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La salute in Europa PROGETTO COMENIUS

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Presentazione sul tema: "La salute in Europa PROGETTO COMENIUS"— Transcript della presentazione:

1 La salute in Europa PROGETTO COMENIUS
Scuola secondaria di 1° grado Pirandello anno scolastico 2005/2006 enti partner CEDRAS e Lega Italiana per la lotta contro i tumori

2 ARGOMENTI TRATTATI DROGA DISTURBI ALIMENTARI LEGATI A PROBLEMI PSICOLOGICI, CIOÈ ANORESSIA E BULIMIA MALATTIE GENETICHE

3 I MOTIVI PER CUI I RAGAZZI INIZIANO
A DROGARSI 1) IMITAZIONE DI UN ATTEGGIAMENTO RITENUTO TIPICO DI UN ADULTO Il motivo principale che spinge i ragazzi a drogarsi è, quindi, il forte desiderio di diventare in qualche modo simili agli adulti. 2) IMITAZIONE DEGLI AMICI DEL GRUPPO DI APPARTENENZA Il ragazzo, spinto dal desiderio di essere accettato e preso in considerazione dai compagni, inizia a drogarsi, pur non sentendone il bisogno, perché non vuole essere reputato un debole o un bambino. 3) «PRESSIONE SOCIALE» VERSO LA DROGA Purtroppo anche l’ambiente sociale stimola il ragazzo ad iniziare a drogarsi, poiché sia il cinema sia la televisione suggeriscono che la droga è legata alla sicurezza.

4 Distinzione tra droghe leggere e pesanti
Droghe leggere: marijuana, hashish Droghe pesanti: eroina, cocaina, LSD, crack, ecstasy

5 EFFETTI SULLA NOSTRA SALUTE DELLE DROGHE PIU’ COMUNEMENTE USATE

6 cocaina Agisce da stimolante del sistema nervoso e produce un grave stato di dipendenza psichica. In dosi elevate può generare avvelenamento, delirio, allucinazioni e persino la morte.

7 eroina Produce un malessere generale e dà luogo al fenomeno della tossicodipendenza. L’eroina è la causa principale delle morti per droga.

8 LSD Agisce al sistema nervoso centrale dando allucinazioni visive e uditive.

9 crack È l’ultimo prodotto comparso sul mercato della droga.
Questa micidiale sostanza raggiunge subito il cervello e provoca uno stato di euforia, seguito da forte depressione.

10 ECSTASY È venduta in pasticche colorate, è la più famosa e usata nelle discoteche per cui è responsabile delle cosiddette morti del sabato sera. Provoca allucinazioni per cui i ragazzi che ne fanno uso, quando escono dalla discoteca a bordo di un’auto, restano spesso vittime di incidenti.

11 L'ALCOL Anche l’alcol può considerarsi una droga; infatti anche esso determina una forma di tossicodipendenza. L’alcolismo è la terza causa di morte nel nostro paese. Negli ultimi undici anni le morti correlate direttamente all’abuso di alcol sono state circa centomila, a questo bilancio sono da aggiungere circa quarantamila morti da trauma per guida in stato di ebbrezza e per suicidi dovuti a depressione alcolica. Il soggetto che si dà all’alcol sviluppa una dipendenza che logora tutti gli organi del suo corpo, lo tiene prigioniero, lo porta a una forma di autodistruzione. Nonostante tutto ciò la produzione e la vendita di alcol sono legali e anzi i prodotti che lo contengono vengono anche pubblicizzati

12 STRETTAMENTE CORRELATO
AL PROBLEMA DELLA DROGA E’ QUELLO DELL’ AIDS

13 AIDS È un virus che distrugge le difese dell’organismo rendendo mortali anche malattie normalmente curabili. La trasmissione di questo virus avviene attraverso il sangue delle persone infette e quindi esso è molto diffuso tra le persone che si drogano utilizzando siringhe già utilizzate da altri e quindi sporche di sangue.

