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ODISSEA
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Un giorno Ulisse partì da Itaca, l’isola di cui era re, con altri guerrieri greci per andare a combattere la guerra di Troia, scoppiata perché Paride rapì Elena, la moglie di Menelao che, insieme al fratello Agamennone, giurò vendetta.
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Per riuscire a conquistare Troia Ulisse fece costruire un grande cavallo che nella sua pancia conteneva i guerrieri greci.
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Durante la notte i Greci uscirono dalla pancia del cavallo e diedero fuoco a Troia.
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Vinta la guerra, partì da Troia per tornare a Itaca ma fu ostacolato dagli Dei che scatenarono tempeste e uragani.
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Dopo nove giorni, Ulisse e i suoi compagni approdarono sull’isola dei mangiatori di loto. Ulisse mandò tre compagni a perlustrare la zona, ma mangiarono il loto e così dimenticarono tutto. Allora Ulisse se li caricò addosso e li portò sulla nave, anche se loro volevano restare là.
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Ulisse ripartì e giunse sull’isola dei ciclopi, giganti con un occhio solo al centro della fronte, che si cibavano del latte delle pecore e della loro carne.
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Ulisse con i compagni entrò nella grotta del ciclope Polifemo che visti gli intrusi ne divorò due.
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Ulisse offrì a Polifemo del vino e conversò con lui
Ulisse offrì a Polifemo del vino e conversò con lui. Gli disse di chiamarsi “Nessuno”. Polifemo si ubriacò e si addormentò.
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Ulisse con un palo arroventato accecò Polifemo.
Poi fuggì con i suoi compagni attaccato sotto le pecore.
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Ulisse, con i compagni in salvo sulla nave, svelò l’inganno del nome “Nessuno”.
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Questo causò la rabbia di Poseidone, Dio del mare e padre di Polifemo, che giurò vendetta e scatenò uragani per ostacolare il viaggio di Ulisse.
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Eolo diede a Ulisse un otre pieno di venti contrari e gli disse di non aprire questo vaso perché c’erano i venti che non lo avrebbero fatto arrivare a Itaca.
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Giunti a Itaca i compagni di Ulisse incuriositi aprirono l’otre e ne uscirono tutti i venti contrari, che spinsero la nave di nuovo da Eolo.
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Eolo si arrabbiò e li mandò all’isola dei lestrigoni
Eolo si arrabbiò e li mandò all’isola dei lestrigoni. Essi erano grandi mangiatori di uomini e mangiarono alcuni compagni di Ulisse. Il nostro eroe però riuscì a fuggire.
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Ulisse approdò sull’ isola della maga Circe
Ulisse approdò sull’ isola della maga Circe. L’ eroe ordinò a ventidue marinai di perlustrare per primi la zona. Essi entrarono nella casa della maga Circe, che li trasformò in maiali.
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Ermes, messaggero degli dei, disse ad Ulisse di mangiare delle erbe che lo avrebbero preservato da eventuali pozioni magiche.
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Quando la maga gli diede da bere uno dei suoi intrugli, questo non ebbe effetto ma la maga lo invitò a restare.
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Restarono lì per un anno, però la malinconia di Itaca li spinse a ripartire.
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La maga consigliò ad Ulisse di fare molta attenzione alle sirene durante il viaggio.
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Sfuggito dalle sirene Ulisse dovette attraversare un luogo di mare stretto dove abitavano Scilla e Cariddi. Il primo, Scilla, aveva al posto della testa sei cani e mangiava tutto quello che gli capitava a tiro.
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Il secondo, Cariddi, era un gorgo che risucchiava le navi.
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Ulisse e i suoi compagni approdarono sull’isola del Sole, l’eroe molto stanco, si addormentò. Sull’isola pascolavano vacche sacre al dio Apollo e per questo non si potevano toccare. I compagni di Ulisse ne uccisero alcune e le mangiarono. Così Zeus per punizione scagliò un fulmine spezzando la nave e tutti i suoi compagni annegarono. Solo il nostro eroe, audace e fortunato, si salvò.
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Ulisse, rimasto solo, nuotò, e molto stanco arrivò sull’isola di Ogigia. Sull’isola incontrò Calipso, una ninfa che si innamorò di lui. Calipso per tenerlo con sé gli offrì l’immortalità, ma Ulisse rifiutò perché voleva tornare a Itaca.
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Appena Calipso decise di lasciare in pace Ulisse, lui costruì una zattera e finalmente partì per Itaca.
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CLASSI QUINTE B – D A. S
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