La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

La presentazione è in caricamento. Aspetta per favore

Rilievo strutturale edifici in muratura

Presentazioni simili


Presentazione sul tema: "Rilievo strutturale edifici in muratura"— Transcript della presentazione:

1 Rilievo strutturale edifici in muratura
individuazione delle murature portanti rilievo dei muri portanti: geometria tipologia costruttiva materiali tessitura caratteristiche costruttive degli orizzontamenti (archi e volte, presenza di catene) rilievo dell'orditura e della geometria dei solai

2 Per MURATURE ESISTENTI la determinazione delle caratteristiche è un problema molto delicato, che coinvolge numerosi aspetti: Individuazione della tipologia costruttiva e della tessitura Caratterizzazione della muratura Quadro fessurativo

3 Elementi murari: particolare attenzione a
tipologia costruttiva, tessitura, collegamenti fra gli strati (molto utile il ricorso alla manualistica volta al recupero delle tradizioni costruttive locali, ove esista; nel caso di murature intonacate, è possibile individuare la tessitura con una leggera umidificazione o bagnatura delle superficie) collegamenti fra murature che si intersecano (presenza di lesioni, stonacatura) presenza di vuoti (canne fumarie, ecc) o di vani preesistenti tamponati con collegamenti poco efficaci presenza di tiranti e catene (verificare la continuità e gli ancoraggi)

4 Tipologia costruttiva

5

6 Tessitura Occorre ricordare che in generale:
se una muratura è ben intessuta (il caso ideale: muratura di blocchi squadrati con ortostati e diatoni opportunamente alternati), la malta serve solo per regolarizzare i contatti; la qualità della malta ha poca influenza sulla qualità della muratura

7 Tessitura se la muratura non è ben intessuta, la resistenza della malta assume un ruolo fondamentale Questa osservazione è utile anche per individuare quali tipi di prove è più opportuno effettuare

8 Tessitura presenza di vuoti o cavità

9 Tessitura - presenza di irregolarità

10 INDIVIDUAZIONE DELLA TESSITURA
INDIVIDUAZIONE DI IRREGOLARITA’ In presenza di intonaco, si può ricorrere ad inumidire la parete e ad osservarla mentre asciuga: la diversa natura di malta ed elementi, pietre o blocchi, fa sì che i diversi materiali asciughino in tempi diversi, cosicché si può individuare la trama. Importante è l’individuazione di irregolarità nella parete muraria: Canne fumarie Architravi Vani riempiti, non solidarizzati …

11 INDIVIDUAZIONE DELLA TESSITURA
INDIVIDUAZIONE DI IRREGOLARITA’ Una tecnica particolarmente efficace è la termografia: particolare tecnica fotografica basata sul fatto che materiali diversi hanno diversa emissione di calore. Per la determinazione della tessitura, la presenza dell'intonaco può creare delle difficoltà. Per l'individuazione di canne fumarie, cordoli, aperture richiuse, ecc., è molto efficace.

12 INDAGINI TERMOGRAFICHE

13 PROVE DI CARATTERIZZAZIONE MECCANICA
Estrazione di campioni di muratura e prove in laboratorio: non sempre è possibile: no per murature in pietra no per murature in più strati no per murature con malte deboli o quasi inesistenti spesso i campioni risultano disturbati quando è possibile, si possono fare prove di compressione in analogia alle murature nuove

14 quando non è possibile, se si tratta di murature di mattoni si può cercare di estrarre degli elementi su cui fare prove di compressione e campioni di malta di cui determinare la composizione; si possono usare le formule o le tabelle per murature in pietra, si cerca di determinare la natura dei materiali e la tipologia costruttiva; poi si possono ricavare valori di riferimento per analogia.

15 Valori di riferimento: Tab. C8A.2.1 Circ. 617

16 Valori di riferimento: Tab. C8A.2.2 Circ. 617

17 PROVE DI LABORATORIO prove meccaniche prove chimico-fisiche
Prove sulle malte prove meccaniche prove fisiche prove chimiche prove di durabilità misura del degrado Prove su pietre e mattoni, nuovi e danneggiati Prove su campioni di muratura: è difficile prelevare campioni di dimensioni significative e indisturbati, tali da rappresentare le caratteristiche del materiale in situ

18 PROVE IN SITU Per individuare: la tipologia costruttiva la tessitura
il tipo di materiali Per fornire informazioni di larga massima su: lo stato tensionale le caratteristiche deformative le caratteristiche di resistenza

19 CAROTAGGI

20 ENDOSCOPIA ispezione diretta in piccoli scassi o in fori praticati mediante carotaggio fornisce una stratigrafia della sezione: natura della muratura tipo di materiali presenza di vuoti o distacchi presenza di fenomeni fessurativi interni verifica dei risultati di interventi di consolidamento mediante iniezioni

21

22 MARTINETTI PIATTI

23 MARTINETTI PIATTI

24 MARTINETTI PIATTI

25 MARTINETTI PIATTI Determinazione dei livelli di sforzo

26 MARTINETTI PIATTI Determinazione dei livelli di sforzo

27 MARTINETTI PIATTI Determinazione dei livelli di sforzo

28 Valutazione di differenze di tensione dovute a:
danneggiamento strutturale: rotazione fuori piombo non uniforme distribuzione dei carichi

29 MARTINETTI PIATTI misura della deformabilità e della resistenza

30 MARTINETTI PIATTI misura della deformabilità e della resistenza Se il peso della muratura al di sopra dei martinetti non è sufficientemente grande, può verificarsi che la rottura avvenga al di fuori del campione interposto fra i martinetti. Allora la prova risulta incompleta perché non si giunge alla rottura del campione compresso.

