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PubblicatoGennara Catalano Modificato 9 anni fa
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La funzione docente e la sua "valorizzazione" alla luce della l. 107
- la relazione interorganica dirigente docente - la relazione datoriale dirigente docente - il modello valutativo della funzione docente - i profili di legittimità della valorizzazione del merito - un modello valutativo "possibile"
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Valorizzazione e valutazione
Il fondamento normativo della «valorizzazione» Art. 25 del d.lgs Legge 107/2015 Il fondamento normativo della valutazione D.Lgs 150/2009 Legge 107/2015
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Dall’anno 2016/2017 la mobilità territoriale e professionale del personale docente avviene con assegnazione agli ambiti territoriali, dai quali il dirigente sceglie, anche tenuto conto delle preferenze espresse Il collegamento con la scelta dei docenti Il collegamento con la costituzione dello staff Il dirigente scolastico può individuare nell’ambito dell’organico dell’autonomia fino al 10% di docenti che lo coadiuvano
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Qual è il nostro obiettivo
La norma sulla valutazione dei docenti è cogente Se emergono profili di illogicità, illegittimità, inopportunità, occorre individuare un modello praticabile Non bisogna perdere l’occasione di riflettere e sperimentare
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Art. 15 Abrogazione delle leggi
Le leggi non sono abrogate che da leggi posteriori per dichiarazione espressa del legislatore, o per incompatibilità tra le nuove disposizioni e le precedenti o perché la nuova legge regola l'intera materia già regolata dalla legge anteriore. Teniamo presente che la l. 107 prevede la riscrittura del d.lgs. 297/1994; La l. 107 fa salve le competenze degli organi collegiali La l. 107 non modifica le competenze del profilo dirigenziale (art. 25 d.lgs. 165/2001)
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Gli equilibri decisionali(fino a ieri)
Area delle relazioni equiordinate Consiglio Collegio docenti Dirigente scolastico Aree disciplinari Team Direttore s.g.a. Docente Collaboratori Area delle relazioni gerarchiche
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L’influenza del disegno riformatore sulle relazioni tra gli organi della scuola
Il disegno di riforma della scuola nasce da un (consapevole o inconsapevole) quadro teorico di dipendenze e interdipendenze funzionali tra gli organi
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I due aspetti delle relazioni interorganiche
Si fonda sull’attribuzione di poteri e responsabilità L’aspetto giuridico L’aspetto organizzativo Si fonda sulla visione del modello organizzativo da adottare, sulle capacità di leadership e di gestione manageriale
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I due aspetti delle relazioni interorganiche
L’aspetto giuridico vincolante L’aspetto organizzativo Libero nell’individuazione del modello relazionale, ma non formale
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Gli elementi mancanti La riforma degli organi collegiali
Lo stato giuridico dei docenti La consultazione pubblica sulla Buona scuola e lo stesso ddl, prima versione, prevedevano i due dlgs come pietre miliari dell’intera riforma
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LA PROFESSIONE CURRICULO DI STUDI SPECIFICO TIROCINIO
ATTIVITA’ DI NATURA INTELLET TUALE SUPERAMENTO ESAME PUBBLICO O DI IDONEITA’ ISCRIZIONE AD UN ORDINE PROFESSIONALE ADESIONE A CODICE DEONTOLOGICO
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LA PROFESSIONALITA’ E’ L’INSIEME DI TUTTE QUELLE CAPACITA’ NECESSARIE PER ESPLICARE AL MEGLIO LA PROFESSIONE I LAVORI DI NATURA PROFESSIONALE NON POSSONO ESSERE DEL TUTTO APPRESI PRIMA DEL LORO “EFFETTIVO” ESERCIZIO Dell’aggiornamento Della formazione IMPORTANZA Della ricerca
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LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO
DETERMINAZIONE DELLO SPAZIO DI AGIBILITA’ LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO # E’ UN DIRITTO SOGGETTIVO COSTITUZIONALMENTE GARANTITO RIVENDICAZIONE CATEGORIALE DI CETO IMPIEGATIZIO # AUTONOMIA DI UN GRUPPO PROFESSIONALE CHE ESPLICA STRATEGIE INTERNE ED ESTERNE CON DETERMINATE E SPECIFICHE PROFESSIONALITA’ GARANZIA DELLO STATO PER LA TUTELA DI INTERESSI COLLETTIVI
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Fonti normative della funzione docente
Testo unico, dlgs n. 297/94 Art. 1 - Formazione della personalità degli alunni e libertà di insegnamento 1. Nel rispetto delle norme costituzionali e degli ordinamenti della scuola stabiliti dal presente testo unico, ai docenti è garantita la libertà di insegnamento intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente. 2. L'esercizio di tale libertà è diretto a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni. 3. E' garantita l'autonomia professionale nello svolgimento dell'attività didattica, scientifica e di ricerca.
