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PubblicatoNazario Milani Modificato 10 anni fa
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Dall’Italia agli Italiani, dagli Italiani … all’Italiano
Presentazione realizzata dalla prof. E. Piazza in occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia
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L’Italia dopo il Congresso di Vienna: un’espressione geografica
L’Italia, dopo il congresso di Vienna ( ), è divisa in più stati, la maggior parte sotto il dominio austriaco. Non è una nazione e non ha un’unità. L’unico Stato indipendente è il regno di Sardegna.
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Il Risorgimento E’ il termine che indica il processo storico che ha portato all’indipendenza e all’unità d’Italia. Risorgimento significa «rinascere/ nascere di nuovo».
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Nasce il patriottismo La parola patriottismo significa “amore incondizionato per il luogo in cui si è nati, in cui hanno sempre vissuto i propri antenati (lat. patres)”
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I moti degli anni 1820/21 Moti : gli Stati interessati sono il Regno delle due Sicilie, il Piemonte e il Lombardo Veneto. Repressione austriaca: esempio di Silvio Pellico (patriota imprigionato presso la fortezza dello Spielberg).
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I moti degli anni 1830/31 Riguardano i territori dell’Italia centrale.
Fallimento dell’insurrezione: tutti i vecchi sovrani ritornano sui loro troni. I perchè del fallimento: a) Mancanza di unità nelle idee; b) Idee diffuse solo tra i membri delle società segrete; c) Esercito non abbastanza forte e preparato.
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L’ Italia unita ma … in che modo?
I vari orientamenti I democratici: patrioti che seguono le idee di Mazzini = nazione unita come Repubblica. I neo-guelfi: patrioti che vogliono una confederazione di Stati sotto la guida del Papa. I liberali: non vogliono una rivoluzione popolare ma l’unificazione sotto la guida del Regno di Sardegna (monarchia). I federali: vogliono creare una federazione, cioè un’unione di stati.
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…è successo un ’48! Ribellioni e rivoluzioni :
il Regno delle due Sicilie la Toscana il Piemonte lo Stato della Chiesa il Lombardo- Veneto Esito dei moti del 1848: Tutti i rispettivi sovrani sono obbligati a concedere una Costituzione. Diffusione del movimento di ribellione nel Lombardo Veneto. La battaglia delle famose « cinque giornate » : l’esercito austriaco è obbligato a ritirarsi da Milano.
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La prima guerra d’Indipendenza
Il regno di Sardegna aiutato dai regni di Toscana, Roma e Napoli dichiara guerra all’Austria (23 marzo 1848). Prime vittorie dell’esercito italiano. Vittoriosa battaglia a Goito. Ritiro di Pio IX e degli eserciti italiani dei vari regni. Grande entusiasmo dei patrioti per l’esito delle ribellioni del 1848. Sconfitte italiane a Custosa e Novara. Carlo Alberto abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele II.
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Camillo Benso, conte di Cavour
Cavour è il primo ministro del regno di Sardegna e tra i principali artefici dell’unità. Per vincere contro l’Austria Camillo Benso deve fare un accordo con Napoleone III di Francia ma, segretamente (gli accordi di Plombières) : la Francia avrebbe aiutato l’Italia solo l’Austria avesse attaccato il Piemonte. Così dopo l’accordo il Regno di Sardegna provoca la reazione dell’Austria e riesce a farsi attaccare. Con l’aiuto dell’esercito francese vince e libera la Lombardia dal potere austriaco.
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La Seconda Guerra d’Indipendenza
L’Italia con l’aiuto della Francia sconfigge l’Austria (1859). Successivamente (1860) l’Italia centrale si unisce al Regno di Sardegna e così l’unificazione dell’Italia comincia a sembrare sempre più possibile.
