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La comunicazione di crisi e il caso “BP Oil Spill”

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Presentazione sul tema: "La comunicazione di crisi e il caso “BP Oil Spill”"— Transcript della presentazione:

1 La comunicazione di crisi e il caso “BP Oil Spill”
Università degli Studi di Pavia Facoltà di Economia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e filosofia, Scienze politiche Corso di Laurea Interfacoltà in Editoria e Comunicazione Multimediale La comunicazione di crisi e il caso “BP Oil Spill” Relatore: Prof. Giampaolo Azzoni Correlatore: Prof. Stefano Colloca Correlatore esterno: Dott.ssa Grazia Bruttocao Tesi di laurea di: Emanuele Menesatti

2 Etica e pubbliche relazioni
La funzione principale delle relazioni pubbliche consiste nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Instaurare un sistema di relazioni costanti con gli stakeholder è fondamentale. Requisito indispensabile affinché questo sistema abbia successo consiste nel garantire modalità di comunicazione: trasparenti bidirezionali tendenzialmente simmetriche Pag. 8

3 Etica e pubbliche relazioni
Introdurre l’etica in azienda significa inserire valori morali quali l’equità, la correttezza, la giustizia, la trasparenza e la lealtà nelle relazioni interne ed esterne all’organizzazione. Sergio Sciarelli Adottare e rispettare un codice etico significa prendere coscienza dei doveri aziendali nei confronti della società. Sciarelli: laureato in economia, commercialista, esperto di gestione d’impresa e professore. Pag. 11 Mantenendo un comportamento eticamente corretto l’organizzazione potrà ottenere maggiore sostegno e rispetto da parte dei suoi stakeholder.

4 La crisi Evento straordinario il cui accadimento e la conseguente visibilità all’esterno minacciano direttamente la reputazione dell’azienda. Elementi fondamentali: il fatto la visibilità dell’evento la necessità di una risposta tempestiva Michael Bland: esperto di crisi management. Pag. 16 In public relations terms the real crisis is not what has actually happened, but it is what people think has happened. Michael Bland

5 La crisi Caratteristiche che accomunano ogni tipologia di crisi:
la sorpresa la carenza di informazioni la pressione subita dall’organizzazione Forte richiesta di informazioni da parte dei media, dalle istituzioni e dall’opinione pubblica. Fondamentale per reagire alla situazione di crisi sarà non contraddirsi mai. Pag. 17 Obiettivo dell’organizzazione: porsi come unica fonte autorevole di informazioni.

6 La crisi Ogni crisi possiede un carattere ambivalente. Ciò è ben espresso e sintetizzato nella lingua cinese dove il termine crisi è rappresentato da due ideogrammi. Al primo viene attribuito il significato di pericolo e al secondo ideogramma quello di opportunità. Linsu Kim Pag. 21 Linsu Kim: esperto di crisis management. Henry R. Cheeseman: avvocato ed economista, esperto di gestione della crisi. Il professionista di relazioni pubbliche, durante la gestione della crisi, dovrà quindi considerare entrambi questi aspetti, adottando e sollecitando quei comportamenti che permettano di mettere a frutto le opportunità insite nella situazione contingente. Henry R. Cheeseman

7 La crisi Quando un’organizzazione viene colpita da una crisi siamo di fronte a due possibili epiloghi: il superamento della situazione negativa oppure il fallimento. Da questo derivano due diverse tipologie di aziende: recoverers e non recoverers. Pag. 23

8 La crisi Si possono sottolineare tre aspetti importanti e da tenere ben presenti durante la gestione della crisi: l’impatto della crisi può prescindere dal problema reale, esso è determinato in gran parte da come l’azienda reagisce all’evento negativo qualunque crisi può essere gestita, se si è preparati a farlo la reputazione dell’azienda sarà determinante durante la gestione della crisi

9 Il crisis management Il crisis management è quel processo ordinato e sistematico di prevenzione e gestione della situazione di crisi. L’unico modo per gestire una situazione di emergenza dipende dal fatto che l’azienda si sia preparata adeguatamente per poterlo fare. alto Come fare a prepararsi adeguatamente? individuare i pericoli per l’azienda prevedere i possibili scenari valutare le conseguenze preparazion e prevenzione Crisis management: pag.52. Pag. 30, 33. Impatto della crisi sorveglianza basso alta Probabilità di accadimento

10 La gestione della crisi e il Web 2.0
Lo sviluppo di Internet ha generato una nuova arena in cui si deve essere in grado di comunicare durante una crisi. È nata una nuova categoria di interlocutori che hanno fatto di Internet la propria fonte primaria di informazione e comunicazione. Luigi Norsa Indispensabile il concetto di Unified Command: strutture appositamente create e dedicate alla comunicazione di crisi contenenti tutte le informazioni e gli aggiornamenti disponibili. Pag. 82 Informazioni multistakeholder.

