vista opposti) La persona come singolo, come parte di una famiglia, come nodo di una rete sociale primaria

13 3 VISIONI /MODALITA’ DI RELAZIONE /PERSONA NELLA RETE SERVIZI SOCIALI E SANITARI ( 1, P.87.. ) UTENTE 1. STATO SOCIALE=STATO DEI TRASFERIMENTI 2. FRUITORE=UTENTE  2 opzioni: soddisfazione, protesta (voice) CLIENTE FRUITORE=CLIENTE ha maggiori opzioni: soddisfazione, voice, exit  scelta alternativa 3 condizioni:risorse economiche, diversificazione servizi, capitale culturale CITTADINO FRUITORE=CITTADINO, CONCORRE A DEFINIRE CARATTERISTICHE SUOI BISOGNI

14 VOICE, EXIT DUE DIVERSE POSSIBILITA’ DI REAZIONE ATTIVA DA PARTE DI UN ATTORE SOCIALE INSERITO IN UNA RELAZIONE O IN UNA RETE DI RELAZIONI (Hirschman, 1970, tr.it. 1982)

15 2001 MODIFICHE ARTICOLO v IMPLICA UNA REINTRERPRETAZIONE MOLTE NORME RELATIVE AI SERVIZI SOCIALI, SANITARI, EDUCATIVI. ATTRIBUISCE ALLO STATO LA DETERMINAZIONE DEI LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI CONCERNENTI I DIRITTI CIVILI E SOCIALI ATTRIBUISCE LARGA AUTONOMIA ALLE REGIONI

16 DIVERSI GENERI DI SERVIZI 1. SERVIZI SOCIALI 2. SERVIZI SANITARI 3. SERVIZI A ELEVATA INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA

17 SERVIZI INTEGRATI COME RISPOSTA A PROBLEMATICHE DI TIPO SOCIO- SANITARIO MA DIVERSI SOGGETTI ISTITUZIONALI PRODUCONO, PROMUOVONO O CONTROLLANO I SERVIZI 1.COMUNE-MUNICIPI (x SERVIZI SOCIALI) 2. ASL (AZIENDA SANITARIA LOCALE)REGIONE (x SERVIZI SANITARI)

18 CARATTERISTICHE ASL OFFRE SERVIZI E PRESTAZIONI NEL QUADRO DEI LEA (LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA) TRE LIVELLI 1.PRESTAZIONI A RILEVANZA SOCIALE 2.PRESTAZIONI SOCIALI A RILEVANZA SANITARIA 3. PRESTAZIONI AD ELEVATA INTEGRAZIONE SANITARIA ASSISTENZA OSPEDALIERA (PRONTO SOCCORSO E ACUZIE) DISTRETTI a coordinamento provinciale ( MEDICO DI BASE E PEDIATRI A LIBERA SCELTA) -UNITA’ TERRITORIALI DI BASE-AMBITI (CENTRI SERVIZI)

19 CONSEGUENZE RITARDO INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA  PERMANERE FRAMMENTAZIONE. Es.: 1.Scissione prevenzione, cura, riabilitazione 2.Divaricazione cure ambulatoriali e c. specialistiche 3.Modelli di accesso-finanziamento differenziati (gratuiti-a pagamento, a seconda Isee)

20 Cosa serve? PROMUOVERE SINERGIA DELLE DUE SFERE D’INFLUENZA TRAMITE 1.SPECIFICI STRUMENTI GIURIDICI (ACCORDI DI PROGRAMMA ART.27, LEGGE 142/1990) 2.SVILUPPO MODELLI INTER- ORGANIZZATIVI CHE METTANO IN COMUNICAZIONE E COORDININO I NODI DELLA RETE

21 LA RETE DEI SERVIZI ALLA PERSONA I «GRUPPI VULNERABILI» DESTINATARI DI SERVIZI SOCIALI SPECIFICI 1. ANZIANI 2. BAMBINI, ADOLESCENTI, FAMIGLIE 3. DISABILI 4. GLI ESCLUSI 5. TOSSICODIPENDENTI

22 LA POLITICA A FAVORE DEGLI ANZIANI 3 PILASTRI, ATTIVABILI IN RELAZIONE ALLA SPECIFICITA’ SITUAZIONE 1. SISTEMA PENSIONISTICO 2. SOSTEGNO AGLI ANZIANI ATTIVI E DISPOSTI A SVOLGERE ATTIVITA’ 3. RISPOSTE INTEGRATE AGLI ANZIANI IN DIFFICOLTA’ TOGLIERE?

23 ATTORI O NODI DELLA RETE IPAB? ASP?RAPPRESENTAZIONE 1.ANZIANO 2.MEDICO DI BASE 3.FAMIGLIA DELL’ANZIANO 4.SEGRETARIATO SOCIALE 5.CENTRI SOCIO-ASSISTENZIALI DIURNI 6.CASE DI RIPOSO E CASE ALBERGO 7.CAD 8.ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA 9.RSA 10.OSPEDALI □ SERVIZI A PREVALENTE COMPONENTE SOCIALE □ SERVIZI PREVALENTEMENTE SANITARI □ SERVIZI AD ALTA INTEGRAZIONE SANITARIA

24 P43 serio attori


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