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Il fumo Storia Cos’è? Cause psicologiche Componenti di una sigaretta

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Presentazione sul tema: "Il fumo Storia Cos’è? Cause psicologiche Componenti di una sigaretta"— Transcript della presentazione:

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2 Il fumo Storia Cos’è? Cause psicologiche Componenti di una sigaretta
2 Il fumo Storia Cos’è? Cause psicologiche Componenti di una sigaretta Dipendenza dalla nicotina Danni Come smettere?

3 Storia Il Tabacco arriva in Europa in seguito alle esplorazioni di Colombo, come moda stravagante e riservata a pochi. Le prime informazioni sul fumo di tabacco ci arrivano da Bartolomeo de las Casas, il quale diceva che gli Indiani mischiavano il fiato con il fumo di un’erba chiamata "petum", detto anche "tabago", che veniva annusato, masticato o fumato in pipe di pietra rossastra. Per i Maya e i Pellirosse far bruciare il tabacco aveva invece un valore religioso; significava rendere omaggio al Dio Balan, il dio dei quattro venti. Il fumo di tabacco si diffuse capillarmente in tutto il continente europeo quando l’ambasciatore portoghese Nicot fece omaggio a Caterina de Medici non solo delle foglie, ma anche dei semi delle piante che vennero denominate "Herba nicotina" proprio dal nome di Nicot. Con il passare del tempo il fumare diventò una moda totalitaria che conquistò anche le donne. Nel 1700 si arrivò ad attribuire al fumo di tabacco capacità medicamentose: era utile per combattere la peste, le ulcere gastriche e le polmoniti; sembrava che le piaghe perdessero la loro virulenza dopo essere state affumicate dal fumo di tabacco che, si diceva, portasse effetti benefici anche sulle carie dentarie.

4 Gli epilettici inoltre recuperavano l’equilibrio dopo aver fumato.
Tuttavia il passo dal semplice uso al vero e proprio abuso fu breve. Un sigaro per curarsi, una fiutata di tabacco per schiarirsi le idee e le dipendenze ebbero inizio. L’origine della sigaretta vera e propria risale alla guerra di Crimea, quando un carico di pipe colò a picco e i soldati decisero di utilizzare i contenitori di carta in cui era contenuta la polvere da sparo, per fumare il tabacco. Con l’avvento delle due guerre mondiali si ebbe un largo aumento del consumo di sigarette che si accrebbe ancor più durante la seconda guerra mondiale con la pubblicizzazione del fumo. In quel momento, il consumo di tabacco ebbe la sua massima diffusione.

5 Gli epilettici inoltre recuperavano l’equilibrio dopo aver fumato.
Tuttavia il passo dal semplice uso al vero e proprio abuso fu breve. Un sigaro per curarsi, una fiutata di tabacco per schiarirsi le idee e le dipendenze ebbero inizio. L’origine della sigaretta vera e propria risale alla guerra di Crimea, quando un carico di pipe colò a picco e i soldati decisero di utilizzare i contenitori di carta in cui era contenuta la polvere da sparo, per fumare il tabacco. Con l’avvento delle due guerre mondiali si ebbe un largo aumento del consumo di sigarette che si accrebbe ancor più durante la seconda guerra mondiale con la pubblicizzazione del fumo. In quel momento, il consumo di tabacco ebbe la sua massima diffusione.

6 Cos’è? Niente di più falso. Il fumo di sigaretta
Fin'ora si è sempre detto e pensato che il fumo di sigaretta fosse un vizio. E cosa ne pensano i fumatori ? E' un vizio che in qualsiasi momento possono abbandonare. Niente di più falso. Il fumo di sigaretta non è vizio ,né un'abitudine, ma una vera e propria tossicodipendenza. Il tabagismo è una malattia e come tale deve essere trattata.