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Giuseppe Garibaldi
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Garibaldi e l’Impresa dei Mille
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Garibaldi e l’Impresa dei Mille
Garibaldi con un insieme di volontari parte da Genova per andare a conquistare tutto il sud Italia (5 maggio 1860). Sbarcato in Sicilia (a Marsala) comincia la sua impresa. Conquista tutto il Regno delle due Sicilie partendo con soli 1000 uomini e caccia i Borboni dal loro trono.
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L’incontro di Teano
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Il Regno d’Italia Incontro a Teano tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II (26 ottobre 1860). Garibaldi saluta il futuro re d’Italia. Annessione dell’Italia meridionale al Regno di Sardegna. Gennaio 1861: Primo Parlamento 17 Marzo 1861: Proclamazione del Regno d’Italia. I soli territori mancanti sono: Stato della Chiesa e Veneto.
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La Terza Guerra d’Indipendenza
L’Italia riesce a conquistare il Veneto (1866). In seguito (1870/1871) si verifica il completamento dell’unità d’Italia. Napoleone III ritira le truppe francesi dallo Stato della Chiesa e l’esercito italiano entra a Roma con la breccia di porta Pia (20 settembre 1870). Nel 1871 Roma diventa la capitale dell’Italia Unita.
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La lingua: uno dei problemi dell’Italia unita
L’entusiasmo per la proclamazione del Regno d’Italia lascia presto il campo alla constatazione degli enormi problemi che il nuovo Stato ha di fronte. Da secoli l’Italia era formata da Stati tra loro diversi, per tradizioni e grado di sviluppo; persino il modo di parlare, la lingua, era diversa da Stato a Stato. L’italiano è quasi una lingua straniera, lo stesso Cavour parla e scrive abitualmente in francese; Vittorio Emanuele si trova in serie difficoltà quando non può usare il dialetto. Più di tre quarti della popolazione è analfabeta.
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Alessandro Manzoni Manzoni è il più importante rappresentante del Romanticismo Italiano. Nasce a Milano nel 1785. La madre Giulia è figlia di Cesare Beccaria, autore illuminista del celebre trattato “Dei delitti e delle pene”. L’opera più importante è sicuramente il romanzo “I Promessi sposi” . Nel 1868 riceve dal Ministro dell'Istruzione Broglio l’incarico di scrivere la relazione “Dell'unità della lingua e dei mezzi di diffonderla”. Nel 1860 è nominato da Vittorio Emanuele II, re d'Italia, senatore del Regno e in tale veste vota nel '61 per il trasferimento della capitale a Roma. Muore a Milano nel 1873.
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Dal “Fermo e Lucia” a “I Promessi Sposi”
La I edizione: nel 1821 Manzoni comincia a scrivere il romanzo, concluso due anni più tardi (1823) con il titolo “Fermo e Lucia” . La II edizione: nel 1825 comincia subito la revisione dell'opera, che uscirà di nuovo nel 1827 con il titolo “I Promessi sposi”. La III edizione: la revisione del romanzo continuerà però fino all'edizione definitiva del Questo lungo processo di composizione comporta una fondamentale scelta toscana della lingua, che ha eliminato i lombardismi ed i francesismi e che ha portato il Manzoni a Firenze per "risciacquare i cenci in Arno", come egli stesso afferma. Nasce così una lingua definitivamente italiana e moderna in grado di raccontare con la massima efficacia una vicenda vera e popolare immersa nel mondo della storia.
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La lingua de “I Promessi Sposi”
Una lingua capace di raggiungere un popolo di lettori quanto più vasto possibile Il rifiuto della lingua letteraria tradizionale, troppo lontana dal popolo La ricerca di una lingua d’uso adatta alla composizione di un romanzo veramente “nazionale”
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Le avventure di Pinocchio
Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino è il titolo di un romanzo scritto da Carlo Collodi (pseudonimo di Carlo Lorenzini) nel 1881e pubblicato nel 1883 con le illustrazioni di Enrico Mazzanti. Un libro per tutti i bambini italiani e per la scuola di uno stato finalmente unito.
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