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Fonti normative della funzione docente
Testo unico, dlgs n. 297/94 Art. 2 - Tutela della libertà di coscienza degli alunni e diritto allo studio 1. L'azione di promozione di cui all'articolo 1 è attuata nel rispetto della coscienza morale e civile degli alunni. 2. A favore degli alunni sono attuate iniziative dirette a garantire il diritto allo studio.
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I principi che governano la funzione docente
1) Il diritto alla libertà di insegnamento garantisce al docente La propria autonomia didattica La propria libera espressione culturale 2) La libertà di insegnamento deve svolgersi nel rispetto della coscienza civile e morale degli alunni nel rispetto del diritto di questi al pieno e libero sviluppo della loro personalità
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I limiti che incontra la libertà di insegnamento nel suo svolgimento
rispetto delle norme costituzionali rispetto degli ordinamenti della scuola fissati con legge rispetto della coscienza morale e civile degli alunni rispetto del diritto degli alunni al pieno e libero sviluppo della loro personalità
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La funzione docente nel CCNL del comparto scuola
(art.38, comma 3, del CCNL ed art.23 del CCNL e CCNL vigente 1. La funzione docente, realizza il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell'istruzione. 2. La funzione docente si fonda sull'autonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelle attività individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione in servizio. 3. In attuazione dell'autonomia scolastica i docenti, nelle attività collegiali, elaborano, attuano e verificano, per gli aspetti pedagogico – didattici, il piano dell'offerta formativa, adattandone l'articolazione alle differenziate esigenze degli alunni e tenendo conto del contesto socio - economico di riferimento.
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La funzione docente nel CCNL del comparto scuola
ART. 25 – PROFILO PROFESSIONALE DOCENTE (art.23 del CCNL ) 1. Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca, tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell'esperienza didattica, l'attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica. I contenuti della prestazione professionale del personale docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell'offerta formativa della scuola.
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Competenze disciplinari
Profilo professionale docente Psicopedagogiche, metodologico-didattiche Organizzativo-relazionali e di ricerca I contenuti della prestazione professionale si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e nel rispetto degli indirizzi delineati nel POF
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La responsabilità dei docenti
civile Domanda preliminare: quali sono le responsabilità del docente? penale amministrativa disciplinare
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La responsabilità docente connessa ai fuochi e agli oggetti della valutazione della scuola prima della l. 107 Valutazione del sistema scolastico Nessun profilo di responsabilità Responsabilità rispetto a Nessun profilo di responsabilità Valutazione dell’attività didattica Valutazione degli alunni Responsabilità collegiali ed individuali di tipo formale
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La responsabilità dei docenti nella valutazione degli alunni
Art. 1 d.p.r. 122/2009 …………….. La valutazione e' espressione dell'autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonche' dell'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. Ogni alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, secondo quanto previsto dall'articolo 2, comma 4, terzo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni.
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Il collegio dei docenti definisce modalita' e criteri per assicurare omogeneita', equita' e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della liberta' di insegnamento. Detti criteri e modalita' fanno parte integrante del piano dell'offerta formativa.
