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ALGEBRA algebrizzare problemi
Mohamed al Kharizmi (IX sec) Equazioni di 1° e 2° grado al-jhabr Viéte ( ) Indica con le lettere non solo le incognite ma anche altre quantità
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XIX sec.: ALGEBRA = teoria delle equazioni algebriche
Dalle idee di Galois ( ) sulla teoria delle equazioni algebriche nascono : La teoria dei gruppi La teoria dei numeri algebrici
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STUDIO DI SISTEMI ALGEBRICI
ALGEBRA MODERNA STUDIO DI SISTEMI ALGEBRICI Insieme di regole che permettono di trattare enti diversi dai numeri: matrici, vettori, tensori…. ALGEBRA ASSIOMATICA O ASTRATTA Bertrand Russel( ): “la matematica si può definire quella materia in cui non sappiamo mai di cosa stiamo parlando, né se quello che diciamo è vero “
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Partiamo da un’equazione algebrica:
F(x) è detta funzione polinomiale F(x)=0 è detta equazione polinomiale
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a è radice del polinomio
Un numero a è soluzione dell’equazione F(x)=0 se e solo se F(a)=0 a è radice del polinomio Ad esempio: Verificare che 1 è soluzione e che – 1 non lo è Equazioni di 1° grado: x + a = 0 soluzione x = - a Equazioni di 2° grado x2 + px + q = 0 soluzioni con il metodo di completamento dl quadrato x = ………. Equazioni di grado superiore, trovare una soluzione o tutte mediante somme, prodotti, divisioni, elevamenti, estrazioni di radici sui coefficienti dell’equazione
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FORMULA RISOLUTIVA EQUAZIONI DI SECONDO GRADO CON IL METODO DI COMPLETAMENTO DEL QUADRATO
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I PROTAGONISTI DEL ‘500 SCIPIONE DAL FERRO ANTONIO MARIA FLOR
NICOLO’ TARTAGLIA GERONIMO CARDANO LUDOVICO FERRARI RAFAEL BOMBELLI
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FORMULA RISOLUTIVA EQUAZIONI DI QUARTO GRADO
LUDOVICO FERRARI FORMULA RISOLUTIVA EQUAZIONI DI QUARTO GRADO
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La formula di Ferrari per le quartiche
La formula di Ferrari per le quartiche. Sempre nell’Ars Magna, Cardano scrive che la formula risolutiva delle equazioni di quarto grado “era dovuta a Ludovico Ferrari, che l’ha scoperta dietro mia richiesta”. Il procedimento attraverso cui si giungeva alla soluzione dell’equazione x4+px2+q=sx può essere sintetizzato in sei passaggi. Ad esempio, volendo risolvere l’equazione x4+4x2+36=60x si procede in questo modo: 1) si aggiunge ad entrambi i membri un termine in x2 in modo da rendere il primo membro un quadrato perfetto, nel nostro caso si aggiunge 8x2, così che si ha (x2+6)2; 2) si aggiunge in entrambi i membri una nuova incognita in modo che il primo membro rimanga un quadrato, per noi (x2+6+y)2=60x+8x2+y2+12y+2x2y ; 3) si ottiene, al secondo membro, ordinando secondo la x, un’equazione di secondo grado che vogliamo che sia un quadrato perfetto: a tal scopo basta uguagliare a zero il discriminante; 4) l’equazione ottenuta dal discriminante è un’equazione di terzo grado nota come la risolvente di Ferrari, risolta tramite la formula risolutiva delle equazioni cubiche; 5) il valore della y trovato si sostituisce nell’equazione di cui al punto 2 e si estrae la radice quadrata di entrambi i membri; 6) il risultato del quinto passaggio rappresenta un’equazione di secondo grado, facilmente risolvibile.
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TEOREMA DI ABEL-RUFFINI:
Equazioni di grado superiore: difficoltà insormontabili nei secoli 16°, 17°, 18°, ed inizio del 19° TEOREMA DI ABEL-RUFFINI: Non esiste una formula risolutiva per radicali delle equazioni di grado superiore al quinto Paolo Ruffini ( ) Niels Abel ( )
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Legame tra risoluzione e fattorizzazione
Teorema di Ruffini: sia F(x) un polionmio di grado n e sia c un numero reale Allora c è radice di di F(x) se e solo se F(x)=(x – c)G(x) con degG(x)= n – 1 Diciamo che c ha nolteplicità di k, se e solo se F(x) è divisibile per (x-c)k, ma non per (x-c)k+1
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Conseguenze del teorema di Ruffini
Un’equazione polinomiale di grado n ha al massimo n radici, ciascuna contata con la sua molteplicità (si basa sull’annullamento del prodotto: ab=0 se e solo se a = 0 o b=0, ad esempio per le matrici non vale!) Risolvere equazioni polinomiali ha la stessa difficoltà di fattorizzare (la fattorizzazione dei polinomi è unica: in altri “mondi” non è così) Dire che non esiste nessuna formula per calcolare le soluzioni delle equazioni di grado superiore al quinto equivale ad affermare che non esiste alcun metodo per fattorizzare polinomi con deg>4: x5 – 16x + 2 = 0 ha tre soluzioni reali (visibili disegnando la funzione), ma non sono esprimibili mediante formule per radicali Se esistono soluzioni razionali siamo in grado di trovarle
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La funzione y = x5 –16x + 2
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Oppure possiamo pensare all’equazione polinomiale x5 – 16x + 2 =0 come al risultato dell’intersezione di y = x5 e di y = 16x – 2, anche qui vediamo le tre intersezioni che corrispondono alle tre soluzioni reali
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REGOLA DI RUFFINI dove i coefficienti ai sono interi, se non lo sono facciamo il mcm. Possiamo supporre che an≠0, in caso contrario 0 è soluzione e possiamo dividere il polinomio per x Ogni soluzione b/c, dove b e c sono numeri interi senza fattori comuni, avrà la proprietà che il suo numeratore b è un divisore del termine noto an e il suo denominatore c è un divisore del coefficiente direttivo a0 . Infatti, sostituiamo b/c nell’equazione e moltiplichiamo i due membri per cn, ottenendo Raccogliamo b dai primi n addendi portando l’ultimo a secondo membro ………………………………………………………………………………. Poiché b non ha fattori comuni con c li deve avere con an , ripetendo la stessa operazione per c si arriva a dimostrare che c deve dividere a0
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Vogliamo risolvere l’equazione F(x) = 0 dove
F(x) = 40x5 – 58x4 – 5x3 + 13x2 – 17x + 3 I divisori di 3 sono: I divisori di 40 sono: Posso usare solo i divisori di 40 positivi Tentiamo: 1, ½, 1/3, ……… Funziona per……, quindi F(x) = ( )G(x) dove G(x) = …………………………………. Procedendo allo stesso modo…..
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