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PARROCCHIA S. GIACOMO MAGGIORE Messina
CATECHESI Spunti di riflessione della VERBUM DOMINI FEDE E PAROLA DI DIO
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L’interpretazione della sacra Scrittura nella Chiesa
San Bonaventura afferma che senza la fede non c’è chiave di accesso al testo sacro: «Questa è la conoscenza di Gesù Cristo, da cui hanno origine, come da una fonte, la sicurezza e l’intelligenza di tutta la sacra Scrittura. Perciò è impossibile che uno possa addentrarsi a conoscerla, se prima non abbia la fede infusa di Cristo, che è lucerna, porta e anche fondamento di tutta la Scrittura» VD 29
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L’interpretazione della sacra Scrittura nella Chiesa
Il luogo originario dell’interpretazione scritturistica è la vita della Chiesa. Questa affermazione è richiesta dalla realtà stessa delle Scritture e da come esse si sono formate nel tempo. Infatti, «le tradizioni di fede formavano l’ambiente vitale in cui si è inserita l’attività letteraria degli autori della sacra Scrittura.
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L’interpretazione della sacra Scrittura nella Chiesa
Questo inserimento comprendeva anche la partecipazione alla vita liturgica e all’attività esterna delle comunità, al loro mondo spirituale, alla loro cultura e alle peripezie del loro destino storico. L’interpretazione della sacra Scrittura esige perciò, in modo simile, la partecipazione degli esegeti a tutta la vita e a tutta la fede della comunità credente del loro tempo»
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L’interpretazione della sacra Scrittura nella Chiesa nello Spirito Santo
«Dovendo la sacra Scrittura esser letta e interpretata alla luce dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta»,[DV12] occorre che gli esegeti, i teologi e tutto il Popolo di Dio si accostino ad essa per ciò che realmente è, quale Parola di Dio che si comunica a noi attraverso parole umane (cfr 1Tes 2,13). Questo è un dato costante ed implicito nella Bibbia stessa: «nessuna Scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio» (2Pt 1,20-21).
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L’interpretazione della sacra Scrittura nella Chiesa
E’ proprio la fede della Chiesa che riconosce nella Bibbia la Parola di Dio; come dice mirabilmente sant’Agostino, «non crederei al Vangelo se non mi ci inducesse l’autorità della Chiesa cattolica». È lo Spirito Santo, che anima la vita della Chiesa, a rendere capaci di interpretare autenticamente le Scritture
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L’interpretazione della sacra Scrittura nella Chiesa
San Girolamo ricorda che non possiamo mai da soli leggere la Scrittura. Troviamo troppe porte chiuse e scivoliamo facilmente nell’errore. La Bibbia è stata scritta dal Popolo di Dio e per il Popolo di Dio, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo. Solo in questa comunione col Popolo di Dio possiamo realmente entrare con il «noi» nel nucleo della verità che Dio stesso ci vuol dire. San Girolamo scrivente (Caravaggio)
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L’interpretazione della sacra Scrittura nella Chiesa
Il grande studioso, per il quale «l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo», afferma che l’ecclesialità dell’interpretazione biblica non è un’esigenza imposta dall’esterno; il Libro è proprio la voce del Popolo di Dio pellegrinante, e solo nella fede di questo Popolo siamo, per così dire, nella tonalità giusta per capire la sacra Scrittura. Un’autentica interpretazione della Bibbia deve essere sempre in armonica concordanza con la fede della Chiesa cattolica. Così san Girolamo si rivolgeva ad un sacerdote: «Rimani fermamente attaccato alla dottrina tradizionale che ti è stata insegnata, affinché tu possa esortare secondo la sana dottrina e confutare coloro che la contraddicono»
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L’interpretazione della sacra Scrittura nella Chiesa
Pontificia Commissione Biblica, facendo eco ad un principio condiviso nell’ermeneutica moderna, «la giusta conoscenza del testo biblico è accessibile solo a colui che ha un’affinità vissuta con ciò di cui parla il testo». Tutto questo mette in rilievo la relazione tra la vita spirituale e l’ermeneutica della Scrittura. Infatti, «con la crescita della vita nello Spirito cresce anche, nel lettore, la comprensione delle realtà di cui parla il testo biblico». L’intensità di un’autentica esperienza ecclesiale non può che incrementare un’intelligenza della fede autentica riguardo alla Parola di Dio; reciprocamente si deve dire che leggere nella fede le Scritture fa crescere la stessa vita ecclesiale.