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I due livelli della responsabilità docente
Nella dimensione collegiale Nella dimensione individuale
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La responsabilità docente nella dimensione collegiale
Le responsabilità del docente in sede di valutazione collegiale sono legate all’esercizio legittimo della funzione amministrativa e didattica Regolarità del procedimento valutativo Regolarità delle operazioni collegiali
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La responsabilità docente nella dimensione collegiale
Il collegio dei docenti, come ogni altro organo collegiale, è irresponsabile unitariamente per definizione. Rispondono della decisione collegiale assunta, i singoli componenti che hanno contribuito all’assunzione della stessa
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La responsabilità docente nella dimensione collegiale
La responsabilità individuale relativa alle decisioni collegiali richiede che le posizioni contrarie alla decisione maggioritaria vengano sempre verbalizzate. Nel caso del procedimento deliberativo in materia di valutazione anche il contenuto della singola posizione può assumere rilevanza
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La decisionalità del docente nella dimensione individuale
L’intero processo di insegnamento – apprendimento che si conclude con un’attività valutativa è sottoposto ai principi che governano l’azione amministrativa, in particolare la TRASPARENZA 29
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La decisionalità del docente nella dimensione individuale
Azione didattica Processo di insegnamento Azione amministrativa Attività valutativa Giudizio voto 30
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Le responsabilità del docente nel procedimento valutativo individuale
Garanzia della legittimità del procedimento valutativo Programmazione didattica di istituto, di dipartimento, di disciplina “Il collegio dei docenti definisce modalita' e criteri per assicurare omogeneita', equita' e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della liberta' di insegnamento. Detti criteri e modalita' fanno parte integrante del piano dell'offerta formativa” coerenza Programmazione didattica di classe
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Chi rileva l’illegittimità
Legittimità dell’azione amministrativa collegio dei docenti didattica docente Dirigente, nella funzione di garante della legittimità, attraverso una rilevazione diretta o mediata
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La vigilanza sull’attività didattica
Legittimità dell’azione amministrativa collegio dei docenti didattica Azione disciplinare autotutela docente Trasparenza nella programmazione e progettazione didattica Trasparenza nella valutazione degli alunni ordine
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Gli effetti dell’inadempimento all’ordine
A seguito del d.lgs. 150/2009 (Riforma Brunetta) il dirigente si pone, nei confronti di tutti gli operatori scolastici, come datore di lavoro. L’inadempimento ad un ordine fa scattare la reazione dell’Amministrazione consistente nell’avvio di una contestazione d’addebito
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Le responsabilità del docente nel procedimento valutativo individuale
Incidenza degli strumenti metagiuridici a supporto del corretto procedimento valutativo Il patto di corresponsabilità educativa Il patto formativo
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La relazione interorganica dal punto di vista lavoristico
Creditore della prestazione del dipendente pubblico, insegnanti compresi, è l’Amministrazione dell’Istruzione Premessa L’organo di vertice dell’amministrazione definisce le linee di organizzazione degli uffici in funzione del perseguimento dell’interesse pubblico Il dirigente cura l’interesse strumentale dell’Amministrazione assumendo «le determinazioni per l’organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro» Gli interessi sono eterodeterminati Obiettivi autonomi dell’organizzazione da parte del dirigente
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La norma attributiva del potere art. 5 d.lgs. 165/2001
2. Nell'ambito delle leggi e degli atti organizzativi di cui all'articolo 2, comma 1, le determinazioni per l’organizzazione degli uffici e le misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro sono assunte in via esclusiva dagli organi preposti alla gestione con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro, fatti salvi la sola informazione ai sindacati per le determinazioni relative all’organizzazione degli uffici ovvero, limitatamente alle misure riguardanti i rapporti di lavoro, l’esame congiunto, ove previsti nei contratti di cui all’articolo 9. Rientrano, in particolare, nell’esercizio dei poteri dirigenziali le misure inerenti la gestione delle risorse umane nel rispetto del principio di pari opportunità, nonché la direzione, l’organizzazione del lavoro nell’ambito degli uffici
