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Enzo Mingione, Università di Milano Bicocca
Innova-attori sociali, 17 giugno 2013, Laboratorio Urbano, Cerignola (FG) L’innovazione sociale può essere una risposta alle sfide della trasformazione globale e della crisi economica europea? Definizioni di campi, esperienze e contesti.
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Indicazioni bibliografiche selezionate
Robin Murray, Julie Caulier Grice, Geoff Mulgan, 2011, Il libro bianco sull’innovazione sociale, edizione italiana a cura di Alex Giordano e Adam Arvidsson. Serena Vicari Haddock e Frank Moulaert, (a cura di) 2009, Rigenerare la città. Pratiche di innovazione sociale nelle città europee, Bologna, Il Mulino. Juan-Luis Klein et Denis Harrison, 2007, L’innovation sociale. Emergence et effects sur la transformation des sociétés, Montreal: Presse de l’Université du Québec. Geoff Mulgan with Simon Tucker, Rushanara Ali and Ben Sanders, 2006, Social Innovation What it is, Why it matters and how it can be accelerated, Working Paper of the Said Business School, Oxford. Frank Moulaert, Diana MacCallum, Abid Mehmood and Abdelillah Hamdouch (editors), 2013 , International Handbook of Social Innovation: Collective Action, Social Learning and Transdisciplinary Research. Chelenham UK: Edward Elgar. European Union Report (May 2010), Empowering people, driving change: Social innovation in the European Union, Bruxelles.
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Definizioni di innovazione sociale rispetto alle innovazioni tecnologiche e del mercato.
Risposte organizzate socialmente in modi diversi a problemi e difficoltà che insorgono all’interno del processo di cambiamento, problemi rispetto ai quali le istituzioni dello stato e del mercato non riescono a fare fronte efficacemente. Aspetti dei processi di innovazione da considerare: Problemi di partenza Attori coinvolti: ideatori, partecipanti e beneficiari Empowerment e governance Risultati
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Innovazione sociale definizioni
Da Vicari e Moulaert p.61: … vengono definite come socialmente innovative quelle iniziative dirette a contribuire all’inclusione sociale attraverso cambiamenti nell’agire dei soggetti e delle istituzioni. p.77 da Donolo e Fichera 1988: L’innovazione non è il nuovo, o ciò che avviene nel mutamento puro e semplice. E’ quell’incremento di forme di razionalità sociale e politica che risulta tale, alla fine, agli occhi degli attori interessati. p.179 … abbiamo definito una strategia di innovazione sociale come una dinamica di integrazione tra tre obiettivi: soddisfazione di bisogni che non trovano risposte o che sono alienati; promozione e sostegno del potere delle persone (empowerment) attraverso il cambiamento delle relazioni tra individui e fra gruppi nei quartieri e nei territori più ampi in cui questi sono incorporati (embedded); trasformazione delle modalità di governance.
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Dal libro bianco su innovazione sociale
Il termine innovazione sociale può avere molti sensi. Infatti può significare semplicemente un’ innovazione socializzata che crea nuovi sapere tecnici o organizzativi; ma anche un’ innovazione sociale, ossia un approccio pragmatico ai problemi sociali, che applica tecniche manageriali per risolvere problemi nel presente, senza badare molto all'orizzonte ideologico o alla correttezza politica. Innovazione sociale implica anche l'impiego di nuove tecnologie e soprattutto di nuove forme organizzative, dove l'organizzazione dal basso convive con una 'socialità di rete' e dove le stesse relazioni sociali diventano strumenti da mobilizzare nell’ attività imprenditoriale; dove nel bene e nel male le differenze fra vita lavorativa, vita politica e vita privata tendono a scomparire. In questo senso innovazione sociale comporta un nuovo modo di organizzare l'attività umana, nel lavoro come nell’ impegno politico, un modo dove - per usare la terminologia di Hannah Arendt - le potenzialità della vita vengono messe all’ opera in un impegno di natura etica e non morale.
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Dal libro bianco sulla innovazione sociale:
I sei momenti della innovazione sociale Suggerimenti, ispirazioni e diagnosi. In questo primo livello sono inclusi tutti quei fattori che sottolineano il bisogno di innovazione come le crisi, il taglio alla spesa pubblica, …così come le ispirazioni che danno il via al processo, dall'immaginazione creativa alle nuove prove. Proposte e idee. Questo è il momento in cui si generano le idee. Questo processo può significare il ricorso ad un metodo formale come per esempio i metodi creativi per estendere l'insieme delle opzioni possibili. Prototipi ed esperimenti. L'idea viene verificata o semplicemente provando se funziona nella pratica, o attraverso esperimenti più formali, prototipi e test controllati su situazioni casuali. Conferme. Questa rappresenta la fase in cui l'idea iniziale entra a far parte dell'uso comune. Organizzazione e diffusione. A questo punto vi è un vasto range di strategie per accrescere e diffondere un'innovazione. Cambiamento del sistema di riferimento. Questo rappresenta il fine ultimo di ogni innovazione sociale. Un cambiamento del sistema di riferimento di solito comporta l'interazione di diversi elementi: i movimenti sociali, i modelli economici, le leggi e le regolamentazioni, i dati e le infrastrutture, e modi totalmente nuovi di pensare e di agire.