31 INDAGINI SONICHE Si basano sulla generazione di impulsi sonici (frequenze di 2020000 Hz) in un punto della struttura e sulla misura del tempo di attraversamento e quindi della velocità dell'onda nella muratura. La velocità di propagazione delle onde elastiche è correlata con le caratteristiche meccaniche e fisiche del materiale (r, n, E) Si ottiene una indicazione di massima sulla qualità della muratura: V < 1000 m/s murature danneggiate, presenza di vuoti 1000 m/s < V < 2000 m/s maggioranza delle murature esistenti V > 2000 m/s murature accuratamente costruite e conservate, con buona resistenza

32 Tomografia sonica Il rilievo delle velocità lungo diversi percorsi consente di effettuare una mappatura delle velocità Si possono individuare materiali diversi e la presenza di vuoti

33

34

35 Profili sismici I profili sismici vengono eseguiti con modalità operative simili alle indagini sismiche a rifrazione sul terreno. Si utilizza una stesa di sensori (dodici nel nostro caso) lunga circa 2 metri. Per fornire l’energia si utilizza una piccola massa battente (un martello strumentato con un sensore per il trigger del sismografo). In funzione dell’accessibilità, le battute si fanno alle estremità dei profili dei sensori e/o in posizione intermedia.

36 Il trattamento dei dati prevede una fase iniziale, lunga e delicata, nella quale si procede alla lettura dei tempi di primo arrivo del segnale sui sismogrammi. Successivamente si costruiscono le dromocrone, cioè i grafici dei tempi di arrivo del segnale in funzione della distanza del sensore dal punto di battuta. La pendenza dei tratti rettilinei delle dromocrone permette di ricavare la velocità di propagazione delle onde sismiche anche in presenza di irregolarità e difetti superficiali (cosa che non avviene con le cosiddette misure soniche). Non solo, le misure così effettuate permettono di scartare i dati troppo disturbati da irregolarità o dal rumore, rendendo più affidabile la stima delle velocità stesse. Dai valori di velocità, si possono dedurre valori indicativi dei moduli elastici, sulla base dei risultati di esperienze precedenti.

37 Profili sismici I profili sismici vengono eseguiti con modalità operative simili alle indagini sismiche a rifrazione sul terreno. Si utilizza una stesa di sensori (dodici nel nostro caso) lunga circa 2 metri. Per fornire l’energia si utilizza una piccola massa battente (un martello strumentato con un sensore per il trigger del sismografo). In funzione dell’accessibilità, le battute si fanno alle estremità dei profili dei sensori e/o in posizione intermedia.

38 PROVE DI CARATTERIZZAZIONE
A TAGLIO IN SITU Sono prove notevolmente invasive ed impegnative L’interpretazione dei risultati non è ancora ben definita Sono eseguite ancora a scopo di ricerca

39 PROVE DI COMPRESSIONE DIAGONALE

40

41

42 PROVE DI COMPRESSIONE E TAGLIO
test di due maschi murari contrapposti

43

44 PROVE DI COMPRESSIONE E TAGLIO
Test di Sheppard

45 Quadro fessurativo Il rilievo del quadro fessurativo è fondamentale per decidere della qualità della muratura e sulla necessità di interventi La presenza di molte lesioni diffuse è indice di una muratura non più connessa, sulle cui risorse di resistenza non si può far grande affidamento Una grossa lesione isolata, causata ad es. da un cedimento, dà luogo a due porzioni di muratura ancora sane e capaci di svolgere, nel nuovo assetto, una valida funzione statica

46 Riferimenti bibliografici
Rossi P.P.: "Prove distruttive e non distruttive per la caratterizzazione meccanica dei materiali, ISMES Bollettino n. 130, Bergamo, 1980 Borri, Corradi, Vignoli: “Il problema della valutazione della resistenza a taglio della muratura mediante prove sperimentali”, X Congr. Naz. L’ingegneria sismica in Italia, Potenza, 2001. Sheppard, P.F.: "In-situ test of the shear strength and deformability of an 18° century stone-and-brick masonry wall", 7° IBMaC, Melbourne, Australia, 1985. Marchisio et al: "Diagnostica non pervasiva con metodologie dinamiche di origine geofisica sulle strutture murarie di edifici monumentali", Science and Technology for Cultural Heritage, 2001. Borri, De Maria: "Indice di qualità muraria". Angelini L., Beconcini M.L., Sassu M.: "Prove di compressione e taglio in sito su pannelli in muratura: la tecnica dei maschi murari contrapposti", Atti 12° Congr. Naz. "L'Ingegneria Sismica in Italia", Pisa, giugno 2007


Scaricare ppt "Rilievo strutturale edifici in muratura"

Presentazioni simili


Annunci Google