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Alcune conseguenze della applicabilità al lavoro pubblico della disciplina codicistica sul lavoro subordinato La subordinazione consiste nella messa a disposizione delle energie lavorative a favore del datore di lavoro, che le indirizza secondo i suoi scopi; essa si esplica nell’assoggettamento della prestazione alle direttive datoriali in materia di esecuzione e disciplina del lavoro Il potere di gestione del rapporto, o potere direttivo, spetta al datore di lavoro, che lo deve esercitare nel rispetto dei limiti previsti dalla legge, dei diritti della persona del lavoratore, degli obblighi di buona fede e correttezza supremazia gerarchica
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Limiti del datore di lavoro privato
Costituiscono limiti interni al rapporto di lavoro i principi di correttezza e di buona fede di cui agli articoli 1175 e 1375 cod. civ. secondo cui: “il debitore e il creditore devono comportarsi secondo le regole della correttezza” e “il contratto deve essere eseguito secondo buona fede”. Trattasi di limiti interni al rapporto di lavoro, poiché i principi di correttezza e buona fede costituiscono clausole generali utili “soprattutto in relazione a certe zone franche di esercizio del potere direttivo, tali perché carenti di una disciplina legale (o contrattuale) espressa. Buona fede e correttezza, allora, possono essere invocate come un limite interno all’esercizio dei poteri del datore di lavoro, ovvero come criteri atti a verificare che quei poteri non siano esercitati in maniera arbitraria o irrazionale, bensì in coerenza con la funzione per la quale essi sono riconosciuti dall’ordinamento”. M. Roccella Manuale di diritto del lavoro Torino 2005, Pag.274. V., altresì, sui diversi aspetti, C. Cass., Sez. Lav.,
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La relazione gerarchica «datoriale» e la funzione docente secondo la l
La legge attribuisce, sebbene in modo “trasversale” (dopo il tentativo esplicito della prima versione del ddl “il dirigente scolastico è responsabile delle scelte didattiche e formative”) poteri al dirigente in materia didattica. Ciò si evince prioritariamente dal potere dirigenziale di organizzare uno staff che deve supportarlo nella gestione organizzativa e didattica (come potrebbe delegare un potere che non gli appartiene?) e dal potere valutativo sull’attività dei docenti unitamente al Comitato di valutazione
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Il difetto di responsabilità
Se fino ad oggi il sistema di equiordinazione tra il dirigente e la “quota professionale” dei docenti non ha funzionato producendo effetti positivi e rispondenti al buon andamento di derivazione costituzionale è perché l’attribuzione di potere, di qualsiasi natura, deve correlarsi alla responsabilità del suo esercizio e del risultato raggiunto. E nella scuola questa correlazione è ancor più necessitata dalla presenza di utenti finali che godono di un diritto soggettivo di natura pubblica, il diritto all’istruzione e alla formazione
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Qual è stato il «buco nero» che non ha fatto funzionare il sistema dalla Costituzione ad oggi?
Nel buco nero è sparita la responsabilità individuale del docente La libertà professionale è stata garantita in tutte le fonti normative Il legislatore ha tentato timidamente di far sottostare l’esercizio di tale libertà alle regole della trasparenza, ma senza alcun risultato Il dirigente scolastico, ancorché datore di lavoro, non ha avuto potere di incidere sull’esercizio della libertà Il diritto soggettivo all’istruzione e alla formazione è un diritto non azionabile
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La relazione interorganica datoriale dirigente - docente
Le manifestazione del potere di direzione (in senso datoriale) dirigenziale Chiamata docenti Delega docenti di staff Valutazione docenti Art cc Il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta, dall’interesse dell’impresa e da quello superiore della produzione nazionale Ognuna di queste azioni si fonda o richiede l’attuazione dell’art del cc
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Art. 2104 c.c. Subordinazione = Diligenza (art. 1176 c.c.) Obbedienza
Natura prestazione dovuta Interesse dell’impresa Obbedienza Esecuzione del lavoro Disciplina del lavoro GARANTISCE un’efficace ed efficiente gestione delle risorse umane Mancano i compiti di gestione del personale
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Torniamo alla valutazione..
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Il ciclo della produttività nel lavoro pubblico
performance Valori attesi allocazione risorse Definizione e assegnazione obiettivi indicatori Monitoraggio e correzione Misurazione performance premialità rendicontazione …ma noi siamo in una scuola
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Il ciclo della produttività nel lavoro pubblico
I presupposti: Gli obiettivi vengono agganciati in modo diretto all’impiego delle risorse La valutazione della Performance è a cascata La valutazione delle prestazioni è generalizzata La valutazione delle prestazioni ha un risvolto anche disciplinare Nella scuola NO
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Il circuito delle decisioni
PTOF Gestione org Organizz risorse Prestazione servizio RAV PM In questo circuito occorre salvaguardare legittimità, trasparenza e qualità dei risultati Si innesta un sistema coerente di poteri e responsabilità?
