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L’Oriente e l’Occidente medievale a confronto

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Presentazione sul tema: "L’Oriente e l’Occidente medievale a confronto"— Transcript della presentazione:

1 L’Oriente e l’Occidente medievale a confronto
Arabi e Franchi L’Oriente e l’Occidente medievale a confronto

2 Nel 732 ci fu una battaglia fondamentale per la storia europea.
Infatti a Poitiers l’esercito del Regno Franco, comandato da Carlo “Martello”, fermò definitivamente la conquista Araba in Europa. Se l’esito della battaglia fosse stato differente, l’Europa avrebbe conosciuto un futuro completamente diverso, proprio a causa della diversità dei due popoli. La differenza principale e più evidente è appunto quella religiosa, poiché questa differenza esiste ancora ai giorni nostri ed è causa di guerre, scontri e violenze. Siccome il Medioevo (che sia Occidentale od Orientale) non conobbe mai fino in fondo la laicità dello stato, la religione si rispecchia completamente nella società, nella politica e nella cultura di una popolazione, dunque per comprendere tutte le divergenze tra questi due popoli, dobbiamo iniziare considerando appunto quella religiosa…

3 Religioni Per prima cosa, bisogna precisare che non ci sono solo differenze tra l’Islam e il Cristianesimo. Ad esempio, il sommo profeta Islamico Maometto, siccome era un mercante ebbe modo di viaggiare per l’Arabia (dal I millennio a.C. centro di una fitta rete di commerci tra l’Occidente e l’Oriente) e quindi di conoscere, tra le tante religioni pagane e politeiste delle tribù arabiche, anche la religione Cristiana e Giudaica, e quando formò la sua nuova religione prese “il meglio” da ciascuna. Dunque l’Islam condivide molti tratti con il Cristianesimo, come la fede in un unico Dio (o Allah) e alcuni profeti, tra cui Gesù. Un altro aspetto simile tra le due religioni è la modalità e la velocità di diffusione. Infatti entrambe si sono diffuse molto velocemente per una serie fortunata di coincidenze e situazioni:

4 Sia il Cristianesimo che l’Islam, anche se in momenti storici diversi, hanno avuto un forte seguito a causa di un momento di profonda crisi spirituale. Infatti le religioni pagane Romane ed Arabe erano profondamente materiali e trascuravano spesso l’aspetto del rapporto personale tra uomo e Dio, aspetto invece centrale nelle due nuove ed innovative religioni monoteiste. I sacrifici agli dei pagani, che indicano la visione prettamente materiale della religione pagana, vengono sostituiti da preghiere individuali (ma anche comunitarie) caratteristiche di una religione basata sulla spiritualità.

5 Con la promessa di una vita nell’Aldilà che premierà i meritevoli e che condannerà i peccatori, entrambe le religioni ricevettero un grande consenso della parte più povera, e più numerosa, della popolazione, così da attirare spesso l’avversione dei più potenti, che temono una rivolta (nel caso degli imperatori Romani fino a Costantino) o un danno economico (infatti l’Islam vieta l’adorazione delle immagini e degli idoli, e ciò danneggiò molto i mercanti di questi oggetti sacri che, con la religione politeista arabica, erano molto numerosi e potenti), tanto da arrivare a persecuzioni e guerre. Le persecuzioni cristiane nell’antica Roma iniziarono con Nerone nel 64 quando li accusò di avere provocato l’incendio di Roma.

6 Entrambe le religioni, anche se in situazioni e tempi diversi, sono state forze unificatrici di interi stati e popolazioni, ad incominciare con Costantino (nel 313) il quale capì che per fondare uno stato forte, serviva una forte religione comune, e la stessa scelta fu fatta da Clodoveo (primo re Franco dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente che scelse di convertirsi al Cristianesimo anziché all’Arianesimo) da Maometto stesso, dalla regina Bavara Teodolinda che convertì i Longobardi… La conversione di Clodoveo procurò al regno Franco la forte alleanza dello Stato della Chiesa e una maggiore unità della popolazione (ancora divisa tra i conquistatori Franchi e i conquistati Gallo-Romani)

7 Un altro punto, purtroppo, in comune è il fatto che ciascuna delle due religioni si ritiene custode della verità assoluta e si sente in dovere di convertire il resto del mondo. Qui però possiamo trovare la prima differenza. Infatti mentre per la religione Cristiana la conversione doveva essere volontaria e doveva avvenire tramite la predicazione o il buon esempio, l’Islam prevede un concetto globale, al tempo stesso religioso culturale e politico. Mentre il cristianesimo si è diffuso nei primi tre secoli, nonostante le persecuzioni e il martirio, comunque introducendo una netta separazione della sfera spirituale da quella politica, l'islam si è imposto con la forza di una dominazione politica. Basta ricordare che lo stesso Maometto, otto anni dopo essere stato esiliato da La Mecca, vi fece ritorno trionfalmente dopo una conquista militare. Oppure alcuni studiosi ritengono che “il sesto pilastro” dell’Islam sia il Jihad, che significa “Lotta per Allah” contro gli infedeli appunto, e sempre Maometto compì circa 9 jihad nella vita.