14 ABBIAMO REALIZZATO DEI GRAFICI RELATIVI AD ALCUNI DATI CHE CI SONO SEMBRATI SIGNIFICATIVI

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31 ABBIAMO SCRITTO UNA POESIA
CONTRO LA DROGA

32 Attenzione alla droga La droga è qualcosa che ti sballa
La droga è qualcosa che ti sballa e che non ti fa restare a galla. Ma, ragazzo, fa attenzione non si scherza con il cannone! Se il cervello vuoi salvare mai, proprio mai, la devi usare

33 I Disordini Alimentari
L’alimentazione provvede a fornire l’organismo di tutti i principi nutritivi di cui ha bisogno. Un normale regime alimentare implica la ricerca del cibo per il soddisfacimento dei bisogni nutritivi e genera una sensazione di benessere per l’appagamento delle necessità naturali. Le alterazioni dell’innato rapporto col cibo, di ricerca dello stesso e di appagamento, va genericamente indicato col termine “disordini alimentari”. I disordini alimentari possono rappresentare una minaccia per il benessere psicologico e la salute fisica e, a volte, posso mettere a rischio la vita stessa. In tutti i casi, coloro che ne soffrono sono ossessionati dal cibo, hanno un’immagine distorta del corpo e hanno un comportamento alimentare incontrollato. L’insorgenza di disordini alimentari è spesso legata allo stress provocato da un evento quale l’integrazione in una nuova scuola, la mancanza di indipendenza o un ambiente familiare problematico. Le atlete sono spesso più portate a soffrire di disordini alimentari rispetto al resto della popolazione ed in particolare coloro che praticano uno di quegli sport come la ginnastica, il ballo e la corsa di fondo dove l’essere snelle viene percepito come un vantaggio.

34 Anoressia e Bulimia Tra i disordini alimentari più pericolosi sono annoverate l’anoressia e la bulimia. Esse sono malattie complesse, determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo, che quindi richiedono un trattamento sia del problema alimentare in sé che della sua natura psichica. L’obiettivo è quello di portare le persone colpite da questi mali a modificare i loro comportamenti per spingerli ad adottare soluzioni di gestione dei propri stress emotivi che non siano dannose per la propria salute, aiutandoli a ristabilire un equilibrato comportamento alimentare. Questi disordini possono manifestarsi in persone di diverse età, sesso, provenienza sociale, ma sono solitamente più comuni in giovani donne in età compresa tra i 15 e i 25 anni.

35 · l’abbuffata è preceduta e seguita da uno stress emotivo molto forte
L'Anoressia L’anoressia si manifesta in due modi: ·con restrizioni, determinate dalla riduzione costante della quantità di alimenti ingeriti. ·con abbuffate e successiva eliminazione, cioè ingerimento compulsivo di cibo seguito da vomito autoindotto, uso inappropriato di pillole lassative e diuretiche, iper-attività fisica per perdere peso. La persona anoressica diventa così ossessionata dal cibo da incentrare la propria vita totalmente sulla questione alimentare, negando interesse ed entusiasmo per qualsiasi altra cosa. La Bulimia La bulimia viene spesso erroneamente associata ad una semplice iperalimentazione,ma la persona bulimica si abbuffa in modo molto diverso da quello di chi mangia troppo. Le caratteristiche tipiche del comportamento bulimico sono: · ingestione di una quantità eccessiva di cibo, a volte per un totale di diverse migliaia di calorie, in un arco di tempo molto stretto, per esempio nel giro di due ore, e solitamente di nascosto da altri · la sensazione di non poter smettere di mangiare e di non poter controllare il proprio comportamento · l’abbuffata è preceduta e seguita da uno stress emotivo molto forte

36 Le Differenze Dopo aver mangiato in modo così eccessivo, la persona bulimica generalmente si sente in colpa e tende a punirsi vomitando, ingerendo pillole diuretiche e lassativi con l’intento di dimagrire. Se questo comportamento diventa ripetitivo, ad esempio si manifesta due volte alla settimana per tre mesi, si è di fronte a un chiaro segnale di disordine alimentare. A lungo andare, un soggetto bulimico entra in una fase di depressione e di disgusto verso se stesso e cerca di occultare il proprio comportamento agli altri, anche se la propria forma e apparenza fisica finiscono con il diventare una ossessione permanente e con l’avere forti ripercussioni sulla propria autostima. Una persona bulimica può essere di peso normale, sottopeso o sovrappeso, diversamente da una anoressica che è sempre sotto peso. Inoltre, il peso di un soggetto bulimico può variare enormemente e oscillare, spia che può essere utilizzata come sintomo dell’esistenza di un disordine alimentare.