11 La gestione della crisi e il Web 2.0
Il passaggio dal Web tradizionale al Web 2.0 ha portato ad una rivoluzione non solo delle modalità di comunicazione ma soprattutto dei ruoli. Blog e social network diffondono: notizie contenuti audio, video, immagini.. opinioni testimonianze User Generated Content Pag. 89, 90. Come deve comportarsi l’azienda nei confronti dei blog e dei social network? essere presente il più possibile al loro interno monitorarli costantemente spingere i propri dipendenti ad usarli

12 La comunicazione ambientale
La comunicazione ambientale è quella specializzazione delle relazioni pubbliche che si occupa di progettare e realizzare attività di comunicazione legate a tematiche ambientali. Trasparenza e completezza sono requisiti fondamentali. Obiettivi: informare e aggiornare sulle iniziative ambientali motivare, sensibilizzare e coinvolgere sviluppare una nuova cultura ambientale Pag. 99, 100, 102. I benefici per l’azienda: la promozione e il miglioramento della reputazione miglioramento delle relazioni con il pubblico migliori rapporti con i propri stakeholder

13 La comunicazione ambientale
Gli stakeholder della comunicazione ambientale: interni esterni Stakeholder interni: management dipendenti sindacati Stakeholder esterni: azionisti opinione pubblica comunità locali stato e amministrazioni locali organizzazioni ambientaliste Pag. 107, 108, 109.

14 Il caso BP BP è la multinazionale britannica operante nel settore energetico, in particolare del petrolio e del gas naturale, presente in oltre 80 paesi in tutto il mondo. Prima della catastrofe del Golfo del Messico era già conosciuta per la sua scarsa attenzione all’ambiente, nonché per presunti affari al limite della legalità. Nel 2001 l’organizzazione decise di cambiare il proprio nome e il proprio simbolo in favore dei nuovi obiettivi aziendali, dimostrandosi più sensibile alla causa ambientale. Rebranding BP, da British Petroleum è passata a Beyond Petroleum. Vecchio logo BP Nuovo logo BP Pag. 114, 115.

15 Il caso BP CSR, Corporate Social Responsibility
Solar Making solar power grid competitive, developing large scale projects and a high quality offer Wind Over 1.2 gigawatts of wind power capacity built in the US with our partners Biofuels A viable solution to provide secure, scalable, competitive, low-carbon energy for transport Pag. 119. CCS Carbon Capture & Storage Developing leading-edge low-carbon power plants in California and Abu Dhabi

16 Il caso BP Il rapporto tra BP e le associazioni ambientaliste è sempre stato negativo ed è peggiorato dopo la crisi del Golfo del Messico. Greenpeace si è immediatamente schierata contro la multinazionale promuovendo una campagna di rebranding del suo logo. Pag. 116, 117.

17 Il caso BP Il disastro ecologico del Golfo del Messico, avvenuto il 20 aprile 2010, è stato causato dall’esplosione e dall’incendio della piattaforma Deepwater Horizon. È stato considerato uno dei peggiori disastri ecologici che il pianeta abbia mai subito, probabilmente secondo solamente a quello della guerra del Golfo. A causa di una valvola difettosa, una bolla di metano ha risalito la colonna di perforazione e provocato l’esplosione. Pag. 125. 11 persone hanno perso la vita e 17 sono rimasti feriti.

18 Il caso BP Errori nella gestione della crisi secondo gli esperti di crisis management. Errori nella preparazione e nella prevenzione della crisi: errata valutazione dei rischi predisposizione dei piani secondo scenari decisamente meno gravi non era perciò pronta a fronteggiare un’emergenza di questo tipo Errori nella gestione della crisi: eccedere con le rassicurazioni scuse e contrizione per niente credibili ed efficaci rendere credibili la propria compassione e determinazione ammettere la propria ingenuità Pag. 135, 136, 137, 138, 140, 142. La confusione delle informazioni

19 Il caso BP Aspetti positivi nella gestione della crisi secondo gli esperti: eccellente utilizzo del sito aziendale immediata reazione entro poche ore dal disastro costante aggiornamento della sezione Gulf of Mexico Response

20 Grazie per l’attenzione


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