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Contestualizzazione storica e culturale dei processi di innovazione sociale.
Individuazione di campi di difficoltà dove le risposte consuete di stato e mercato sono insufficienti. Le caratteristiche attuali del processo di mercificazione e i problemi dei soggetti esposti a deficit di protezioni e a forme di discriminazione: lavoratori precari, disoccupati di lungo periodo, immigrati e minoranze, anziani non autosufficienti, famiglie al di sotto della linea di povertà, e così via. Individuare le modalità secondo le quali prendono piede esperienze di innovazione sociale: iniziatori/ inventori/ imprenditori sociali; attività iniziale e sperimentale, coinvolgimento di partecipanti, sostenitori, associati; difficoltà di consolidamento e degenerazioni burocratiche o affaristiche; successo in termini di soluzione dei problemi / allargamento della democrazia e partecipazione.
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Impostazione metodologica fondata su embeddedness e path dependency
Le tre aree di costruzione istituzionale: Reciprocità Redistribuzione Cooperazione mercato Occasioni di innovazione sociale Cambiamento di regime regolativo Cambiamento micro continuo
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Area della redistribuzione Stato
Area mista del noprofit e terzo settore. Volontariato e solidarietà secondo linee di valori condivisi a favore di gruppi sociali svantaggiati Crisi fiscale e di legittimazione del welfare state e della regolazione nazionale. Terzo settore governance 1)Costo materie prime fuori controllo 2)De-industrializzazione e rilocalizzazione industrie 3)Disintegrazione verticale e Second Industrial divide 4)Terziarizzazione e economia della conoscenza 5) Eterogeneità e instabilità carriere lavorative = fine del breadwinner = avvento delle famiglie bireddito Crisi del Welfare capitalism Seconda transizione demografica: 1)Eterogeneità e instabilità convivenze 2)Longevità 3)Diminuzione matrimoni e nascite 4) Crisi modello nucleare 5) Mismatch tra bisogno e offerta di cura Area del mercato cooperazione Area della reciprocità famiglia
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Area della redistribuzione Stato
Stato debole e burocrazia poco efficiente Localismo e particolarismo Pochi servizi di welfare e trasferimenti monetari Tolleranza evasione fiscale Il caso italiano di Welfare capitalism Defamiliarizzazione limitata Forti impegni di cura in famiglia Solidarietà reti parentali Accentuata divisione di genere Bassa occupazione femminile Doppia presenza donne lavoratrici Limitazioni delle politiche a Favore di giovani e bambini Dualismo piccole grandi imprese Distretti industriali Molto lavoro autonomo Molte imprese familiari Lavoratori grandi imprese molto protetti: cassaintegrazione Risparmio e esportazioni = consumismo controllato Area del mercato cooperazione Area della reciprocità famiglia
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Area della redistribuzione Stato
Localismo e disgregazione manovra pubblica centrale Accentuazione della divisione Nord-Sud Scarsa efficacia delle riforme di welfare Debito pubblico fuori controllo Assenza di politiche per i giovani e le donne Forte protezione monetaria degli anziani Aumento del dualismo Crisi delle grandi industrie Specializzazione a nicchia delle medie e piccole industrie = sviluppo del made in Italy Limitata capacità di sviluppo delle alte tecnologie e della innovazione fuori nicchie qualitative Resistenza dell’informale e del lavoro nero Forti difficoltà per giovani e donne Nel mercato del lavoro Famiglia lunga e protettiva Sovraccarico di attività di cura fatto dalle donne adulte Scarsa autonomia per giovani, donne e anziani Intervento della parentela in situazioni critiche Resistenze culturali alle innovazioni sociali: maschilismo, omofobia, pregiudizi contro gli stranieri Forte denatalità senza ripresa La crisi italiana del Welfare capitalism Area del mercato cooperazione Area della reciprocità famiglia
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Tendenze di cambiamento nei sistemi di welfare e nei rischi sociali:
Individualizzazione Destandardizzazione Instabilità Tagli della spesa pubblica e privatizzazione Importanza del livello locale: innovazioni nel pubblico e nel privato
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Il cambiamento oggi e le nuove occasioni di innovazione sociale:
Trasformazioni del lavoro Cambiamenti demografici e della struttura familiare Nuove ondate migratorie Trasformazioni del welfare: rescaling e tagli della spesa pubblica Indebolimento del monopolio regolativo dello stato nazionale Globalizzazione e competizione con economie emergenti
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Aree dove maturano oggi occasioni di innovazione sociale
Politiche pubbliche e redistribuzione: Welfare locale (pratiche di sostegno fondate su sussidiarietà verticale e orizzontale; rigenerazione urbana; strategie di sviluppo locale) Ristrutturazione del welfare centrale: Riforme pensioni e assistenza anziani non autosufficienti Educazione, istruzione permanente e società della conoscenza Nuovi rischi: Inserimento lavorativo Inserimento immigrati e multicultura Conciliazione lavoro cura Nuove povertà