37 L'obesità L’obesità è un eccesso di grasso nel nostro corpo dovuto principalmente ad una sbagliata alimentazione, ad eccessiva sedentarietà ed a fattori familiari. Accumulare troppo grasso è un rischio per il nostro organismo che può andare incontro a varie malattie: Problemi respiratori Problemi di tipo articolare Disturbi all’apparato digerente Disturbi di carattere psicologico

38 LA GENETICA È la scienza che studia la trasmissione dei caratteri ereditari dai genitori ai figli attraverso i geni, porzioni di DNA che contengono l’informazione per la sintesi di una specifica proteina e quindi per la determinazione di un certo carattere

39 Un allele può essere DOMINANTE (A) o RECESSIVO (a)
Ciascuno di noi possiede 2 copie di ogni gene contenuto nei cromosomi. Ognuna delle due copia è detta allele. Un allele proviene dal padre (allele paterno) e uno dalla madre (allele materno). Non sempre gli alleli sono uguali fra loro, anzi spesso presentano delle differenze. Gli alleli sono quindi versioni diverse dello stesso gene. Un allele può essere DOMINANTE (A) o RECESSIVO (a) Se un individuo possiede 2 alleli uguali dello stesso gene si dice omozigote Es. AA op. aa Se un individuo possiede 2 alleli diversi dello stesso gene si dice eterozigote Es. Aa

40 Supponiamo che la mutazione genica sia nell’allele dominante…
aa A a A a aa A a aa Malattia autosomica dominante

41 Supponiamo che la mutazione sia nell’allele recessivo…
aa A A A a A a Malattia autosomica recessiva

42 le femmine hanno 2 cromosomi X mentre i maschi hanno 1 X e 1 Y X X X Y Le altre 22 coppie di cromosomi sono identiche

43 MALATTIE GENETICHE Sono malattie dovute ad un gene alterato e quindi si trasmettono dai genitori ai figli

44 PORTATORI SANI DI MALATTIE GENETICHE
Sono persone apparentemente sane ma che hanno nel proprio patrimonio genetico un gene alterato; si tratta di un gene recessivo che, per manifestarsi, deve essere presente su entrambi i geni che regolano quel carattere

45 MICROCITEMIA E ANEMIA MEDITERRANEA
L’esame al microscopio ha svelato molti segreti sulla struttura e funzione degli elementi del sangue, ed in presenza di malattie ha permesso di associare ad alcune disfunzioni determinate anomalie. Osservate queste due immagini al microscopio del sangue umano: i pallini rossi sono i globuli rossi, ma si presentano con evidenti differenze nei due diversi campioni. Il primo li mostra tutti più o meno uguali, tondeggianti. Il secondo mostra invece evidenti anomalie ed irregolarità nelle forme, alcuni globuli sono più grandi, altri più piccoli, alcuni tondeggianti, altri lanceolati, a goccia, a virgola. È evidente che qualcosa non va nel secondo campione, infatti è quello del sangue di un microcitemico. La microcitemia è un particolare tipo di anemia congenita (ossia l'individuo nasce già con questa malattia), dovuta ad una alterazione genetica per cui l'emoglobina (i "mattoni" con cui sono costruiti i globuli rossi) è alterata. Vi sono vari tipi di microcitemia, ma quella più frequente in Italia è la ß-talassemia detta anche anemia mediterranea. La lettera greca "ß" (beta) sta ad indicare che l'errore genetico causa un’alterazione nella produzione delle catene ß dell'emoglobina, per cui queste saranno prodotte solo in minima quantità e rimpiazzate da catene g (gamma) e d (delta) in modo da formare emoglobina fetale ed emoglobina A2, meno efficaci dell'emoglobina tipo adulto o emoglobina A e capace di formare globuli rossi più piccoli, da cui il nome microcitemia .