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Le relazioni alla base del circuito
PTOF Gestione org Organizz risorse Prestazione servizio RAV PM Collegio Consiglio Dirigente Docente Svolgono le proprie attribuzioni secondo una previsione normativa agganciata a diverse fonti. Dobbiamo ricordare come la l. 107 non abroga ancora le norme attributive del potere a dirigente, organi collegiali e singoli docenti di livello primario (d.lgs. 165/2001 e d.lga. 297/1994)
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Le professioni etiche Caratteristiche: Autonomia e libertà Limiti e responsabilità Valutazione esterna di reputazione Contribuiscono a formare il capitale sociale Giorgio siena
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Centralità della VALUTAZIONE: una lunga incubazione ...un po' di storia
Conferenza Nazionale sulla scuola (1990 Ministro Mattarella) DPR 275/1999 (Ministro Berlinguer) Sperimentazioni sulla valutazione dei DS, degli studenti, dei docenti (anni 2000: Ministri Moratti, Fioroni, Gelmini, Profumo...) DPR n. 80/2013 (Ministro Profumo) Legge 107/2015: 52 volte citato il termine valutazione, valutare, valorizzare...
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Valutazione = Responsabilità ma quale responsabilità?
Responsabilità di tipo contrattuale: profilo impiegatizio di funzionario pubblico Responsabilità di tipo morale:senza riferimenti a codici etici e deontologici è lasciata alla responsabilità personale Responsabilità di tipo professionale: rispondere del proprio operato ad alta discrezionalità, ma in un contesto pubblico chiamato a garantire un diritto costituzionale
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Modelli culturali degli insegnanti
Individualismo INDIVIDUALITA’ Individuo CURA DI SE’ COMPETENZA autorealizzazione risultati SPONTANEITA’ “Soggettività” Burocratizzazione Balcanizzazione FORMALIZZAZIONE “oggettività” COLLABORAZIONE CONTROLLO affiliazione certezze Gruppo AZIONE COLLETTIVA Over - regulation
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La valutazione del personale è una cosa seria.....
Richiede il superamento della cultura burocratica che fa risaltare soltanto il profilo amministrativo e contrattuale. Necessita di chiarezza normativa sullo status di valutatore e di valutato Necessita di politiche sindacali e contrattuali che l'accompagnino in modo coerente.
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Profilo di una professionalità docente da codificare normativamente
I 3 ambiti valutativi in rapporto agli obiettivi di sistema Insegnamento, inteso come strumento per il successo formativo e scolastico Sviluppo della professionalità personale e collettiva Gestione dell'organizzazione
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Il comitato di valutazione e il dirigente scolastico
Il CdV dura in carica tre anni, è presieduto dal D.S. ed è composto da:3 docenti (2 scelti dal collegio e 1 dal consiglio), 2 rappresentanti dei genitori (oppure 1 genitore e 1 studente) scelti dal consiglio; 1 componente esterno, individuato dall'USR tra docenti, dirigenti scolastici, dirigenti tecnici. Il D.S., avvalendosi dei criteri individuati dal CdV, assegna annualmente il bonus, “sulla base di motivata valutazione”. Sono richieste ai docenti e ai dirigenti conoscenze di valutazione delle prestazioni lavorative. Rischio concreto: burocratizzazione, sindacalizzazione
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La valutazione/valorizzazione: la funzione del DS
Valutare per valorizzare: il DS Valorizza l'impegno e i meriti del personale, sotto il profilo individuale e negli ambiti collegiali (c. 93,a) Contribuisce al miglioramento del successo scolastico e formativo e dei processi organizzativi (c.93, c) Seleziona il personale per la realizzazione della pianificazione strategica finalizzata al miglioramento (c. 78,79, 80) Assicura la gestione unitaria (c.78) E' responsabile della gestione finanziaria Se il DS non sa agire a livello di sviluppo organizzativo e professionale, creando un contesto scuola adeguato, non sarà in grado di valutare i docenti in funzione del miglioramento della scuola che dirige
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Farsi valutare per sentirsi valorizzati: gli strumenti del docente tra identità ed appartenenza
Fare un bilancio di competenze Fare un'analisi del contesto scolastico Riscoprire il valore della professionalità Ricostruire la propria identità professionale Documentare le proprie attività Curare il proprio aggiornamento Assumere la formazione come percorso di ricerca/azione/sviluppo
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Valorizzarsi per farsi valutare: il Portfolio
Area della Formazione:corsi, convegni, seminari, letture ed altre attività connesse all'uso del bonus Area della Ricerca e Innovazione: esperienze progettuali,sperimentazioni curriculari, innovazione metodologico-didattica Area della Responsabilità:incarichi ricoperti, deleghe, coordinamenti
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La valutazione del personale è una cosa seria se.....
