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PubblicatoAniella Fumagalli Modificato 8 anni fa
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Gesù guarda la figura di Giovanni e il suo rito come “sacramento” della figura compassionevole di Dio e come chiamata a una responsabilità libera da falsi sensi di colpevolezza. Intravvede un nuovo tempo, il tempo della tenerezza attiva e trasformatrice di Dio, e vuole entrare in questo tempo che presagia e spera e lui stesso annuncerà presto. Gesù si sente pienamente avvolto dalla compassione attiva di Dio e pienamente responsabile di cooperare con essa (magari ci sentissimo anche noi così!) José Arregi Testo: Luca 3, Battesimo di Gesù –C- Musica: Mozart. Concerto per clarinetto K 622.
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In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, La pratica della giustizia e dell’amore è il tema fondamentale della predicazione di Giovanni. Sembra rispondere ai tratti caratteristici del Messia, tanto che il popolo è in attesa domandandosi se non sia Giovanni il Messia. Giovanni si incarica di mettere le cose in chiaro e indicare che suo compito è una preparazione alla testimonianza di Gesù.
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Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Giordano Il carismatico e periferico Giovanni sa che il suo battesimo di acqua, simbolo di purificazione e di penitenza, è insignificante confrontato con il battesimo, “nello Spirito”, di Gesù, nuovo tempo di grazia, di liberazione, di esperienza dello Spirito. Lo Spirito Santo e il suo fuoco –il coraggio per affrontare a partire dalla fede le sfide della vita e la sapienza per vivere questa fede in profondità- sono quelli che rendono reale il nostro battesimo, ci aiutano a vivere la vita con maggior pienezza, con una forza che si traduce in libertà e gioia. Essere battezzati non è lo stesso che essere una persona battezzata. La persona battezzata con lo Spirito di Gesù deve cercare di essere copia fedele della condotta di Gesù. Il Battesimo non si dovrebbe ricevere né amministrare per abitudine sociale, culturale o religiosa. Benché si amministri ai bambini, il Battesimo non è cosa da bambini.
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Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo,
Gesù aspetta ad essere adulto per ricevere il battesimo. Va al battesimo quando giunge il momento di fare scelte nella vita, di accettare una missione, di decidere come passare per il mondo. Si mette tra tutta la gente che accorre a Giovanni, con la solidarietà e vicinanza che durante tutta la sua vita avrebbe poi mostrato con le persone più deboli e più bisognose. Gesù è sempre tra le persone, dalle quali non si è mai distinto né perché occupasse posti di onore, né per il modo di vestire, in nessuna situazione, abiti diversi da loro. Il battesimo non ha poteri magici. Il battesimo, per Gesù e per noi, suppone un impegno, una scelta responsabile e la progressiva conversione personale al Vangelo.
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«Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».
stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento». In Gesù il cielo e la terra si uniscono Il Dio che credevano lontano si avvicina, si lascia sentire e dichiara il suo amore a ogni creatura. Con Gesù continua lo Spirito, l’alito di vita che sta con Lui dalla sua nascita e che l’accompagnerà in tutti i momenti della sua vita. Il sentirsi amato incondizionatamente dal Padre, e pieno di Spirito, portò Gesù a mettersi con fiducia completa nelle sue mani. Mi sento anch’io, come Gesù, amato incondizionatamente dal Padre, sempre e in ogni circostanza? Il battesimo rappresenta per Gesù essere chiamato e costituito figlio e la decisione di realizzare il progetto che il Padre aveva sul mondo. Anche ognuno di noi si sente dire questo: Tu sei figlio, figlia, tu sei il messia, tu sei chiamato come Gesù a sentirti amato dal Padre e ad annunciare a tutte le creature che sono figli e figlie e che Dio li ama gratuitamente e incondizionatamente. Ciò che più libera e impegna è l’amore.
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Figlio mio, figlia mia Figlio mio, figlia mia che sei nel mondo.
Sei la mia gloria e in te è il mio regno. Sei il mio volere e il mio amore. Il tuo nome è la mia gioia ogni giorno. Ti amo. Ti alzo e sostengo. Ti do tutto quello che è mio -il pane, i fratelli, lo Spirito-. Voglio che tu viva felice e che aiuti a vivere. Ti perdono sempre e ti chiedo di perdonare. No temere. Io ti libererò dal male e da tutte le sue reti. Giorno e notte penso a te. Figlio mio. Figlia mia. Ulibarri, Fl. Figlio mio, figlia mia
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