8 Bisogna precisare che la stessa Chiesa durante il Medioevo assunse un enorme potere politico e militare, tanto che arrivò a commissionare diverse Crociate (o Guerre Sante). Inoltre moltissimi re ed imperatori usarono la fede Cristiana come strumento politico di espansione del regno, ad esempio Carlo Magno dal 772 condusse una dura guerra contro i Sassoni, popolazioni da molto tempo avverse ai Franchi, usando la fede Cristiana come strumento politico di espansione del regno: infatti lo scopo ultimo di queste campagne militari fu sottomettere e convertire quelle popolazioni. La differenza è che nel caso dei Musulmani, la guerra santa è ordinata dal Corano, e quindi non ci si può esimere, mentre per quanto riguarda la Chiesa, il messaggio originario della fede Cristiana vieta qualsiasi forma di violenza, anche se questa diventa uno strumento di conversione, dunque la religione è usata come “scusa” per la violenza, non come causa. Carlo Magno ordina il massacro dei Sassoni per forzarne la cristianizzazione

9 Culture Gli Arabi diedero un enorme contributo alla cultura scientifica occidentale. Infatti sono considerati gli inventori dell’Algebra, in particolare recuperarono il concetto di “zero” dagli Indiani, e mentre l’Occidente medievale si ritrovava in uno stato di regressione culturale e scientifica, l’Oriente progrediva. Infatti con la scomparsa dell’Impero Romano d’Occidente e l’arrivo di nuove popolazioni barbare, l’Europa conobbe una gravissima arretratezza e ritornò all’avanguardia in campo culturale, scientifico e tecnologico solo con il recupero della cultura classica tra il Basso Medioevo e il Rinascimento. Infatti, mentre per i funzionari romani di epoca imperiale era necessario conoscere la cultura antica, la popolazione barbara guardava con diffidenza questa cultura estranea alle proprie tradizioni, quindi con la progressiva sostituzione della classe dirigente romana con quella barbara lo stacco culturale tra mondo antico e medioevo aumentò sempre di più. Tuttavia tra l’VIII e il XI secolo avvenne un parziale recupero della lingua e delle tradizioni latine da parte dei Franchi appunto (in particolare da Carlo Magno), infatti il latino era la lingua ufficiale della Chiesa e con i secoli era andato via via inquinandosi con i dialetti locali e inoltre, a differenza degli altri popoli barbarici, i Franchi conobbero una forte romanizzazione già con Giuliano l’Apostata ( ) ed erano dunque meno estranei alla cultura latina.

10 Tuttavia, questo recupero della cultura classica detto anche “Rinascita Carolingia”, diede come risultato uno stacco ancora più netto tra la cultura Antica e Medievale. Infatti le differenze tra il latino scritto ufficiale (uguale a quello degli autori latini classici) e la lingua parlata dal popolo crebbero enormemente, tanto da diventare vere e proprie lingue, e all’842, solo 28 anni dopo la morte di Carlo Magno, risale il primo documento ufficiale scritto in lingua volgare francese e tedesca. Inoltre, i testi latini degli autori pagani venivano recuperati solo per funzioni didattiche, come modelli di lingua pura. Il giuramento di Strasburgo risale all’842, è scritto in volgare francese e tedesco, e costituisce un patto di alleanza tra i due fratelli Ludovico il Germanico e Carlo il Calvo contro il terzo fratello Lotario (i tre, nipoti di Carlo Magno, si dividevano il Sacro Romano Impero)

11 Per quanto riguarda la cultura classica greca invece, questa fu trasmessa soprattuto grazie all’Impero Romano d’Oriente e agli arabi. Infatti all’interno dell’Impero Bizantino la lingua ufficiale rimaneva quella greca e non ci furono mai cesure nette con la cultura Greca. Tuttavia, a causa della supremazia araba nel mediterraneo, gli scambi economici e culturali tra l’Impero Bizantino e l’Occidente europeo diventarono sempre più difficoltosi, dunque l’Europa conobbe la cultura greca principalmente con le traduzioni fatte dagli arabi tra il Basso Medioevo e il Rinascimento. A differenza dei monaci cristiani, che ricopiavano le opere romane pagane solo perché modello di lingua, gli arabi diedero anche un notevole impulso alla scienza e cultura Greca. Uno dei più famosi filosofi arabi, Averroè, è noto soprattutto come interprete del pensiero di Aristotele, oppure Avicenna si ispirò alle indagini mediche di Galeno e Ippocrate per il suo “Canone di Medicina”, uno dei più importanti testi medici fino al XVI secolo. Inoltre gli arabi sono considerati gli inventori dell’algebra e della numerazione “araba” appunto, che provocò un enorme progresso in campo matematico e scientifico. Possiamo dunque dire che l’Occidente deve molto alla cultura islamica, poiché senza la trasmissione araba della cultura classica greca, l’Europa non avrebbe probabilmente conosciuto il Rinascimento.