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L’interpretazione della sacra Scrittura nella Chiesa
Il desiderio di Dio include l’amore per la parola in tutte le sue dimensioni: «poiché nella Parola biblica Dio è in cammino verso di noi e noi verso di Lui, bisogna imparare a penetrare nel segreto della lingua, a comprenderla nella sua struttura e nel suo modo di esprimersi.» Benedetto XVI Discorso agli uomini di cultura al «Collège des Bernardins» di Parigi (12 settembre 2008)
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L’interpretazione della sacra Scrittura nella Chiesa
Dei Verbum: «Poiché Dio nella sacra Scrittura ha parlato per mezzo di uomini alla maniera umana, l’interprete della sacra Scrittura, per capir bene ciò che Egli ha voluto comunicarci, deve ricercare con attenzione che cosa gli agiografi abbiano veramente voluto dire e a Dio è piaciuto manifestare con le loro parole»
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Lo Spirito Santo, interprete della Scrittura
CCC 109 ss Nella Sacra Scrittura, Dio parla all'uomo alla maniera umana. Per una retta interpretazione della Scrittura, bisogna dunque ricercare con attenzione che cosa gli agiografi hanno veramente voluto affermare e che cosa è piaciuto a Dio manifestare con le loro parole [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 12]. Per comprendere l'intenzione degli autori sacri, si deve tener conto delle condizioni del loro tempo e della loro cultura, dei "generi letterari" allora in uso, dei modi di intendere, di esprimersi, di raccontare, consueti nella loro epoca. "La verità infatti viene diversamente proposta ed espressa nei testi in varia maniera storici o profetici, o poetici, o con altri generi di espressione" [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 12].
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Lo Spirito Santo, interprete della Scrittura
Però, essendo la Sacra Scrittura ispirata, c'è un altro principio di retta interpretazione, non meno importante del precedente, senza il quale la Scrittura resterebbe lettera morta: la Sacra Scrittura deve "essere letta e interpretata con l'aiuto dello stesso Spirito mediante il quale è stata scritta" [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 12].
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I sensi della Scrittura
Si possono distinguere due sensi della Scrittura: il senso letterale e quello spirituale, suddiviso quest'ultimo in senso allegorico, morale e anagogico. La piena concordanza dei quattro sensi assicura alla lettura viva della Scrittura nella Chiesa tutta la sua ricchezza.
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I sensi della Scrittura
Il senso letterale. E' quello significato dalle parole della Scrittura e trovato attraverso l'esegesi che segue le regole della retta interpretazione. - Tutti i sensi della Sacra Scrittura si basano su quello letterale" [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, I, 1, 10, ad 1].
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I sensi della Scrittura
Il senso spirituale. Data l'unità del disegno di Dio, non soltanto il testo della Scrittura, ma anche le realtà e gli avvenimenti di cui parla possono essere dei segni. 1. Il senso allegorico. Possiamo giungere ad una comprensione più profonda degli avvenimenti se riconosciamo il loro significato in Cristo; così, la traversata del Mar Rosso è un segno della vittoria di Cristo, e così del Battesimo [Cf 1Cor 10,2 ]. 2. Il senso morale. Gli avvenimenti narrati nella Scrittura possono condurci ad agire rettamente. Sono stati scritti "per ammonimento nostro" ( 1Cor 10,11 ) [Cf Eb 3-4,11 ]. 3. Il senso anagogico. Possiamo vedere certe realtà e certi avvenimenti nel loro significato eterno, che ci conduce verso la nostra Patria. Così la Chiesa sulla terra è segno della Gerusalemme celeste [Cf Ap 21,1-22,5 ].
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TRASMISSIONE DELLA DIVINA RIVELAZIONE
Cristo Signore, nel quale trova compimento tutta la Rivelazione del sommo Dio, ordinò agli Apostoli di predicare a tutti, comunicando loro i doni divini, come la fonte di ogni verità salutare e di ogni regola morale, il Vangelo che, prima promesso per mezzo dei profeti, Egli ha adempiuto e promulgato di sua bocca" [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 7].
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TRASMISSIONE DELLA DIVINA RIVELAZIONE
La trasmissione del Vangelo, secondo il comando del Signore, è stata fatta in due modi: - oralmente, "dagli Apostoli, i quali nella predicazione orale, con gli esempi e le istituzioni trasmisero sia ciò che avevano ricevuto dalla bocca, dal vivere insieme e dalle opere di Cristo, sia ciò che avevano imparato per suggerimento dello Spirito Santo"; - per iscritto, "da quegli Apostoli e uomini della loro cerchia, i quali, sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, misero in iscritto l'annunzio della della salvezza" [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 7].