46 Per meglio capire questa malformazione dobbiamo conoscere la molecola di emoglobina, contenuta nei globuli rossi e grazie alla quale questi riescono a trasportare ossigeno a tutte le cellule dell’organismo. L’emoglobina è una proteina composta da quattro catene polipeptidiche, nell’adulto due α e due β, assemblate al gruppo EME, che contiene ferro e che contrae legami con l’ossigeno, permettendo ai globuli rossi di assolvere al loro compito. I geni che codificano le catene ß dell'emoglobina (insieme a quelli delle catene d e g) sono localizzati sul cromosoma 11 ed attualmente si conoscono più di 150 mutazioni che causano una ß-talassemia. I globuli rossi che così si formano sono più "fragili" ed hanno una vita media più breve dei 120 giorni del globulo rosso normale per cui vengono continuamente distrutti e rimpiazzati. Questa distruzione causa, nei soggetti con la malattia in forma grave, un accumulo di ferro in vari organi, ma principalmente nel fegato. Inoltre in questi pazienti il midollo osseo, produttore di tutte le cellule del sangue, non riesce a star dietro alla distruzione dei globuli rossi alterati e a rimpiazzarli, causando un’anemia a volte lieve e a volte tanto grave da dover intervenire con trasfusioni, come nel caso dell’anemia mediterranea. La terapia medica per fronteggiare questa malattia si basa sulla somministrazione di acido folico, per aiutare il midollo osseo nella sua produzione di eritrociti, e farmaci ferrochelanti (che catturano il ferro in eccesso) per limitare l’accumulo di ferro negli organi e ridurre le gravi conseguenze sulla loro attività. Nei casi più gravi di anemia mediterranea, detti anche talassemia major o morbo di Cooley, la terapia prevede anche splenectomia (asportazione della milza) per ridurre la distruzione dei globuli rossi che normalmente avviene in quest'organo, e trasfusioni periodiche di sangue (ogni giorni), per garantire un livello minimo di emoglobina. Questi interventi terapeutici vengono definiti “sintomatici” perché curano il sintomo della malattia ma non incidono minimamente sulle cause e ne riescono a guarire dal male, che rimane cronico. Un'alternativa alla terapia sintomatica è il trapianto di midollo osseo da donatore compatibile, che ha il grande vantaggio di portare a guarigione completa, ma non sempre è una via percorribile, spesso manca il possibile donatore. Per poterlo eseguire è necessario distruggere in parte le cellule del midollo del paziente e reintegrarle con cellule sane che abbiano le caratteristiche genetiche simili, perciò i donatori più adatti sono i

47 consanguinei, in particolare i fratelli
consanguinei, in particolare i fratelli. Le cellule midollari, prelevate dal donatore, sono somministrate endovena al paziente, in maniera simile ad una normale trasfusione di sangue. Il prelievo del midollo (sangue midollare) viene effettuato mediante punture delle creste iliache (ossa del bacino) e non comporta alcun pregiudizio per la salute del donatore. PREVENIRE MEGLIO CHE CURARE Come fanno i genitori a trasmettere l’anemia mediterranea, senza essi stessi soffrire per primi di questa grave patologia? Bisogna ricordare che la mutazione del cromosoma 11 che causa la malattia è recessiva, non si manifesta nell’individuo eterozigote ma nell’omozigote che ha entrambi i cromosomi 11 mutati. Immaginiamo: l’individuo sano, geneticamente omozigote con caratteri sani; l’individuo malato, geneticamente omozigote con entrambi i geni “malati” (talassemia major); l’individuo apparentemente sano, geneticamente eterozigote con un gene “malato”l e l’altro no (talassemia minor) L’unione di due individui eterozigoti, portatori sani della malattia, può generare figli affetti dal morbo di Cooley (come da prospetto): (malato)

48 Emofilia A. Un esempio di malattia ereditaria recessiva associata al cromosoma X
Difetto di coagulazione del sangue dovuto alla presenza di una proteina (FVIII) non funzionante Frequenza nella popolazione: 1/ maschi Anche piccoli traumi come i graffi possono provocare emorragie gravi

