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PubblicatoGennara Messina Modificato 8 anni fa
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MANIFESTO DEL NUOVO REALISMO Maurizio Ferraris
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ATTACCO POSTMODERNO ALLA REALTA´ “Non ci sono fatti, solo interpretazioni” (Nietzsche) A metá del ‘900 la crisi delle ideologie ( Illuminismo, Idealismo, Marxismo) lascia spazio al Postmodernismo. FINE DELL’IDEA DI PROGRESSO – PROIEZIONE ALL’INFINITO DEL FUTURO – LA REALTA´ DIVIENE “FAVOLA”
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ATTACCO POSTMODERNO ALLA REALTA´ 3 concetti cruciali del Postmodernismo: -IRONIZZAZIONE non esistono veritá assolute, si tende a mantenere un distacco ironico dalle proprie affermazioni, virgolettandole. Essendo l’uomo visto come fabbricante di mondi attraverso concetti, questo non ha mai a che fare con le cose in se stesse ma sempre con fenomeni mediati, distorti, impropri e dunque virgolettabili. -DESUBLIMAZIONE dall’uomo razionale all’uomo tragico, il desiderio é visto come elemento di controllo sociale. Trasformazione dell’opinione pubblica da spazio di discussione a spazio di manipolazione da parte dei mass media. Ogni critica é declassata a pettegolezzo. Il populismo mediatico porta alla personificazione carismatica del potere, ad una concentrazione mediatica sul leader.
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ATTACCO POSTMODERNO ALLA REALTA´ -DEOGGETTIVAZIONE idea che l’oggettivitá, la realtá e la veritá siano un male, e addirittura che l’ignoranza sia un bene. Il sapere non possiede un valore emancipativo, ma costituisce piuttosto uno strumento di dominio e raggiro (Nietzsche). Non esiste un metodo scientifico privilegiato, poiché nel confronto tra teorie scientifiche quelle che si fronteggiano sono visioni del mondo in larga parte incommensurabili (Feyerabend). La realtá piú forte, quella piú vera, é quella piú largamente condivisa. “La ragione del piú forte é sempre la migliore”
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ATTACCO POSTMODERNO ALLA REALTA´ IRONIZZAZIONE – DESUBLIMAZIONE – DEOGGETTIVAZIONE REALITYSMO Creazione di una quasi-realtá attraverso GIUSTAPPOSIZIONE DRAMMATIZZAZIONE ONIRIZZAZIONE
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ATTACCO POSTMODERNO ALLA REALTA´ -GIUSTAPPOSIZIONE servire insieme sullo stesso piatto teorie diverse facendo saltare il confine non solo tra reltá e la finzione ma anche tra scienza, religione e superstizione. -DRAMMATIZZAZIONE si prende qualcosa di reale e lo si drammatizza con attori, trasformandolo in una quasi finzione. -ONIRIZZAZIONE invece di riconoscere il reale e immaginare un altro mondo da realizzare al posto del primo, pone il reale come favola e assume che questa sia l’unica liberazione possibile: cosí non c’é niente da realizzare e, dopotutto, non c’é nemmeno niente da immaginare. REALTA = RAPPRESENTAZIONE
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FALLACIA DELL' ESSERE-SAPERE I Costruttivisti assumono che parti più o meno grandi della realtà sono costruite dai nostri schemi concettuali e dai nostri apparati percettivi. Ritengono che se ogni conoscenza ha inizio con l'esperienza, ma quest'ultima è strutturalmente incerta, poiché basata sull'inaffidabilità dei nostri sensi, sarà necessario fondare l'esperienza attraverso la scienza trovando strutture a priori che ne stabilizzino l'aleatorietà. Unificazione Ontologia-Epistemologia I Realisti sostengono che ci sono cose che non dipendono da schemi concettuali, la realtà esiste, essere e sapere non si equivalgono, le cose esistono anche se non le conosciamo. ≠ Esaltazione della scienza del Positivismo ≠ Concezione della scienza come lotta tra interessi del Postmodernismo Filosofia come ponte tra il mondo del senso comune, dei valori morali e delle opinioni e il mondo del sapere in generale.