12 Situazioni politiche prima della battaglia di Poitiers
L’Islam era orami in piena espansione, dall’Asia alla Spagna, e continuava a conquistare nuove terre, così nel 729, dopo che le tribù berbere africane subentrarono ai visigoti in Spagna, fu nominato come governatore della stessa Abd al-Rahman, eccezionale capo miltare, che fu subito impegnato nel vendicare dei distaccamenti arabi massacrati in terra francese. I musulmani varcarono i Pirenei depredando l'Aquitania stessa, allora governata da Oddone. Anche se in passato erano stati rivali, Oddone chiese aiuto a Carlo Martello (maestro di palazzo dell’Ausrasia e della Neustria che, conscio del pericolo che poteva rappresentare l'invasione araba, raccolse uomini armati tra i Franchi, tra i Longobardi d'Italia e tra i Sassoni, per quella battaglia che gli avrebbe fruttato il soprannome di “Martello" proveniente da Marte, il dio romano della guerra.

13 Frammentazione del regno Franco dopo Clodoveo, Carlo “Martello” era governatore dell’Austrasia e della Neustria con il titolo di “maestro di palazzo”. Infatti i re di quel tempo (appartenenti alla dinastia di Meroveo prima e Clodoveo poi) furono spesso soprannominati “Re Fannulloni” proprio perché il potere era di fatto nelle mani della dinastia dei Pipinidi, alla quale apparteneva anche Carlo “Martello

14 La Battaglia

15 I due eserciti per sette giorni rimasero schierati, anche se nessuno osava iniziare la battaglia, fino a quando presero l’iniziativa le indisciplinate tribù dei Berberi (popolazioni Islamiche ma non Arabe). I Franchi per una giornata sostennero la carica degli Arabi fino a quando non riuscirono a metterli in fuga. Il giorno dopo, una volta ripresa la battaglia, iniziò a girare la notizia tra le file arabe che era stato rubato il bottino di guerra, così i soldati, per non perdere i loro averi, si ritirarono, perdendo così la battaglia. Anche le fonti arabe riportano questo fatto e fanno risalire le cause della sconfitta non al valore dei Franchi, bensì alla cupidigia dei soldati Musulmani. Con questa battaglia e la battaglia di Narbona (nei Pirenei) con Pipino il Breve nel 759 gli Arabi smisero di espandersi e iniziarono a ritirarsi nelle sue terre di origine. Tuttavia, mentre la Francia rimaneva libera dal dominio Islamico, la Spagna ne rimase soggetta per molto tempo, prima di ritornare totalmente cristiana, anche se esisteva già una forma di convivenza quasi pacifica tra musulmani e cristiani: infatti i primi permettevano ai secondi di professare liberamente la propria fede, a patto che pagassero un tributo, e molti cristiani scelsero di convertirsi all’Islam.

16 In Francia, se gli arabi avessero vinto a Poitiers, sarebbe andato diversamente: rispetto agli Ispanici (che dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente conobbero i Visigoti, quindi non un popolo particolarmente legato alla religione cristiana) i Franchi avrebbero fatto molta più fatica ad adattarsi alla religione islamica poiché, oltre alle incolmabili divergenze culturali, razziali ed economiche, i Franchi sono stati i primi barbari a cristianizzarsi e i principali alleati dello Stato della Chiesa fin dalla sua formazione, dunque la religione Cristiana era molto più radicata. Inoltre, le incursioni arabiche di quel periodo avevano come unico scopo il saccheggio e la ricerca di un facile bottino, dunque anche in caso di vittoria, viste le eccessive difficoltà per raggiungere una convivenza pacifica, avrebbero lasciato la Francia in breve tempo.

17 In questo modo l’Islam possedeva tutti i territori compresi fra Spagna, Africa, Medio Oriente, Arabia e Asia fino all’India e alla Cina, mentre in Europa, che era sicuramente più frammentata del mondo arabo, aveva come centro nevralgico la Francia e la Germania. Questa fu la conseguenza più grossa della battaglia di Poitiers. Infatti, rinunciando ad espandersi in Europa, il mondo arabo si “accontentò” di tutti i territori a sud del Mediterraneo, che presto diventò un “lago Arabo”. Così facendo, il mare nostrum romano, una volta centro di scambi culturali, divenne il confine estremo della cristianità, causando un decentramento dell’asse politico verso Nord. Ciò permise che i più importanti avvenimenti storici avvenissero tra la Francia e la Germania, il nuovo centro del mondo occidentale. Un famoso storico Belga dell’inizio del 1900 (Henri Pirenne) sosteneva che il vero Medioevo iniziasse tra il VII e l’VIII secolo con l’espansione araba, poiché questa per prima ha “rovinato” l’economia occidentale impedendo i commerci nel Mediterraneo con la pirateria.

18 FONTI “Popoli Tempi Spazi 2 – M. Meschini, R. Persico, G. Monaci, G. Della Valentina Polis 2 – Eva Cantarella, Giulio Guidorizzi


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