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il volontariato/ terzo settore/noprofit/ cooperazione sociale/associazionismo
Sono coinvolte tutte le aree di cambiamento delle politiche pubbliche. La questione del bene comune/ pubblico La questione della sussidiarietà orizzontale Surrogare il welfare pubblico? Come si ridisegnano i campi della cittadinanza e dei diritti/ doveri Il coordinamento tra intervento/finanziamento pubblico e terzo settore. Il terzo settore come area di partecipazione e mobilitazione
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L’adattamento delle strutture familiari e parentali è un campo dove ci possono essere pratiche di innovazione sociale? Conciliazione e nuove pratiche di cura nella famiglia e per la famiglia Le risposte famigliari e parentali all’isolamento sociale di giovani e anziani Le transizioni famigliari (divorzi, famiglie ricomposte, ecc.) La questione della modalità di vita dei giovani Gli anziani non autosufficienti e altri soggetti che necessitano di cura
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Risposte innovative alla crisi dei regimi industriali della organizzazione del mercato
Responsabilità sociale delle imprese Riorganizzazione a rete e disintegrazione verticale Responsabilità e compatibilità ambientale delle imprese L’impresa globale: delocalizzazioni, decentramenti, finanziarizzazione e responsabilità verso gli ambiti sociali locali e nazionali.
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Le popolazioni a rischio che sono più spesso soggetti coinvolti in iniziative di innovazione sociale. Giovani e associazioni: centri giovanili e centri sociali I disoccupati di lungo periodo e le iniziative per l’inserimento lavorativo Gli immigrati: iniziative contro la discriminazione e a favore dell’inserimento sociale; iniziative per la promozione delle attività multiculturali di vario tipo Le madri sole Gli anziani non autosufficienti Le famiglie numerose Le forme di esclusione e povertà grave I soggetti di dipendenze e le forme di malattie croniche e mentale
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Le diverse modalità organizzative in cui può aver luogo la innovazione sociale: come modifica il mix di attori coinvolti. Imprese già esistenti: privato for profit e terzo settore Creazione di nuove imprese Settori di pubblica amministrazione e di enti locali: servizi pubblici e coordinamento tra pubblico e privato Associazioni e organizzazioni di cittadini dal basso Movimenti sociali Altri ambiti
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Tipi di attori coinvolti nei processi di innovazione sociale: come si pone a diversi livelli la questione dell’empowerment Ideatori e promotori Imprenditori sociali Attori coinvolti a vario titolo nella implementazione delle innovazioni Leader dei movimenti Partecipanti attivi Beneficiari e soggetti coinvolti passivamente
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Il caso di Berlino: l’occupazione di spazi vuoti nella città può essere una occasione di innovazione sociale? Il caso delle occupazioni per nuove iniziative culturali e artistiche che entrano nella logica delle città creative: innovazione e/o avanguardia della gentrificazione? Le iniziative di gruppi sociali radicali a favore degli svantaggiati e dei marginali: i limiti delle occupazioni temporanee. I nuovi locali e le spiagge urbane sono anche loro innovazioni e/o avanguardie della gentrificazione. Riflessione comparativa con Milano e altre città europee
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Il secondo welfare: in che senso è innovazione sociale?
Il secondo welfare è innovazione sociale ma è anche allo stesso tempo una modalità per privatizzare il welfare. Il carattere di innovazione sociale va misurato in termini di coinvolgimento e partecipazione e in termini di risposte ai nuovi bisogni dei cittadini. Lotta alla esclusione sociale e controllo dell’universalismo in termini di risultati. Il secondo welfare come strategia incrementale per la inclusione di strati più emarginati.
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Citazione dal documento della commissione europea sulla innovazione sociale.
L’innovazione sociale non è una panacea ma se incoraggiata e valutata può portare soluzioni immediate a problematiche sociali pressanti che travagliano oggi i cittadini. Nei tempi lunghi, l’innovazione può essere vista come parte di una nuova cultura dell’empowerment/ partecipazione che si sta tentando di promuovere all’interno di un numero di nuove iniziative messe in atto per rispondere a problemi del cambiamento.
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Esperienze ambigue: sono casi di innovazione sociale?
Wifi social dal Corriere della Sera 16 giugno 2013. Il movimento 5stelle. Facebook. I gruppi di auto-aiuto. I gas: consumo solidale. L’autocostruzione regolata.
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