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PubblicatoAmerigo Castelli Modificato 10 anni fa
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Dall’astratto al concreto, dall’idealismo all’umanismo: Feuerbach critico di Hegel
Liceo Comenio, 26 aprile 2012
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Destra e Sinistra hegeliana: i problemi aperti
Il rapporto hegelismo-cristianesimo (anni ‘30 dell’’800) Strauss: la religione come mito e come insieme di simboli; B. Bauer: ateismo hegeliano Il significato politico della filosofia hegeliana (anni ‘40 dell’’800): giustificazione o critica dell’esistente? Dalla “nottola di Minerva” al “canto del gallo” (Ruge, Hess) La distinzione viene introdotta da Strauss nel 1837: schieramento della Camera francese sotto Luigi Filippo d’Orléans
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La fondazione dell’ateismo filosofico: Ludwig Feuerbach
“Il mistero della teologia è l’antropologia” (Essenza del cristianesimo, 1841) Religione come alienazione, che si supera divenendone consapevoli Dio come risultato dell’alienazione dell’uomo; proiezione delle proprie qualità assolutizzate fuori di se stesso Non è Dio che crea l’uomo, ma l’uomo che crea Dio, proiettando fuori di sé la propria essenza perfetta e infinita → Dio è umano, l’uomo è divino
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“Homo homini deus est” “La fede è l’antitesi dell’amore … separa Dio dall’uomo, quindi anche l’uomo dall’uomo” È il trionfo della soggettività egoistica: vivere in funzione della propria salvezza individuale ultraterrena. Dall’amore per un Dio trascendente all’amore per gli uomini; dagli “uomini che pregano” agli “uomini che lavorano” per l’incivilimento
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“Occorrono due uomini per creare l’uomo: sia l’uomo spirituale, sia quello fisico. … La certezza che esistano altre cose al di fuori di me è ottenuta attraverso la certezza che esiste al di fuori di me un altro uomo. Di quello che vedo da solo, non posso fare a meno di dubitare: è certo solo quello che anche l’altro vede” “Non essere alcuna cosa e non amare alcuna cosa sono tutt’uno”
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Dall’umanismo al naturalismo
Essenza della religione (1845) Religione: alienazione della natura, considerata indipendente ed estranea rispetto all’uomo; nasce dal sentimento della dipendenza dell’uomo dalla natura Si supera con il progresso della scienza e della tecnica
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Dall’astratto al concreto: la nuova antropologia
Principi della filosofia dell’avvenire (1843) Punto di partenza della filosofia: l’intuizione sensibile, l’essere concreto e finito Uomo come essere sociale e comunitario: “L’essenza dell’uomo è contenuta soltanto nella comunità, nell’unità dell’uomo con l’uomo – un’unità che però si fonda soltanto sulla realtà della differenza tra io e tu” Corporeità, sensibilità, finitezza dell’uomo
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La critica a Hegel La filosofia hegeliana come “teologia mascherata” (lo Spirito è la traduzione impersonale e immanente di Dio), dove il concreto è il prodotto dell’astratto → occorre capovolgerla Dal concreto all’astratto, non viceversa Capovolgimento soggetto – predicato: l’uomo è il soggetto concreto; il logos (spirito, Dio) è il predicato i.e. Non: l’uomo è spirito Ma: lo spirito (Dio) è e si fa uomo
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La tentazione positivistica
Recensione alla Teoria dell’alimentazione del materialista Jakob Moleschott (1850): “l’uomo è ciò che mangia” (titolo di uno scritto del 1862): “se volete migliorare un popolo, anziché declamazioni contro il peccato, dategli un’alimentazione migliore”
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