Produce riflessione costante su ciò che si fa e su come lo si fa. Fa agire avendo come obiettivo migliorare se stessi per migliorare la scuola. Sollecita la consapevolezza della propria identità professionale e del proprio valore. Proietta verso il futuro in una logica di sviluppo personale ed organizzativo Accresce il senso di appartenenza alla comunità professionale
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Qual è la dimensione della «valorizzazione del merito»
Ddl I versione: assegnazione sulla base della valutazione dell’attività didattica in ragione dei risultati ottenuti in termini di qualità dell’insegnamento, di rendimento scolastico, di progettualità nella metodologia didattica utilizzata, di innovatività e contributo al miglioramento complessivo della scuola Testo def. L 17/2015 assegnazione dirigenziale sulla base dei criteri fissati dal Comitato per la valutazione dei docenti, con motivata valutazione Discrezionalità dirigenziale assoluta Nel Comitato, di durata triennale, è previsto l’ingresso di rappresentati di genitori e studenti
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La valutazione del docente
Indicatori di valutazione Qualità dell’insegnamento e del contributo al miglioramento dell’istituzione scolastica, nonché del successo formativo e scolastico degli studenti Risultati ottenuti nel potenziamento delle competenze degli alunni e dell’innovazione didattica e metodologica, nonché collaborazione alla ricerca didattica, documentazione e diffusione di buone pratiche didattiche Responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale Il bonus ha valore di retribuzione accessoria
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La valutazione del docente
Il comitato di valutazione dovrà individuare gli indicatori specifici per la valutazione e dovrà renderli noti in anticipo rispetto alle prestazioni La valutazione del personale ha senso se collegata alla programmazione e pianificazione attraverso la declinazione della performance organizzativa Il PTOF può essere considerato rappresentazione della Performance dell’istituzione scolastica?
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Il contenuto della programmazione-pianificazione
La l. 107 si ispira al concetto di «performance» nella previsione del Piano Triennale dell’offerta formativa perché: Parte da un processo di autodiagnosi (PDM) Collega le risorse agli obiettivi Fa derivare, dalla sua attuazione o, quantomeno collega allo stesso, la premialità del personale docente
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La valutazione del docente
Valutazione dirigenziale della prestazione del docente Della mancata determinazione dello stato giuridico del docente a fronte Valutazione «aperta» diversa dalla valutazione datoriale in ambito pubblico o privato Performance individuale della quale rispondere al dirigente
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La valutazione del docente Tutto tornerà se…………………
Si riconoscerà la centralità della componente professionale della valorizzazione del merito Se si interverrà sui presupposti logico-giuridici della valutazione (le fasi successive al PTOF di programmazione educativa) Se si responsabilizzerà il collegio dei docenti Quale potrebbe essere il ruolo del Comitato?
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Il ruolo del Comitato Organo di garanzia rispetto
Alla trasparenza del processo Alla coerenza del contenuto degli indicatori con i documenti di programmazione e pianificazione Alla comunicazione esterna Delibera del Comitato che recepisce i misuratori definiti dal Collegio Flusso decisionale Delibera collegio Cii su criteri di ripartizione delle risorse Attribuzione nominativa dirigenziale
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Cari saluti a tutti e grazie di esserci
Dove stiamo andando? ………… lo scopriremo solo vivendo!!!!!! Cari saluti a tutti e grazie di esserci Anna Armone
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