49 L’emofilia è una malattia legata al sesso, in quanto il gene
responsabile è localizzato sul cromosoma X Fattore VIII

50 La presenza di un unico X rende il maschio più suscettibile a disordini di questo tipo. Se il gene in questione è mutato egli manifesta la malattia; la femmina è invece “protetta” dall’altro gene. Gene mutato Gene mutato Fattore VIII

51 H = mutazione nel gene dell’emofilia
Un ragazzo diventa emofiliaco quando eredita l’X col gene mutato dalla madre portatrice (in quanto dal padre può ereditare solo il cromosoma Y che non ha il gene). H = mutazione nel gene dell’emofilia

52 Tua nonna è portatrice sana
Emofilia A: La malattia dei Re La regina Vittoria di Inghilterra era una portatrice dell’allele mutato del Fattore VIII Tua nonna è portatrice sana Poiché nei suoi antenati non c’era la malattia si pensa che la mutazione di un allele del gene del FVIII si sia originata nel suo DNA

53 Aspetta! Non sparare! Un graffio potrebbe essere fatale
Emofilia A: La malattia dei Re L’allele mutato si è trasmesso nei figli e nelle figlie della regina come carattere associato all’X… Aspetta! Non sparare! Un graffio potrebbe essere fatale …e si è diffuso nelle altre famiglie reali europee attraverso i matrimoni politici dei figli della regina Vittoria con i figli dei re di Prussia, Russia e Spagna

54 Come si scoprono le portatrici sane della malattia?
Negli anni 80 è stato individuato il gene del FVIII

55 Nelle famiglie in cui siano presenti casi di emofilia è possibile sottoporre le donne all'analisi del DNA, che si effettua a partire da un normale prelievo di sangue. E' anche possibile effettuare la Diagnosi Prenatale nelle gravidanze a rischio con l’AMNIOCENTESI

56 AMNIOCENTESI L’AMNIOCENTESI E’ UN’ INDAGINE CHE CONSISTE NEL
PRELEVARE IL LIQUIDO AMNIOTICO DI UNA DONNA CHE SIA CIRCA AL QUARTO MESE DI GRAVIDANZA. TALE LIQUIDO VIENE USATO PER RICAVARE IL CARIOTIPO DEL FETO E QUINDI STABILIRE SE CI SONO ANOMALIE CROMOSOMICHE. ESSA È CONSIGLIATA SOPRATTUTTO ALLE DONNE DOPO I 35 ANNI DI ETA’, A QUELLE CHE HANNO IN FAMIGLIA DEI CASI

57 Lo scopo della diagnosi prenatale è quello di offrire ai genitori e al medico le migliori informazioni possibili sui rischi di dare alla luce un bambino affetto da una malattia genetica

58 Si è cercata una soluzione nella TERAPIA GENICA…

59 Che cos’è la terapia genica?
La terapia genica consiste nella sostituzione della versione difettosa di un gene con una funzionante all’interno di un organismo, in modo da rimediare alla malattia genetica.

60 Grazie alla terapia genica il sistema immunitario di Ashanti funziona perfettamente e ciò le ha reso possibile condurre una vita più normale.

61 La terapia genica per l’emofilia A
In linea teorica la soluzione è semplice: essendo l'emofilia dovuta a una mutazione su un solo gene, è sufficiente inserire nei malati quel gene per guarirli.

62 Gli studi in corso stanno cercando di migliorare questi due aspetti…
Le difficoltà riguardano i sistemi per ottenere questo: per inserire il gene sano, infatti, occorre un veicolo che lo trasporti; bisogna poi che si inserisca nel posto giusto e che lì continui a produrre la proteina in maniera costante. Gli studi in corso stanno cercando di migliorare questi due aspetti…

63 Prevenzione delle malattie genetiche
Si attua Effettuando un'analisi del sangue (elettroforesi della emoglobina) per una particolare malattia genetica: l'anemia mediterranea Individuando i portatori sani con la mappa cromosomica


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