7 Che la sigaretta faccia male è noto a tutti
Che la sigaretta faccia male è noto a tutti. L'Organizzazione Mondiale della Sanità l'ha inserita fra le sostanze che determinano tossicodipendenze, al pari degli stupefacenti e dell'alcool, però probabilmente nessuno sa con estrema precisione cosa la sigaretta contenga, quali siano gli agenti tossici in essa contenuta e quali quelli cancerogeni che vengono a crearsi fumando. Cosa succede quando si accende una sigaretta? Le sostanze che si liberano durante la combustione si condensano sullo strato successivo di tabacco non ancora acceso cosicché, ad ogni aspirazione, la loro concentrazione aumenta, e alla fine il loro quantitativo è circa 4 volte superiore che all'inizio.

8 Gli psicologi ritengono il fumare un mezzo per superare una tensione psicologica. Secondo questa teoria si fuma per placare l'ansia causata da un ambiente esterno che si ritiene ostile. Il fumo si trasforma, quindi, in un forte strumento di piacere-gratificazione orale, usato per gestire meglio le situazioni di tensione che si vivono. In realtà il fumo di sigaretta deconcentra e rappresenta un segnale stress essendo una azione che si ripete in maniera nevrotica e continua. Spesso, infatti, si accende la sigaretta d'impulso per soddisfare un bisogno impellente secondo quello che Freud definisce il 'principio del piacere' che porta, i fumatori, a non considerare le conseguenze nocive che essa porta. Molte ricerche affermano che s'inizia a fumare durante l'adolescenza, Si diventa fumatori, nell’80% dei casi circa, prima dei 18 anni. I motivi che spingono gli adolescenti ad iniziare a fumare sono i più vari: si va dai modelli di comportamento delle persone vicine (se fumano genitori o amici) ad una scarsa stima di sé stessi o a un modo per sviluppare un senso di identità, riuscendo così ad accettarsi ed accettare le mutazioni del proprio aspetto fisico. Si inizia a fumare per sentirsi adulti e capaci di gestire situazioni di difficoltà relazionale, o per rispondere ad un bisogno di sicurezza. Da non sottovalutare poi l'influenza della pubblicità, o dei mass-media. Il fumo è quindi, nell’adolescente un modo per diventare adulti, una specie di rito di iniziazione alla vita. Cause psicologiche

9 Chiaramente tra i motivi che inducono a fumare c’è anche il “piacere del fumare”: il piacere è sicuramente uno degli stimoli primari per l’uomo, capace di funzionare come attrazione e come ricompensa. La gratificazione da nicotina si adatta bene a strutturare meccanismi di compensazione o risarcimento psicologico, che in ogni persona possono essere legati a situazioni ed eventi diversi. Anche se a volte non esistono reali motivi che spingono a fumare, una volta diventato un vizio, il fumo rappresenta uno dei pochi momenti di piacere e di svago della vita. E si pensa che smettere provochi solo inutili sofferenze. Importante è anche l’abitudine, che coloro che fumano sviluppano; vi sono infatti dei momenti che automaticamente vengono associati all’accensione di una sigaretta: dopo un caffè, quando si è tesi o adirati, mentre si parla al telefono, quando si guida o quando si prende un attimo di pausa o si conversa. Si inizia a fumare per svariati motivi, ma presto diventa un gesto ripetitivo ed abituale, associato a situazioni, sensazioni, momenti da cui è difficile distaccarsi e liberarsi.

