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Pianto antico (Giosuè Carducci).
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né il sol più ti rallegra
POESIA. L'albero a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno da' bei vermigli fior, nel muto orto solingo rinverdì tutto or ora e giugno lo ristora di luce e di calor. Tu fior de la mia pianta percossa e inaridita, tu de l'inutil vita estremo unico fior, sei ne la terra fredda sei ne la terra negra, né il sol più ti rallegra né ti risveglia amor. PARAFRASI. L'albero a cui tendevi la tua piccola mano, il verde melograno dai bei fiori rossi, è da poco completamente germogliato nel silenzioso orto solitario rinforzato dal calore di giugno con la sua luce e il suo calore. Tu fiore della mia pianta inaridita e sofferente, tu unico figlio della mia vita, sei sepolto nella terra fredda sei sepolto nella terra nera ormai il sole non ti rallegra più né ti può più risvegliare il mio amore.
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Giuseppe Carducci ( ) Carducci, Giosué nasce a Lucca il 27 maggio 1835 e muore a Bologna il 16 febbraio Fu definito " Vate della Terza Italia» per la sua concezione eroica della poesia e per il prestigio nazionale e ufficiale che gli fu riconosciuto dopo l'unità. Fu il primo italiano a vincere il Premio Nobel per la letteratura nel Vate= Carducci venne considerato tale per il suo passato da patriota e per la forza e l'energia della sua poesia che glorificava personaggi del Risorgimento.
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Commento. Il poeta Giosuè Carducci in questa poesia esprime il dolore profondo che prova per il figlio morto. Nella prima strofa racconta di quando il figlio era vivo e allungava la sua piccola mano sull'albero per raccogliere il melograno con i suoi fiori rosso vivo. Nella seconda strofa, invece, narra del silenzioso orto solitario dove tutto è fiorito e che il mese di giugno offre, con la luce e il colore del sole, nutrimento per le piante. Il poeta nella terza strofa, si paragona ad una pianta inutile, che è percossa e senza acqua perché ormai il suo unico fiore è morto e non potrà più ricrescere. Invece, nell'ultima strofa, il poeta pensa alle condizioni di suo figlio che si trova sotto la terra scura e fredda dove il sole non lo può rallegrare e dove non può provare più sentimenti d'amore.
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Commento personale. La poesia è dedicata al figlio Dante morto di tifo a tre anni. Già il titolo di questa breve poesia ci dà l’esatta percezione del periodo storico e degli sviluppi della poetica dell’autore, il pianto del padre è antico come il dolore che gli uomini di tutti i tempi hanno provato di fronte alla morte, soprattutto alla morte di un figlio e secondo noi antico anche nel senso di profondo.
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Abbiamo deciso di mettere questa immagine per rappresentare la poesia perché emerge dal passato anche la figura del melograno, antico simbolo di fertilità, di rinascita e resurrezione, così incontrasto con la morte.
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