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EPISTEMOLOGIAONTOLOGIA Emendabile Ciò che può essere corretto Inemendabile Ciò che non può essere corretto Mondo interno (= interno agli schemi concettuali) Mondo esterno (= esterno agli schemi concettuali) Scienza Linguistica Storica Libera Infinita Teleologica Esperienza Non necessariamente linguistica Non storica Inemendabile Finita Non necessariamente teleologica EPISTEMOLOGIA ≠ ONTOLOGIA
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FALLACIA DELL' ACCERTARE - ACCETTARE Realismo come critica: -Distinguere cos'è vero e cosa non lo è (= Kant), cosa è costruito e cosa no -Trasformare ciò che non è giusto (= Marx) Etica: proprio perché c'è un mondo reale le cui leggi sono indifferenti alle nostre volizioni e cogitazioni, è possibile che, in un simile mondo, ci sia scienza e ci sia giustizia.
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FALLACIA DELL' ACCERTARE - ACCETTARE Il mondo composto da: -OGGETTI NATURALI che esistono nello spazio e nel tempo indipendentemente dai soggetti (predominio dell'ontologia sull'epistemologia) -OGGETTI SOCIALI che esistono nello spazio e nel tempo dipendentemente dai soggetti (predominio dell'epistemologia sull'ontologia) -OGGETTI IDEALI che esistono fuori dallo spazio e dal tempo indipendentemente dai soggetti. Gli oggetti sociali come realtà rigida fonte di subordinazione (verba manent- i concetti di iscrizione e registrazione). I comportamenti sociali sono determinati da leggi e le strutture sociali formano le nostre intenzioni in questo senso la mente non può sorgere se non immersa in un bagno sociale ( l'esempio di Arcirobinson).
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FALLACIA DEL SAPERE - POTERE Il Realismo come mediazione tra: -ILLUMINISMO: il sapere come fonte di emancipazione -POSTMODERNISMO: il sapere è strumento di dominio e manifestazione della volontà di potenza Se essere=sapere e sapere=potere allora essere=potere Pur riconoscendo nella scienza una volontà di potenza non esclude il sapere come emancipazione non escludendo perciò a priori la veridicità dei risultati del sapere scientifico. Invasato mistico(verità come dogma) ≠ Dotto ragionevole(verità come ricerca) La modernità come figlia del romanticismo quindi mitologica e Anti-illuminista. Nietzsche:”la filosofia deve ritornare al mito, la felicità promessa al dotto deve essere sostituita dalla tragedia.”
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CERTEZZA Viviamo in uno stato di incertezza, che paradossalmente è stato accresciuto, e non diminuito, dai progressi tecnico-scientifici. La modernità che è l'epoca dalla massima conoscenza è anche l'epoca della massima inquietudine. E' necessario seguire un'altra via per trovare pace e sicurezza: -non oggettività e conoscenza -ma affidamento e fiducia (ritorno all'Illuminismo) Incertezza: se siamo così sensibili all'incertezza non è per un qualche fallimento della modernità, ma perché siamo diventati più civili ed esigenti. Speranza: la depressione è l'esperienza umana più vicina alla pace eterna e alla certezza assoluta. Molto più forte e decisiva della certezza è la speranza (contiene l'incertezza) come si evince intuitivamente dai loro contrari, incertezza e disperazione. La speranza razionale precede ogni rivelazione religiosa e non collide col nostro essere naturale. Certezza e verità: la certezza da sola non basta, ha bisogno della verità cioè del sapere perciò vivere nella certezza non è vivere nella verità.
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CONCLUSIONE “Dire addio alla verità è non solo un dono senza controdono che si fa al Potere, ma soprattutto la revoca della sola chance di emancipazione che sia data all'umanità, il realismo, contro l'illusione e il sortilegio.”
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