10 Componenti di una sigaretta

11 Dalla combustione del tabacco e della carta che lo avvolge si sviluppa un fumo contenente sostanze diverse delle quali 40 considerate cancerogene. Il fumo contiene sostanze irritanti come l'acido stearico, l'acido acetico, il metano, l'ammoniaca, il monossido di carbonio e il metano immediatamente dannose per l'apparato respiratorio. La loro azione si esplica specialmente sulla mucosa di rivestimento dei bronchi e particolarmente su quelle cellule provviste di ciglia. La continua azione irritante del fumo provoca tosse, un'eccessiva secrezione di muco e, con il passare del tempo, anche patologie come la bronchite cronica e l'enfisema polmonare. Il fumo delle sigarette contiene anche 24 metalli tra i quali il cadmio che nel sangue dei fumatori è da 3 a 4 volte superiore rispetto ai livelli normali. Altra presenza pericolosa è quella rappresentata dal benzolo, che nuoce specialmente agli organi emopoietici e può essere quindi causa di leucemie. Altro costituente della parte corpuscolare è il catrame, composto a sua volta da centinaia di sostanze di sicuro effetto cancerogeno sull'apparato respiratorio, sul cavo orale, sulla gola e sulle corde vocali ; tra le sostanze, comprese sotto il nome di catrame, le più pericolose sono il benzopirene e gli idrocarburi aromatici capaci di attraversare la placenta e di causare effetti tossici cumulativi. Immediato risultato del catrame è il colore giallo dei denti, il gusto di amaro in bocca e l'irritazione alle vie respiratorie. Tra le sostanze il più noto è il benzopirene che aumenta notevolmente il rischio di cancro.

12 Il monossido di carbonio (CO) si sprigiona dalla sigaretta accesa e viene immesso nei polmoni con la respirazione, "bloccando" l'emoglobina del sangue in una percentuale persino del 15% nel forte fumatore, riducendo la possibilità del sangue di trasportare ossigeno ai tessuti: la capacità del monossido di carbonio di legare l'emoglobina è infatti 325 volte superiore a quella dell'ossigeno. Il risultato di questo è che i tessuti sono parzialmente privati di ossigeno e il cuore deve lavorare con un impegno maggiore; si ha una degenerazione adiposa dei vasi e la loro calcificazione, la pelle invecchia precocemente, i capelli sono più deboli e il rendimento fisico cala. Il filtro della sigaretta può parzialmente ridurre la quantità delle sostanze che arrivano nelle vie respiratorie, ma certo non è in grado di eliminarle: gli esperti raccomandano infatti di fumare la sigarette fino a un massimo di 2/3 perché le prime boccate sono meno dannose grazie al fatto che il filtro e il tabacco assorbono la nicotina e il catrame. Nella parte finale della sigaretta il tabacco, che viene inalato e fumato, è così saturo di nicotina e di altri composti chimici da inondare le pareti polmonari con catrame liquido in una quantità tale da causare secrezioni maggiori che quelle avute durante il fumo degli altri 2/3 di sigaretta.

13 Dipendenza da nicotina
Sicuramente l'elemento che maggiormente determina assuefazione e che fa del fumo una delle tossicodipendenze più pericolose è la nicotina: si tratta di un forte alcaloide naturale presente nelle foglie del tabacco con una percentuale di concentrazione compresa tra 2 e 8%, quantità questa non particolarmente tossica anche grazie al fatto che la sostanza viene eliminata rapidamente dal fegato.  La nicotina è un eccitante che accelera i battiti cardiaci e sottopone il cuore ad un maggior lavoro, ma i suoi effetti sul sistema nervoso sono anche più duraturi: l'inalazione del fumo è un metodo straordinariamente efficace per apportare nicotina al cervello dove si verificano alterazioni a livello psichico e si crea la dipendenza;chi la aspira si abitua con facilità e desidera altra sostanza fino a quando non riesce più a farne a meno. Viene assorbita a livello polmonare, entra nel circolo sanguigno e raggiunge il cervello in 8/10 secondi dove stimola la liberazione di un mediatore chimico (dopamina) e modifica la trasmissione degli impulsi nervosi  attivando funzioni cerebrali legate all'attenzione, alla concentrazione e all'umore; inoltre viene favorito il rilassamento e si determina la riduzione di stress. Dopo l'effetto eccitante iniziale, subentra un secondo momento di “depressione” che spinge ad accendere nuovamente una sigaretta e ad aumentare la dose di fumo per mantenere costante il livello di nicotina nell'organismo: questo crea la dipendenza da nicotina.

14 Il fumatore accanito, infatti, arriva ad accendere una sigaretta ogni 15/30 minuti, perché proprio questo è il lasso di tempo occorrente per eliminare la dose di nicotina di una sigaretta. La nicotina è anche responsabile della diminuzione dello stimolo della fame e del calo ponderale che spesso si determina nei fumatori .

