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PubblicatoRomina Foti Modificato 8 anni fa
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La teoria di Krashen Se Chomsky aveva ipotizzato l’esistenza di un Language Acquisition Device, Krashen parte dagli stessi presupposti per la sua Second Language Acquisition Theory, dove separa in maniera netta i termini acquisition e learning. L’acquisizione è un processo inconscio che sfrutta le strategie globali dell’emisfero destro del cervello e quelle analitiche del sinistro memoria a lungo termine L’apprendimento è un processo razionale, governato dall’emisfero sinistro e non produce acquisizione stabile; può però fungere da monitor nella comunicazione
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La teoria di Krashen L’insegnante deve quindi puntare all’acquisizione, perché l’apprendimento può avere risultati positivi, ma non stabili; per far ciò individua tre principi: Input comprensibile: l’allievo si concentra sul significato dell’input, e non sulla forma. Ordine naturale: l’input deve essere collocato nell’ordine naturale di acquisizione immediatamente successivo all’input già acquisito (i + 1); tutto il pregresso è condizione necessaria per una nuova acquisizione, ma anche condizione sufficiente perché una successiva acquisizione avvenga.
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La teoria di Krashen Perché l’acquisizione avvenga deve essere disattivato il filtro affettivo; in stato di serenità l’adrenalina si trasforma in noradrenalina, che favorisce la memorizzazione; in caso di stress, invece, entrano in contrasto l’amigdala (ghiandola che protegge la mente da eventi spiacevoli) e l’ippocampo (ghiandola che inizia il processo di memorizzazione). Il meccanismo di autodifesa si attiva a causa di stati d’ansia, attività che pongono a rischio l’immagine di sé, attività che minano l’autostima e attività che provocano un senso di inadeguatezza
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I metodi clinici (base psicologica)
Negli anni ‘60-’70 si erano sviluppati anche dei metodi che Titone definì «clinici», in quanto molto simili a sedute di psicoterapia; l’insegnante parla poco, stimola lo studente, lo incoraggia, lo corregge con fare affettivo… La Total Physical Response fu ideata da Asher, e prevede un insegnante che dà ordini e indicazioni di grado via via più complicato, fino ad indurre gli studenti, per eseguire l’ordine, ad usare in maniera spontanea la lingua; il metodo è tuttora molto usato nella scuola primaria e nell’insegnamento dell’italiano per stranieri
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I metodi clinici (base psicologica)
Il Community Language Learning proposto da Curran trasferisce nella didattica i metodi della seduta psicoterapeuta, per cui l’insegnante è un counselor che resta fuori dal lavoro di apprendimento, limitandosi a consigliare, aiutare, cercare di individuare il ritmo e lo stile d’apprendimento degli allievi; elemento fondamentale diventa quindi l’affettività. Il Silent Way ideato da Gattegno prevede invece che l’insegnante dia un modello e poi taccia, lasciando che gli studenti lo ripetano e riutilizzino in situazioni diverse, eventualmente correggendoli con gesti o segni.
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I metodi clinici (base psicologica)
La suggestopedia ideata da Lozanov è il metodo clinico per eccellenza, molto simile ad una seduta di psicoterapia di gruppo; le sedute iniziano e si concludono con un momento di training autogeno, una musica barocca in sottofondo accompagna l’apprendimento, i testi vanno ripresi prima di dormire e appena alzati. I risultati sono sorprendenti, ma naturalmente è poco praticabile a causa della necessità di aule adatte, un numero ridotto di allievi e docenti qualificati ad hoc, condizioni ben difficili da poter presumere in ambiente scolastico. Quello che questi metodi hanno confermato è l’importanza del ruolo dell’affettività.
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