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TRASMISSIONE DELLA DIVINA RIVELAZIONE
Affinché il Vangelo si conservasse sempre integro e vivo nella Chiesa, gli Apostoli lasciarono come successori i vescovi, ad essi affidando il loro proprio compito di magistero [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 7]. Infatti, "la predicazione apostolica, che è espressa in modo speciale nei libri ispirati, doveva essere conservata con successione continua fino alla fine dei tempi" [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 7]. Questa trasmissione viva, compiuta nello Spirito Santo, è chiamata Tradizione, in quanto è distinta dalla Sacra Scrittura, sebbene ad essa strettamente legata. Per suo tramite "la Chiesa, nella sua dottrina, nella sua vita e nel suo culto, perpetua e trasmette a tutte le generazioni, tutto ciò che essa è, tutto ciò che essa crede" [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 7]. "Le asserzioni dei santi Padri attestano la vivificante presenza di questa Tradizione, le cui ricchezze sono trasfuse nella pratica e nella vita della Chiesa che crede e che prega" [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 7].
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TRASMISSIONE DELLA DIVINA RIVELAZIONE
La Sacra Scrittura è la Parola di Dio in quanto è messa per iscritto sotto l'ispirazione dello Spirito divino". Quanto alla Sacra Tradizione, essa conserva "la Parola di Dio, affidata da Cristo Signore e dallo Spirito Santo agli Apostoli", e la trasmette "integralmente ai loro successori, affinché questi, illuminati dallo Spirito di verità, con la loro predicazione fedelmente la conservino, la espongano e la diffondano".
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Il Magistero della Chiesa
85 "L'ufficio di interpretare autenticamente la Parola di Dio scritta o trasmessa è stato affidato al solo Magistero vivente della Chiesa, la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù Cristo", [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 10] cioè ai vescovi in comunione con il successore di Pietro, il vescovo di Roma. 86 Questo "Magistero però non è al di sopra della Parola di Dio, ma la serve, insegnando soltanto ciò che è stato trasmesso, in quanto, per divino mandato e con l'assistenza dello Spirito Santo, piamente la ascolta, santamente la custodisce e fedelmente la espone, e da questo unico deposito della fede attinge tutto ciò che propone da credere come rivelato da Dio" [Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 10].
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Il Canone delle Scritture
CCC120 E' stata la Tradizione apostolica a far discernere alla Chiesa quali scritti dovessero essere compresi nell'elenco dei Libri Sacri [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Dei Verbum, 8]. Questo elenco completo è chiamato "Canone" delle Scritture. Comprende per l'Antico Testamento 46 libri (45 se si considerano Geremia e le Lamentazioni come un unico testo) e 27 per il Nuovo Testamento: [Cf Concilio di Trento ].
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S. Bernardo Guarda la stella, invoca Maria
tu che nell’instabilità continua della vita presente t’accorgi di essere sballottato tra le tempeste senza punto sicuro dove appoggiarti, tieni ben fisso lo sguardo al fulgore di questa stella se non vuoi essere travolto dalla bufera. Se insorgono i venti delle tentazioni e se vai a sbattere contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria! Se i flutti dell’orgoglio, dell’ambizione, della calunnia e dell’invidia ti spingono di qua e di là, guarda la stella, invoca Maria! Se l’ira, l’avarizia, l’edonismo squassano la navicella della tua anima, volgi il pensiero a Maria! Se turbato per l’enormità dei tuoi peccati, confuso per le brutture della tua coscienza, spaventato al terribile pensiero del giudizio, stai per precipitare nel baratro della tristezza, e nell’abisso della disperazione, pensa a Maria! Nei pericoli, nelle angustie, nelle perplessità, pensa a Maria, invoca Maria! Maria sia sempre sulla tua bocca e nel tuo cuore. E per ottenere la sua intercessione, segui i suoi esempi. Se la segui non ti smarrerai, se la preghi non perderai la speranza, se pensi a lei non sbaglierai. Sostenuto da lei non cadrai, difeso da lei non temerai, con la sua guida non ti stancherai, con la sua benevolenza giungerai a destinazione. S. Bernardo
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