15 aumentato del rischio di morte improvvisa.
Danni Per quanto riguarda il sistema cardio-vascolare, il fumo è la causa principale di malattie coronariche in uomini e donne e si associa al 30% delle morti, causando: aumentato del rischio di morte improvvisa. azione sinergica di ipertensione ed ipercolesterolemia aumento del rischio di coronaropatia e infarto aumentato del rischio di malattie cerebrovascolari aumentato del rischio di sviluppare emorragie cerebrali in donne che usano contraccettivi orali. Inoltre il fumo di sigaretta facilita l'arteriosclerosi delle coronarie e di tutte le altre arterie. Per quanto concerne l’apparato respiratorio, è il sistema più a rischio dai danni del fumo perché è il primo a venire a contatto con il fumo di tabacco. I sistemi di difesa riescono a diminuire l'accesso ai polmoni da parte delle sostanze nocive per mezzo del muco e delle ciglia presenti nelle vie respiratorie. Il muco provvede a imprigionare particelle estranee mentre le ciglia espellono il muco fino alla gola, dove può essere deglutito o espulso. Ma il fumo degrada l’epitelio cigliato e i tessuti produttori di muco fino ad alterarne le funzioni causando un'eccessiva produzione e fuoriuscita di muco (tosse) e rendendolo sempre meno in grado di catturare le particelle estranee; in questo modo anche le altre particelle nocive che prima venivano espulse tramite le difese ora riescono a penetrare e a entrare nell’organismo.

16 Infatti l'apparato respiratorio ha un'efficiente sistema di pulizia contro polveri, germi e sostanze tossiche in genere: le sostanze assunte mediante il fumo danneggiano questo sistema di filtraggio rovinando il complesso di pulizia naturale. Quando si decide di smettere di fumare questo sistema riprende gradualmente la sua funzione in modo efficiente e totale.

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18 limitare il fumo a un massimo di 10 sigarette al giorno
Come smettere? Non esiste il metodo migliore in assoluto per smettere, perché nessun fumatore è uguale a un altro, anche se esistono alcune regole generali e alcuni aiuti farmacologici che possono essere considerati come un ausilio nella lotta contro il fumo. La prima cosa da fare è capire che smettendo di fumare non si perde nulla, anzi si guadagna molto. Chi decide di smettere deve affrontare alcune inevitabili conseguenze come le crisi di astinenza o l'aumento di peso, ma il tempo e la perseveranza aiutano a superare le difficoltà. L'Informazione Sanitaria per il comportamento del fumatore consiglia di: limitare il fumo a un massimo di 10 sigarette al giorno non fumare per strada o al lavoro non portarsi dietro accendini rifiutare le sigarette che vengono offerte fumare le sigarette fino a metà scegliere un tipo di sigaretta a basso contenuto di nicotina e di catrame comprare un nuovo pacchetto solo dopo aver finito il precedente non fumare prima o dopo i pasti, perché ciò interferisce con l'attività digestiva dello stomaco non fumare mai in presenza di non fumatori

19 Quando smettiamo di fumare all'improvviso succede che i recettori della nicotina si ritrovano "disoccupati" e questo da inizio alle crisi di astinenza, le cui manifestazioni possono essere: irrequietezza ed eccitabilità aumento di peso mal di testa, vertigini, fastidi alla circolazione scarsa concentrazione, stanchezza, sfinimento aggressività, nervosismo, cattivo umore Il fumo porta a un calo di peso di circa 3,5 Kg nel fumatore, infatti chi smette di fumare generalmente tende a ingrassare, anche se questo non è vero per tutti, infatti c'è chi non è aumentato e chi addirittura è dimagrito. L'aumento di peso si aggira intorno ai 3 o 4 Kg nel primo anno, ma in seguito i chili presi tendono a sparire. Le cause della tendenza a ingrassare sono da ricercarsi nella riorganizzazione del metabolismo, che nel fumatore risulta essere accelerato con un conseguente consumo straordinario di calorie. Seguire un'alimentazione corretta aiuta molto ad evitare i chili di troppo e a controllare lo stimolo accresciuto della fame dopo che si smette di fumare. A tutto ciò si aggiunge anche la sensazione sgradevole di non essere capaci di affrontare le situazioni senza l'aiuto del fumo.

20 Terapie Farmacologiche:
L'apice della voglia di fumare viene raggiunto dopo circa un giorno di astinenza dalla nicotina. Fortunatamente la crisi dura solo un giorno o due, ma il desiderio di fumare perdura per diversi giorni, diradandosi lentamente ma sempre di più. Nel giro di 2 o 3 settimane i sintomi tendono a sparire, ma naturalmente la loro durata dipende dal grado di dipendenza del soggetto. Nel 90% dei casi l'adattamento alla vita priva del veleno fumo si ha in circa 2 settimane e il desiderio o sparisce o compare molto sporadicamente. Terapie Farmacologiche: La sintomatologia dell'astinenza può trarre vantaggio dall'uso di cerotti, gomme da masticare o spray. L'idea di questi preparati è quella di sostituire la nicotina sprigionata dalla sigaretta con quella contenuta nel prodotto usato,evitando così l'assunzione dei vari prodotti tossici del fumo. Lentamente la dose di nicotina viene diminuita e altrettanto lentamente diminuiscono i sintomi della dipendenza. Naturalmente nessuno di questi prodotti permette di raggiungere la concentrazione di nicotina che si verifica fumando la sigaretta e quindi non si ottiene certo lo stesso piacere. Associando due di questi preparati si è visto che il risultato migliora e sembra che sia più facile smettere di fumare.

21 Tutti questi metodi sono sconsigliati alle gestanti, alle donne che allattano, a chi soffre di patologie cardiache o vascolari, ma non sono del tutto controindicati, perché ancora più dannoso è il fumo e ogni tentativo di sospenderlo è positivo. 1. La gomma da masticare è stata la prima ad essere messa in commercio. Una certa quantità di nicotina contenuta nella gomma viene assorbita dalle mucose della bocca, passa nel sangue e in pochi secondi raggiunge il cervello dove esercita i suoi tipici effetti. La dose giornaliera consigliata di 10/15 al giorno ed è sufficiente a tenere lontani i sintomi da astinenza e a vincere il desiderio impellente di fumare. 2.I cerotti transdermici sono costituiti da uno strato esterno impermeabile, da un falda intermedia contenente nicotina e da uno strato adesivo che viene a contatto con la pelle, fondamentale per il passaggio della nicotina dalla cute al sangue. Con questo tipo di assorbimento la nicotina viene metabolizzata più lentamente. 3.Gli spray nasali che vengono utilizzati per introdurre la nicotina utile a sostituire quella delle sigarette.

22 Ma tutti questi metodi da soli non bastano: oltre alla volontà personale, può essere utile il supporto psicologico mirato a fare sparire le motivazioni psicologiche e i comportamenti legati al fumo. In caso di ricaduta non bisogna disperare, perché molti ex fumatori sono riusciti nella battaglia solo dopo vari tentativi: soffermarsi a considerare i motivi di ricaduta aiuta a conoscere meglio la nostra situazione e può essere utile per preparare un nuovo programma antifumo e antiricaduta.

23 Indagine statistica tra gli studenti del biennio avente come tema : “Il fumo di sigaretta tra gli adolescenti”. Percentuale di fumatori e non fumatori tra gli studenti del biennio.

24 Percentuali di fumatori e di fumatrici tra gli studenti del biennio

25 Percentuali di non fumatori e di non fumatrici tra gli studenti del biennio

26 Percentuali riguardanti la frequenza con cui gli studenti e le studentesse del biennio fumano

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28 Realizzato da : Caliandro Rocco Caroli Francesca Ferrara Marica Loparco Elena Palmisano Sabrina Turrisi Anna Maria

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